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Una storia come tante altre?

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Trovi il testo della lettera a pagina 1.

Salve a tutti.

È la prima volta che scrivo su un forum per parlare della mia vita privata e senza offesa per i forum di questo genere, non ne ho mai sentito la necessità.
Ho sempre pensato che un buon amico un buon esame di coscienza potessero rispondere a qualsiasi mia domanda, e invece oramai devo ricredermi.
Penso infatti che delle voci sconosciute possano dare un consiglio o un opinione molto più validi rispetto a quelle di amici che mi conoscono da una vita, i quali non riusciranno mai ad essere neutrali per davvero.
Ecco i fatti:
Ho quasi 30 anni convivo da quasi 4 con una donna di un anno più grande di me, che 2 anni fa, ha dato alla luce la mia splendida figlia.
Quindici giorni fa la mia compagna dopo l’ennesima discussione, mi ha confidato di non sapere più se mi ama e se vuole continuare a portare avanti il nostro rapporto.
Queste le tappe della nostra storia:
convivenza dopo 1 mese
cane dopo 5
bimba dopo 1 anno e mezzo…
insomma per me è stato quello che aspettavo da sempre e credevo non avrei mai trovato.

Abbiamo sempre avuto (come tutte le coppie credo) dei momenti di difficoltà, all’inizio era la sua situazione lavorativa precaria, poi la disoccupazione, poi la gravidanza difficile per complicazioni, poi l’essere genitori, poi la morte di suo padre.

Durante la gravidanza le sono stato molto vicino diventando la colf di casa che nel frattempo lavora come consulente, come credo ogni uomo decente dovrebbe fare avendone la possibilità.

Da quando è nata la mia bimba, ho sempre fatto tutto quello che ho potuto per crescerla assieme alla mia compagna, e tuttora faccio per lei qualsiasi cosa: lavo, vesto, cucino, gioco, vedo cartoni animati, insomma non credo di essere un padre all’antica, e soprattutto di certo non sono un padre assente.

La mia compagna purtroppo ha accettato la maternità con molte più difficoltà rispetto a me.
Dopo i primi 8 mesi in cui ha retto decisamente bene lo stress (notti insonni e via dicendo), ha iniziato a dare cenni di insofferenza, ai quali purtroppo non ho saputo dare il giusto peso.
Per la mia Lei il fatto di avere perso quasi completamente la propria indipendenza, del non potere uscire a divertirsi, del doversi comportare da genitore responsabile, è diventata lentamente un ossessione.

La morte improvvisa del padre, (altro momento in cui aimè probabilmente avrei potuto essere vicino in un modo migliore, invece che continuare a lavorare e accudire la piccola e starle vicino quando potevo), ha contribuito ad allontanarci ancora di più, in quanto credo di essere stato la sua unica valvola di sfogo, diventando quindi presto l’unico capro espiatorio di tutte le sue sofferenze.

Mille volte abbiamo fatto buoni propositi di cercare di venirci incontro reciprocamente, e mille volte abbiamo fallito dopo pochi giorni per mancanza di volontà.

Adesso lei dice che vuole provare una nuova strada, distrarsi, stare senza di me, visto che cercare di venirsi incontro ha sempre fallito.
Nel frattempo continuiamo la nostra vita normale, con la differenza che, mentre lei può fare ciò che vuole (uscire/divertirsi/andare in un’altra città 2-3 giorni) a tempo indeterminato mentre capisce se mi ama oppure no, io continuo a fare il genitore responsabile che lavora e accudisce la figlia, e soprattutto, accetta passivamente tutto questo per terrore di perderle entrambe.

Dire che sto male è un eufemismo, amo la mia compagna, amo ancora di più la mia bimba, e sto perdendo la razionalità che mi è sempre appartenuta.
Ci sono dei momenti in cui riesco a fingere di stare anche io mettendo in atto questa nuova strategia assieme a lei, altri in cui realizzo che la sto semplicemente subendo.

Le mie giornate proseguono tutte uguali schiacciate dagli impegni e dall’angoscia.
Le sue sempre diverse, sempre come vuole, sempre in libertà.
Questo week end io sarò qui a lavorare accudire la piccola e il cane, lei sarà a 300 e passa km di distanza a distrarsi non si sa bene con chi.
Io mi ritrovo oramai a pensare a come non perdere anche mia figlia, anche se ufficialmente non ho ancora perso nemmeno la mia compagna (il mio cervello invece ufficiosamente mi ricorda che è finita).
Lei a cosa pensa? Quando provo delicatamente a chiederglielo dice che non lo sa.
Grazie per avere avuto la pazienza di leggere questa lettera sgrammaticata fino in fondo.

Lettera pubblicata il 4 Dicembre 2009. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 26 commenti

Pagine: 1 2 3

  1. 21
    toroseduto -

    Ciao mira. A volte mi chiedo come possono verificarsi situazioni così
    raccapriccianti. Forse il fato vuole che nella vita di coppia ci dobbiamo compensare con l’altro? Fortuna che con questa donna ci sei capitato tu. Equilibrato, disponibile e pieno d’amore. Immagino che tragedia se al posto tuo ci fosse un’altro senza queste virtù.
    Ti confesso che faccio fatica a mettere a fuoco una donna così. Ha la possibilità di vivere una vita felice con l’uomo giusto, una figlia adorabile.
    Forse hai ragione (chi meglio di te può saperlo) che ci sia qualcosa a livello psichico che non va. Poi c’è il fatto che lei accetti una cura farmacologica. La vedo dura, almeno da come la descrivi. Però potresti aggirare l’ostacolo proponendole una terapia di coppia, penso che almeno si rende conto che c’è qualcosa che non va, e non si può trascinare all’infinito!
    Magari salterà fuori che il malato sei tu
    e lei la vittima, dal suo punto di vista naturalmente. Se accetta questa soluzione, cerca di parlare prima della visita di coppia con lo psichiatra da solo, spiegandogli sommariamente la questione, meglio
    non tirare fuori certe cose in sua presenza. Anche se la vedo dura,
    tu sei il suo carnefice, lei è al di sopra.
    Comunque prova, si vede che per conquistarti un briciolo di serenità,
    devi lottare sempre. Almeno per smuovere un po’ le acque, potrebbe essere la cosa più opportuna in questo momento.
    Ti ammiro per questa grande forza d’animo, ma fai attenzione a queste
    situazioni snervanti, alla fine anche il pilastro più potente può incrinarsi, in una situazione che si trascina da diverso tempo, lo
    stress accumulato può giocarti qualche brutto scherzo, già sei oltre la media come capacità di sopportazione, è la bambina a darti forza, ma il tempo ha un effetto erosivo, è chiaro che tu ormai gli unici momenti di serenità li vivi quando lei non c’è.
    E’ questo che mi dà da pensare…
    Comunque speriamo bene, un grosso abbraccio e un bacione alla piccola
    a presto tue notizie. mario

  2. 22
    mira -

    ciao a tutti,
    avevo sperato di portarvi un lieto fine,
    avevo sperato di recarvi buone nuove, purtroppo le mie speranze si sono definitivamente infrante.
    Il martello che le ha distrutte si chiama codice civile, strumento del paese retrogrado a bigotto in cui viviamo.
    Faccio un po’ di ordine:
    gli ultimi giorni sono passati fra alti e bassi, giorni di natale e vigilia tragici con me malato e lei sempre più insofferente..
    giorno di natale:
    lei ha trovato sotto l’albero il mio cuore e 2 regalini più materiali, io non ho trovato niente.
    il 26 dicembre poi dopo l’ennesima discussione mi dice :’ quando capirai che non c’è niente da recuperare? non ti amo e tutto ciò che voglio e regolamentare la situazione per la bimba’.
    Se dicessi che il mondo mi è crollato addosso sarei riduttivo…
    Un mese di trascinamenti dietro ai suoi sbalzi di umore, le sue crisi, il miei pianti chiuso nel mio studio la notte, o nella mia auto mentre andavo o tornavo dal lavoro….
    Le mie speranze… i miei sogni, tutto cancellato con una frase facile che le è uscita tanto spontanea che mi viene il dubbio che mi abbia trascinato per un mese per puro sadismo.
    Allora ho pensato alla piccola, dicendomi:’ devi salvarla c.... da un essere umano così, farà del male anche a lei prima o poi’.
    Dopo due giorni di colloqui con avvocati, esperti di diritto minorile, ho scoperto (in realtà sospettavo già ma ora ho prove certe) che tutto quello a cui posso ambire è un ‘affidamento congiunto’.
    Che pare voglia dire spezzare la vita della mia piccola in due, darle due case, due camerette dei giochi, due lettini…
    Che paese orribile è l’Italia, se solo fossi stato io la donna e lei l’uomo della coppia, avrei avuto la bimba solo per me in un batter di ciglia, invece dovrò lottare per averla in condivisione con una donna incapace di amare se stessa, me , e la nostra piccola.
    Non ho più parole, credo questa sia la fine di una storia come tante altre.
    Grazie a tutti
    Con affetto
    il vostro distrutto Mira.

  3. 23
    toroseduto -

    Mira, anche se hai perfettamente ragione sulle leggi in vigore, ma nella vita quello che conta è la legge del più forte! E tu che agisci solo per amore, sei il cardine di questa penosa vicenda.
    Anche se la legge è tutta a suo favore, l’amore ti da ragione.
    Purtroppo mi è difficile inquadrarla, da come l’hai descritta, pare che la bimba sia per lei un intralcio, un incidente di percorso.
    Allora è giusto non arrendersi, tu eri pronto a tutto,anche a prenderti cura di lei. Ma lei non fa altro che respingerti, qualunque cosa tu faccia.
    Forse la “storia” vera,comincia adesso! Quindi ti invito a non mollare e tirare fuori il meglio di te. Per tua figlia e per te stesso. Accetta serenamente quello che la legge ti concede, poi sarà il tempo a stabilire come andranno le cose, non è detto che non possa risolversi a tuo vantaggio questa situazione nuova, metti a punto freddamente quello che tu desideri,lei può scegliere per se, tu puoi avere ragione se avrai la lucidità e la forza di non arrenderti, hai dalla tua tutto il bene che vuoi alla bimba, cosa in cui lei è carente
    e demotivata, almeno così ho capito finora. Coraggio, non perdere la lucidità,Ti aspetta un cammino difficile,ma sono sicuro che alla fine sarai tu a vincere, perchè sai amare incodizionatamente, non cambiare proprio adesso! Ti abbraccio mario

  4. 24
    andy -

    uomini sveglia.
    pretendiamo la paritààààà!!
    togliamo il paese dalle mani di queste donnacceee!

    chi si sente “fortunato” deve capire che prima o poi, se ha al fianco una donna carina, ha il 90% di possibilità di fare questa fine.
    ci vogliono le leggi.

    parità per gli uomini!
    altro che stalking..

    lo ripeterò all’infinito.

  5. 25
    mira -

    wow sono passati altri 15 giorni,ora non viviamo piu assieme.
    Giorni fa mi ha confidato che l’unico motivo per cui restava in casa con me e la piccola era che durante uno dei primi scontri verbali l’avevo (non proprio in maniera velata) minacciata di denunciarla alle autorità se avesse portato via la bimba senza il mio consenso.
    Al di là dell’ingenuità della cosa (embè ti denuncio ai carabinieri e poi ?), sono rimasto colpito della velocità con cui è andata via (12 ore) con tutta la sua roba (e pochi vestitini per la piccola) una volta che ha capito che non voglio iniziare battaglie legali.
    Adesso sono 7 giorni che non sono più qui , ho visto la piccola sabato e domenica perchè lei era impegnata fuori città (si sempre dalla solita amica che abita a 200km da qui) e mi son goduto le ore una ad una.
    Nostra figlia che ieri ha compiuto 22 mesi soffre molto.
    Ogni volta che la vado a trovare è felice, quando vado via piange, ed io mi sento un verme come fosse colpa mia, la madre al massimo sembra infastidita dal pianto della bimba e a volte del mio.

    Si andy hai ragione, parità per noi non solo per loro.
    Una donna nella mia situazione non dovrebbe fare altro che schioccare le dita e l’altro sparirebbe.
    Il mio mondo mi chiede sempre la stessa cosa ed io do sempre la stessa risposta:

    mondo): come è possibile che in 20 giorni lei decida in maniera così drastica?
    io): non ne ho idea, non lo capirò mai.
    forse davvero non tutti si cresce nella vita, c’è davvero gente (e purtroppo molte donne) che credono che le cose belle di cui riempire la vita siano quelle che le rendevano felici a 16 anni, uscire, flirtare col primo che passa, divertirsi !!!!!
    Credono davvero che replicando in plastica una realtà di 15 anni prima si possa essere felici di nuovo.
    Forse siamo noi gli stupidi non loro, noi gli stupidi a trovare belle cose così normali come una famiglia e un figlio.
    Però se proprio le cose stanno così….
    sono contento di essere uno stupido
    Il vostro annientato Mira

  6. 26
    antonello -

    ciao mira,
    aspettavo con ansia una tua lettera, tra tutte le storie che ho letto la tua, veramente, mi è entrata nel cuore. vedo che stai riprendendo il tuo orgoglio di uomo, che hai realizzato di voler percorrere senza di lei la strada della tua vita. sarà dura, nessuno lo nega, ma non ti senti meglio adesso senza il peso angosciante di una donna che non ti ama? sicuramente risolverai al meglio la situazione con tua figlia. io nel mio piccolo ti sono vicino e credo in te, nella tua intelligenza! devi essere fiero di quello che sei e che sei diventato grazie a questa esperienza.. adesso è l’ora di rialzare la testa e..incominciare una nuova vita! un grande abbraccio
    antonello

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