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Gli asociali

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Lettera pubblicata il 24 Settembre 2007. L'autore ha condiviso 7 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 56 commenti

Pagine: 1 3 4 5 6

  1. 41
    rossana -

    Leo,
    sono tornata al piacere di rileggere i tuoi post.

    incredibile che tu possa avere soltanto 21 anni! ammetto di essere curiosa nei tuoi confronti, nel senso che mi piacerebbe sapere di più su di te ma non è necessario che ti sbilanci qui, dove tutto prima o poi può esserti rovesciato addosso con cattiveria.

    mi sono particolarmente piaciute le seguenti affermazioni:

    – “Quello destro invece ,come detto coglie le emozioni ,la cui dimensione ,chiamerò realtà.”

    – “La realtà ,è data dall’emozione. Diversamente dalla certezza, non è cercata ,é data.”

    – “La passione è un’emozione fortissima, ma non è l’amore. Non so come si possa dire di amare una persona senza stimarla minimamente.”

    – “Amore -triade -1-intimitá-2-passionalitá-3-proggettualitá (forma di creatività).”

    ogni volta che ti andrà di scrivere qualche pensiero, spero di non perdermelo.

    un abbraccio e un mare di auguri!

  2. 42
    Leo -

    Ciao Rossana
    Grazie per l’interessamento .La mia età è davvero un grosso problema per me .Sono imprigionato nel corpo di un ventunenne , senza però esserlo veramente. Ti potrei dire che in questo caso la certezza è che ho 21’anni ,la realtà è che se non dicessi l’età nessuno forse ci prenderebbe (ho fatto vari test attendibili o meno e la media non scendeva mai sotto i 40 di età mentale, moltissimi mi hanno dato 54 ) .La verità però è che l’anima non ha età definita .E se ci pensiamo bene neanche il corpo .Siamo composti degli stessi atomi (ricombinati ) delle prime cellule organiche comparse sulla terra .Siamo vecchi come il mondo. Se poi consideriamo il fatto che ci nutriamo ,siamo il mondo ,che si aggrega e segrega all’infinito. La materia di cui sono fatto , é infinita ,come lo è anche la dimensione “non tangibile” dei pensieri che ho in mente .Ma anchetu se ti paragono ad una donna medioevale
    più grande di te ,vedrai che conoscerai molte più cose di lei ,nonostante sia più grande di te .Le tue conoscenze sono empiriche perché legate al fatto che vivi in una società che è cresciuta e che si è posta delle domande, costruendosi delle risposte. Queste risposte sono passate dall’essere coscienza per chi le ha prodotte e conoscenza (non certezza assoluta) capace di stimolare la tua coscienza. La mia età non è l’età che ha il mio corpo, ma sembra tanto maggiore perché provo empatia verso il mondo. É come se dialogassi con questo anziano saggio ,ogni secondo della mia vita.La mia età non è frutto di un solo emisfero ,ma da entrambi (destro :empatia) (sinistro :riflessione) (entrambi:trasformazione in opinioni, creatività) .Il fatto è che chi ci controlla ci educa ad autoboicottarci ,facendoci annullare o un emisfero o l’altro : es .Amore=passione =droga ,felicità=successo=soldi ,fede=credo=religione ecc..Tagliando a metà il tuo cervello, riescono a venderti sempre il prodotto giusto. Se ti interessa cominicare sono molto contento di darti la mia mail ..

  3. 43
    Leo -

    Ah …un’altra cosa ..la triade dell’amore ,non è una riflessione mia (il resto si) ,é di Stenberg ..Se ti interessa ,la questione in particolare su Wikipedia dovresti trovare , tutte le informazioni che vuoi ..

  4. 44
    rossana -

    Leo,
    la mia mail provvisoria è carren2@gmail.com … ma ti premetto fin d’ora che non sono affatto costante in quasi niente, e per di più a volte tardo mesi a rispondere oppure lascio cadere relazioni via mail che pur m’interessano in momenti in cui non mi riesce di relazionarmi con nessuno.

    non cerco confronti sulla quotidianità (anche se non la escludo del tutto) ma su pensieri, libri, autori, ecc….

    se tutto questo non t’infastidisce, scrivimi e ti darò la mia mail stabile. di lì in poi, massima libertà in tutto e per tutto, per entrambi.

  5. 45
    Leo -

    Ciao Rossana
    Si un confronto è sempre una cosa positiva e una fonte di arricchimento .Non vedo perché dovrebbe darmi fastidio, anzi la trovo da parte tua una forma di onestà e chiarezza.Il fatto di dire prima di non essere costante ,nel seguire le conversazioni via mail ,è sintomo di rispetto per l’altro .Così nessuno pensa che non gli rispondi perché ha detto qualcosa di male .Grazie per la chiarezza .Sui temi del confronto , ho solo da dirti che non sono un amante della lettura ,avrò letto 3-4 libri in tutta la mia vita. Penso e parlo di vita ese questi lilibri parlano di vita ,sarò felice di ascoltare le tue impressioni. Se ciò non da fastidio a te ,ti scrivo ..

  6. 46
    rossana -

    Leo,
    molto interessante l’interpretazione del “fenomeno amore” data dallo psicologo che hai segnalato.

    poiché questo sito è in gran parte invaso dall’amore e dai problemi che crea, ritengo possa essere utile ad alcuni dare un’occhiata a questo link: http://www.psicoapplicata.org/la-teoria-triangolare-dell%E2%80%99amore-7.html

    grazie per l’imbeccata!

  7. 47
    ant -

    Purtroppo asociali ci si nasce,e come portare una croce di tristezza dietro,so che la fortuna non é di tutti,ma avere degli amici e tra le cose più belle che esistono,una vita asociale e davvero triste,soltando chi la vive puó capire

  8. 48
    rebel -

    Ciao a tutti,in ritardo leggo ora di questo argomento. Reduce oggi da una festa tra amici alla quale ha “partecipato”anche mio marito ch io definisco asociale,ma forse,capisco,così non é. A me piace stare tra la gente,non faccio differenze di status né portafogli,mi piace stare tra la gente punto. Se vado ad una festa,riunione,assemblea ecc…trovo sempre con chi scambiare qualche parola. Mi piace vivere le iniziative della comunità,della palestra o altro pur accorgendomi e tenendomi alla larga dagli invischiamenti e interessi. Mio marito oggi per cinque ore nn ha spiaccicato parola con nessuno ed é stato seduto al suo posto. Me ne sono vergognata. Leggendo poi alcuni commenti capisco invece che lui non ha bisogno degli altri. Io nella sua situazione sarei stata a disagio…lui no non era a disagio…il disagio era mio. Lui non soffre di questo,non si é vergognato…é così…ha i suoi amici con i quali é cordiale e si esprime…ha selezionato. Non si aspetta di essere capito é in equilibrio. Quindi mi domando:ma voi che vi considerate asociali avete bisogno degli altri o no? Perché traspare comunque un senso di esclusione di sofferenza. A me capita di vedere che é mio marito che esclude. A dire il vero non esclude,non gli interessa punto. Il disagio é stato tutto mio…forse era meglio fosse stato a casa,mi dico. Forse é giusto anche così e io non riesco a contemplare questa ipotesi. Forse é corretto che ognuno stia tra la gente a modo suo. Non si é avvicinato a nessuno…nessuno gli si é avvicinato. Bene cosi? Grazie ciao a tutti. La sociale

  9. 49
    rebel -

    Per leo,
    Ciao!traspare chiaramente la tua grande cultura. Non ho ben capito ,forse ho letto velocemente,se ti consideri asociale. Se può in qualche modo essere utile a qualcuno ,ho letto ultimamente ,proprio per capire meglio mio marito,un interessante libro “l intelligenza emotiva” (manco morta mi ricordo in questo momento l autore) dove viene ben spiegato la differenza tra il Q.I. e appunto l intelligenza emotiva. Al di lá di socialitá o asocialità credo che la relazione abbia un ruolo importante nella vita di ognuno.

  10. 50
    Leo -

    Ciao Rebel .Ho letto quello che hai scritto .Ti ringrazio per le parole .Come prima cosa non mi reputo una persona con una grande cultura , ma una persona con molte informazioni sparse .La cultura è uno “strumento ” che gli uomini hanno utilizzato per organizzare le proprie conoscenze sul mondo .Essendo vaste , diversificate e alle volte contraddittorie ,in diversi luoghi si sono formate diverse culture .Ogni cultura é come un edificio , con muri e limiti, idee di giusto e sbagliato, regole non scrtte ecc ..e idee di normalità .Solo che la nostra natura non è “normale” e spesso (non sempre) gli incontri di gruppo diventano delle occasioni convenzionali in cui si parla senza scambiare nulla ed in cui la persona non riesci nemmeno a sfiorarla spesso ,perché il tutto si mantiene su una superficialità “normale” .Mi ritengo anormale (senza una normalità) perché per sapere cosa penso di qualcosa a una persona non basta vedere la mia età, cosa ascolto, cosa indosso ,ma deve venire a parlare con me.Questo mi succede soprattutto con la cultura del paese in cui sono nato , che ha un’idea di normalità che sento più aggressiva e che mi vogliono appioppare.Quando mi trovo con persone di altre culture ,ma rispettose delle differenze ,non trovo alcun problema .Quindi il mio essere asociale é come l’essere misantropo , che altro non è che l’essere talmente filantropo (amare l’essere umano) da detestare le situazioni in cui non pare essere ben accetto .Per l’asocialitá sono talmente socievole (veramente) che quando parlo con le persone o esse parlano con me c’é uno scambio che questi mi dicono non aver mai avuto, nemmeno in famiglia o con i migliori amici .
    Immagina che ho fatto un compleanno così ,con tutte persone che comunicavano ,risultato , nessuno voleva andare via…qualche anno prima avevo fatto il giro delle feste dei 18 anni ,luoghi uguali ,vestiti uguali ,stessa musica ogni volta (danza kuduro ,tranne te) ,e persone che parevano stare solo per fare numero e…

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