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Mia mamma, io e il mio ragazzo: triangolo che non funziona

Trovi il testo della lettera a pagina 1.

Ciao a tutti, sono una ragazza di 23 anni prossima alla laurea e da un anno vivo una serena storia d’amore con il mio ragazzo, dieci anni più grande di me e operaio in una ditta edile. La nostra storia sarebbe anche felice se non fosse per mia mamma che non accetta assolutamente di vedermi accanto ad un uomo che non sia “bello” economicamente parlando, perchè secondo lei la stabilità di una relazione ruota intorno ai soldi e basta. E da questo sono scaturite una serie di sue azioni che mi stanno portando sull’orlo della depressione. Non riesco a capire come una madre possa arrivare ad offendere molto pesantemente la propria figlia, possa togliere il saluto, possa uscire da casa dicendo “se non torno è colpa tua”, solo perchè vuole frequentare un ragazzo che non rispecchia le sue aspettative da “regina del paese”. Capisco che il laureato X con lo stipendione Y  possa essere un ottimo compromesso per il mio futuro, incerto per me come per chiunque vista la crisi,  ma se io non lo voglio? non lo cerco? Non mi importa se il mio ragazzo parla a volte in dialetto se poi è in grado di darmi un affetto smisurato. Ho perso mio padre quando ero piccola e credo che questa triste esperienza mi abbia portato a desiderare più i sentimenti che il valore economico delle cose. Non ho amici veri perchè mia mamma mi ha sempre preservata dalle “persone che ti vogliono solo sfruttare” e a 23 anni mi sento sola, mi sento diversa ,come se quel “la mamma (vedova) è sempre la mamma (vedova)” sia un patto di sangue a vita firmato per preservare la felicità di mia mamma e mettere in secondo piano la mia. Incontro di nascosto il mio ragazzo, che per amore sopporta questa situazione pesante e assurda, lo so, e per amore voglio dimostrargli che sono disposta ad affrontare e sopportare mia mamma. Vi chiedo quindi un consiglio, un aiuto, per strappare il cordone ombellicare che mi lega a mia mamma e inziare a vivere la vita che voglio io per me.

Grazie e buona giornata a tutti.

Lettera pubblicata il 7 Febbraio 2018. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 29 commenti

Pagine: 1 2 3

  1. 21
    Golden -

    Sì Suzy, la società è complessa e le cose non seguono più le regole di soli quarant’anni fa, ma le differenze si fanno sentire eccome.
    Certo, oggi Miriam è economicamente sullo stesso piano dell’operaio, ma se va come dovrebbe andare lentamente il gap si farà sentire, è inevitabile.
    Non so che mestiere facesse il tuo ex, ma sono d’accordo che la professione non va di pari passo con intelligenza e cultura, e certamente, conoscendoti un pò immagino il tipo che può averti affascinato. Ma se ho trovato 700 ciucci tra i mille ingegneri che ho frequentato nella vita, con 300 potevo azzardare qualcosa in più delle solite banalità. Al contrario, non mi è mai capitato di trovare (con tutto il rispetto neh)un intonacatore, sia pure sveglio e intelligente, che conoscesse Jacopone da Todi per dire, se non scambiandolo per un calciatore. Ma è normale che sia così. E’ la vita.
    Il ceto sarà pure un concetto borghese, oggi quasi anacronistico, ma tutti, se possono, cercano di diventare “borghesi”, E poi lo fanno notare a chi non lo è diventato.
    Fare l’operaio non è un’ambizione di molti.

    P.S. Golden mi piace. Mi dà un sentore di 007.
    Oggi mi chiamerò così. Golden

  2. 22
    lilly -

    Beh Miriam, alla tua età hai tutto il diritto di frequentare chi vuoi. Il problema con tua madre esiste perché vivi con lei. Non tutte le madri capiscono e appoggiano le figlie, non ti resta che tenerti le tue idee e renderti più indipendente che puoi da tua madre. Appena puoi vai via di casa, anche una semplice stanza in affitto e un lavoretto. Hai diritto di vivere la tua vita, dillo a tua madre, pian piano lo accetterà. Sei cresciuta e sei una donna ormai, ti deve rispettare.

  3. 23
    Suzanne -

    Golem, infatti sono la prima a pensare che si debba parlare la stessa lingua ( ovviamente in senso ampio) per poter davvero trovare un punto d’incontro. Ecco, non vorrei doverti smentire per forza, ma tra I miei amici ci sono diversi ingegneri e io li trovo parecchio noiosi, sempre a parlare di lavoro, mai un pensiero che li faccia volare un po’ più in alto, e con un elevatissimo grado di stress. Hanno uno stipendio pari al mio ( escludendo le trasferte, che non tutti fanno), ma hanno la mente in pappa e sembrano già dei sessantenni. Anzi, forse tu dimostri meno anni rispetto a loro. Non so ecco se hanno questa vita così invidiabile…
    Miriam, ignorala, I genitori del resto hanno questo compito ingrato di dover sempre contrastare I figli e di sperare per loro la vita che non hanno avuto.

  4. 24
    Golem -

    Intanto io sono architetto Suzy, e questo in termini di angolo “visuale” rispetto all’ingegnere medio significa molto.
    Tanto il primo osserva e giudica le cose con una visuale “orizzontale”, che spazia dentro diverse discipline, quanto il secondo usa quella “verticale”, concentrandosi su un solo punto di vista intorno al quale far ruotare il resto. Come dire, esagerando, che c’è l’ingegnere che sa tutto dei bulloni ma ignora che esistono le viti che assieme a questi fanno un “sistema”. Io purtroppo ho fatto più l’ingegnere che l’architetto, ma ho usato il metodo orizzontale riuscendo meglio di loro.
    Detto ciò non posso negare che in rari casi ho trovato ingegneri brillanti anche sotto il profilo creativo. Anzi, quando lo sono, lo sono meglio di qualunque altro, ma ripeto, è molto raro, perchè richiede una cultura retroattiva di stampo umanistico che è quasi impossibile da trovare oggi tra quei professionisti, anche in gente datata come me.
    Ma oggi come oggi un ingegnere non è che una pedina che si occupa di fare “una” cosa, non diversamente dall’operaio alla catena di montaggio di fordiana memoria. E per questo che esistono gli archistar ma non esistono gli ingstar.
    Quanto a Miriam, è giovane. Un dì capirà.

  5. 25
    Gabriele -

    Certo Miriam nessuno dice che tu non debba goderti la storia, nessuno estraneo alla famiglia può dirtelo. Sè tua madre dice e si comporta in certo modo, dovresti chiarirti e cercare di capirla, dal momento che sicuramente l’unica cosa che vuole è il tuo bene.
    quindi prima di sacrificare il rapporto che hai con tua madre pensa ci bene, perchè poi non si può tornare indietro.

  6. 26
    Mister T -

    Sono d’ accordo con lilly: purtroppo hai a che fare con una madre opressiva che ha solo te nella vita e sta riversando su di te tutte le sue aspettative e frustazioni…ora di mamma cè ne è una sola quindi non devi troncare ogni rapporto con lei ma se continui così a llungo andare succederà proprio questo. Quindi, appena puoi, non ti rimane altro da fare che andartene di casa e allontanarti un pò da lei.

  7. 27
    Miriam94 -

    Mi seno più vicina ai consigli sul conquistare l’indipendenza a tutti gli effetti, perchè è vero che di mamma ce n’è una sola, ma aspettate un attimo. A 23 anni mi ritrovo praticamente a scegliere giornalemente se vivere la mia vita e sopportare tutto quello che reputa giusto io subisca per ritornare sulla SUA “retta via”, oppure di essere un vegetale, senza possibilità di scegliere e aspettando che lei scriva il MIO destino a suo piacimento. No. Mi sembra già di aver sopportato abbastanza la sua frustrazione, le sue convinzioni e il fatto che io sia figlia e lei madre non mi obbliga a soffrire oppure a preferire la sua felicità alla mia. Ho detto basta e decisa proseguirò sulla mia strada. Ho l’età giusta per responsabilzzarmi e lei per finirla di fare la bambina viziata, che con i dispetti, le offese, le proibizioni, ottiene quello che vuole, dimenticandosi della mia sensibilità pur di raggiungere il suo scopo. Vivendo da sole sotto lo steso tetto formiamo a tutti gli effetti una coppia, che è evidente non funzioni. Perchè devo autolesionarmi continuando a condividere la mia vita con lei? Quando potrò,sicuramente andrò a vivere da sola con la speranza che questa scleta guarisca il nostro rapporto.

  8. 28
    Gabriele -

    Io penso che tua madre meriti un pò più di considerazione da parte tua. Definirla “bambina viziata” addirittura, come se non avesse fatto sacrifici, anche per farti studiare. Sembri un pò ingrata, perchè non parlate, perchè non le chiedi come sta? Cosa fa e perchè lo fa e soprattutto per chi?

  9. 29
    Yog -

    Gabriè, benissimo taliasti, il probblema però qui resta che la matre non ha gana di aviri n’operaro edili torno torno per casa, chi lo vedi anche si non volissi, pure si smarristi gli occhiali o si avi un probblema all’area occidentali del ciriveddru che guverna la vista.
    La picciotta comunque attorto deffinì “bambina viziata” su’matre, chilla non è cosa.
    Gabriè, ma tu lo fai il concorso da postinizzu a Bozzano? Ci l’hai settanta di maturità? Mi’ nonno ni aveva ottantadue ed era maturo. Troppi maturo.

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