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Disturbo bipolare… la vita fa schifo

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Lettera pubblicata il 6 Marzo 2013. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso - Salute

La lettera ha ricevuto finora 19 commenti

Pagine: 1 2

  1. 11
    ifioridelmale -

    grazie a tutti per le vostre risposte, davvero. vorrei poter rispondere a tutti voi, uno ad uno. se avete voglia di contattarmi vi lascio la mia mail: solovuotoarendere@gmail.com

    per cyber: mi spiace che tu debba vivere con una persona simile, ma dalla tua descrizione (scusa se erro) mi pare che questa persona soffra di un disturbo di personalità borderline piuttosto che bipolare e la cosa cambia totalmente. ti converrebbe aiutarla a farsi curare o almeno vedere da qualche esperto.io so che il mio male crea dolore anche alla mia famiglia ma sai che c’è? la stessa famiglia a cui creo questo dolore è la stessa che ne ha dato per venti anni a me..botte, litigi, e tante altre cose. quindi prima di giudicare prova a pensare, Linda ha ragione; non serve a nulla dire “sforzarti” o “migliorati”: io odio chi mi parla così senza sapere sulla sua pelle, dentro la sua anima cosa passo e provo. quando vedo che sto per crollare mi allontano da tutti per non farli soffrire, aiuto le persone che hanno bisogno nonostante l’inferno che porto dentro e dirmi di migliorarmi mi fa davvero ma davvero male. perchè non ti migliori te? magari informandoti realmente delle cose?

    grazie toinette, davvero: hai ragione sull’informazione scarsa su questo problema, spero tu ce la faccia davvero. che film hai visto? buona vita.

    Nonfatecomeme: ti ho lasciata la mail, contattami pure mi farebbe piacere.

    per E: se ti va scrivimi, anche per me il bicchiere è sempre mezzo vuoto, purtroppo.

    justmyphase: hai abbastanza ragione rispetto queste “etichette” ma purtroppo questa è la situazione, la realtà. il mio nick name non è scelto a caso: baudlaire era bipolare, come anche Roosvelt, la Woolf, leopardi e tantissimi altri. questo per dire che non importa il nome, ma è quello che uno sente dentro che uccide. io vado in università, esco provo a svagarmi..ma non è facile.

    scusate se non rispondo a tutti, lo farò appena avrò più tempo e starò un po’ meglio. grazie a tutti comunque.

  2. 12
    Heavy rain -

    È da giorni che vorrei trovare la parole giuste ma non ci sono. Non ti scrivo perché sono bipolare ma perché “quel libro maledetto”è stato un compagno per un pezzo della mia vita.
    Non so se ti possa essere di aiuto ma chi più chi meno ogni uno a questo mondo ha il proprio fardello da portare i propri demoni da combattere. Il tuo è pesante non vi è dubbio come è pesante quello di tanti altri per motivi diversi dai tuoi.
    tornerà la fase su e in quella fase approfittane per fare quello che sai fare al meglio. Un passo alla volta senza pretendere troppo puoi migliorare. Nulla è immobile e nel bene e nel male nulla è per sempre. Non pensare a quello che sarai tra 5 anni (che c.... di domande ti fa il tuo amico nessuno lo sa come sarà tra5 anni) pensa ad oggi o al massimo domani. Io vivo così. Ho scrutato gli amari abissi più di una volta (per motivi che non mi va di dire) ma con un immenso sforzo la montagna si scala.
    Solo un’altra cosa … la possibilità di trasmissione al figlio la patologia é bassa. Comunque questo non è un problema eminente
    Penso che Linda sappia di cosa stia parlando. Mi sembra che ti abbia mostrato un po’ di luce anche se per chi abituato a stare al buio pensa che sia una fregatura.

  3. 13
    denis -

    Ciao a tutti. Non ho letto tutti i commenti, io soffro di disturbi bipolari da più di 15 anni. Parlo della mia esperienza. Commento ciò che ha scritto Linda e sono d’accordo quasi su tutto, cioè il disturbo si genera con una crisi maniacale e questa progredisce. Linda hai parlato di psicosi ma per esperienza posso dire che dopo la cosiddetta crisi, se una terapia farmacologica è inadeguata o se un malato rifiuta le cure,entra nella fase psicotica e questo ve lo dico per esperienza perché 2 anni fa sono arrivato a sentire “voci” e in 15 anni ne ho viste di tutti i colori. La psicosi è una fase della malattia che poi degenera in delirio, fobie e manie di persecuzione. La struttura e la complessità del disturbo stesso col passare del tempo si evolve, in parole povere ogni crisi che sia maniacale o depressiva è diversa dalle crisi precedenti. Mi riferisco al disturbo bipolare di tipo 1, nel mio caso. E poi è importante il rapporto medico-paziente, ovvio. Inoltre non siamo tutti uguali. Io quando mi sono ammalato la prima volta ho abbandonato gli studi. Dopo le esaltazioni euforiche dell episodio maniacale sono passato alla “fase” depressiva che è durata un’eternità rispetto all’agitazione e inoltre nessuno mai mi ha detto a cosa andavo incontro. Finchè un giorno ho scoperto che senza il farmaco non potevo stare… puoi stare uno, due giorni e anche una settimana senza assumerlo, 12 anni fa sono andato all’ estero e ho dimenticato la confezione a casa… non è successo niente per fortuna, e poi c’è il resto. Il lavoro. Guidare un’ automobile per esempio… oppure il fisico….aumentare il peso corporeo di 25 kg in 3 mesi….. vabbè scusate lo sfogo ma ne avevo bisogno…. vi saluto e comunque ricordate che al di là di un supporto farmacologico e un parere di uno psichiatra ci siete sempre voi… e questa è la cosa più importante.

  4. 14
    Soraya -

    Ciao a tutti ho sofferto di psicosi l’anno scorso sentivo di continuo voci insomma non riuscivo a distinguere la realtá dalle manie di persecuzioni. Ho fatto un tso, un mese di ricovero in un centro ora faccio il diurno dovrei finire il percorso entro fine anno. Faccio una siringa mensile di abilify e prendo antidepressivi. Vado dalla psicologa una volta a settimana. Vorrei sapere se si guarisce completamente mi assale l’ansia per via del tso che ho fatto sto spesso a casa non riesco a fare una passeggiata da sola per fortuna non sento più le voci ma si può guarire?

  5. 15
    Yog -

    Se non senti più le voci, il più è fatto. Io – fino al 4 marzo – sentivo dei ragliamenti continui e disturbanti, poi come d’incanto sono cessati. Dai, ce la fai anche tu.

  6. 16
    Solnze -

    Ragazza, tu hai 19 anni e la vita ti fa schifo? E che c.... hai fatto per fartela venire a schifo? Probabilmente ancora una cippa. Probabilmente sei stata la classica bambina iperprotetta che alla prima mazzata nella vita, che può essere anche un semplice zaffo di malinconia, è caduta dal pero.
    Sai cosa dice mia suocera ucraina quando sto giù (che è una cosa normalissima, altro che bipolarismo, capita a tutti di avere momenti di tristezza e momenti di felicità)? ” Vai a zappare. Pulisci casa, trovati qualcosa da fare”.

    Psichiatri e psicofarmaci a 19 anni!

  7. 17
    maryna -

    Sono una psicologa e soffro di disturbo bipolare. In un primo momento mi vergognavo e pensavo di non poter svolgere la mia professione soffrendo di questo disturbo, che si è manifestato tardi. Successivamente ho deciso di portare avanti la mia vita e di accettarmi per quello che sono e ho deciso di svolgere la mia professione. E’ possibile una vita senza ricoveri se ti fai seguire da uno psichiatra e segui le sue indicazioni. Non è male anche una psicoterapia per aiutarti a convivere con la malattia. Ho anche una figlia.

  8. 18
    Yukai -

    Ciao. Sono messo più o meno uguale. Non so più cosa fare. Nessuno mi aiuta. Se vuoi parlare mi farebbe piacere.

  9. 19
    Daniela -

    Carissima, leggo solo ora la tua lettera. Mi è stato diagnosticato il disturbo bipolare in ben due occasioni, la prima nel 2006 (a cui non diedi retta), la seconda nel 2018 dopo che la fase euforica mi aveva portato sull’ottovolante in alto il più possibile. Sono caduta, mi sono fatta male, ho vissuto come un’ameba in attesa di trovare la cura giusta. Mi sentivo, per dirla con le parole della mia psichiatra, “frantumata dentro” e ora, dopo due anni orribili sto ritrovando a poco a poco me stessa, sto ricomponendo i pezzi. E’ vero, anch’io ho pensato qualche volta che la vita fa schifo, che non meritavo una iattura come questa, ma se guardo le cose in positivo mi dò una pacca sulla spalla e mi dico “sei stata brava” per aver svolto un lavoro difficile nonostante la mia patologia e per aver cresciuto due figli splendidi e mai, dico mai, ho pensato che la vita non valga la pena di essere vissuta. Ti auguro ogni bene.

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