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Una vita da pazza

Vorrei capire se veramente è possibile staccarsi dal giudizio dei genitori anche in età adulta..
ed andare oltre. In che modo..
Potrebbe essere che pur di non farmi andare via completamente (essere autonoma al 100 per 100) i miei genitori mi facciano sempre sentire una nullità, un cancro, la tragedia della famiglia continuando a dirmi che sono una drogata e un’assassina.. (ho visto gente davvero drogata ed essere trattata dai genitori con tanto rispetto, davvero assassini (in tv) , ed essere continuamente protetti dalla loro famiglia.. ecc..)
Io non so per quale motivo loro facciano, ma è proprio così.
Sento gente che stravede per i figli, anche troppo, idealizzarli, farli diventare dei “miti”. questo pure non va bene ma io mi sento uno schifo, mi hanno sempre fatto sentire tale, ed è molto più che normale che ora sia davvero pazza.
Non ho fame ormai da tanti anni, depressione, barricata dentro casa, un rifugio che mi è stato dato tipo esilio anni fa dai fratelli di mia madre credendo di poterla aiutare ( loro e tutti gli altri parenti convinti dai racconti di mia madre che sono “pazza”… un caso umano.. che va allontanato, isolato.. ecc.. ) e poi che caxxo vuol dire? e anche se lo fossi.. e allora? non meriterei di vivere??.
Vedo tragedie dichiarate, dove genitori spengono sigarette addosso i figlioletti e questi super protetti da tutti perché i genitori sono dichiaratamente insani, dove si individua il colpevole, la vittima ha l’appoggio di tutti e può rifarsi una vita.
I miei sono anziani, mio padre ha una malattia progressiva che lo sta paralizzando, mia madre avrà sicuramente per questo un dolore incolmabile che nasconde dietro l’alibi che il problema della loro esistenza sia io.
Continua a dirmi che mi devo curare, che sono pazza, che loro vogliono “morire in pace”.. e a fare il confronto con me e le cugine ecc.. continuamente sperando che io diventi come loro.
Cerco appoggio a volte da altri parenti ma l’antifona è sempre quella: ma perché non diventi un po’ come mia figlia.. ma perché visto che le assomigli fisicamente non le assomigli di carattere..
Io non voglio assomigliare a nessuno, vorrei essere accettata così come sono ma a quanto pare è impossibile.
Se vado a visitare i miei ( visto che gli voglio bene! e poi non è che sono dei ragazzini e non potrò godermeli per chissà quali altri anni ) mio padre mi si avvicina con un tono affranto e depresso e mi dice: ma come faresti tu ad avere un figlio? guarda che sei! come mai sei così.. che abbiamo fatto di male.. curati!

Continuano a fare confronti fisici e caratteriali esaltando sempre la bellezza esteriore e interiore delle altre e svilendo la mia anima.
Puntualmente, soprattutto nei momenti in cui sono più debole (per esempio in sindrome premestruale quando contenere i nervi è impossibile), in tutta risposta a questa sensazione di rifiuto, spacco tutto, oggetti specchi, urlo, parolacce e bestemmie.
Sono matta sì, ma vorrei vivere ugualmente.. è già troppo tardi che mi accontento di una vita di mer.. da!

Se mia madre leggesse tutto quello che ho appena scritto (perché me la sono appena immaginata) direbbe:
aaa fa la vittima! ma ci ha rovinato la vita è pazza..
Come faccio a vivere con questo peso, visto che è praticamente impossibile non credere a quello che ti dicono i genitori, soprattutto considerati da tutti delle persone sane e normali..
Come faccio a vivere con il peso che ho rovinato tutto a tutti, che ho distrutto delle vite come se fossi un’assassina e per di più proprio delle persone che più amo, dei miei genitori.
Questo è il mio sfogo, liberi di giudicare e pensare quello che volete… mi piacerebbe che qualcuno che sta leggendo quello che ho scritto ha avuto una situazione simile e scriva sotto come ne è uscito.

baci

Lettera pubblicata il 28 Aprile 2014. L'autore ha condiviso 8 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Famiglia - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 12 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    angel -

    Ciao! ahimè mi rivedo per molti aspetti nella tua situazione, perennemente criticata dai miei da cui non ho ricevuto ciò che mi avrebbe reso una persona serena ossia un po’ di amore ed accettazione. non credo che esista un rimedio, io sto ancora combattendo per cercare di convincermi che non sono o forse è più corretto dire non sono solo ciò che loro descrivono e che ho ancora tempo per trovare la mia strada. anche se è tutt’altro che semplice devi cercare di farti scivolare addosso le loro parole , è inutile replicare o innervosirsi xchè non cambieranno mai, sei tu che devi diventare cosciente della tua forza re dimostrarti superiore ‘capendo’ loro. non cercare l’appoggio dei parenti, conosci piuttosto persone nuove più positive e disposte a conoscerti veramente x ciò che sei. lo so, le ferite lasciate dai genitori sono profonde e incancellabili ma non c’è soluzione se non andare avanti perché la vita è una sola e non puoi permetterti di gettarla via a causa di due persone che sicuramente ti amano, ma a loro modo e non come avresti bisogno.
    se ti va mi farebbe piacere contattarti in privato…ciao

  2. 2
    Angwhy -

    Credo di no,però si puo prendere e sparire dalla circolazione offrendo per altro un motivo valido per continuare a criticare e lamentarsi

  3. 3
    marikoska -

    a volte un solo commento ne vale per 10! Angel, non so come contattarti privatamente ma mi farebbe molto piacere confrontarmi con te, hai una mail da poter scrivere qui?

  4. 4
    Mila -

    Marikoska sappi che hai tutto il mio appoggio.

    Mi piacerebbe parlare con te e Angel.
    Solo chi ha cattivi genitori può capire.

  5. 5
    marikoska -

    MIla: pure a me piacerebbe parlare con te.. magari possiamo crearci uno spazio sul web..qualcosa dove ci si può confrontare.. grazie comunque per l appoggio, che nn è poco essere almeno capiti su quest ‘ argomento..kiss

  6. 6
    rossana -

    ciao Marikoska,
    il tuo post iniziale trasuda talmente tanto dolore che faccio fatica a leggerlo di seguito. poni molte domande, a cui cerco di rispondere in modo sparso.

    1) l’accettazione e l’amore dei genitori sono di fondamentale importanza per qualsiasi figlio. purtroppo, i genitori non sono quasi mai gli esseri perfetti che i bimbi immaginano da piccoli: hanno tutti, chi più chi meno, le loro pecche.

    2) non solo è possibile ma anzi mi sembra doveroso che al raggiuntimento della maturità ogni essere umano si formi un suo concetto del mondo e delle persone che lo popolano, genitori inclusi. non necessariamente quello dei genitori ma neppure, ostentatamente e volontariamente, opposto al loro.

    3) dal mio punto di vista il problema che sembri vivere si dipana essenzialmente su due piani: a) non sei simile ai tuoi genitori, e questo rende tutto molto più difficile; b) accenni a genitori anziani, e questo è il peggio del peggio, perchè non è facile per nessuno adeguarsi ai grandi cambiamenti che avvengono a ogni successivo ciclo generazionale (stimabile intorno ai 20 anni). non voglio, ne potrei, schierarmi da nessuna delle due parti, basandomi unicamente su quanto hai scritto tu e non potendo sentire anche l’altra campana.

    4) ci sono genitori, più o meno equilibrati, che vivono per i figli, crescendoli in modo sano oppure guastandoli con il loro eccesso d’amore, e ce ne sono altri che li subiscono, odiandoli, e scaricando su innocenti indifesi tutto il loro male d’esistere. la via di mezzo, come sempre, sarebbe la migliore, fermo restando che i figli hanno bisogno non soltanto d’amore ma anche di presenza e di fermezza.

    5) a volte i genitori sono costretti da eventi tragici a scegliere fra il bene sociale (condanna di figli assassini) e il bene privato (protezione dei figli ad oltranza, sempre e comunque). dipende dal sentire di ognuno schierarsi sull’uno o sull’altro versante. Confucio suggerisce il secondo, e in questo è stato d’aiuto anche a me.

    6) il rispetto non dovrebbe essere negato MAI a NESSUNO. a mio avviso, chi lo fa sulla base del successo o dell’insuccesso sociale di una persona pecca gravemente contro l’intera umanità. sembra un concetto scontato e invece è spesso molto difficile da applicare, soprattutto nei casi in cui ce ne sarebbe maggior bisogno.

    spero di esserti stata utile e ti sono vicina con tenerezza. non disdegnare i piccoli passi: VOLENDO da abissi profondi si può sempre risalire, poco alla volta…

    un abbraccio.

  7. 7
    marikoska -

    **** Aggiornamenti, a chiunque interessi :

    Ormai sono già 3 mesi che non vedo e non sento i miei..
    se chiamo non rispondono. Mi hanno suggerito di insistere, lo sto facendo ma è dura.
    dopo che nn mi hanno risposto devo staccare il cervello perchè questo dolore non riesco a sopportarlo. Soprattutto perchè so bene che non è solo un “momento”, ma che non mi accetteranno mai, se continuo ad essere così come sono. Dunque..chi essere per continuare a vederli finchè sono vivi.. madre quasi 70 padre quasi 80 anni..!! Io trentenne…

    *** ROSSANA
    GRAZIE di cuore che hai letto e ti sei interessata al dolore della mia vita, la tragedia che sto vivendo, anche se , come ho spesso sottolineato non è così evidente da essere colta proprio da chiunque… soprattutto scritta d impulso come ho fatto.

  8. 8
    Gaudente -

    beh, una persona che , cito testualmente : “spacco tutto, oggetti specchi, urlo, parolacce e bestemmie.” proprio tanto normale non e’.
    Magari i tuoi genitori hanno pienamente ragione , e fanno bene a voler passare i pochi anni che gli restano da vivere senza dover sopportare le tue mattane.

  9. 9
    maria grazia -

    marikoska
    io sono cresciuta in una famiglia come la tua e posso confermare quanto sia devastante ! continue pressioni e continui tentativi di inculcarti sensi di colpa per fare in modo che tu rimanga LEGATA, che tu non possa diventare indipendente a tutti gli effetti, sopratutto mentalmente. I miei erano letteralmente terrorizzati dal mio senso di indipendenza, dalla mia determinazione, dal mio essere uno spirito libero. Lo chiamano “amore genitoriale”, ma io lo vedo soltanto come una mania di possesso egoistico verso un essere che pensiamo ci appartenga. e poi..continue svalutazioni ( anche sul mio aspetto fisico ) e umiliazioni ( anche di fronte a parenti ), continue disapprovazioni delle tue idee, delle tue decisioni, del tuo modo di essere. e gli immancabili confronti con le altre cugine ( tutte sposate ) un continuo interferire nella tua sfera privata, come se loro potessero entrare nella mia testa e capire di cosa ho veramente bisogno ! solo io posso sapere quello che voglio veramente, e quello che mi è congeniale. IO E NESSUN ALTRO ! Ma loro no, non lo accettano. e allora usano due differenti strategie ben distinte: da una parte ti umiliano e ti svalutano, dall’ altra concedono “premi” ( auto, lasciti ereditari, soldi ), per fare in modo che tu ti senta per sempre in DEBITO ( e quindi INCASTRATO ). E anche se quei premi tu li rifiuti con determinazione e non li vuoi ( perchè ne intravedi il vero scopo ), te li rifilano a forza, per poi magari in un secondo momento rinfacciarteli !!! Ma tutte le strategie, per quanto differenti e diverse tra loro, hanno sempre lo stesso scopo: esercitare il controllo TOTALE sulla tua persona. Non riuscendoci del tutto, alla fine l’ immancabile sparata finale: “Sei tu la causa dei nostri problemi”. Quando la realtà è che ho sempre e solo pensato a risolvermi da sola i cavoli miei! Io non ho voluto replicare QUESTO modello di famiglia, perchè mi fa schifo, non trovando un uomo che la pensasse come me ho preferito stare sola, perchè per me l’ affetto e l’ amore è altro, è sopratutto rispetto per la personalità e le scelte altrui. Si, si può uscirne ! con un grande atto di coraggio e la liberazione da tutti i sensi di colpa che ti hanno instillato subdolamente per tenerti legata. ma non è una cosa nè facile e nè immediata, anche perchè non dobbiamo mai dimenticare che LIBERARCI significherà, per un motivo o per un altro, ricevere indietro la loro disapprovazione: la cosa più temuta, se sei mentalmente legata a qualcuno.

  10. 10
    marikoska -

    tesoro, non è cam 4, te l ho già detto. Chissà le sporcizie che fai tu!

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