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Peccare di superbia

Vi scrivo ancora perchè mi sento molto turbato perchè ho scoperto (e ho avuto molte conferme da ragazza e amici) che sono uno str…o e una persona arrogante! Mi spiego per bene:
io sono una persona che cerca sempre di migliorarsi, di seguire la strada giusta e di essere buono e giusto. Leggo moltissimo e studio (leggicchio a dirla tutta) molti libri di filosofia tentando di crescere e confortarmi con me stesso. Purtroppo questo mio viaggio mi fa sentire migliore degli altri arrivando al punto di deridere e giudicare molte persone, anche quelle vicino a me (ed è una cosa che concettualmente mi ripugna). Pecco così di superbia e sinceramente mi turba molto, perchè va contro tutto ciò in cui credo e annulla tutti i miei sforzi! Ho bisogno di consigli per diventare una persona più umile, perchè le persone che ho vicino non meritano una persona così arrogante e diciamo str…a! Aiutatemi!

Lettera pubblicata il 26 Gennaio 2009. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 12 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    Karina -

    Ciao,
    è facile.
    Devi migliorare solo per te stesso, non per ostentare ciò che sai e ciò che sei.
    Non c’è cosa più bella di avere a che fare con una persona molto colta, molto matura ma che non fa a gara ad istruire gli altri, che ti dice ciò che sa solo al momento giusto, con garbo, delicatezza, con modestia, quasi senza farsi notare…
    E’ poi importante non giudicare.
    Il pregiudizio molto spesso è un grande limite… bisogna imparare ad accettare gli altri e cercare di ricavare qualcosa di positivo anche da rapporti con persone che – secondo noi – non hanno nulla da insegnarci.
    E’ un errore che facciamo tutti, ma averlo riconosciuto, come hai fatto tu, è già un gran passo avanti.
    Dai, che sai già come fare, non hai bisogno di consigli.
    Un pò di sensibilità, di pazienza e di tatto…

  2. 2
    Hume -

    se leggi molti libri di filosofia dovrestia GIA sapere che questo tuo pungolare gli altri e sminuirli è dovuto solo alla scarsa stima che hai di te stesso.

    Leggili meglio…

  3. 3
    Spectre -

    Guarda te come cadi a fagiolo!

    Io, proprio di recente, ho scoperto come una persona possa essere simile a te, anche se il suo è un problema non dettato da un viaggio di crescita, ma da qualche “tara” storica che me l’ha mostrata come arrogante, strafottente, superiore, boriosa, giudicante, ed il tutto con una non chalance che secondo questa persona, le da il diritto di dire, fare e disfare come le pare con le persone. Anzi, si rende conto che non può farlo, ma non sa controllarsi, costruisce e distrugge rapporti, spesso atipici e complessi, solo per delle prese di posizione anche assurde.

    Infatti perde pezzi della sua vita “ogni giorno” e lo sa, ma perde il controllo, forse perché vuole comandare gli altri, o far pagare loro le sue frustrazioni, guarda caso… simili a quelle che poi gira al prossimo. L’ultimo sono io, che ho testato sulla mia pelle il fastidioso atteggiamento che ha avuto con me, quell’irritante porsi da giudice magnanimo, che prima se ne esce con parole scontrose, scostanti che ho pensato di rileggere anche più volte per capire se mi sbagliavo, e poi si da “disponibile” al dialogo per “andare d’accordo”.

    Siete tutti e due istruiti, e capite che avete un problema. Non so se tu stai rovinando rapporti importanti (o anche meno importanti) con questo tuo modo di fare, ma io posso consigliarti di ascoltarti mentre dici certe cose, registrando le facce di chi ti ascolta. Vuoi che gli altri ti scansino per questo tuo modo di fare? Magari sei nel giusto, ma devi solo trovare la maniera di farti ascoltare senza irritare.

    Io certe volte pecco di superbia, ma lo faccio spesso apposta per provocazione.

  4. 4
    Gordon pym -

    so di sbagliare, o meglio, mi sono posto il problema da poco tempo. Spesso mi preoccupo anche degli altri e dimentico ‘ sempre il perdono ‘ come direbbe de andrè. Insomma, purtroppo, predico bene e razzolo male. Chi mi ha detto che devo leggere meglio son d’accordo con te: alcune volte si trascura un significato importante del pensiero: l’umiltà. Il mio problema sta, credo, nel mio peverso ( non so come chiamarlo altrimenti) piacere nel sapere di essere nel giusto e nel correggere. In camera mia ho appeso su una bacheca( la mia bacheca dei ricordi) un foglio enorme in cui è scritto in nero su bianco ‘Non giudicare’, ma quando mi sveglio con questo proposito non riesco a portarlo a compimento Durante la giornata. Grazie intanto per i commenti.

  5. 5
    Chiaramente -

    Io dubito di poterti dare consigli perchè non credo di brillare per umiltà ma penso che se tanto hai scritto tanto devi essere già “cambiato”. Il resto è solo esercizio e pratica. A volte, per esempio, io pecco di superbia ma solo in conseguenza all’impulsività, perchè parlo troppo in fretta. Se imparassi, come cerco di fare, a essere più riflessiva migliorerei anche nel comportamento, che per inciso vivo in modo egodistonico, poichè non voglio dare impressioni sbagliate su di me, cosa che accade.
    Non so se un poco ti ho risposto.

  6. 6
    Ari -

    A me sei simpatico.
    Se essere come sei ti fa soffrire cerca di cambiare, altrimenti infischiatene e resta così.
    Il mondo è pieno di persone che dimentichi appena le hai conosciute, almeno di te ci si ricorda (se non altro per gli insulti).
    Divertiti.

  7. 7
    psYco -

    Non è per niente facile. Il problema non è esporre le proprie idee (ci mancherebbe altro), è riuscire ad esporle senza ferire gli altri. D’altronde se tu non avessi ragione gli altri non si offenderebbero, come dice un famoso proverbio. Ecco, il problema è tutto li. Mi trovo spesso a fare discussioni sul fatto che mentre il mio interlocutore dice la sua, dopo un po’ mi dice: “si però con te non si riesce a discutere”. Eh, ma se ho le idee chiare che colpa ne ho? Ecco, il succo sta tutto qui, i consigli (e i pareri) vanno fatti per terza persona, in astratto, così come opinione generica. Insomma, esclusi i presenti. Ed i pareri mai fatti “col falciotto”, tipo “è da cretini guardare il grande fratello”. Chi non è d’accordo? Però se uno il grande fratello lo guarda, ecco che si risente. Insomma, pareri sì, ma più sfumati…
    by psYco

  8. 8
    martyna -

    il fatto che te ne rendi conto è gia’ un ottimo passo.
    ricordati che riconoscere le proprie mancanze è la vera sapienza, ma soprattutto la medisima non appartiene a chi se ne vanta.
    molte parole non sono mai indizio di molta intelligenza.
    impara ad ascoltare piu’ gli altri. chi legge impara molto, chi ascolta e osserva molto di piu’. ciao

  9. 9
    Gordon pym -

    il punto è che la teoria è facile. Razionalmente dire ‘è il momento di smettere, prima di parlare conta fino a 10’ è semplice, ma quando si cozza con la realtà e parlo con chi mi è vicino ( ricomincio a dare la colpa agli altri ), e diciamo che non mi vengono proprio incontro, subito do in escandescenze e assalgo con correzioni e ammonimenti chi sta sbagliando. È una faticaccia trattenere il fiato e tenere a freno le parole quando si sente che c’è tanto da correggere. Non è che sono cinico?

  10. 10
    elisabetta -

    Credo solo un’esperienza dal vivo con tanto di batosta potrebbe farti da lezione. Lo so perchè anche io sono QUASI come te, ma in confronto a te, ho subito tante di quelle lezioni divita che ho cominciato a odiare il mio modo di essere. Prova ne era il fatto che non avevo molti amici, anzi quasi per niente. Cioè, ora è diverso perchè anche se sono rimasta sempre del principio “amici pochi ma buoni”, comunque nel rapporto con gli altri mi sforzo, riuscendoci, di non sembrare la classica maestrina che ti dà le dritte. Un consiglio lo do se me lo chiedono, e se ho fatto qualcosa di buono evito di sbandierarlo ai 4 venti: lascio parlare i fatti. E soprattutto, ricorda una cosa molto importante, fondamentale direi: quando sei in gruppo o con una persona, evita assolutamente l’argomento IO e dedicati un pò di più ad ascoltare ciò che glia ltri hanno da dirti ( anche se non te ne frega molto!), chiedi loro come stanno, insomma interessati a chi ti sta intorno. Di te parlerai più tardi o, nel peggiore dei casi AFFATTO, perchè purtroppo nelle realzioni con gli altri devi mettere in conto anche questo.
    Io so per esperienza che non c’è niente di più antipatico del sentir parlare una persona solo di se stessa.E’ una coa che a me già dopo 1 minuto fa seccare moltissimo. E io forse ero così, ma con l’esperienza e con le lezioni ho imparato ad evitarlo.

    Un bacione

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