L’avarizia

La lettera ha ricevuto finora 12 commenti

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1. 11
   Rossella - 12 Maggio 2018 12:13

   La tua lettera si lega ad un altro tema spinoso, quello dell’eredità e delle motivazioni che spingono a donare alla chiesa. Questa volontà non andrebbe soffocata. L’eredità implica l’accoglienza di una persona per quello che è… ma non per come questa ci sembra, per quello che Dio aveva previsto per lei. Ci sono persone che entrano nella famiglia condividendo i dolori morali. Infatti le coppie senza figli che non lasciano i loro averi alla chiesa scelgono una persona che è stata più di una figlia o di un figlio secondo parametri religiosi. Il figlio nella nostra epoca non consente al signore di regnare. Ma questo è giusto, per certi aspetti. Non dobbiamo tornare al medioevo. Ma dobbiamo domandarci se ci troviamo nella condizione di poter realizzare queste aspirazioni nel nostro animo senza distruggerci. Le persone che fanno questo pensiero s’ispirano ad una logica primitiva che passa dalla nobilitazione della servitù.Per il resto l’eredità spirituale, almeno dal mio punto di vista…

2. 12
   Rossella - 12 Maggio 2018 12:13

   …è un affare di famiglia. Neanche una moglie può capire la profondità di certi legami generazionali. Spiritualmente ho raccolto sterminate eredità senza vivere il male come il segno della malvagità umana. Questo lavoro che avviene all’interno della mia anima mi fa sentire leggera. Quando ci penso mi dico che ho potuto ricevere proprio perché non ho mai avuto il privilegio di vivere una falsa uguaglianza. Però mi rendo conto che queste stranezze, quando non sei illuminata dalla grazia, possono fare male. Non potrei pretendere da mia madre di capire l’amore, ma anche la non curanza dei miei parenti. Neanch’io lo capisco. L’ho capito in un’altra forma. Anche quando sono nata mi hanno accolto favorendo gli altri e dandone pubblica dimostrazione. Questi sentimenti hanno turbato la mia famiglia.

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