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La ricerca della felicità (2)

di
Trovi il testo della lettera a pagina 1.

Mi ritrovo a scrivere dopo più di sei mesi passati a sperare in un ritorno della mia ex. E’ passato tanto tempo, ma io ancora ci penso e mi manca tanto. La mia ex però, è solo una parte del problema che mi trovo ad affrontare in questa fase della mia vita. Dico subito che a molti il mio problema sembrerà inestistente o, al limite, banale, purtroppo per me invece comincia ad essere notevolmente pesante.

La verità è che un problema, nel senso di “unico motivo di sofferenza”, non esiste. Il fatto è che non riesco ad essere felice, ad essere sereno e soddisfatto.

Ho meno di 30 anni, una laurea con ottimi voti e un lavoro a tempo indeterminato in un’azienda vicino a casa. Ho studiato fuori regione, ma sono tornato dopo la laurea perché mi è stato proposto un buon lavoro. Dove ho studiato stavo bene, c’era un bell’ambiente e lì ho conosciuto la mia ex, ragazza eccezionale (mi ha lasciato lei, non andavamo più d’accordo e troppe volte è stato per il mio carattere scostante e un po’ flemmatico, avevo cominciato a non essere soddisfatto).

Per farla breve, torno a casa (per qualche mese abbiamo mandato avanti il rapporto a distanza) e comincio a lavorare. L’ambiente non è un granché, poche simpatie e tanta gente falsa intorno. Nel frattempo trovo anche uno studio di avvocati che mi permette di cominciare la pratica forense nei pomeriggi liberi, praticamente ho le giornate sempre piene. Anche quì non sono soddisfatto, comincio ad andarci sempre più svogliato, i rapporti umani non mi soddisfano e ho sempre voglia di rapportarmi in maniera sincera con i colleghi, cosa che difficilmente avviene. Ci sto male, in fondo tra studio e ufficio la mia giornata passa lì, come posso essere soddisfatto di un ambiente che non mi piace e non mi stimola in niente?

I miei compagni di università, nel frattempo, hanno tutti trovato la loro strada, io invece sono ancora quì che guardo indietro in maniera nostalgica il tempo passato. Perché non riesco a trovare la mia serenità? Dove la devo cercare, come?

Attualmente vivo in famiglia e, praticamente, non ho amici. Diciamo che qualche volta esco con qualcuno a mangiare una pizza e fare due chiacchiere, però sento sempre che mi manca qualcosa. Ovviamente non sono fidanzato, penso ancora alla mia ex, anche si mi è successo di frequentare una ragazza per un mesetto (alla fine le ho detto la verità: ho ancora la mia ex in mente e tu non sei quello che cerco adesso. Scusami, ma è meglio finirla quì).

Ovviamente questo mio stato d’animo si riflette sulla vita di tutti i giorni, sono irritabile e a volte ho sbalzi d’umore. Da qualche mese vedo uno psicologo, ma i risultati non mi sembrano un granché. Ho come l’idea di voler scappare, lasciare quello che ho (compreso la mia famiglia e il lavoro sicuro) e andare via per ritrovare me stesso. Ma la felicità, la serenità si trovano così?

Ormai è un periodo abbastanza lungo che la mattina mi trascino a lavoro senza troppe aspettative, so di non avere grandi stimoli e nemmeno li cerco. Sento che non sono soddisfatto, ma non so da dove cominciare per stare meglio. Come si fa? In questo periodo la mia autostima è diminuita tantissimo e me ne rendo conto da come mi rapporto con gli altri: intervengo poco e quando lo faccio cerco sempre la loro approvazione.

Teoricamente ho una base sulla quale costruire, però non so come fare, non sono soddisfatto e, ovviamente nemmeno felice. Non porto quasi mai a termine le mie iniziative, comprese quelle che dovrebbero gratificarmi come l’impegno per un mutuo per una casa tutta mia o la nuova macchina. Non so davvero dove girarmi, sono insicuro, ma so che vorrei uscirne per fare unavita normale, come quella che fanno tanti, serena, semplicemente.

Lettera pubblicata il 25 Novembre 2015. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 12 commenti

Pagine: 1 2

  1. 11
    Yog -

    Vabbuò, adesso ti dico la mia. Intanto sgombriamo il campo da un equivoco: la felicità NON equivale alla serenità. Sono due concetti distinti e non starò a spiegarti la differenza. Documentati. L’altro equivoco è che tu debba fare qualcosa per guadagnarti la felicità: NON è così. La felicità è una cosa che capita ed è sfuggente. Semplicemente, stai vivendo il trapasso dalla condizione di studente (che sottende sempre indefinite speranze nell’avvenire) a quella di normale lavoratore (la cui certezza è quella di crepare verosimilmente tra non molti decenni, sempre che ti vada bene). Con l’aggravante di essere rientrato al paese d’origine, APPARENTEMENTE favorito dalla sorte, ma in realtà impaniato nel vischio di orizzonti chiusi e limitati. Dato che ormai sei invischiato, NON muoverti, altrimenti fai peggio. Abbi pazienza ed aspetta, goditi il presente e non preoccuparti di essere insoddisfatto. Tutto cambia da un giorno all’altro: spesso in peggio, ma non è detto.

  2. 12
    Clara -

    Solo i più ingenui sono felici e quelli senza ambizioni sono i più fortunati.

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