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Come se avessi vissuto in un sogno con un brusco risveglio!

Trovi il testo della lettera a pagina 1.

Ciao a tutti, mi chiamo Elisabetta.
Anche se provo un immenso dolore nel parlarne, provo comunque a raccontarvi la mia storia.
Nel gennaio 2006, avevo 26 anni, entro per la prima volta in chat, un mondo sino ad allora a me sconosciuto. Conosco nel giro di 2 giorni un ragazzo di Milano ma che si trovava per un puro caso virtualmente nella mia regione, puglia, sapete la chat di yahoo è suddivisa in varie stanze tra cui quella delle città.
È un anno più grande di me, si instaura subito un certo feeling. Abbandoniamo la chat pubblica per quella più privata di msn. Iniziamo conversazioni sempre più coinvolgenti, sempre più forti… lui sta appena uscendo da una storia che ha dell’incredibile, brutta e soprattutto shockante. Inizia a dirmi tutto, a confidarsi con me non appena capisce di potersi fidare di me. Cominciamo a sentirci anche per telefono mantenendo cmq la chat. Lui sempre più coinvolto, sempre più preso, inizia a confessarmi di essersi innamorato di me, io non ci credo, lo prendo per una follia del momento, ma anche io inizio a sentir dentro una certa attrazione. Mi chiama ogni giorno alle 9 del mattina non appena entra in ufficio per dirmi “Buon giorno amore mio” e io prendo con un sorriso quelle parole che giorno dopo giorno, ora dopo ora iniziamo a scavare nella mia anima un enorme cratere di contentezza e pienezza. La situazione va avanti. Io mi sento sempre più attratta.
I primi di marzo devo intraprendere un progetto comenius trimestrale in danimarca, ma devo fare scalo a Milano. Prima o poi ci si deve incontrare, così ci vediamo, ci piaciamo moltissimo, andiamo fuori a cena. Una passeggiata in centro, dopo qualche giorno arriva il primo bacio intenso e meraviglioso, il giorno prima che io prenda l’aereo. Così sotto il cielo stellato e la scintillante piazza del duomo di M. diamo inizio alla nostra storia. Parto il giorno dopo, in danimarca fa freddo, c’è la neve, e io non conosco il danese, per fortuna che loro parlano inglese. Che bella l’isola di Moen! E io sempre più piena dentro di una sensazione difficile da descrivere, in un bivio tra “ci provo” e “ho paura, forse non dovrei iniziare questa storia, faccio in tempo a fermarmi”. Ma il calore delle case danesi e l’accoglienza delle persone mi fanno sentire sempre più propensa alla prima soluzione. Dopo qualche giorno inizio a sentirlo strano, instabile, nervoso e preso dal lavoro, con un carico di problemi che quella storia gli sta lasciando. Lui vive ancora con lei, sono separati in casa, ma ha iniziato una storia con me. A me stranamente sta bene, in fondo l’epilogo di quella storia è più che scontato e quindi non mi faccio problemi. A maggio lui va via da casa. In atto la separazione, e di lei non si sa più nulla.
Dicevo, lo sento strano, sfasato, mi chiama sempre più raramente. E quelle poche volte che lo fa non riesce a parlarmi più come prima. Cosicché verso la fine di marzo, mentre io sono circondata dal gelo atmosferico della danimarca, su msn mi confessa di non amarmi più, non è più sicuro dei suoi sentimenti… Mi cade il mondo addosso, mi sento morire, la danimarca la sento sempre più ostile e le case scaldate sempre più fredde. Lo chiamo per chiedere spiegazioni e lui mi dice “scherzavo” ma io non ci credo. È nervoso. Inizia per me un periodo nero, a lavoro sono insufficiente, non capisco niente, non capisco soprattutto come mai un ragazzo conosciuto da poco è riuscito a imbambolarmi a quel punto. Non capisco come faccio a farmi travolgere. Ma lo sono e basta. Passo giorni in casa a nascondermi sotto un tavolo per piangere, piangere, piangere, mi sento protetta sotto quel tavolo… Ma protetta da cosa? Da chi? Perché sotto il tavolo? Passo una settimana da schifo, lui mi manda un sms dicendomi di non chiamare perché vuole stare solo. Arriva pasqua, scendo a casa ma faccio scalo a M. Non ci vediamo, lui mi chiama prima che io prenda il treno per dirmi “scusami, tu non c’entri niente, ti amo”. Arrivo a casa. Il giorno dopo lo chiamo e mi dice “non chiamarmi in continuazione”, la sera mi dice” ti ho tradita” e io gli chiedo perché mi fa questo e lui “perché non ti amo, perché così voglio”. Risprofondo in un’angoscia tremenda. Il giorno dopo chiama per dirmi ti amo. Torno a MI prima di riprendere l’aereo per copenaghen, ci vediamo, ci baciamo, stiamo bene insieme. Io lo amo.
Da allora, maggio e giugno passano abbastanza coerenti. È giugno, è arrivata l’ora di tornare in italia, ci vediamo in stazione, lui è distaccato, ci baciamo, parliamo del nostro futuro. Torno a casa. È ora di trovare un lavoro, ma dove, qui o a Mi? Verso fine giungo di nuovo “questa no è una storia, non ti amo”, 2 giorni dopo “ti amo”.
A luglio vado a Mi per un colloquio, ci vediamo, stiamo benissimo per 2 settimane. Torno a casa, lui vorrebbe conoscere i miei. Ad agosto viene a casa mia, tutto perfetto. Ai miei piace e lui piace ai miei. A settembre, la sua assistente va via e lui mi chiede di prendere il suo posto. Faccio le valige e vado. Ho un lavoro e un fidanzato. Cosa volere di più? Ovviamente il mio desiderio era fare qualcosa inerente ai miei studi, lingue straniere, ma lui preferiva che io rimanessi lì con lui. Va bene. In fondo ho un lavoro. Iniziamo una vera e propria storia fatta di passo dopo passo, intensa, tra gioie e dolori, ricchezza e povertà. Poi i problemi economici lasciati dall’ex per un po’ lo dissanguano, il lavoro arranca un po’. Poi finalmente le cose iniziano ad andare meglio. La sua famiglia mi adora e io lo stesso. Iniziamo un cammino bellissimo insieme. Ma io sempre più inglobata nella sua orbita, inizio a dimenticare me stessa, lo aiuto nel realizzare i suoi sogni, gli sono accanto, sopporto.
Andiamo a vivere insieme dopo un anno, stiamo benissimo, complici, uniti e affiatati, ma per me sempre poco spazio. Dopo un anno e mezzo cambiamo di nuovo casa, stavolta è più grande, dividiamo le spese, lavoriamo insieme, viviamo insieme, ci amiamo. Fedeltà assoluta. Serietà, responsabilità. È sempre più unito ai miei, si crea un bellissimo rapporto, ormai siamo di casa. Ma per me sempre meno soddisfazione professionale. Lui mi ingloba nella sua sfera. Tra viaggi meravigliosi e sensazioni stupende procedono gli anni, ma per me sempre meno considerazione, sempre al secondo posto rispetto al lavoro. Per lui il lavoro, se è contento lui lo dovevo essere anche io. Inizio a vacillare. Il suo lavoro va sempre meglio.. A lui il SUO lavoro, a me il SUO lavoro. Lui e i suoi sogni, io e i SUOI sogni. Apre a settembre il terzo ufficio. Che soddisfazione. Siamo felici. Ma io sempre più messa da parte. A dicembre 2009 entriamo finalmente nella mia nuova casa, un regalo dei miei per un eventuale matrimonio di cui già si parlava. Lui sempre molto attento alla casa, cucina, mi aiuta. il 23 dicembre in un brindisi davanti ai nostri colleghi annuncia la sua intenzione di sposarmi… A natale siamo dai miei, a gennaio 2010 rimane fisso nel nuovo ufficio. E io nell’altro. Il lavoro è sempre più stressante, anche per me che ero solo una segretaria. Ci vediamo a casa, ma siamo stanchi. Poi arriva la metà di gennaio ed io sento sensazioni strane, il 24 gennaio facciamo l’amore, ma io mi sento strana avverto sensazioni sempre più strane. Dal 25 al 30 lui non mi parla più, solo la sera a cena, poi dormiamo. Io sempre più incerta, non capisco, sarà il lavoro. Lui è strano, sarà il lavoro. Non mi chiama più, neanche in ufficio. Il 30 io non ce la faccio più e gli dico di prenderci una pausa perché non sono sicura dei miei sentimenti (in realtà volevo dire dei SUOI sentimenti) . Mi sento allontanata. Lui approfitta dell’occasione e va via: NON TI AMO PIÙ. Mi cade il mondo addosso. Io lo amo. Va via e non torna più. Il giorno dopo in ufficio ribadisce di non amarmi più, che gli dispiace. Il 4 febbraio, forte del fatto che io avrei voluto cambiare lavoro, mi fa firmare le dimissioni con una certa fretta. Ha conservato per 2 anni di fila sempre la stessa foto su facebook (che tral’altro usava solo per lavoro e non per altro) , fidanzato ufficialmente con me, e lo stesso giorno in cui io vado via, lui passa allo stato di “impegnato”, sotto gli occhi di tutti, di coloro che hanno sempre creduto nella nostra storia, cambia foto, ne mette una non sua, poi dice di essere felice.. Poi scopro la verità: un’altra, la segretaria neo assunta a fine novembre, più piccola di me e con un matrimonio fallito alle spalle. Da quanto andava avanti? Già le dice ti amo, le confida il deserto che provava dentro (la storia con me) , lo confida a lei, non a me! La ringrazia per essere la sua nuova strada. Non aspettava altro che io me ne andassi, guardandomi anche con stizza. Forse le mie ultime richieste di considerazione lo hanno infastidito? Forse non avevo diritto anche io a una certa parte in tutta questa storia dopo che per lui ho abbandonato i miei sogni per aiutarlo a realizzare i suoi? Ma chi è quest’uomo, quello che ho amato alla follia, quello che mi ha sempre protetta e amata? Con chi sono stata? Poi si cancella definitivamente da fb. Ha gettato nel cesso 4 anni intensi e belli, ma forse vissuti dal suo punto di vista. Ha shoccato tutti, le famiglie, i colleghi, tutti! Ha detto a sua sorella “sono fatto cosi”.
E io sono senza nessuno, senza fidanzato e senza lavoro… all’improvviso!
Come credete che mi senta?

Lettera pubblicata il 2 Marzo 2010. L'autore ha condiviso 12 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 30 commenti

Pagine: 1 2 3

  1. 21
    elisabetta -

    Ciao Kenzo,
    da come scrivi intuisco la tua forza interiore e soprattutto carattere. Mi sbaglio, per caso?
    Quanti anni hai? di dove sei precisamente?

    Lo sapete che in questi giorni mi è venuta voglia di rileggere il diario di quei famosi mesi in danimarca e….sorpresina….in quelle pagine avevo descritto e predetto con grande fedeltà ai particolari la fine di questa storia!! Voi forse non ci crederete, ma in quel periodo io essendo molto più lucida e ancora non cosi coinvolta come ora, non facevo che ripetere e ripetermi che quella storia sarebbe prima o poi finita e che uno dei 2 ne sarebbe uscito con le ossa rotte.Incredibile, sembrava che avessi la sfera di cristallo! E scrivevo pure quanto lui mi facesse soffrire e che avrei fato meglio a troncare allora!! Accidenti, non prendetemi per stupida, non ditemi “te l’eri detto da sola!”, è solo che ho voluto dare una chance al nostro amore, una chance che per un pò mi ha fatto sognare.. Una chance che a me non è stata data quando ho sbagliato!

  2. 22
    kenzo -

    ciao Elisabetta, come stai? spero meglio…lo so è dura, specie quando da un giorno all’altro ti ritrovi in ginocchio a raccogliere i pezzi di un sogno infranto e con mille interrogativi che affollano il cervello…animo, passerà!
    stai leggendo il tuo “vecchio” diario e ricostruendo attraverso le sue pagine la vostra storia e i tuoi primi dubbi…”…E scrivevo pure quanto lui mi facesse soffrire e che avrei fatto meglio a troncare allora!! Accidenti, non prendetemi per stupida, non ditemi “te l’eri detto da sola!”, è solo che ho voluto dare una chance al nostro amore…”
    Hai fatto bene a dare una chance al tuo ex…è andata male? pazienza,quantomeno non ci saranno dubbi o rimpianti di qualsiasi sorta ad arrovellarti la mente…credimi sembra niente, invece è tanto!
    Cerca di uscire e distrarti un po’, parlane con gli amici e non fossilizzarti troppo sui tuoi “errori”…
    sono della provincia di Foggia ed ho 39 anni…tu di dove sei?
    passa una buona serata…

  3. 23
    Cantautore -

    Ciao Elisabetta,
    il comopotamento del tuo ex mi ha lasciato letteralmente senza parole! Era solo un egoista, che nell’insensiblità del suo cuore troppo pietrificato non avrà mai spazio per nessuno, se non per se stesso, e non sarà mai in grado di amare veralemnte!
    Quindi, a questo punto, è stato meglio così, perché come si dice: meglio un male minore oggi che un male peggore domani!
    Ti auguro di dimenticarlo presto, perché tu sei una donna speciale e che mi ha colpito molto, e lui, credimi, non ti meritava per niente.
    Io sono un cantautore e sono anche pugliese come te.
    Se mi vuoi contattare, ti lascio il mio contatto di messenger: Cantautore68@hotmail.it
    Tanti auguri.

  4. 24
    elisabetta -

    Ciao. Sto ancora più male. Ieri la sorella mi ha riferito di averci parlato per capire meglio la situazione, ma lui ha solo ribadito il fatto che non mi ama più. Dopo aver provato a parlarci, lei si è arresa perchè sembrava che tutto gli rimbalzasse, come se non sentisse niente e nessuno… Del resto quando non gli conviene ascoltare fa sempre cosi, lo faceva anche con me. Quindi lui è sordo a tutto ciò che non gli conviene, perchè è tempo e fatica sprecata aprire ed affrontare un dialogo. Per non parlare del confronto! Non sia mai aprirsi ad un confronto con qualcuno che la pensa diversamente da lui.

    State inquadrando il tipo??

  5. 25
    valentina -

    Cara Elisabetta,
    leggendo la tua storia ho pensato alcune cose, che vorrei dirti.
    Per prima cosa, non credo affatto alla storia della casa, come motivo di allontanamento o di fine dell’amore. Credo che tu ti sia imbattuta in un uomo assolutamente incapace di amare, se non in una maniera malata e poco sana. So che ora tu cerchi tutti i motivi possibili, anche pratici, per spiegarti la fine di una così lunga e travagliata relazione, per la quale a tanto hai rinunciato. Ma non è giusto che tu ti dia alcuna responsabilità, per il tuo comportamento nei suoi confronti o per il tuo carattere. Avevi il sacrosanto diritto di avere i tuoi spazi, e questo è chiaro: da come racconti la tua storia, leggo anche molta insoddisfazione che per tanto tempo hai mandato giù o hai cercato di ignorare. un uomo che non è capace di gioire e sostenere l’indipendenza della donna con cui sta, ma che la vorrebbe vedere relegata a vivere nella sua ombra non è sicuramente una persona matura e adatta a costruire una relazione sana; un uomo che mette in prima pagina su Facebook le sue ultime conquiste non è una persona matura su cui si possa fare affidamento; un uomo che ti trascina nelle sue altalene emotive, amandoti un giorno e lasciandoti il giorno dopo, non ha la più vaga idea di che cosa sia un sentimento sincero. Il fatto è che tu hai voluto credere a questa storia, hai voluto pensare che la tua pazienza e la tua sottomissione ai suoi sogni e desideri fossero sufficienti a mantenere in piedi il rapporto.E soprattutto hai pensato che pur di stare con lui avresti dovuto rinunciare alla tua identità e al raggiungimento dei Tuoi sogni e della Tua felicità; si sta con un’altra persona non per assoggettarsi alla sua felicità, ma per condividere l’obiettivo di raggiungere ognuno la propria. Ora che la storia è finita, è l’amarezza a traboccare.Ma prova a pensare quanto avresti ancora sofferto, se fossi rimasta con un uomo che non ti riconosce la dignità di avere sogni tuoi e realizzazione tua,

  6. 26
    valentina -

    pensa a quanta infelicità per la tua vita, per scelte che hai accettato solo per compiacerlo. Forse presentivi, nelle tue pagine di diario, che quell’uomo non dava alcuna certezza (se mai in una relazione si può dire di avere certezze…). Forse ora hai un’occasione, una volta che il dolore sarà passato, e ti resterà la consapevolezza del fatto che rinunciare a se stessi non è mai una scelta giusta. L’unica cosa che ti puoi rimproverare, è non aver ascoltato quella vocina che ti diceva che in fondo eri infelice, ma che sulla Tua infelicità potevi passarci sopra, così presa com’eri a render felice un altro. Dici, se fossi stata meno aggressiva, se non avessi detto questo o fatto quest’altro forse staremmo ancora insieme: beh, forse avresti ancora un fidanzato e un lavoro, ma che tipo di fidanzato? Un uomo incapace di amare. E quale lavoro? Uno che non ti soddisfaceva. Ora sei libera; e so che il senso di essere liberi è sempre avvelenato dalla sensazione di essere soli.
    Ma non sei sola, in realtà. Si è soli quando in una relazione non si riceve niente, e ci si umilia. Si è liberi quando anche dopo una esperienza così negativa si è capaci di vedere che ora sì, hai la chance di fare davvero quello che ti corrisponde. E di trovare qualcuno che ti appoggi nell’essere te stessa in tutto e per tutto.
    Un grande bacio.

  7. 27
    elisabetta -

    Valentina, non trovo il modo giusto per descrivere il tuo modo cosi musicale, incisivo e coinvincente di scrivere.
    Ho letto tutto d’un fiato ciò che hai scritto e attraverso le tue parole, come anche quelle degli altri, ho potuto vedere un’altra me stessa, una specie di sdoppiamento della mia personalità in cui ad aver condotto e perso il gioco non è stata quella razionale e intelligente che ha gettato fiumi di inchiostro in quel diario che sarebbe dovuto essere un vangelo per me, ma quella emotiva e sentimentale.

    Valentina, ti va se ci scambiamo i contatti msn o facebook?Quale dei due hai?

  8. 28
    valentina -

    Certo Elisabetta,
    questa è la mia mail valentintintina@gmail.com; puoi scrivermi quando vuoi, così ci scambiamo i vari contatti.
    Se hai bisogno di parlare io ti ascolto; non sentirti sola.
    a presto.

  9. 29
    sy01974 -

    Ciao….ho letto la tua storia…forse sarà perchè anch’io ho appena scoperto di aver dedicato la mia vita ad una persona egoista e fredda…e bugiarda…ma mi sono sentita vicinissima a te…
    non so come e se ce l’hai fatta a reagire…ormai sono passati mesi da quando hai scritto….io te lo auguro….vorrei tanto che non esistessero persone come il tuo ex che riescono a fare così male alle persone….alle loro famiglie…..ma purtroppo ho dovuto smettere di credere nella bontà e nell’onestà…

    spero tu stia meglio e abbia trovato un lavoro…un uomo vero o comunque qualcuno che ti ami davvero….ciao!

  10. 30
    elisabetta -

    Ciao SY,
    grazie 1000 per le tue parole.
    Generalemte non scrivo in modo cosi convulso e senza senso, quasi come un flusso di coscienza, ma avrai capito come in quel momento a pigiare i tasti del mio pc non fossero le mie dita ma il mio stato d’animo, totalmente distrutto….
    Come sto ora?
    Beh, molto meglio, direi! Molto meglio, tra l’altro l’ho rivisto ci siamo chiariti, e proprio grazie a questo ho capito chi realmente abbia avuto davanti in questi anni.

    Che tristezza! L’unica cosa è che ho un pò di alti e bassi, ogni tanto ricado nell’angoscia, ma mi riprendo subito.
    E’ un pò come una convalescenza da una brutta malattia, con i rischi di ricadere quando meno te l’aspetti.
    Ma sicuramente niente a che vedere con lo stato d0animo di quando ho scritto questa lettera.

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