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Dice che me le sono meritate le botte

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Lettera pubblicata il 23 Gennaio 2011. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amore e relazioni

La lettera ha ricevuto finora 13 commenti

Pagine: 1 2

  1. 11
    Clara -

    Ely1980,

    “Spero di non ritrovarmi più a scrivere in un blog dove si da per scontato solo quello che viene scritto, o interpretato a proprio piacimento.”

    Mi dici su quali altre basi diverse dalla lettura di ciò che scrivi possiamo giudicare una persona che non conosciamo? Hai scritto in un italiano impeccabile, ma ti giuro, se ti rileggi, che l’episodio che hai descritto sembra più un incontro di pugilato che “tenere effusioni” tra fidanzati.

    Cito:

    “…lì si scatena inizia a darmi calci, prende anche la cintura dei pantaloni, e alla fine con il giubbotto mi dà un colpo in testa.”
    “…ha iniziato a darmi botte forti in testa con una rabbia violenta e urlando come un matto.”
    “Arrivata a casa sono stata male, mi girava la testa, mi è uscito il sangue dal naso e avevo dei ronzii all’orecchio.”

    Cose che hai scritto tu… che messaggio passa ad una persona che non ti conosce? Che il vostro rapporto è “tenero e sensibile”?

    Vuoi una risposta? Avete sbagliato entrambi, un rapporto d’amore non si basa su pugni, calci e giubbotti in testa, sangue dal naso e ronzii alle orecchie. E se il tuo ragazzo è un tipo violento, ti ripeto quello che ti ho già scritto: per piacere, quando litigate o “giocate a picchiarvi” non rincarare la dose.

    Clara

  2. 12
    maya -

    @ventolibero
    Mio caro… io mi sono laureata ben due volte e oggi lavoro nelle carceri italiane a contatto con tanto di quel dolore che a volte ho l’impressione che il cuore mi scoppi; me lo porto a casa quel dolore e mi porto a casa l’indignazione per la burocrazia assurda che spesso quel dolore lo esaspera… Il contatto quotidiano col dolore, la miseria, l’ignoranza, io lo vivo sulla mia pelle e ne porto i segni. Per cui, come vedi, non sei sicuramente l’unico a mescolarsi con realtà che chi sta fuori non può nemmeno lontanamente immaginare. Ma non mi verrebbe mai in mente di apostrofare qualcuno con “Io solo una cosa dico a esseri come te,un ivito vi rivolgo:cogliete,qualche volta,una qualche occasione per starvene zitti!”.
    Il mio voleva essere solo un invito a praticare una virtù che sembra esserti sconosciuta: l’umiltà (a dispetto di tutti i titoli che uno può sfoggiare…); nonchè a provare un pò di compassione per gli altri, compassione nel senso latino del termine che non ti spiego perchè sicuramente lo conoscerai.
    Ciò detto, non ritengo utile a nessuno proseguire questa polemica. Buona vita.

  3. 13
    ventolibero -

    Compassione sì,la compassione latina,la compassione di Enea che si fa carico sulle spalle del peso del vecchio padre Anchise,la compassione che è pietas! A me,come dici tu,sarà sconosciutà l’umiltà (ormai è un giochetto troppo facile questo mia cara…)in te,e le tue parole lo dimostrano ampiamente,è del tutto avulso il concetto di rispetto! Rispetto (mia cara)intendi? Mi parli di compassione quando non puoi sapere nulla di quello che vivo e di come lo vivo,e ora svii anche il discorso:paleso il tuo tiro mancido quando evidenzio i tuoi riferimenti alle mie “trasversie personale” quando proprio non era il caso di tirarle in ballo (ma voi,gente come voi,ormai crede di potersi permettere di tutto)e non ti confronti su questo,nessun accenno,nessuna parola! Poi ecco,la filosofia dell’IO L’HO VISSUTO,o dell’IO LO VIVO (e che,contrariamente a quanto fai tu con me,io non giudico…Capito di cosa parlo vero?)! Bene,vi permettete di vomitare addosso tutto quello che vi passa per la testa senza prima provare a filtrarlo dal cuore,e poi,incapaci (nonostante la doppia laurea…a me,me ne basta una! la più onerosa e gravosa che si possa prendere…)di confrontarvi,sempre il solito facile epilogo :”non ritengo sia opportuno continuare…”! Quando poi,in questo senso,hai iniziato tu! Ma cosa credete,cosa crede la gente come te:che davvero potete permettervi di violentare la storia di una persona,di giudicarla (vedi il non capire che genere di aiuto posso dare ecc…io davvero non capisco come voi,come quelli tipo te,cerchiate di dare aiuto piuttosto!)e adattarla a misura della vostra pochezza umana,intellettuale e culturale e uscirvene sempre con la recitata modestia,che nasconde una totale assenza di onestà e lealtà con se stessi? Quindi con gli altri…Allora ripeto,senza recite e senza maschere:cogli una qualche occasione per startene zitta! Rispettati…mia cara!
    Alessandro

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