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Crop Circles, Coscienza Collettiva e Città Cardine

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Lettera pubblicata il 2 Aprile 2016. L'autore ha condiviso 6 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 24 commenti

Pagine: 1 2 3

  1. 11
    Cassandra -

    @Xenia
    Ecco, credo che il tuo pensiero rappresenti quello della maggioranza: siamo vittime. Siamo stati Crocifissi 🙂 non possiamo farci nulla.

    Beh, io non la penso affatto così.
    Non siamo vittime di nulla. L’essere umano SCEGLIE ogni giorno la propria infelicità.

    Io invece me ne sono tirata fuori in mille modi sino ad ora ed oggi voglio fare un passo ulteriore!

    Un amico ieri mi ha detto: siamo parte di un sistema ed uscirne è impossibile.

    Beh, non credo nemmeno a questo. Uscirne è possibilissimo ma la maggioranza NON vuole.
    La maggioranza vuole consumare e gratificarsi attraverso le cose, gli oggetti, il possesso.

    La maggioranza soffre di dipendenze di varia natura.

    E non ce la fa ad ammettere che è drogata!

    Il primo passo verso la liberazione è l’ammissione.
    Il secondo è la forza della solitudine, perché andare controcorrente NON è da tutti.

    Ma poi, se si ha la costanza e la forza di fare tutto questo, il mondo intorno a te comincia a mutare, gli eventi si realizzano ed incastrano in modo impensato e perfino le persone migliori giungono a te come per incanto.

    Io vivo questa magia che è frutto di VOLONTA’ e SFORZO PERSONALE!

    La Natura aiuta gli audaci.

  2. 12
    Diego -

    9
    Xenia – 2 aprile 2016 19:46

    Se vuoi svegliarti esci branco inconsapevole e programmato, non dire più “siamo”, pensa “sono”.

  3. 13
    xleby -

    mmmmmh ok 😉
    Comunque il sistema ti influenza nella maniera in cui tu glielo permetti… bisogna deprogrammarsi…

  4. 14
    rossana -

    Cassandra,
    concordo: in linea di massima ognuno è vittima quasi solo di se stesso e sceglie ogni giorno la propria felicità o la propria infelicità, a seconda di inclinazioni/gusti soggettivi e/o di circostanze/eventi oggettivi che lo coinvolgono dall’esterno, senza accordargli la possibilità di modificarli più di tanto.

    uscire dal sistema, almeno parzialmente, è possibile: basta avere proprie idee e propri valori, ed evitare il più possibile di farsi condizionare dalla cultura del momento. la solitudine e la riflessione possono essere utili ma servono a poco se non si innestano in una sufficiente conoscenza di sè.

    chi ha bisogno di guru per sapere come comportarsi e come analizzare quanto lo riguarda difficilmente potrà reggersi in piedi da solo da un giorno all’altro.

    interessanti, comunque, i temi che proponi!

  5. 15
    Cassandra -

    grazie rossana, mi fa piacere che ti piacciano i miei temi e che si possa discuterne…

    Pensavo oggi con un’amica: questo caos a cui stiamo andando incontro ha qualcosa di buono, contiene un seme positivo.

    Il seme positivo sta nel fatto che il CAOS eradica completamente tutte le certezze dall’animo umano!
    Cosicché egli debba, necessariamente, trovare IN SE STESSO, la divinità, la FORZA e la COSCIENZA per avanzare senza soccombere!

    Ecco, io sono CERTA che questa FORZA stia già buttando i primi semi, lo vedo da come i giovani si approcciano al mondo… sogni, visioni, viaggi astrali ed un ritorno comunitario e PULITO alla Terra che mi fa bene al CUORE!!!!

    C’è ancora tanta confusione nei cuori e nelle menti ma qualcosa di buono negli occhi di chi cerca con cuore sincero, io lo vedo!

    🙂

  6. 16
    maria grazia -

    Non credo che Xenia volesse dire che dobbiamo ritenerci vittime senza alcuna possibilità di reagire. Credo che il suo discorso sia stato frainteso ( e se vuole, sarà la stessa Xenia a chiarircelo ). Indubbiamente ci sono meccanismi sociali che portano le persone, anche inconsapevolmente, ad essere condizionate e influenzate nel loro modo di pensare. E lo possiamo vedere anche in questo forum quando vengono a crearsi – per un motivo o per un altro – gruppetti e fazioni. Bisogna inoltre fare una distinzione tra il fanatismo di coloro che si affidano a un presunto “maestro” ( di qualunque genere ) e quelli che, nel cercare semplicemente risposte COERENTI CON LA REALTA’, si aprono all’ analisi critica e obiettiva di chi, a differenza di noi, non è emotivamente coinvolto negli eventi presi in esame. Credo che tenere in considerazione ANCHE il punto di vista altrui e saper trarre insegnamenti utili dalle persone con cui interagiamo, non significa NON SAPERSI REGGERE IN PIEDI DA SOLI. Significa solo AVERE APERTURA MENTALE. Cosa di cui alcune persone, ahimè, sono del tutto sprovviste…

    Comunque anch’ io Cassandra trovo le tue lettere e i tuoi interventi davvero interessanti. un saluto.

  7. 17
    Diego -

    Lo spirito di appartenenza al mondo non è altro che la volontaria partecipa-zione ad esso per il piacere di sentirsi approvati dagli altri, ovvero “socializzati”, chi soffre di questa grave lacuna non se ne può staccare, si sentirebbe immediatamente morto.

    Molti pensano che basti una fede religiosa, un credo filosofico o un percorso spirituale per tornare a sè stessi, quindi all’Origine, ma mentre praticano queste cose lo fanno ancora una volta per appartenere a un gruppo, un inutile cambio di insieme, da un insieme più vasto ad uno più ristretto, ma sempre mondo.

    “Giorno verrà in cui sarete soli”, è una fase che il Cristo sperimentò nell’ultima sua ora, quando tutti lo avevano abbandonato, o meglio quando lui si era distaccato da tutti per uscire dal mondo ed ascendere al Cielo, la fase estrema, quando si è raggiunto il totale distacco dalla folle realtà di questo mondo mediante lo Spirito (critico) complessivo.

    Non si può uscire dal mondo finchè non lo si giudica con lo stesso Giudizio di Dio.

  8. 18
    Cassandra -

    @maria grazia
    certo, il punto di vista altrui! Concordo assolutamente, occorre analizzare ciò che ci circonda senza pregiudizi ed è quello che mi piace fare.

    Noto solo un certo vittimismo strisciante nella società moderna frutto ,forse, anche della cultura della Croce e, sinceramente, a me piace poco questo modo di affrontare la vita, come si è capito.

    Buona notte a tutti.

  9. 19
    Diego -

    Io invece noto un gran carnevale di pagliacci infelici e ridenti detto “umanità”, schiavi dei loro desideri mancati come anche dei loro grevi affanni quotidiani, gente che perfino nella tomba continua a mostrare i denti per decenni, sarà la “sintonia psico-elettrica”?

    La separazione finale non è tra “giusti e meno giusti”, ma tra giusti e ingiusti; i giusti hanno giudicato il mondo secondo Dio, gl’ingiusti hanno assecondato l’ingiustizia diventandone il tabernacolo. Molto semplice.

  10. 20
    maria grazia -

    il vittimismo strisciante, il lamentarsi fine a se stesso, l’ invidia sterile verso chi riteniamo migliore di noi, sono tutti i sintomi di una società malata di competizione e di protagonismo. Molte persone non accettano la realtà: e cioè che sono semplicemente dei mediocri o che non sono soddisfatte di ciò che hanno ( o non hanno ) raggiunto, e così sfogano e riversano sugli altri, su chi è più “dotato” di loro, la propria rabbia. è una sorta di atto compulsivo, ma di certo non è LA CURA. questa consiste invece in un’ autentica presa di coscienza. una cosa per pochi.

    Tu Cassandra hai un vantaggio in più rispetto a tanti altri, hai la CONSAPEVOLEZZA. che poi altro non è che la “chiave” che ci consente di aprire le porte della vita. e per chi quella chiave non la trova MAI, sono “c.... da cacare” ( scusa il francesismo 🙂 )

    “Non si può uscire dal mondo finchè non lo si giudica con lo stesso Giudizio di Dio.”

    concordo con questa frase. Ma quel “Dio” potrebbe benissimo essere “semplicemente” il livello più alto della nostra coscienza. Semmai esiste un Dio, di sicuro non è un giudice che assolve o condanna secondo i parametri delle leggi terrene. La Giustizia Divina è un’ altra cosa!

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