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Rancore, insoddisfazione, alienazione: cosa ci faccio qui?

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Lettera pubblicata il 19 Luglio 2011. L'autore ha condiviso 17 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 17 commenti

Pagine: 1 2

  1. 11
    dreamer -

    Beh si hai ragione,è sbagliato generalizzare,andavo di fretta e ho scritto semplicemente Africa. Intendevo comunque un qualunque paese del terzo mondo. Il terzo mondo è quella fascia di mondo che ha le risorse ma non sa sfruttarle. L’Africa,alcuni paesi dell’Africa,vi rientrano. Il quarto mondo manca proprio di risorse,e allora in quel caso,il discorso diviene diverso.
    Ma il terzo mondo,le risorse le ha,solo che vengono sfruttate dai paesi che hanno più mezzi per farlo,e per questo il terzo mondo si impoverisce pur essendo di base,ricco. Il punto è che l’immigrato viene da noi,e nel 99 percento dei casi viene sfruttato e sottopagato. Questo perché l’immigrato si accontenta,perché abituato a molto meno e perché al suo paese,quei soldi valgono molto di più.Ma in ogni caso viene sfruttato spesso per arricchire il nostro paese. Che poi non si arricchisce comunque dal momento che l’immigrato sfruttato “ruba” lavoro all’italiano. Alt,non è una lotta contro l’immigrato,è una lotta contro lo sfruttatore. Se il salario minimo di un operaio italiano è un tot, non vedo perché l’immigrato debba prendere meno. Comunque, anche se non venisse sfruttato,lavorerebbe per “noi”,per arricchire il nostro paese,e la sua “ricchezza” sarebbe solo momentanea. Guadagna in Italia,sopravvive e manda i soldi alla famiglia. Ma il suo paese resta quello che è.
    Idee specifiche non ne ho,sto cercando di studiare il campo in questione. Ma una delle piaghe è l’analfabetismo e l’assenza di una valida istruzione. Menti che sono molto valide vengono strappate alla loro terra e impiegate altrove,perché non vi sono alternative nella loro terra. L’ideale sarebbe dare i mezzi per rivalutare la propria terra, e riprendersi ciò che gli appartiene. Del resto, io non vedo perché se l’Africa è così ricca di materie prime,dovremmo sfruttarle noi europei. E’ un gioco di potere che si basa su questo.

  2. 12
    dolcevita -

    Dreamer, stiamo esprimendo lo stesso pensiero ma io non sono stata chiara. Come dicevo nel mio secondo intervento, purtroppo son discorsi che vanno al di là del potere di singole persone. Si tratta di interessi economici enormi, e quando ci sono tali interessi le vite degi esseri umani passano in secondo piano e vengono sacrificate a dio denaro. Il terzo mondo come dici te è tale perchè così deve essere: è su questa grave disuguaglianza che si basa la ricchezza dei paesi del primo, di mondo. Nessuno ha interesse a risolve questa situazione, ecco quello che intendevo dire. I paesi com l’Africa hanno grandi risorse ma vivono nella povertà, perchè quelle risorse vengono sfruttate appunto da noi. Chi va contro tutto ciò si mette contro un gigante. Io penso che lo si debba fare, ma non con la stessa logica del “noi che gli diamo la possibilità di”,perchè così c i mette sempre nella stessa logica, io su e te giù. Penso piuttosto che si debba lasciare che il popolo africano e ogni altro popolo del cosiddetto terzo mondo trovi la sua strada e decida da sè dove voglia andare. Il mio ideale (forse ancora più utopico) sarebbe dare loro quel che decideranno di chiedere. Non quello che noi pensiamo gli serva secondo a nostra logica, oppure dargli le continue elemosine, o pozzi in cambio di conversioni alla religione cattolica. Piuttosto io sono dell’opinione che si debbano sostenere e aiutare le iniziative che partono dal basso, quindi da chi abita e costituisce quel popolo, come questo ad esempio

    http://mag.wired.it/rivista/storie/2011/07/27/la-formula-della-pace-piu-scuole-meno-bombe.html

    oppure questo progetto http://mag.wired.it/rivista/start/2011/06/28/l-innovazione-parte-dal-gabinetto.html

    Per quanto riguarda gli immigrati sono assolutamente d’accordo con te. Sarebbe meglio che restassero nel proprio paese per ricostrirlo; invece si ritrovano qua, sfruttati. E si alimentano le guerre fra poveri, perchè loro accettano il lavoro anche senza diritti, anche sottopagato. Però è il nostro paese a non aver saputo gestire il fenomeno. Perchè altrimenti gli immigrati sarebbero considerati per quello che sono, un’opportunità per il nostro paese. E potrebbero fare come fecero i nostri emigrati. Che lavoravano in Germania, Francia ecc. e poi portavano i frutti del loro lavoro in Italia e vi ritornavano a vivere. Fammi sare che ne pensi, un caro saluto :))

  3. 13
    dreamer -

    Che dire,sei un pozzo di idee simili alle mie,non mi pare vero di riuscire a parlare apertamente di queste cose!
    E’ tardissimo,ma scriverò nei prossimi giorni,sia qui che nell’altro post. Anzi,sai che ti dico? Io scriverò qui,ma tu intanto perché non mi contatti sulla mia mail? gr_flaminia@hotmail.com. Mi fa piacere confrontarmi con te,e quella la controllo sempre,mentre magari ci sono giorni che qui non riesco ad entrare 🙂
    A presto!

  4. 14
    dreamer -

    Di nuovo di frettissima,ma qualcosa dovevo scriverla. Ho dato un’occhiata ai progetti,e sono d’accordo con te.

    L’aiuto che infatti io vorrei dare,non viene dall’alto ma alla pari. Le forze devono essere le loro e le idee le loro. Però essendo tenuti nell’ignoranza,non hanno le basi.

    Per questa a me piacerebbe insegnare. Collaborare per l’apertura di scuole locali. Per formare.

    Non ho parlato di aprire pozzi, o portare cibo.

    Sono sempre stata contraria e un po’ riluttante al classico volontariato di cui spesso si parla. Andare lì da benefattore, come se si fosse superiori, a fare la carità, non è nel mio spirito.

    Del resto,anche nel mio progetto con disabili,cerco il più possibile di distaccarmi dal punto di vista compassionevole. Non aiuto, ma collaboro, il che è diverso. Collaborare insieme, per costruire e restituire dignità a chi non ne ha.

    E lo stesso varrebbe per il terzo mondo a mio parere. Noi europei abbiamo delle capacità,loro sicuramente ne hanno altre. Ma se sei sempre vissuto nella schiavitù,non conosci un’altra vita,e quindi ti va bene così. Vieni istruito sin da piccolo a pensare che sia giusto così. E’ un po’ come il mito della caverna,capisci cosa intendo? E’ questo che vorrei. Mostrare che esiste un modo diverso per vivere, far capire che si hanno alternative, e che si hanno i medesimi diritti di ogni altro essere umano sulla terra. E dare il mio contributo affinché loro possano ottenerli.

    Ti ripeto, è come per i “diversamente abili”. Loro hanno abilità diverse,e tramite la collaborazione,qualcosa può cambiare. Che so io, nel terzo mondo spesso hanno una resistenza fisica superiore, uno spirito di solidarietà superiore, hanno sviluppato abilità che a noi mancano. Noi abbiamo sviluppato altre abilità. L’unione delle varie abilità è collaborazione, per cambiare la situazione. Ma non solo per “fare del bene a loro” ma anche per farlo a noi. Quindi un rapporto alla pari,non di carità,anche perché, se si continua a sfruttare il terzo mondo invece di provare a renderlo autonomo, l’intero sistema mondiale collasserà. Lo chiamano terzo mondo come se fosse qualcosa di inferiore ai mondi più sviluppati, eppure questi ultimi, dipendono interamente da esso.

    Ti suggerisco di googlare

    NOI RAGAZZI NEL MONDO

    è un’associazione che conosco abbastanza bene,che mira proprio a unificare il mondo diciamo,partendo da tutte quelle qualità presenti nel terzo mondo, e quei valori che hanno permesso all’ìintero mondo, di andare avanti.

  5. 15
    dolcevita -

    Cara dreamer, ti contatterò alla mail e appena posso scriverò anche io :)) Sarò piuttosto assente ad agosto, mi dispiace non poter partecipare quanto vorrei 🙁 Cercerò l’associazione che mi hai suggerito, a presto :))

  6. 16
    DavideP -

    Ciao a tutti,
    Cercando su google altri racconti o testimonianze di gente come me (stanca della società) mi sono imbattuto in questo sito, ed ho sentito il bisogno di apportare la mia esperienza…..un pò per chiedere consiglio, un pò perchè parlarne, penso faccia bene…..
    sono Davide, ho 19 anni, sono disoccupato, e sono stufo di tutto…..cioè, sono proprio STUFO…..
    È come se niente mi andasse a genio….sono stufo delle persone, è come se mi facessero schifo, le ripudio….stufo del tipo di società in cui viviamo…..stufo delle convenzioni sociali più insulse e stupide…..stufo di sentirmi uno schifo rispetto agli altri…. E sento anche di non essere capito come vorrei dagli altri…..stufo di pensare a che prospettive potrei avere nella vita, e arrivare a realizzare che non ne ho proprio nessuna…..ma chi ce lo fa fare? Chi ha detto che dobbiamo venire al mondo per constatare tutto questo schifo che c’è, obblighi, doveri, dover ritagliarci un posto nella scala sociale…..non so neanche io come spiegarmi….sento che tutto ciò è monotono…..non la sento come “vita”….. Forse dico così solo perchè è un momento di stress personale, e forse anche un pò di crisi……ma penso di essere arrivato ad odiare qualunque rapporto con qualunque persona, che so già, in un modo o nell’altro, arriverà a deludermi o a schifarmi…..e dopo tutto ad un tratto arriva l’illuminazione…..e penso…..e sento che quello che penso, mi dice ” è soltanto la vita, soltanto un’esperienza, per quanto più o meno lunga possa essere, sarà sempre e soltanto un viaggio “….. C’è qualcosa che mi dice ” ma sì, tanto “…..l’unico rifugio dove trovo serenità, è nella mia mente, ad ascoltare musica (musica vera, che mi faccia viaggiare, quasi che mi distacchi da questa dimensione) e a pensare….filosofeggiare sul senso di questa esperienza terrena…..d’altronde, cosa posso fare? Sono abbastanza giovane e prospettive future non ne ho……ho deciso di vivere la vita giorno dopo giorno, prendere le cose così come mi arrivano, e pensare a qualcosa di più grande e di “oltre” in modo da prendere con leggerezza, questo viaggio che tutti prendono TROPPO sul serio, e come assoluto, ma che invece penso andrebbe vissuto con più “distacco”…..sono pieno di pare mentali io, e farei meglio a tornare coi piedi per terra al più presto, oppure questi sono pensieri condivisi da qualcuno? Grazie di cuore a chi spenderà un pò del suo tempo per leggere tutto il papiro, e per rispondere….A presto, Davide 🙂

  7. 17
    dreamer -

    Ma poi non hai piu scritto….

    Eih Davide…a 19 anni pensieri cosi profondi e disfattisti?
    Il problema sta nel riuscire a vedere in profindita,e restare incatenati a quel che vediamo…

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