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I parenti del mio ragazzo

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Lettera pubblicata il 6 Ottobre 2010. L'autore ha condiviso 6 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 18 commenti

Pagine: 1 2

  1. 11
    ninni -

    ciao bella, da quanto tempo siete fidanzati??
    guarda io ho un altro caso in famiglia simile al tuo oltre a quello che ho gia’raccontato…..TU TI DEVI DIFENDERE…..devi parlare, parlare e parlare con il tuo ragazzo, perche’ scusa se e’ un uomo deve riuscire a prendere una posizione, io lo so loro sono sempre i suoi genitori ma tu sei sempre la sua ragzza e un domani forse anche sua moglie, quindi non puo’ fare due pesi, due misure…immagino gia’ che ogni volta che esce questo argomento tra te e lui va a finire che ci litigater pure, e non e’ giusto perche’ se un genitore vuole bene al proprio figlio deve cercare di fargli vivere la vita la la propria compagna in maniera serena…:-(

  2. 12
    Pipy -

    Bravo Shadow.
    Vedi, Noway, secondo me prendere una posizione per un uomo significa saper scegliere. Io che sono una ragazza risponderei malissimo se i miei genitori o ancor peggio qualche parente si permettesse di trattare male il mio ragazzo. Ma stiamo scherzando?
    Tanto più il discorso vale al contrario. Di fronte a tua madre e tua sorella che non aspettano altro che occasioni per attaccare la persona che dici di amare, ci condividi pensieri, emozioni, tristezze, gioie, entri dentro di lei, la coccoli, ci litighi, ne sei geloso, è la tua compagna di ideali, quello che definisci il tuo punto di riferimento..come puoi permettere che qualsiasi persona al mondo in tua presenza la mortifichi senza aver fatto nulla per meritarselo? Eh no. Non lo accetto, mi dispiace.
    Tra l’altro per me era fondamentale una spontaneità in questi gesti. Ho messo in discussione il nostro rapporto per questo, mai come allora volevo lasciarlo. Finchè un giorno lo aspettavo in macchina e ho sentito le urla contro sua madre quando gli chiedeva “perchè la ragazzina non entra? Di cosa ha paura?”. Lì è scoppiata la miccia. Una stupidaggine in confronto alle cattiverie che mi ha rivolto.
    Finalmente, dopo 7 anni che ci conosciamo è uscito di casa a maggio, in seguito all’episodio sopra citato, conviviamo a casa mia per il momento, piano piano ci sistemeremo. Abbiamo preferito vivere da cani (è uno studente alle prese con il tirocinio gratuito e tutto quello che il padre gli concede sono 30 euro a settimana mentre io attualmente lavoro solo part time) piuttosto che essere succubi a ipocrisia e falsità.
    Ovviamente, questo grazie al fatto che il mio ragazzo ha fatto la sua scelta: una famiglia sua, con me che con tanti sacrifici stiamo provando a costruire (non usciamo mai la sera per risparmiare il mio stipendio). Eppure siamo felici. Addormentarci insieme è la nostra gioia. Lui inizia prima il lavoro e per me svegliarmi 2 ore prima per preparargli la colazione è la cosa più dolce del mondo.
    Ti auguro che il tuo ragazzo si decida, perchè vi aspetta un cammino difficile, tanto difficile, ma meraviglioso. Se invece non si deciderà, mi dispiace dirtelo, ma io prenderei in seria considerazione di lasciarlo. E so benissimo quanto sia difficile quando si ama, ma si tratta di un’intera vita.

  3. 13
    dancan -

    scusate se dico la mia… potrei sapere perchè si vuole sempre andare a finire che si debba litigare in famiglia, e che si debba sepre scegliere da che parte stare? la famiglia, è la famiglia. ( parlo di parenti di sangue) chi arriva dopo, dovrebbe avere l’intelligenza di non muovere guerre, specialmete pretendendo attacchi o difese da parte dei compagni. la cognata è una stronza e parla male? è una questione che le cognate devono risolvere tra di loro, a mio avviso. chiedere e pretendere ‘salvataggi da parte del compagno’, causa solo ulteriori liti. perchè se non si dicono le parole giuste,m con la giusta misura, tutto verrà letto come un’esagerata influenza della morosa. la cosa migliore, è ,a parte il dialogo con il proprio compagno, è ricordare alla suocera, che molto spesso, chi parla male di qualcuno, poi parla male anche degli altri. e che se la cognata non ha di meglo da fare che parlare male solo perchè è invidiosa, tu non hai colpe. ( e comunque… dici che la cognata parla male di te, ma in sostanza, tu non dettagliando un minimo le cose, non si riesce a capire che cosa diuca di sbagliato. tu sei sicura di essere nel giusto? sei sicura che tutti i tuoi comportamenti siano corretti? e ricorda… pazienza, serve molta pazienza. molto spesso, le famiglie si rovinano perchè i compagni mettono becco dove non dovrebbero )

  4. 14
    Pipy -

    Caro Dancan,
    da parte mia voglio risponderti.
    Innanzitutto esiste una cosa che si chiama dignità. Dignità personale. E nessuno, dico nessuno, ha il diritto di ledere quella altrui. In nessun modo e in nessun contesto. Credo che fin qui converrai con me, si tratta dei basilari fondamenti del rispetto interpersonale.
    Quando mi metto con qualcuno io (e parlo di una relazione che nasce per e da sentimenti e non per e da interessi) lo faccio perchè lo amo, perchè voglio CONDIVIDERE LA MIA VITA con lui, perchè sogno un futuro e una mia famiglia. Credo sia la normale conseguenza di un sentimeno profondo, sincero e duraturo.
    Fatte queste due premesse, arriva il giorno in cui in pratica le devi conciliare per vivere serenamente. E con questo arriva il giorno in cui il tuo ragazzo ti fa conoscere la sua famiglia di origine.
    Nel momento in cui uno o più membri della sua famiglia iniziano a sparare giudizi su di me dopo avermi vista da 5 minuti, dove tra l’altro mi presento in modo semplice, tranquillo e rispettoso, non vedo perchè io, come persona debba accettare che venga lesa la mia dignità come al punto 1. Dovrei farlo solo per il fatto che sono la famiglia del mio ragazzo (quindi per il ruolo che ricoprono)? Ma vuoi scherzare? E’ una delle tante persone che vivono in questo mondo e come non permetto a nessuno certe insinuazioni infondate, non vedo perchè permetterle a uno di loro.
    Poi arriva la questione del compagno. Nel momento in cui il mio compagno perlomeno non invita i parenti a smetterla o a dire pure quello che pensano ma su basi dialogiche e non indagatrici, imbarazzanti e insinuatrici, allora mi chiedo: ma come posso costituire una FAMIGLIA quando l’uomo che ho accanto, che sarà il padre dei miei figli, di fronte a una persona (che sia la madre o la sorella è relativo) che tratta indignitosamente la persona che afferma di amare non muove un dito? Una persona onesta e corretta dovrebbe farlo per senso umano per chiunque, tanto più per chi ami.
    Ti porto un esempio: se tu vedi che accusano uno di aver rubato in tale posto in tale ore e quel qualcuno era al bar con te in tale ora, non lo dici? O se hai visto che il ladro di tale ora e tale luogo non era quello che è accusato, non lo dici?
    Mi sembra un discorso naturale e logico. Tra l’altro non si tratta di dire al proprio ragazzo di scegliere tra te e la sua famiglia, si tratta di dire “io così sto male”, poi sarà la sua coscienza a provedere. Tutti sbagliamo, ma alcuni con recidività intenzionale

  5. 15
    dancan -

    allora.. io ti parlo x come io vedo le cose, e nn è detto che x te va bene ciò che intendo io.innazitutto,il problema è tua cognata,che racconta palle. se a te nn va bene,prendi in disparte la suocera e gli spieghi come stanno in realtà le cose. poi lo spieghi bene anche al tuo compagno. ti ricordo che chi parla male di chi non è presente,poi lo fa anche con gli altri. detto questo, t dico che io,alle mie compagne, ho sempre detto chiaramente che io non vogio essere motivo di imbarazzo per la loro fam
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  6. 16
    Pipy -

    Dancan, forse hai frainteso, io non sono l’autrice della lettera, ma un’altra commentatrice, che si è rivista abbastanza nella storia. Ci mancherebbe altro, certo che tu scrivi in base a come la vedi, anzi credo che di fronte ad un’opinione non combaciante con la tua ci sia la maggior occasione di crescita: per questo ho voluto risponderti. Risponderti spiegandoti che ci sono dei motivi di fronte ad una ragazza che decide di rifiutare certi comportamenti di compagni e suoceri.

    Io credo che spesso sia facile scendere nel luogo comune che prevede che la ragazza (come tu stesso hai scritto “l’ultima arrivata”) entri nella vita di un ragazzo e lo “manipoli” a suo piacimento contro la famiglia d’origine. Purtroppo e per fortuna non è sempre così.
    Purtroppo perchè nella mia situazione se fossi stata insensibile e menefreghista mi sarei evitata un sacco di dolore. Ho sofferto terribilmente questo rifiuto a priori che ho sempre ricevuto senza un preciso motivo se non quello di non andare a genio “a pelle” a uno dei membri dell’ormai ex famiglia del mio ragazzo.
    Tra l’altro per me il concetto di famiglia è qualcosa di basilare nella vita di una persona. Quindi potrai ben immaginare quanto ci abbia provato.
    Però arriva un momento in cui ti rendi conto che per andare avanti devi aver il coraggio di fare delle scelte. Io ho fatto quella di non voler aver più alcun contatto con loro. E il mio ragazzo ha deciso di stare con me, includendo responsabilità, godurie e rogne nell’affrontate questo passo importante. Siamo molto giovani e tirare avanti anche senza l’aiuto economico, seppur esiguo, che i suoi gli davano non è una passeggiata. Lavoro io per mantenere noi quando riesco e i suoi studi. Fortunatamente i miei mi danno una grossa mano dandoci un tetto, ma i sacrifici non sono pochi.

    Per questo, invitare una persona a staccarsi da una famiglia che non è la sua e che la tratta male da parte mia è consigliarla per la via della libertà, della dignità anche a costo di soffrirci sia moralmente che materialmente. Ma come ribadisco niente è più sacro dei sopracitati come fondamentali diritti umani, al di là di qualsiasi ruolo o catalogazione, la morte dell’individualità.

    Mi ha fatto piacere comunque discutere con te, se vuoi scrivi ancora, e io sono qui per risponderti.

    Spero che anche la nostra amica ci aggiorni.

    Ciao

  7. 17
    Noway -

    Grazie Pipy,la penso come te. Rispondo a Ninni che mi chiede da quanto siamo fidanzati..2 anni.
    E poi rispondo a Dancan, non ho potuto mettere tutti i particolari ovviamente perchè si sarebbe dilungata troppo la lettera, speravo che una volta che dicessi “parla male di me” si sarebbe capito più o meno..La ragazza, siccome era invidiosa del mio rapporto (INIZIALE) con la suocera poichè lei mi stimava molto e mi chiedeva consigli..etc..mi dava della lecca*** e altri termini così..ho saputo dall’altra cognata che in mia assenza cercava sempre di sminuirmi e di dire che io ero falsa e mi davo arie da saputella (quando io mi imbarazzo sempre se sono al centro dell’attenzione o se mi chiedono consigli)..insomma, cose per distogliere l’attenzione da me, perchè lei in famiglia era vista come la ragazzina di 20 anni un po bambina e lunatica, (infatti..) e capricciosa..lo sapevano tutti, ma che ci vuoi fare, dopo un po’ che all’orecchio della suocera ogni giorno gli dice sempre le stesse cose, alla fine, non so perchè, è successo..è cambiato tutto. E Dancan, lungi da me manipolare il mio ragazzo, ma mi sento umiliata se arrivo in casa loro e nessuno mi parla, NESSUNO, se parlo e mi giro vedo le facce che si fanno tra di loro, di complicità..e tu che razza di ragazzo sei che metti la tua ragazza in situazioni di disagio di questo tipo nella tua famiglia? La mia educazione mi PROIBIREBBE di far passare una cosa del genere al mio ragazzo, mi vergognerei da morire, e poi che significa sempre che voi uomini non vi volete mettere in mezzo? Mettetevi in testa che la vostra famiglia SBAGLIA, sbaglia tantissimo voi pensate sempre che loro siano santi e che le vostre compagne vipere che vi vogliono togliere dai vostri amati parenti. Ma chi se ne frega! Però pretendo rispetto, e il mio ragazzo deve pretendere da loro un comportamento civile, non è possibile che si faccia sempre finta di niente perchè si da per scontato che i genitori non sbaglino mai.
    Io ci ho provato a parlare con la cognata, lei mi dice che non c’è niente da parte sua, se le dico che mi hanno riferito questo e quello si ammutolisce e poi dalla settimana successiva riprende..la suocera idem, dice che non è vero e che si comporta uguale con tutti.
    Grazie a chi mi ha dato sostegno, mi siete d’aiuto.

  8. 18
    T.D._ -

    Norway,
    tu citi gli sguardi di complicità. Anche con me erano arrivati a quel punto. E immagino anche che tu passi per “pazza” ogniqualvolta tiri fuori l’argomento. E’ una sensazione orribile, la conosco.
    Ti consiglio vivamente di prendere le distanze da quella famiglia. E di invitare il tuo ragazzo a capire cos’è per lui importante nella vita, al di là di te nel ruolo di findanzata. Gli piace vivere in mezzo a questa falsità, a questi pettegolezzi, a questi comportamenti sintomo di persone che non sanno guardarsi in faccia e parlarsi da persone oneste e libere? Perchè se tua cognata avesse un briciolo di coraggio ti direbbe in faccia quello che pensa di te (ovvio che il discorso vale anche per te) e tua suocera se fosse leale e seria se ne tirerebbe fuori, vi lascerebbe “ad arrangiarvi”.
    Certo, io ti parlo da una situazione che per quanto difficile è più facile della tua. Però per arrivare a questo punto ripeto che ho sofferto per lunghi anni. Ed ero talmente disperata che ad un certo punto preferivo perdere lui (l’unica persona che abbia mai amato) pur di finire il calvario. Fortunatamente ha iniziato a porgersi delle domande e a porgere “quelle scomode” in famiglia(io almeno questo gli chiedevo, non per forza di darmi ragione). Vedendo che loro non sapevano cosa ribattere o comunque ripetevano a memoria come dei pappagalli le solite frasi da retorica, a volte senza nemmeno ascoltare i suoi discorsi, ha capito piano piano che il loro era bel palcoscenico.
    IL RISPETTO E’ UN TUO DIRITTO, qualora il tuo ragazzo non tutela questo aspetto fondamentale, non è un uomo degno di starti accanto. Gli si chiede di parlare, di voler capire cosa e chi lo circonda, mi sembra che qualsiasi persona intelligente propenderebbe a questo comportamento indipendentemente dal fatto che lo si consigli a farlo o meno. E parlare con la sua famiglia non significa farsi manipolare dalla propria ragazza, significa anzi avere la maturità di voler basare i propri rapporti su onestà, trasparenza, serenità ancora prima che sull’affetto. Questo, ripeto, indipendentemente da te.

    E mi dispiace dirti queste cose, tu lo ami e non è bello leggere certe cose, è pur sempre il tuo ragazzo. Ma per me questo è quanto.

    Il mio ragazzo un giorno mi sorpese dicendomi: “La gente dice sempre “la mamma è sempre la mamma” ma vai te a dirlo a un bambino che viene abbandonato. Così, in misura minore ma uguale per principio risponderei “venite a dirlo a me che ho passato l’inferno per colpa sua””

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