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Nuovi amici a 30 anni: troppo tardi?

Trovi il testo della lettera a pagina 1.

Ho sempre pensato che l’amore e l’amicizia non siano poi così diversi. In entrambi i casi si condividono pezzi di vita con altre persone. E credo che sia quanto di meglio ci possa capitare in questa vita. Io “stesso” provo una grande soddisfazione quando mi capita di rievocare dei momenti passati assieme a qualcuno. Per esempio, ricordare degli aneddoti accaduti a scuola o ai primi anni dell’università, ormai lontani.
Perché sono partito così? Non lo so… è stata una partenza di getto e in queste parole è racchiusa tutta l’amarezza che provo quando non riesco a vivere il presente come vorrei. Quando non riesco ad evitare che un giorno mi possa pentire per come sto NON consumando questo periodo, questi giorni e queste ore.
La solitudine non mi ha mai spaventato e mi ha aiutato a crescere forte, come mi sento. Ma esiste anche un’altra faccia. La solitudine è fatta di due lati, uno morbido che ti rende forte e un altro duro che ti butta giù. E’ importante e bello, a mio avviso, imparare e apprezzare il valore di saper stare soli con se stessi. Ma è struggente quando questo accade forzatamente quando hai bisogno di altro, di aria aperta, di scherzare, di parlare di qualsiasi cosa. Di staccare un po’ la spina da te stesso.
Inizio a smettere di essere preoccupato delle cose che non vanno, e inizio, forse per la prima volta nella mia vita ad avere paura. Una paura piccola, limitata, perché so’ che esiste una via di fuga da tutto ciò. Ma nell’attesa che quel momento arrivi non voglio continuare così: dannatamente solo. Quando si dice che scappare dalla propria vita non serve a nulla perché da se stessi non si scappa mai, sono cazzate. Una volta mi è capitato, sono andato via per un po, all’estero ed è stato magnifico. Lì non ero mai solo e lì conobbi me stesso, quello bello, felice, nonostante i momenti di difficoltà affrontati. E’ possibile ripartire da zero ed è quello che sto progettando di fare. Forse tra 5 o 6 mesi al massimo, il tempo di sistemare alcune cose. Ma intanto? Non volevo andar via dalla mia città senza lasciare assolutamente nulla. Non voglio continuare a vivere nella mia stanza giornate intere. Vorrei solo capire. Ho 27 anni (mi sento molto più vicino ai 30 che ai 25) sono bello, simpatico, amo conoscere gente nuova, odio le discoteche, ma mi piacciono le situazioni soft dove la musica non è assordante e puoi parlare, ascoltare, e conoscere… Per una serie di circostanze sto vivendo una situazione di “stallo”. Sono in attesa di laurearmi e sono disoccupato da poco. Passo intere giornate a casa, dove l’unico pretesto per uscire è la palestra (bella, ma poco frequentata). Il lavoro è sempre importante, ma sono arrivato al punto di cercare lavoro come diversivo per uscire, stare a contatto con altre persone. La mia difficoltà, lo ammetto, è che non riesco a trovare le circostanze per creare amicizia, ma è anche vero che tutte le volte che si sono create sono sempre stato io ad alimentare, cercare gli altri, creare socialità. Ma sono arrivato a un punto dove tutto questo mi ha stancato. Sono stanco di correre dietro tutti, vedo mediocrità ovunque, vedo modi di fare interessati ovunque. Sono avvilito. Nei forum va di moda consigliare hobby, corsi di ballo etc… ma mi sono stancato anche di questo. Non posso andare contro la mia natura iscrivendomi a corsi di ballo, se il ballo non mi piace. E ogni volta che ho cercato situazioni come queste, poi non se n’è mai cavato nulla di buono. E non solo per me. Ormai mi sono reso conto che tutti coloro che hanno una vita sociale affiatata (o la maggioranza), sono in uno stato di maratona che è partito almeno 10 anni fa. Nello stacco scuola-università/lavoro. O “peggio” ancora chi è fidanzato (il “peggio” è una battuta ironica). Ma se uno non ha gli amici di sempre a 30 anni, è destinato a restare solo per sempre?
Continuerei ore… evidentemente ho bisogno di cacciare fuori tutta la negatività che si crea quando penso a tutto ciò. Vorrei parlarne con la mia donna, ma non ce l’ho. Non c’è l’ho mai avuta e sono convinto che in tutto questo ci sia una chiave di lettura comune. Non è timidezza, non è introversione. Credo che sia solo la pena da pagare per chi é costretto a pensare tanto, non riuscendo a vivere con superficialità 365 giorni all’anno.
So di non essere stato chiarissimo, so che invece alcuni di voi mi comprenderanno perfettamente. Perché so che persone come me ce ne sono tante. Ma come si fa? Avevo bisogno di buttare giù qualcosa. Qualsiasi eventuale risposta, sarà per me una boccata d’aria.
Buona fortuna a tutti!

Lettera pubblicata il 2 Aprile 2013. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 149 commenti

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  1. 111
    Anam -

    E la frase, “piu’ esci, piu’ uscirai”, non e’ sempre vera.
    Chiaro che per le persone piu’ introverse, e spesso piu’ intelligenti, sia sempre piu’ difficile rispetto alle altre, ma cio’ non toglie che non sia impossibile.

  2. 112
    Yog -

    Le strade vanno sempre cercate, ma trovarle è una disgrazia. Quando finisce la ricerca, chiudi baracca, ma forse lo sai già da te.

  3. 113
    Vale -

    Ciao Gulliver, ti ho scritto, ma forse il tuo indirizzo mail non è più attivo…

  4. 114
    gulliver -

    @vale: Ciao Vale, grazie per avermi scritto. Si, è ancora attivo ma non sempre riesco a rispondere con tempestività. Ti chiedo di pazientare. A presto e un saluto a tutti, spero che siate sereni.

  5. 115
    Simo -

    Vedo che non sono l’unico trentenne a dover ripartire da zero…:(

  6. 116
    alzeo -

    pure io di amici non ne ho ma ho 25 anni, anche il lavoro non c’è l’ho mai e non sono mai stato fidanzato e ho mollato l’università, va tutto storto però credo in Dio questo è quello che conta il resto non conta e poi leggendo la Bibbia siamo vicini alla fine del mondo quindi non c’è da preoccuparsi a rifarsi una vita, anche il mit lo dice per sovrappopolazione. Mi preoccupano di più vari complotti globali tra cui il nuovo ordine mondiale, 5g armi psicotroniche, project blue beam, microchip sottocutanei, scie chimiche, illuminati e altro quelli si che sono problemi e poi continuo a sognare sogni escatologici di fine del mondo come gli americani su youtube. Anche perchè ormai siamo a 70 anni dalla fondazione dello stato d’israele non manca tanti anni alla fine credo al massimo 10.

  7. 117
    violet83 -

    @alzeo:quindi respiri aspettando la fine del mondo?fammi capire

  8. 118
    alzeo -

    si hai ragione spreco troppo tempo sul divano e sono pantofolaio non faccio neanche sport: Proverbi 19:15 “La pigrizia fa cadere nel torpore,e la persona indolente patirà la fame.” Efesini 5-15 “Guardate dunque con diligenza a come vi comportate; non da stolti, ma da saggi; ricuperando il tempo perché i giorni sono malvagi. 2 Corinzi 6 2 “Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!”. Spero di non sprecare più cosi tanto tempo, a maggior ragione se la fine è veramente vicina il tempo stringe. Già l’altra volta accendendo la televisione su un canale religioso c’era dei predicatori che parlavano di non sprecare il tempo e adesso anche tu, Dio mi sta dicendo di smettere di sprecare il tempo, infatti sogno anche gli orologi con delle ore 18:48, 14:46, 1:6, 13:42, ma oltre a quello vogliono anche dire degli anni, il 1446 ac è l’anno dell’esodo, 1848 è l’anno in cui è fuggito il papa pio ix dalla sede che è rimasta vacante,1342 è l’anno dell’ Erezione canonica della Custodia di Terra Santa da parte di papa Clemente VI e sogno inondazioni e apocali. Gioele3,1-51 io effonderò il mio spirito sopra ogni uomo e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie;i vostri anziani faranno sogni,
    i vostri…

  9. 119
    Yog -

    Alzeo, il tuo nick mi ricorda l’Erezione cannonica della Custodia di Terra Santa, ma però cercati una ragazza, ‘scoltammè.

  10. 120
    AC -

    Ho 25 anni ma tutto ormai mi sembra già visto, e non è presunzione, ma la vita dopo un po’ annoia… perché dovrei continuare con i miei inutili sforzi nel cercare qualche essere che puntualmente non soddisferebbe le mie alte aspettative? Perché dovrei continuare a spiegarmi quando l’altro non cerca di capirmi? Perché dovrei aprirmi se l’altro è sulla difensiva? Di vivere ancora nell’illusione non mi va, io scelgo la realtà: il vedere i rapporti in chiave non utilitaristica ormai è infantile. I tempi delle amicizie disinteressate sono finiti, o forse non sono mai esistiti. E ogni volta che penso sta’ volta è diverso non è mai così, ho solo trovato gente politicamente corretta, tutto qui.
    Io scelgo me

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