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Ecco il mio sfogo

Salve,
sono una ragazza di 17 anni e volevo raccontare un po’ la mia storia.
Dall’età di sei anni fino ai 12 ho subito molestie sessuali e psicologiche da parte del mio nonno paterno. A 12 anni iniziai a rendermi conto che quello che faceva era sbagliato e che mi faceva del male. Provai a chiedere aiuto a mia nonna, ma invece di aiutarmi peggiorò la situazione, parlandone con mio nonno e minacciandomi di non dire mai nulla a nessuno, perché avrei rovinato la loro vita e quella dei miei genitori. Non resistetti e dopo qualche mese scrissi tutto in un tema a una mia professoressa, che non ho mai ringraziato abbastanza. I miei vennero a sapere di tutto, dopodiché esponemmo denuncia e mio nonno fu costretto a non vedermi, né sentirmi più.
Mio padre fece il doppio gioco per anni, per esempio portando mio nonno vicino alla festa di compleanno della mia migliore amica, chiamandomi al cellulare e costringermi ad andare da lui per “chiarire”. I miei genitori si separarono e mio padre cadde in depressione. Spesso veniva a casa a minacciare mia madre o a insultarla. I miei nonni raccontarono a tutti i parenti che io sono stata plagiata da mia madre a denunciarlo, cosicché lei potesse chiedere la separazione da mio padre. Vidi mio padre per massimo 5 volte in due anni, serate nelle quali mi diceva che gli avevo rovinato la vita, insultava mia madre e tutta la famiglia di mia madre. Venni bocciata in prima superiore, e questa fu una grande delusione per mia madre. Passarono due anni, tra continui litigi con mio padre e con mia nonna, che mi chiamava e mi passava mio nonno apposta per farmi parlare con lui. Conobbi il mio primo amore, e passai con lui e con i miei nuovi amici alcuni dei momenti più belli della mia vita. Decidemmo di provare a fare l’amore. Dopo quattro o cinque volte in cui io mi fermavo perché mi faceva male e non mi sentivo a mio agio, mi venne un attacco di panico. Da quel periodo fino ad oggi vado frequentemente da una psicoterapeuta che cerca di aiutarmi a risolvere il problema, senza successo. Non sono ancora riuscita a fare l’amore con un ragazzo, anzi, mi disgusta così tanto l’organo genitale maschile e tutto quello che ci sta attaccato da far diventare la mia bisessualità omosessualità. Gli unici a conoscenza di questo sono i miei migliori amici, mia madre sa solo che mi piacciono anche le donne. A scuola non vado benissimo, non sopporto i miei compagni di classe e la maggior parte dei professori. L’unica professoressa che stimavo e a cui volevo davvero bene non vuole più vedermi e forse vuole anche denunciarmi, perché per un anno io e dei miei amici le abbiamo fatto scherzi telefonici il sabato sera e ci ha scoperti. Ora tutti a scuola pensano che sia una maniaca stalker (persino mia madre mi ha dato della possibile serial killer), anche se non è vero, lo facevamo per divertirci ma non mi sono resa conto per tutto questo tempo della gravità della cosa perché bevo molto. Ci ho messo due o tre anni per ricostruire un rapporto con mio padre, ma da quando è successa quella cosa della professoressa mi ha reiniziato a dire che gli porto solo disgrazie, che è colpa mia se la sua vita fa schifo. Cosa gli ho fatto a parte questo? Essere stata bocciata? Non ci parlavamo nemmeno in quel periodo, e mi fa arrabbiare e piangere pensare a che cosa si riferisse. Continuo a deludere mia madre in qualsiasi cosa e a mentirle, lei sta male fisicamente e io peggioro le cose. Vuole mandarmi a vivere da mio padre. Odio me stessa e odio quello che faccio. Sto diventando sempre più sola e in più faccio del male alle persone che mi vogliono bene, mi faccio schifo.
Non so come dire a mia madre che mi dispiace davvero tanto per tutto quello che faccio. O almeno ci provo, ma mi dice che le scuse non servono a nulla. Mi odio così tanto in questo momento.

Lettera pubblicata il 3 Aprile 2014. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Famiglia - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 13 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    Aton -

    Boh. Ti conviene scusarti con la prof prima che ti quereli, altrimenti devi prenderti pure l’avvocato.

  2. 2
    moonagedaydream -

    L’ho già fatto più di una volta, non mi ascolta. Vuole parlare con me solo per insultarmi davanti ai compagni di classe e agli altri professori e quando cerco di dirle qualcosa scappa.

  3. 3
    Angelo9 -

    In effetti ti conviene scusarti con la professoressa: quello che hai fatto non e’ giusto. Quanto al resto, mi sembra che la tua vita sia stata rovinata dai tuoi parenti piu’ stretti e non capisco l’atteggiamento di tua madre, che dovrebbe capire come donna e come madre quanto sia orribile cio’ che hai subito. Soltanto un aiuto specialistico di livello elevato puo’ farti uscire dal tunnell e , se sei credente, affidati alla preghiera e alla lettura del Vangelo in cui troverai parole per te. Non sono in grado di dirti altro se non una raccomandazione: evita di gettarti la croce addosso e smettila di giudicarti, piuttosto cerca di recuperare la fiducia in te stessa e di agire in modo da essere fiera di te….ad esempio evitando certe telefonate…….

  4. 4
    Angwhy -

    Mi sbaglio o questo nick è una canzone di David Bowie?

  5. 5
    moonagedaydream -

    Lo è. Comunque io ci provo a chiederle scusa, ma non mi vuole stare a sentire. Vorrei cambiare scuola il prossimo anno. Non partire da zero, andare in una scuola con lo stesso indirizzo, ma in un’altra città. Solo che mia madre dice che “sarebbe troppo semplice”. Io per quanto ce la stia mettendo tutta a farmi perdonare, perché non dovrei trovare un modo per facilitarmi la vita? Cosa vuol dire è troppo semplice. Già quella scuola mi faceva schifo prima, figuriamoci ora.
    Se ci fosse un modo per decidere per la mia vita in questo momento senza includere mia madre, gradirei conoscerlo. Le sto facendo troppo del male

  6. 6
    Aton -

    Se il modo non c’è, non c’è. Comunque occhio, perché se ti querelano e ti condannano ti freghi la fedina penale e poi hai voglia a trovare lavoro. Da un punto di vista pratico, le tue mi sembrano babbiate.

  7. 7
    moonagedaydream -

    Pensi che non lo sappia? E’ anche per questo che sono preoccupata. Comunque detto sinceramente, non so cosa cosa significhi la parola “babbiate”.

  8. 8
    IO -

    ti stai dando la colpa senza aver fatto niente, tuo padre è un piccolo uomo perchè non riesce a dire a suo padre che è lui il mostro ed è lui ad avervi rovinato la vita.
    Inizia a pensare che tu sei la vittima e fai in modo di reagire, esci, vivi e dimentica (anche se è difficile)
    per quanto riguarda la prof mi sembra tutto un pò esagerato, anche io da piccolo coi miei amici andavo a citofonare alla prof di sera e scappavamo.. non siamo finiti in galera anche se ci hanno beccato
    Pensa a te, non fare cavolate e cerca di mettere in ordine i tuoi pensieri e la tua vita, vai da tua madre è dille che non è colpa tua se tuo nonno ha abusato di te e dille che hai bisogno di lei per trovare un equilibrio perchè non stai bene.
    buona fortuna

  9. 9
    Emma -

    Ciao!
    Il tuo è veramente uno sfogo, in quanto ci vuole coraggio a ripensare a tutta la tua vita e scriverla su un sito.
    Bere e fare cose “da folli” non sono la soluzione , e in fondo lo sai anche te .. Il massimo che puoi fare è smettere di pensare alle cose brutte successe (che riescono solo a buttarti giù) e cercarne di positive se ci sono.
    Ho più o meno la tua età, se avessi voglia di parlare scrivimi :emanuela.v.leto@hotmail.it ciao 😉

  10. 10
    Aton -

    Comunque sta distante dal telefono, i tempi odierni sono diversi da quelli passati: le querele volano. E comunque, meglio il citofono, di solito non viene registrato. Però è sempre rischioso e ineducato rompere le scatole agli altri.

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