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Sconforto

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Lettera pubblicata il 30 Novembre 2015. L'autore ha condiviso 12 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 63 commenti

Pagine: 1 3 4 5 6 7

  1. 41
    maria grazia -

    bianca, è un indubbio che la fortuna gioca una parte importante nella vita di ognuno. ma è anche vero che noi abbiamo influenza sul nostro destino più di quanto pensiamo. io ad esempio so con certezza che il mio percorso sentimentale, esistenziale e lavorativo sarebbe stato molto diverso se da ragazza avessi fatto scelte diverse. se avessi scelto un uomo affidabile invece dei tizi a cui mi sono accostata, o un percorso di studi che dava più sbocchi professionali, avrei senz’ altro avuto più opportunità, un’ esistenza meno penosa. tanto per cominciare. poi ovvio che ci sono cose sulle quali non possiamo intervenire perchè non dipendono dalla nostra diretta volontà ( la famiglia in cui si nasce, l’ ambiente in cui si cresce, anche il proprio paese di provenienza fa una differenza enorme: un conto è nascere in Danimarca, un conto è nascere a Beirut ). ma secondo me dalle circostanze difficili si possono anche imparare moltissime cose utili. io per dirti le cose più importanti le ho imparate nei momenti “tosti”, non quando filava tutto liscio. e sono cose che mi saranno utili per il resto della vita. Le mancanze, inoltre, ti insegnano a “farti le ossa”, ti preparano all’ esistenza, ti fanno diventare più sensibile alle dinamiche umane ed esistenziali, ti aiutano ad aprire la mente e ad essere empatico verso gli altri, meno egoista e meno prevenuto verso chi è diverso da te. una persona a cui è andato sempre tutto bene NON HA IMPARATO NULLA e ha un cervello totalmente dormiente. al primo soffio di vento quello casca e non si riprende più! sto quasi cominciando ad essere grata a chi mi ha creato tanti ostacoli. perchè poi ho appreso il modo di superarli. cosa che non sarebbe accaduto se mi avessero sempre tutti quanti steso il tappeto rosso quando passavo. Almost ha detto una cosa importante: i momenti di sconforto sono assolutamente normali, ma non devono durare oltre il dovuto. e io ho sprecato troppo tempo della mia vita a darmi per vinta perchè appunto, scontrandomi continuamente con una società che mi diceva NO, mi sentivo stanca, esausta, abbattuta. finchè a un certo punto, invece di continuare solo ad accusare la sorte, mi sono messa di impegno per apprendere cose nuove, di cui nemmeno immaginavo l’ esistenza, e mi si è aperto davanti a me un mondo affascinante e sconosciuto. ora non mi spaventa più così tanto l’ idea di dovermela cavare da sola e di dover restare a galla anche se non troverò chi crede in me. pensare di dover dipendere SOLO dagli altri per cambiare il proprio destino è tremendo.
    Poi, come hai visto leggendo anche la mia vicenda con l’ Equitalia, le sfighe le abbiamo tutti. ma se io non avessi reagito in quell’ occasione, invece di abbandonarmi alla disperazione, oggi sarei una donna finita, invece che una persona ancora “viva e pulsante” e carica di energie. sia per migliorare la mia condizione, che per lottare contro chi mi vuole male. chiunque esso sia.

  2. 42
    michelle -

    maria grazia concordo pienamente con il tuo discorso. Le difficolta` rendono piu` forti, piu` capaci, piu` flessibili, piu` pronti ad affrontare e reagire in qualsiasi situazione invece di disperarsi.
    E` vero da giovani facciamo delle scelte senza pensarci piu` di tanto, e solo col senno di poi ci rendiamo conto se ci hanno portati sulla buona strada o meno. Pero` tutto e` costruttivo e non e` mai troppo tardi per cambiare rotta e migliorare la qualita` della propria vita.
    Il primo passo e` crederci, perché se si continua a credere che nulla succedera` (tipo mia madre, con lei ho proprio perso le speranze!) allora davvero` non arrivera` niente di buono.
    Bianca sta gia` facendo qualcosa confrontandosi e cercando un sostegno, invece di chiudersi in sé stessa e piangersi addosso. Cercare un sostegno esterno, un confronto, un aiuto e` gia` tantissimo e sintomo di una voglia di attivarsi e di cambiare le cose.
    Chissa`, da qualche idea lasciata qui in uno dei commenti, potrebbe venire fuori qualcosa di utile 🙂

  3. 43
    Sofia -

    Sei forte Maria grazia…e devi essere fiera di te stessa!
    Mi dispiace tantissimo per questa vicenda…e ti capisco..per qualsiasi cosa che uno vuole fare sia per tutelarsi o per un consulto ci vogliono soldi! Soldi e soldi!e gli avvocati insieme ai notai…squallidi esseri che oltre a difendere l’indifendibile nel 90 per cento dei casi e oltre ad approfittarne e chiedere paghe assurde non fanno….
    Siamo in Italia… In questa merda fatta a stivale…non c’è una sola cosa che vada.. Non una!
    E quindi ti capisco benissimo che per te sarebbero spese enormi che non puoi sostenere!
    Ti auguro solo che possiate fregarla e scoprirla in un qualche modo e che possiate stare un po sereni e tranquilli.

  4. 44
    maria grazia -

    michelle, io con mia madre ho lo stesso problema. adesso è migliorata rispetto agli anni passati, ma devo sempre stare lì a rassicurarla e a incoraggiarla perchè si lascia facilmente prendere dallo sconforto e dall’ ansia e tende a vedere SOPRATUTTO il negativo di ogni circostanza. io in questo sono proprio all’ opposto. in questi casi ci vuole molta comprensione e molta pazienza altrimenti gli scontri sarebbero all’ ordine del giorno. io ho imparato a non farci neanche più caso quando mia madre fa discorsi disfattisti e deprimenti invece che trovarsi qualcosa per impegnare proficuamente le sue giornate. ho capito che in questo non cambierà mai e devo rassegnarmi. mi basta vederla inveire e imprecare di meno contro la sorte avversa.
    è vero quello che dici tu, ogni esperienza serve. ma tante cose avrei voluto capirle prima, tutto qui.. si vede che non sono una cima 🙂

    Sofia, purtroppo il modo scellerato con cui si amministra questo paese sta facendo sì che scompaia il ceto medio ( cioè la struttura portante di qualsiasi economia ). aldilà delle vicende dei singoli cittadini, c’è proprio un nefasto progetto globale dietro a tutto questo. e l’ Equitalia è solo uno dei tanti mezzi con cui ci si serve per portare a compimento questi oscuri disegni. il comune cittadino deve comprenderlo e regolarsi di conseguenza, specie chi ha un ‘ attività in proprio. grazie comunque per le tue belle parole.

  5. 45
    michelle -

    maria grazia forse proprio il fatto che loro siano cosí negative ci ha spronate a diventare l’opposto. Avere una visione negativa delle cose porta ad essere passivi, ad aspettare che qualcosa succede, ad affidare la nostra vita all’esterno.
    Probabilmente avendo dovuto cavarcela da sole fin da giovani, noi non ci siamo potute permettere questo “lusso”. Io mi sono distaccata da mia mamma e dalla mia famiglia (a parte dalla mia sorellina che amo tanto) e sento di poter contare solo su me stessa, per cui non sento di potermi deprimere o di potermi buttare giu` piu` di tanto.. cioe` chi si occuperebbe di me in quei momenti? Certo i momenti di sconforto capitano, ma mi capitavano molto di piu` anni fa. Ora mi sento piu` forte e stabile, spero di continuare cosí!!
    e comunque anche io ci ho messo tanto ad imparare, purtroppo nessuno quando ero piu` piccola mi ha indirizzata o spronata verso la giusta direzione, anzi…

  6. 46
    maria grazia -

    michelle, mi rispecchio pienamente in ciò che hai scritto. chi come me e te è dovuta “crescere in fretta”, difficilmente si perde d’ animo per delle stronzate. io ho dovuto lasciare casa dei miei a 23 anni e da quel momento in poi ho dovuto pensare sempre e solo a problemi VERI E CONTINGENTI. a parte qualche sporadico momento spensierato della vita. Ho lottato tra “lacrime e sangue” per trovare il mio posto nel mondo. ma l’ ho fatto sempre con il sorriso sulle labbra e con l’ ironia, sopratutto verso me stessa. per questo non potrò mai capire chi si perde in un bicchier d’ acqua. io però queste persone non le giudico, come invece loro fanno con me.
    La mia era una famiglia problematica in cui regnava la tensione. e infatti anch’ io come te sono stata indirizzata malissimo e non sono stata mai incoraggiata nè ad avere fiducia in me stessa, nè a seguire le mie vere aspirazioni. ma non credo che da parte dei miei ci sia stata cattiveria in questo senso. parlerei più di “ignoranza”, intesa proprio come non conoscenza delle cose.

  7. 47
    biancabianca -

    Il mio sconforto continua perche metto sempre più a fuoco che mi manca una definizione. Oggi un mio amico che se lo merita, ha finalmente vinto un corcorso come ricercatore all’università. Voleva fare il prof e ha tutta la sua vita inseguito quel sogno. In tanti..forse quasi tutti, hanno avuto un sogno. Chi ha fatto l’avvocato o il medico o persino l’estetista perche quello voleva fare. Io mi guardo dietro e mi dico dove mi sono persa? Ho fatto i miei studi ragioneristici che non erano giusti per me ma li ho portati a termine. Poi però ho fatto un po di quello e di questo ma possibile che nonostante abbia lottato sempre, io non sia mai arrivata ad una meta? Di colpo mi pare che non mi piaccia nulla in particolare eppure so di avere avuto e avere potenzialità. E perche non si sono mai davvero innamorata di un percorso specifico? Se domani io facessi non so la segretaria, sarei quel lavoro ma non quella scelta. Questo è il mio problema. Buffo non mi sono innamorata come vocazione ne come sentimenti. Mi sento un blocco enorme. Ma al contempo neppure riesco ad accettare il mio blocco. Quindi non ne esco dallo sconforto.

  8. 48
    maria grazia -

    ciao ragazze. bianca, forse il tuo sconforto nasce proprio dal fatto che non hai ancora capito qual’è la TUA strada, più che il non raggiungere determinati obiettivi. Ho come l’ impressione che il problema qui non è il non essere riuscita a diventare questo o quello ( medico, avvocato, dirigente, ecc… ) quanto il fatto che non hai ancora ben inquadrato la tua VERA inclinazione. è chiaro che in questo modo diventa difficile perseguire un obiettivo fino in fondo, perchè nelle cose che inizi non ci credi veramente, magari le cominci per “provarle” ma poi ti accorgi che non le senti tue. e a quel punto diventa difficile metterci tutto l’ impegno che occorre. Il fatto è che la società ci ha inculcato l’ idea che a 14 anni dobbiamo decidere il lavoro che vogliamo fare nella vita, e poi per tutta l’ esistenza inseguire quello ( o comunque una sola via ). ma la realtà è molto diversa e molto più complessa. ci sono persone che nemmeno in punto di morte capiscono qual’è la loro vera inclinazione. intanto se fossi in te ricomincerei dalle piccole cose, dal cercare di intuire quale può essere un compito che ti appassiona e ti appaga, aldilà delle “etichette”. devi fare qualcosa perchè ti piace, non perchè ti dà prestigio nella società. ti sembrerà strano, ma molti dottori e molti avvocati non sono affatto contenti del lavoro che svolgono. Lo fanno semplicemente perchè la loro famiglia e il loro ambiente li ha avviati verso quella direzione. stessa cosa vale per altre “figure di prestigio”. se invece erano proprio questi i lavori che avresti voluto svolgere, forse bianca ti dovresti chiedere se non ci sei arrivata per mancanza di capacità o di semplice sfortuna, o perchè non hai perseguito il tuo obiettivo fino in fondo. Di certo non otterrai mai grandi traguardi se di una cosa non te ne “innamori”. a prescindere dalle opportunità di inserimento e di guadagno che ci possono essere in un determinato campo.

  9. 49
    biancabianca -

    A casa abbiamo lottato sempre coi soldi. Io finite le superiori volevo essere indipendente ma trovavo lavoretti. Una direzione non l’avevo. Ho provato con coae artistiche sentendomi tale ma dopo arrivata ad un certo punto, in cui alcune cose andarono male, e vi erano problemi familiari se fino a prima mi ero sbattuta, di li in poi mi demotivai e senza la fortuna in soccorso, uscii dall’ambiente. Ho già detto che intrapresi un corso per organizzatrice di eventi comunque creativo, ma mi prese soldi e non diede sbocchi. Poi i soldi finirono e io restai senza opportunità. Ecco che intendo che finche ho avuto grinta io ho tentato delle strade ma nessun aiuto divino o terreno per costruire. Poi la depressione ti scende, se in concomitanza pure i lavoretti non ci sono. Il senso di fallimento e di non definizione prende il sopravvento perche hai provato in alcune cose e ti chiedi perche non siano proseguite, ho provato con le radio come speaker ma non ti pagano. Altro sogno il doppiaggio, tentato pure li ma non entri se non conosci. In giro è solo corsi per tutto ma di chi si vuol fare i soldi. E tu se soldi non ne hai, se la chiamata divina o terrena di una famiglia che ti instrada, non ce l’hai, ti senti come mi sento io. Priva di definizione. Ne soffro e a 40 suonati non ti puoi inventare qualcosa. Per cui tutti coloro che sono..(il professore piuttosto che ingegnere o estetista o o o..) mi fanno sentire un boh. Io sono un boh. Non stupida da giustificare il boh ma comunque un qualcosa che non so neppure. Ti senti di aver sprecato tutto. Tutto!

  10. 50
    maria grazia -

    bianca, lo ribadisco. e spero che mi scuserai se insisto su questo punto.. ma non c’è un’ età per REINVENTARSI. può succedere anche a 50 o a 60 anni! basta sapere cosa si vuole. e tu secondo me NON LO SAI. ecco perchè in qualsiasi cosa hai iniziato fino adesso, hai mollato alle prime difficoltà. quando credi veramente in qualcosa, quando ci credi fino in fondo e sai che vuoi che sia QUELLA la tua vita, non demordi. o comunque se demordi è solo in casi estremi, quando devi scegliere tra quello che ti piace e la pura e immediata sopravvivenza. e si sa che qualsiasi progetto si decide di intraprendere, non da risultati immediati. NON PUO’ DARLI. gli altri invece – specie i genitori – si aspettano il “boom” in stile anni ’60, il miracolo magico che da un giorno all’ altro ci risollevi. ma non funziona così. ci vogliono decine di tentativi andati a vuoto prima di arrivare al successo. in qualunque ambito professionale. e anche la storia che ci vogliono le conoscenze, l’ aiuto divino, la spintarella, per mia esperienza ti posso dire che regge fino a un certo punto. se VERAMENTE sai fare qualcosa, qualcuno prima o poi lo noterà. e se sarai abbastanza convincente e quella persona avrà bisogno di quello che offri, semplicemente NE USUFRUIRA’. perchè non avrebbe motivi per non farlo, se è una persona SERIA che mira solo a trovare validi collaboratori. io mi sono proposta nella “fossa dei leoni” ( negli ambienti dell’ informatica, della grafica digitale e dello spettacolo ) quando ancora non sapevo fare quasi niente. sapevo che difficilmente mi avrebbero scelto. ma questo però mi ha permesso di capire cosa cerca il mercato e di quali figure professionali c’è bisogno OGGI. così, dopo aver preso le mie brave quanto scontate “porte in faccia”, mi sono messa al lavoro e ho cercato di imparare quello che mi serviva, invece di stare a continuare a piangere pensando “quanto è cattivo il mondo”. Le persone che mi rifiutarono e mi bacchettarono perchè inesperta ? sono diventate mie amiche e non fanno che chiedermi quando tornerò dalle loro parti. è grazie A LORO se oggi ho imparato quello che so. e non ho manco speso nulla ( a parte i soldi per acquistare i libri su cui studio e l’abbonamento alla linea internet ), e in più ho conosciuto gente interessante. Non ho mai seguito corsi e corsettini perchè mi sembravano solo gabbole. lascia anche perdere i preconcetti ( non si arriva se non si conosce, mi devo rassegnare, sono nata sfigata ). E ignora chi ti scoraggia perchè pensa che deve “proteggerti”. in realtà è solo perchè non crede in te. se io avessi dato retta, per esempio, a parenti e genitori e a CERTI conoscenti, oggi sarei ancora una cameriera che lavora in trattoria per 600 euro al mese. pensa solo a quello che TU vuoi fare, e provaci in tutti i modi. male che vada, potrai dire di averci provato. ma provato FINO IN FONDO.

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