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Innamorato perso della mia “amante” che sto per perdere

Trovi il testo della lettera a pagina 1.

Lettera un po’ prolissa, ma è necessario per far capire a voi e per non essere giudicato quale “il solito marpione” ………
Io oggi 42 anni, lei 28. Io sono un uomo sposato da 18 anni e con una figlia di 14, lei invece da sola. Tutto accade circa 4 anni fa quando, per ragioni del mio lavoro, ho conosciuto “lei”, una giovane donna di 25 anni, persona che da lì a poco avrebbe stravolto la mia esistenza, la via vita. Desideravo quella donna perché è bellissima, intelligente, colta e raffinata, anche se poi il desiderio si tramutava in una inspiegabile necessità di vederla più spesso, di vedere il suo volto, di cercare i suoi occhi che mi scrutavano, mi cercavano, mi studiavano, come i miei d’altronde. Iniziamo a scambiarci per gioco qualche sms e dopo in me scatta qualcosa (e credo anche in lei) di più forte. Credo che si trattasse di quello che normalmente gli altri definiscono amore.
Nel 2007 lei inizia una storia con un suo coetaneo, storia che mi taglia le gambe perché divento persino geloso (geloso di una donna che non ti appartiene mi chiedevo?), ma poi ci faccio un po’ l’abitudine e quasi mi rassegno. Ma il passare dei giorni, e quel suo “far nulla”, mi stava già coinvolgendo in un turbinio di forti sensazioni che forse non avevo mai provato prima. Si, mi ero innamorato della mia amante e non volevo quasi ammetterlo neanche a me stesso. Io, finto padre esemplare, finto marito fedele e premuroso (perché questo ho scoperto di essere altrimenti non si spiega il mio comportamento), iniziavo ad uscire da quel guscio che per anni mi celava dai giudizi degli altri, che mi tutelava dai negativi commenti che potevano eventualmente ricadere su di me. Iniziavo a vedere la luce. Era come nascere una seconda volta.
Pur di vederla, di poter parlare con lei, la presentai a casa per uscire qualche volta tutti insieme a mangiare fuori una pizza e passare qualche ora insieme. Stavolta, pensavo, stavolta mi rassegnerò a vederla così, quasi come un’amica. Invece nel 2009 la svolta. Il ragazzo la lascia per un’altra e lei cade nello sconforto. Una crisi depressiva che iniziava a pesare su di lei ma anche su di me, perché soffrivo a vederla in quello stato, soffrivo a rimanere inerme. Inizio a confortarla facendola veniva spesso in casa mia ma avviene l’irreparabile (meno male???). Dietro l’insistenza delle sue frasi “sei una persona speciale per me” oppure “meno male che ci sei stato tu”, butto via la maschera e con un sms mi dichiaro. Si, le dico che io l’amo, l’ho sempre amata e che non potevo stare senza di lei. Iniziamo così una serie di incontri propedeutici che mi danno modo di constatare con mano che anche lei mi desiderava, anche lei sentiva quel forte sentimento.
Man mano che questa bellissima storia va avanti, quella con mia moglie invece va pian piano chiudendosi. Già, niente rapporti da mesi, niente più uscite anche solo in famiglia a mangiare una pizza, vita ritirata, casa e lavoro, malumore ecc.. Insomma, un rapporto coniugale già incrinato nel tempo e dal tempo mantenuto in piedi per una figlia, ma che ora pian piano stava per uscire fuori allo scoperto. Anche “lei”, comunque, inizia a farmi una serie di richieste perché non ammetteva che io continuassi ancora a vivere in famiglia. Non voleva farse in giro del tipo passeggiata con moglie e figlia, niente di niente. Non vi dico le scenate poi, quando mi insisteva sul fatto che io dormivo nello stesso letto con mia moglie, nonostante le avessi giurato che con lei era davvero cessato qualsiasi tipo di rapporto, anche se una carezza.
Ci sentivamo diverse volte al giorno e comunque non appena mi era possibile, e quando mi era impossibile, cercavo comunque un minuto per chiamarla. Le telefonate diventavano sempre più lunghe, e quelle che dapprima erano 40 – 60 minuti nel corso della giornata sono diventate 2 – 3 ore. Mi organizza la più bella festa di compleanno della mia vita, ed io mi sentivo attenzionato da lei, mi sentivo al centro del suo mondo, ero l’uomo più felice del mondo perché finalmente la sentivo mia.
Nel mese di agosto lei compie una sciocchezza. Conosce un altro giovane e in una sera di follia (come dice lei), lo incontra e, purtroppo per me, scopro con amara sorpresa il tradimento. Mi sentivo tradito, umiliato, la volli allontanare da me, anche se dopo due giorni mi richiama giustificandosi di essere dispiaciuta per l’accaduto, che era ubriaca e che non ragionava, anche se poi mi attaccava dicendomi che anche lei durante il periodo passato insieme aveva sofferto vedendo me insieme con mia moglie ancora insieme, e che aveva pensato che la nostra storia era impossibile, anche in virtù di tutto quello che dopo avremmo dovuto affrontare. Ma l’ho perdonata, vi giuro l’ho perdonata. Certo, non mi è facile dimenticare l’episodio, anche perché passo ogni giorno davanti il luogo del delitto, quindi lascio a voi immaginare…..
A settembre lei parte per lavoro al nord, e già sapevo che la sua lontananza mi avrebbe gettato nello sconforto, ma anche lei, perché lì era ed è da sola. Per non farle pesare ciò, sposto i miei turni di lavoro nella maggior parte in fasce serali, visto che lei di mattina era al lavoro. Ad ottobre, dopo due mesi che non ci vedevamo, mi rimprovera aspramente di non aver fatto il possibile per vederci, e dopo numerose peripezie e spendendo molto denaro, riesco ad andare da lei, tre giorni indimenticabili, tre giorni dedicati solo a lei, facendo con lei quello che una coppia normale fa. La vedo finalmente più serena.
Rientro in “patria”, e le giornate stavolta iniziano con un conto alla rovescia in attesa delle vacanze di natale, vacanze in cui avremmo potuto vederci in più di qualche occasione, certo non come una coppia, ma avrei trovato il tempo per stare un po’ con lei. Al suo arrivo e poiché aveva da qualche giorno compiuto gli anni, le feci una bellissima festa solo per noi due, in un ambiente reso romantico dalla luce di una miriade di candele, petali di rosa sul letto, e poi come nel più romantico dei modi, un tavolo con un mazzo di fiori, una torta a forma di cuore completamente rossa con scritto su TI AMO, champagne ed un regalo a lei graditissimo.
Dopo quel giorno, però, avvertivo un certo distacco e freddezza nei miei confronti ingiustificato, che mi lasciava interdetto. Non riuscivamo a vederci, neanche per un attimo, come se lei cercasse ogni scusa possibile. Anche le telefonate diventavano sempre più brevi e sporadiche perché diceva che era a casa e non poteva stare tutto il giorno al telefono (ma prima però ci stava). Il 27 dicembre lei fa una sorpresa a me. Mi chiama e mi dice che quella stessa sera sarebbe andata a mangiare una pizza con un amico (con un amico???). Sapeva che ciò mi avrebbe fatto male, ma mi disse che non poteva fare altrimenti e che già parecchie volte aveva declinato l’invito, e che infine non necessariamente “mangiare una pizza” significava andarci a letto. Non vi dico il terrore e l’orrore che dentro di me provavo, io che ho persino evitato di uscire con mia figlia per non portare al seguito mia moglie e darle dispiacere, e lei invece ….. Nonostante ciò, con uno sforzo non indifferente, non feci una scenata, volevo darle fiducia, ma la stessa sera litighiamo e chiudiamo senza più sentirci per qualche giorno.
La sentivo freddissima dicevo nei miei confronti, niente vezzeggiativi o coccole telefoniche, niente di niente a parte il solito “come va”? e dopo qualche minuto “devo chiudere”. Le chiedo di vederci un attimo la sera del 31 dicembre per gli auguri, (anche perché avrei voluto consegnarle un piccolo regalino) e lei mi dice si, “dalle 18 in poi mi dice ok?”. Aspetto pazientemente in ufficio la sua chiamata che non arriva mai, e solo 19. 30 mi chiama e mi dice di essere stanchissima, che aveva preparato un sacco di delizie da mangiare per la cena con i suoi familiari e che ora doveva fare una doccia e poi aggiustare la casa per il cenone in famiglia che da li a poco si sarebbe svolto, senza mai fare riferimento all’incontro mancato. Non le dico niente e glissavo sull’argomento perché avevo capito che forse, non voleva appositamente incontrarmi.
La mattina del 1 gennaio, litighiamo ancora perché mi rimprovera di aver trascorso la mezzanotte al telefono con altri piuttosto che con me, nonostante il mio sms di auguri, anche se avrei voluto chiamarla ma dopo tutti gli episodi di cui prima, con quale anima? Io che avevo passato un fine anno da solo in casa con moglie e figlia, in un silenzio e clima surreale, io in disparte in sala da pranzo, mia moglie in cucina e mia figlia che faceva la spola tra i due. Cena fatta in modo tranquillo, senza particolare enfasi o gioia o festeggiamenti, tanto che alle 00.15 ero già a letto.
Comunque per tre giorni non ci sentiamo sino a quando mi chiama e mi dice che voleva qualche mese di tempo per pensare a noi, perché era confusa, non sapeva se mi amava o meno, o se sente ancora di voler andare avanti in questa difficilissima storia ecc. Avverto un profondo senso di frustrazione in lei verso di me.
Oggi partirà per rientrare al lavoro, e probabilmente ci vedremo solo un attimo per un saluto. Oggi le dirò di non sentirci per qualche tempo, e comunque sino a quando non avrà le idee chiare, non avrà deciso se andare avanti e rischiare un anno della sua vita con me, anche perché già le avevo detto che a giugno-luglio con mia moglie chiuderò questa falsa convivenza.
Ora sto male perché temo di averla persa per sempre, e la mia vita senza di lei non avrebbe più senso. Sono fortemente amareggiato e piango da più giorni perché la amo da morire.
Aspetto vostri consigli e pareri su come comportarmi con lei. La dovrò cercare ancora quando stasera lei partirà.
Non cerco parole di biasimo che mi facciano capire che il mio ed il suo comportamento è errato, lo so bene. Cerco solo di capire come posso fare per riaverla, perché con lei voglio passare il resto della mia vita.
Grazie se mi capirete ed anche se non mi capirete.

Lettera pubblicata il 9 Gennaio 2010. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni

La lettera ha ricevuto finora 377 commenti

Pagine: 1 33 34 35 36 37 38

  1. 341
    Golem -

    >che mi sarebbe possibile spiegare solo se avessi a disposizione 200mila battute e non 2mila. In questo momento, per esempio, tu sei “vittima” proprio delle “droghe” dell’innamoramento, che con l’amore c’entra come la favola di Cenerentola con la vita vera, dove la prima parte significa vivere il sogno credendo che lo si possa trasferire dopo la mezzanotte nella seconda mantenendone la “sostanza” immaginifica. E così come quel “lui”, da una realtà banale trasferisce il suo “sogno d’ammore” su di te, tu fai col tuo, senza capire che ognuno dei due “sogna” per fatti propri ma senza realmente “fare” in due UN amore, ma solo “l’illusione” di questo. E quando ci si accorge che non era amore ma “ammore”? Quando uno dei due lo vuole portare nel reale. Ecco che il sogno finisce e il risveglio è traumatico.
    Gli effetti di una “bella droga” -come è quella dell’innamoramento- dà assuefazione come qualunque altra sostanza psicotropa, e si soffre se non si ha più la “dose”. E tutto ciò perchè l’effetto è “dolorosamente piacevole”. Vero Pri?

  2. 342
    rossana -

    Priscilla,
    un anno non è che un assaggio. prezioso, nel tuo caso, ma non ancora dilagante nel futuro. se non ti va che quest’uomo dorma e trascorra le vacanze con un’altra, la scelta è una sola.

    non tutti gli uomini sono adatti alla monogamia, come non tutte le donne sono adatte a essere amanti.

    quanto alle seconde scelte, queste avvengono anche in ambito di unioni ufficializzate, quando, dopo aver sperimentato l’amore privo di condizionamenti, si desidera stabilità e sicurezza, al fine di metter su famiglia.

    prime, seconde, terze scelte, e così via… tutte facenti capo a diversi momenti dell’esistenza e a diversi obiettivi di vita.

    non dovrebbe esserti troppo difficile lasciare un partner che non risponde alle tue aspettative. gli uomini hanno maggior senso del dovere, e dell’opportunità, delle donne: di solito, non lasciano la cuccia calda se non sono cacciati fuori a calci. c’è chi apprezza il loro senso del dovere, e chi lo valuta come facile comodità di genere.

  3. 343
    Priscilla -

    Towoit sei una delle poche persone che ha avuto il coraggio e la coerenza di fare questo passo e sei da ammirare! Lei quindi aveva già un compagno? Aveva parlato di separazione? In ogni caso io credo che bisogna fare le scelte in base a ciò che è giusto per noi, evidentemente al di là della tua nuova relazione, la tua vecchia storia non ti faceva stare bene. Perché fingere allora? Io credo che gli uomini mettano tutto sullo stesso piatto della bilancia: moglie, figli, casa… Invece si può essere dei padri responsabili anche da separati, si può avere un rapporto sereno con la madre dei propri figli! Se il mio “amante” scegliesse di stare con me sarei la donna più felice del mondo. E lui smetterebbe di fare il padre/marito annoiato a casa. Poi le conseguenze di questo atteggiamento sono che i figli non credono nell’amore e perdono la fiducia.

  4. 344
    Golem -

    “Towoit,
    grazie per la tua testimonianza.

    le storie amorose, gli uomini, le donne, le situazioni e i sentimenti NON sono tutti uguali.

    sono le sfumature a fare le differenze. sfumature che derivano da valori, vissuti, momenti e temperamenti. ma anche da capacità di distinguere, almeno di tanto in tanto, il sincero dall’artefatto.”

    Ah sì, e quali sfumature distinguerebbero le due storie di amanti di cui si parla, che si giuravano amore infinito, ineguagliabile, unico, quando poi alla prova dei fatti crolla tutto il castello di illusioni? È la solita trama, lo stesso “sentire”, l’identico percorso e uguale esito. E meno male che saremmo tutti diversi. Forse si crede di esserlo, si vuole crederlo, e si nota anche qualcuno che lo crede anche molto più del normale.

  5. 345
    Priscilla -

    Vero sì Golem. Infatti sto vivendo questo periodo come una tossicodipendente in astinenza e quando mi viene voglia di sentirlo mi dico che non si supera l’astinenza facendosi una dose, anche piccola. Però è difficile. Probabilmente per lui è stato così… un “ammore” come lo definisci tu. Eppure ha detto che solo io lo conosco davvero… ma devo ripetermi che sono parole che non hanno il significato che hanno per me. Io non sopporterei di perdere una persona che ritengo così importante per me.

  6. 346
    Memina1985 -

    @Priscilla
    Trovati uno libero appena puoi. Non ripetere la stessa esperienza. Spero ti faccia da lezione.

  7. 347
    Golem -

    Priscilla, come ho detto servirebbe una disponibilità sconfinata di caratteri per spiegare meglio la condizione che stai vivendo, dove l’istinto si scontra con la ragione creando lo sconquasso psico fisico che stai subendo. Il punto è che quello che “l’amato” ti diceva NON necessariamente erano bugie, ma neppure verità, giacchè “scaturiva” da emozioni fisiche del momento, e non da una stratificazione emotiva che avesse già fatto i conti con la “coscienza”. I preludi amorosi risentono del piacere che la Natura ci offre come compenso alla possibilità di riprodurre la vita sul pianeta. Se piace fare l’amore è perchè il compenso è quella ebbrezza che oggi tu stai pagando con quel senso di astinenza, e chissà, forse anche lui. Ma questo aspetto, con l’Amore inteso come “voluta” scelta di vita, sentita “serenamente” non ha niente a che fare. Non posso spiegarlo meglio, ma la passione, per quanto affascinante, non garantisce che sè stessa finchè dura, e non dura in eterno. Quindi non è l’eccezionalità di quelle emozioni che fanno un Amore.>

  8. 348
    Golem -

    > Un Amore lo si FA nella “normalità”, e CRESCE un giorno dopo l’altro, con la conoscenza e accettazione dell’altro con tutte le sue limitazioni umane, ma soprattutto con la lucida volontà di amare, e NON può finire. Quello che avete vissuto è un “obbligo” fisiologico incontrollabile, ma non è una condizione che si può garantirsi per sempre. Perchè quella “passione endocrina” si attenua e scompare, puoi scommetterci, ed è per questo che gli “ammori” finiscono. Ma in realtà non finisce niente perchè quell’Amore a cui penso non è mai iniziato. Cosa possibile SOLO quando il passaggio tra l’innamoramento e l’amore è avvenuto con i criteri che ho esposto prima, e si capisce quanto sia effimero il primo nella sua sconvolgente esplosione, e quanto duraturo quello maturo, che dona piaceri meno “acuti” ma duraturi e dolcemente intensi. Se il “tuo uomo” avesse VISTO in te quell’Amore rinuncerebbe a tutto senza fatica, ma si è fermato alla sola fase sessuale, che serve, godendosela, a perpetrare la vita, ma NON a viverla TUTTA con un’altra persona.

  9. 349
    Acqua -

    Anche se non ho mai avuto un amante in senso stretto confermo che esiste una “dipendenza da emozioni” e che, come tutte le dipendenze, crea assuefazione che in caso di “carenza” si traduce in forte desiderio e crisi di astinenza. Un meccanismo, credo, del tutto similare a quello indotto dal consumo di droghe e abuso di alcol. Le parole “ti amo da impazzire” o “solo tu mi conosci veramente” possono fare davvero breccia in chi ha il cuore libero ed predisposto a crederci e rischiano di rendere meno obbiettiva la realtà (“= ma non a tal punto da sconvolgere la mia vita e lasciare il mio partner per te” )

  10. 350
    Priscilla -

    Golam capisco quello che dici anche se la “scientificità” con la quale lo esponi fa molto male. Probabilmente la sua era soltanto una “sconvolgente esplosione”, dato che molto spesso mi diceva che era “sopraffatto” dall’amore che provava per me. Emozioni troppo forti per essere durature quindi. Invece se devo essere sincera a me non manca particolarmente l’aspetto sessuale anche se era intenso ma più la complicità e il modo di stare insieme. Li vedevo benissimo i suoi difetti ma lo sentivo anche estremamente compatibile con me. Evidentemente quella “stratificazione emotiva che fa i conti con la coscienza”ha bisogno di tempo, o no?E io avrei dovuto aspettare? Ma potevo continuare a legittimare un comportamento che non approvo, anche nei confronti della persona che di fatto è il suo AMORE (cioè sua moglie, visto che non la lascia)? È amore la sua relazione duratura che gli fa dire a un’amante di essere la persona cui si sente più legato al mondo?

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