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Problemi con la famiglia della mia ragazza: che fare?

Ciao a tutti,

Scrivo perché ho bisogno di qualche consiglio in merito ad una spiacevole situazione che, giorno dopo giorno, sta venendo ad interessare la mia vita di coppia.

Sono fidanzato da ormai un anno con una ragazza che amo tantissimo e che è il mio primo vero amore, nonostante abbia già 22 anni.

Il problema è che la sua famiglia è di bassissima estrazione sociale: i genitori sono molto ignoranti e ‘rozzi’, tra i parenti ci sono persone con precedenti penali (uno anche per omicidio, e si trova in carcere) e in generale il livello sociale è davvero scarso (ad esempio, la madre della mia ragazza è stata adottata da bambina: la famiglia di origine, con cui ha ancora dei rapporti, è molto disagiata, così come la famiglia adottiva.)

Ovviamente, io all’inizio non conoscevo la sua provenienza, che, essendo entrambi dello stesso paese, è ben presto venuta fuori, e ogni giorno scopro sempre qualcosa di nuovo.

Per giunta, adesso, la mia famiglia ha conosciuto la sua e i miei genitori si stanno rendendo conto della situazione a cui, seppur indirettamente, mi sono legato.

Io amo davvero la mia ragazza, e penso sia la persona giusta per me: secondo voi, il fatto che alle spalle abbia una situazione del genere potrà inficiare la nostra relazione? In altri termini, per voi basta solo il nostro amore o nella vita quotidiana di coppia potrà costituire un peso una tale provenienza?

Lettera pubblicata il 2 Luglio 2018. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amore e relazioni - Famiglia

La lettera ha ricevuto finora 13 commenti

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  1. 1
    Gabriele -

    Certo che costituirà un peso nella vostra storia. Tutti dicono che alla fine dei conti, non importa il pregresso ed il passato invece conta eccome: tu sei in una situazione ed appartieni ad un certo tessuto sociale e sei abituato ad un certo tipo di vicende; lei invece appartiene ad un altro ceto, e i tuoi privilegi se li può anche scordare. Tu non sei nella posizione di poterla capire, e stando con lei ti esponi, dando luogo a dicerie pure riguardo alla tua famiglia. Se a te questo non importa, ovvero il prestigio sociale ed i mormorii di paese, ed il fatto che se va male la storia, qualche parente della tua ragazza possa porre in essere qualche tipo di ritorsione, allora stacci pure. Io non ci starei, Perchè ho a cuore la mia reputazione, ed evidentemente sono troppo diverso da lei.

  2. 2
    Anika -

    Tutto dipende dal peso che dà la tua ragazza alla sua famiglia, ossia devi valutare se è in grado di tenere al giusto posto la sua famiglia di origine. Non deve certo di punto in bianco tagliare i ponti con loro, però non deve fare delle loro necessità la sua priorità. La tua ragazza è riuscita culturalmente e moralmente ad elevarsi? Questo è un aspetto importante, perché se la ragazza è ignorante come la sua famiglia io ci starei alla larga. Provengo anche io da una famiglia di basso livello, ignorante non solo a livello culturale ma anche emotivo eppure sono riuscita a distaccarmi da quell’ambiente chiuso e inetto, benché voglia molto bene ai miei genitori e vada spesso a trovarli. Troppo spesso la cause della fine in un rapporto è dovuto all’ingerenza delle famiglie di origine. Comunque già da adesso puoi cogliere dei segnali in lei. Per esempio lei si rende conto che i suoi famigliari sono dei trogloditi? Ha il desiderio di elevare la sua posizione sociale e morale?

  3. 3
    Biagio96 -

    Ad onor del vero, devo specificare che la mia ragazza è riuscita ad elevarsi intellettualmente e moralmente, ed è consapevole dei limiti e dei difetti rilevanti della sua famiglia. Anzi, sembra che non ne faccia proprio parte, e mi sono innamorato di lei proprio perché è l’esatto opposto dei suoi parenti che, comunque, mi vogliono bene e sono contenti della nostra relazione.
    Più che altro ciò che mi preme è che la mia famiglia, come già detto, ora che col tempo si sta avvicinando alla sua, pur adorando la mia ragazza, sta iniziando a tentennare, in quanto abitiamo tutti nella stessa città e i miei genitori sanno che questa famiglia non sia proprio delle migliori, anzi tutt’altro.
    Ma io davvero amo la mia ragazza, e mi sembra impensabile lasciarla solo perché fa parte di una famiglia che non si è ovviamente scelta.
    Sono davvero in preda ad una confusione tremenda.

  4. 4
    Solnze -

    Ma non ti vergogni? Che mammone di me**a, devi restare solo. A 22 anni alcuni uomini hanno già moglie e figli, tu pensi ancora alle chiacchiere di paese e a quello che può pensare la tua famiglia.

  5. 5
    Esther -

    Senti ragazzo, qui c’è da darti una svegliata! La tua ragazza è ancora innocente e nuova alle cattiverie del mondo, vedi di non sensibilizzarla tu, chè poi ti ritrovi davvero vicino una delinquente! Se la ami, proponile una vacanza studio all’estero e trovatevi un buon lavoro, imparando bene la lingua. Fatevi mantenere dalle rispettive famiglie, anche portandoli in Tribunale se risultano resistenti, e poi sposala e fatti una famiglia con lei. Se DAVVERO la ami e sei convinto del vostro amore, fai così oppure tra 10 anni starai prendendo psicofarmaci perché la tua resilienza starà per andare a farsi benedire a causa di tutta la tua indecisione passata. Quella è la vera confusione che genera insicurezza: la perversa indecisione quando si conosce BENE il da farsi. Muoviti: hai tutta la vita davanti per realizzarti ed essere felice, ma dipende solo da te. Nessuno può farlo al tuo posto!

  6. 6
    Biagio96 -

    Forse non mi sono spiegato bene: ciò che vorrei chiedervi è se, secondo voi, la famiglia di origine possa oggettivamente creare problemi alla coppia oppure no. Delle chiacchiere di paese mi importa poco e niente.

  7. 7
    Esther -

    No, sei solo tu che puoi creare problemi alla coppia con le tue inutili paranoie. E, comunque, nella vita nessuno può darti garanzie su niente. Affronta le situazioni con ottimismo e ringrazia Dio di avere un amore per te che ti fa stare bene, invece di guardare ai lati negativi, per poi piangerti addosso, dopo aver combinato guai, perdendo tutto. Buon cammino di maturazione. Con la speranza che le spiegazioni ricevute ti siano risultate esaustive.

  8. 8
    Anika -

    Biagio caro per ora viviti la tua storia ma allo stesso tempo sonda il terreno e cerca di capire che futuro vuole la tua ragazza. Io posso parlarti della mia esperienza. A me ha fatto molto bene allontanarmi dalla mia famiglia, molto simile a quella della tua lei. Abito a circa 50 km da casa dei miei (non sono tantissimi e non sono pochi) e vado a trovarli 2/3 volte al mese giusto per farli contenti. Ho sempre avuto ben chiaro in mente che io non ero un inetta come loro: ero migliore e valevo di più. Inoltre la mia priorità ero io e anche ora che ho una mia famiglia questa è la mia priorità, non certo la mia famiglia di origine. L’affetto per la famiglia c’è sempre, ci mancherebbe, ma non voglio certo fare la loro fine. Devi capire se per la tua ragazza è la stessa cosa.

  9. 9
    Yog -

    Tu chiedi, precisamente, se: “secondo voi, la famiglia di origine possa oggettivamente creare problemi alla coppia oppure no”.
    La risposta è SI (ma lo sapevi già),lo farà certamente pur non desiderandolo, solo per naturale conseguenza della infima appartenenza sociale. È come quando molli una mela: va sempre verso il basso (legge di Newton
    o anche legge di Keplero, quando invece di una mela cade un pero) e in ogni caso ricorda sempre la estesa validità del Teorema del Menga alle scienze sociali ed attuariali.

  10. 10
    Rossella -

    Non ti giudico perché mi rendo conto del fatto che è difficile razionalizzare l’amore. Il problema principale mi sembra questo. Mi spiego… in questi anni alcune persone mi hanno seguito per motivi di lavoro e nel tempo ho realizzato che da parte mia l’interesse verso il lavoro è andato scemando. Ogni tanto mi capita di pensare a qualcuno in particolare, ma dopo mi passa perché sono in grado di riconoscere il valore sacro della funzione. Non sarebbe dignitoso, almeno non per me, cavalcare l’onda del sentimento per vivere, non un fallimento, ma, il fallimento. Nel tuo caso è diverso. L’angustia, che alla fine è la stessa, ti domanda solo di essere umile davanti a Dio e di vivere la parte materiale alla luce della fede. Nel momento in cui ti metti al posto di Dio non puoi fare altro che guardare tutti dall’alto delle tue pretese. Nel mio caso è diverso, ma non mi passerà mai. Questa sarà la mia compagnia.

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