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Chi è disoccupato? Come passate le giornate?

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Lettera pubblicata il 15 Aprile 2011. L'autore ha condiviso 11 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Lavoro

La lettera ha ricevuto finora 85 commenti

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  1. 41
    mario -

    Grande Fabio!
    Condivido la linea di principio, se funzionasse sarebbe una grande idea.

    Ma in realtà ci sono tanti “ma”, ahinoi.
    Anche se non credo sia esattamente ciò che intendi, si stanno diffondendo realtà di quello che chiamano “coworking”, l’idea di “unirsi” per una spinta reciproca piace, e in parte mirano alla collaborazione, ma i lavoratori mantengono pur sempre una certa indipendenza. Non è così impensabile che si ribaltino “buoni rapporti”, più d’interesse che umani, dall’oggi al domani e quello che prima era collaboratore diventi all’improvviso concorrenza. Ne ho sentite, in parte vissute, di tutti i colori!

    Mi piacciono le idee alternative, ma bisogna fare i conti con i muri dove sbatti il naso. Considera che per poter cooperare ci vogliono gli spiriti giusti. Già è difficile unire tante teste, sia idealmente sia concretamente e tenere botta alle difficoltà, la coerenza e l’affidabilità sono terni al lotto, in più mettici che ci saranno sempre quelli che, per carattere, -con reali competenze o meno-, vorranno sempre fare la cresta sugli altri, che siano colleghi, clienti persino familiari, roba da matti.

    Grazie a ‘sto schifo di “precariato” ho lavorato/collaborato in diversi ambienti lavorativi negli ultimi anni, non ne ho trovato uno che fosse uno privo di almeno una di queste caratteristiche. Ero “un bon fiol” (“un bravo ragazzo”) come dicono dalle mie parti, sai di quelli onesti, educati, disponibili, riservati, pronti a dare una mano? anche ingenuo se vuoi: non dico di non esserlo più, ma mi sono beccato talmente tanta m… che adesso alle benevolenza ci credo ben poco, mi sono incattivito, non senza dispiacere. Non avessi mia moglie a ricordarmi chi sono davvero, me lo sarei dimenticato…

    Però hai ragione, Fabio, la guerra tra poveri è il peggio a cui siamo ridotti.

    Buona fortuna!

  2. 42
    maria grazia -

    Fabio
    hai detto cose giustissime. ci troviamo in un sistema che sta per saltare del tutto per aria, perchè il consumismo così come lo conosciamo non può più reggere. ma se ci pensi bene, nei discorsi che ho fatto nei commenti precedenti, si racchiude proprio la tua stessa “filosofia”: quella del venirsi incontro, anzichè farsi la guerra reciprocamente e a vantaggio unicamente di chi sta più in alto di tutti ( e si ingrassa sulla nostra pelle ). E’ vero che i lavoratori devono essere tutelati, ma è anche vero che si deve ripartire da zero e si devono ricreare le basi perchè possa esserci lavoro per tutti. E l’ unico modo per riuscirci, è far sì che le piccole e medie imprese siano agevolate. Impedire la libera iniziativa dei lavoratori autonomi con leggi dittatoriali, significa fare il male stesso di TUTTI i cittadini, non solo degli imprenditori. Perchè questi ultimi sono la colonna portante di ogni comunità, e vanno tutelati esattamente come i lavoratori dipendenti. Come ? cominciando ad abbassare le tasse dal 70% al 25% ( quindi portando la tassazione fiscale sui redditi al livello dei paesi occidentali più progrediti ) e finanziando le idee di giovani intraprendenti i cui progetti darebbero lavoro a una larga fetta di popolazione. E se queste cose non accadranno, la gente dovrà cominciare a ribellarsi anche con metodi coatti a tutto quello a cui veniamo sottoposti ( non pagare più nulla, evadere le tasse, e così via.. ). perchè davvero la gente non può accettare di essere portata allo stremo, se davvero vogliamo essere un PAESE CIVILE. Io per dirtene una, ho già trovato sistema alternativi per vivere in casa con tutti i comfort senza pagare più un euro in bollette. come ? per ora non lo dirò a nessuno. perchè quelle bastarde delle grandi lobbies devono prendersela in saccoccia senza poter fermare l’ ingegno e la libera iniziativa dei cittadini che, trovandosi perennemente in ristrettezze, vogliono e DEVONO uscire da questo sistema.

  3. 43
    Fabio -

    @ mariagrazia
    @ mario
    i stati,i governi,le nazioni oltre a non esistere più,oggi funzionano solo come specchio per le allodole,di modo che tu dici a un altro; facciamo così,per il bene del paese,e un altro al contrario dice no facciamo cosa…ma o che sia così o cosa’ stai sempre dentro il sistema,dentro le loro “regole”quindi secondo me non e’ questione di abbassare le tasse o di “regolare” certe cose,perché alla fine,come la metti la metti sono le stesse che uscite dalla porta rientrerebbero dalla finestra.
    questo sistema e’ già finito ed e’ per questo che non servirà a niente ragionare coi stessi parametri,ed io credo che tu ora stai facendo la stessa cosa,se pur con tutte le buone intenzioni,il che e’ pero più pericoloso
    non so se ti e’ arrivato quello che volevo dirti,lo so sembra pure un po fumoso ma l’idea stessa del lavoro andrebbe proprio resettata completamente.
    ad esempio cominciamo a pensare che si deve lavorare per vivere e non il contrario,cominciamo a pensare che cio che conta non e’ il “fare” o “arrivare” o “l’avere”..cominciamo pure a pensare che su cento cose che abbiamo e desideriamo,(ricordiamoci che il desiderio e’ molto indotto dai mass media) almeno il 90% e’ inutile e pure dannoso.

    questa e’ una mentalità che si e’ troppo radicata per riuscire a vederla,noi siamo come pesci immersi nell’acqua,che vanno alla ricerca di un utopico oceano,quando in realtà ci siamo già immersi dentro ma non ce ne rendiamo più conto.
    forse pero per arrivare a questa consapevolezza molti dovranno ancora molto soffrire
    ciao

  4. 44
    maria grazia -

    “l’idea stessa del lavoro andrebbe proprio resettata completamente.
    ad esempio cominciamo a pensare che si deve lavorare per vivere e non il contrario,cominciamo a pensare che cio che conta non e’ il “fare” o “arrivare” o “l’avere”..cominciamo pure a pensare che su cento cose che abbiamo e desideriamo,(ricordiamoci che il desiderio e’ molto indotto dai mass media) almeno il 90% e’ inutile e pure dannoso.”

    Fabio, non potrei essere più d’ accordo. ma d’ altra parte le LIBERE PROFESSIONI sono sempre esistite, anche in epoche arcaiche. perchè comunque l’ uomo in qualche modo deve procurarsi almeno il minimo necessario al suo sostentamento. Una volta magari si era calzolai, mastro fabbri, contadini, riparatori di cinture di castità.. oggi si è geometri, mediatori, informatici, fornitori, ecc… ma il concetto non cambia.
    Come dici tu andrebbe più che altro rivisto tutto il nostro sistema di vita, che piano piano ci ha portato ad essere VERI E PROPRI SCHIAVI di un diabolico ingranaggio.

  5. 45
    Greta -

    Pur essendo passato un bel pò dall’apertura di questa lettera, mi pongo la stessa domanda:
    come impiegano i disoccupati le loro giornate?

    E mi chiedo inoltre se è solo una mia impressione che la tematica disoccupazione sia diventata una specie di tabù, ossia che non ne parli più nessuno. Al di là dei dati statistici ufficiali di cui inizio a dubitare, mi piacerebbe capire la disoccupazione nel contesto reale a che numeri è, cosa comporta nella vita delle persone.. La mia è diventata veramente dura!

  6. 46
    Marta -

    Resto sorpresa vedendo che ci sono disoccupati senza reddito che vivono in una casa. Normalmente una casa viene pagata con una rata del mutuo o dell’affitto, mese dopo mese. Anni dopo anni. Prima di averne una senza dover pagare più nulla, uno dovrebbe aver pagato almeno 20 anni di mutuo. Mi chiedo…. senza un’entrata mensile, come fate a pagare affitto, bollette, immondizie, benzina, cibo, acqua, detersivi? Logico che uno lavori a nero, perché non esiste persona in Italia che può vivere da sola con meno di 800 euro al mese. Vuol dire che quei soldi entrano a nero (e attenzione, non sono affatto contraria al lavoro nero, anzi, dovremmo farlo tutti), è chiaro. Oppure che si tratta di figli di papà paraculati che essendo stipendiati dai genitori, non hanno bisogno di lavorare, oppure di casalingUe che si fanno pagare care alcune prestazioni erogate al marito.

  7. 47
    Albert -

    Ciao a tutti ragazzi, sono Albert, quello che ha scritto il post, è passato parecchio tempo, per caso sono tornato a leggerlo, e qualcosa è cambiato, ho trovato un lavoro, ma molto precario e più part time che full time, la noia e il disagio non mi abbandonano, ma ciò che mi sorprende di più sono le numerose vostre risposte e le vostre storie, che mi fa capire quanto siamo sulla stessa barca, quante storie ci sono, disagi, sofferenza, quella che mi ha colpito di più è stata chiara, con la sua incapacità di prendere i mezzi ecc, perché mi ritrovo in te chiara, io ti capisco, perché anche io ho dei problemi simili, mi piacerebbe sapere che la tua vita sia migliorata, ecco, se leggi questa risposta vorrei sapere come vanno le cose, ragazzi, comunque non molliamo, mai arrendersi, se avete piacere di continuare a rispondere ne sarei felice

  8. 48
    Gabriele -

    Guarda che non c’è niente di male in un lavoro part time. Come non c’è niente di male a fare un lavoro umile. Una volta, avevo sei anni, ero in viaggio col mio gruppo scout a fare la classica uscita domenicale, e l’autista era arrabbiato perchè pensava di doversi sbrigare o comunque che il suo lavoro non avesse uno sbocco per sentirsi soddisfatti, abbiamo avuto un lungo dialogo per arrivare a questa conclusione, io l’ho smentito dicendo: hai idea di quanta gente non si possa premettere una macchina, e di quanta gente vorrebbe poter lasciare a casa la macchina? Hai pensato che se tu e quelli come te non ci fossero che fine sarebbe per l’Italia? Si fermerebbe tutto senza trasporto. Zero merci, zero persone in bus, zero camion. Niente scambi commerciali. Economia ferma istantaneamente. Tutti i lavori sono importanti, anche quelli più umili?

  9. 49
    Yog -

    Il lavoro part time non è il demonio. Basta essere ricchi di famiglia. Eppoi nessun lavoro è umile: io avevo un mezzo amico, un conoscente diciamo, che raccoglieva bietole da metà agosto a inizio ottobre, senza di lui l’economia del Paese si sarebbe fermata, è evidente, cosa faremmo senza bietole? Credo che con le bietole ci facciano ormai anche la benzina, sennò con un filo d’olio, sale e pepe so’ bbuone, anche certi lavori semplici sono fondamentali.

  10. 50
    Marta -

    Ripeto, ma sembra che nessuno voglia rispondere… se non avete comunque un’entrata sufficiente, come fate a vivere? Un affitto anche solo di un monolocale costa 300 euro, poi bollette, spese condominiali, cibo, immondizie, medicine, bollo auto, assicurazione, benzina… dove trovate i soldi per tutte queste cose?

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