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Comportamento scorretto di uno psicologo, come denunciare il fatto?

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Lettera pubblicata il 1 Aprile 2010. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso - Salute

La lettera ha ricevuto finora 835 commenti

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  1. 21
    amori and amore -

    Cari Signori and Signore,
    siete stati fortunati molto fortunati,
    lo sapete che cosa è successo a Me.
    Ho iniziato i colloqui con un psicologo della provincia di Palermo da premettere che non pagavo niente.
    Solo che si parlava ed aveva comportamenti strani………………si accarezzava gli angoli della bocca e si soffermava in continuazione sulla barba. La cosa sospetta era che io mi sentiva strana e ridevo come una bambina deficiente. Chiedevo perche’ faceva quelle mosse e carezze sul viso? Io son sospettosa mi sembrava di essere ipnotizzata e poi si sentivano strane voci sul suo conto……………ancora oggi ho un sospetto strano e sospettoso……………L’ho chiamato Barbetta Morbida e lo imito tanto. A me ha dato la sensazione di qualcosa di perverso.

  2. 22
    mark -

    Gli psicologi godono del fatto di essere protetti dal loro sistema che ne tutela l’operato,riconoscere la malpractrice da parte loro e davvero difficile e servirebbe prima di tutto un avvocato ferrato in materia e una perizia di altri professionisti del settore,ma la strada e’ veramente tortuosa e sopratutto dispendiosa.Piu’ semplice e’ quando il paziente e sottoposto a trattamento ospedaliero, nella giurisprudenza del diritto del paziente ci sono precedenti simili.
    La strada da percorrere (rischiosa) e quella della querela atta non tanto al risarcimento finanziario ma volta allo screditamento del terapeuta che messo sotto pressione,pur di non ritrovarsi una macchia giuridico/professionale sul curriculum e di conseguenza la segnalazione all’albo, tendera’, sopratutto se non ha grandi risorse per protrarre la causa ad un patteggiamento al fine di tacitare la cosa e far ritirare la denuncia.Da sottolineare che senza prove tangibili del comportamento scorretto del terapeuta puoi andare incontro ad una situazione nella quale tu potresti facilmente trovarti nella parte del visionario,essendo la tua parola contro la sua.Diverso se avessi prove inconfutabili del suo comportamento ma potrebbe sempre giustificasi negando oppure dicendo che esageri e quella era solo una strategia terapeutica per farti reagire al tuo momento.Ripeto che la strada e’ spesso infruttuosa e rischiosa.Buona fortuna!!!

  3. 23
    pippi -

    ciao feliz76,
    credo che la tua battaglia è persa già dall’inizio. Io alle spalle ho una lunga vicenda (6 anni e non è finita)per una separazione conflittuale con figli. Gli psicologi (donne – due CTU) tutelano la donna (in questo caso la madre) e se non hai uno psicologo, nel mio caso quello di parte, che sostiene le tue accuse, non vai da nessuna parte. SE dovessi mettere un avvocato per avere giustizia incorri anche in una successiva denuncia per calunnia, oltre a pagare le spese per il tuo avvocato ti trovi a versare dei soldi al tuo ex psicologo. Vita rovinata e ulteriori soldi sborsati. Ti consiglio di farti una ragione e lascia perdere e vivi al meglio il resto della tua vita. In Italia in fondo se ci troviamo a questo punto è anche perchè la giustizia non funziona. Spero che tu riesca a capire cio che ti ho detto e seguire i miei consigli. Pippi

  4. 24
    Anonimo -

    Caro Feliz76,
    diventa psicologa di te stessa,
    basta che cominci a scrivere un diario
    annota i tuoi stati d’animi.
    Poi cerca qualche libro………………..
    Scava e scrivi gli episodi peggiori della tua vita
    Illuminati e scrivi gli episodi migliori della tua vita.
    cordiali saluti

  5. 25
    ada -

    io esco da una esperienza terribile durata per ben due anni e mezzo, una manipolazione psicologica assurda, io ho iniziato durante la separazione da mio marito.
    Lui ha iniziato subito a mettermi le mani addosso, a dirmi che gli piaceva il mio corpo, si è arrivati a fare di tutto, io mi dicevo che era sbagliato ma lui diceva che era utile per me, che mi serviva, che se avevo bisogno di fare sesso bastava solo chiederglielo, io non ho mai chiesto niente, io lo facevo comunque fare, ma stavo sempre più male, sempre più depressa, svogliata e una infinita rabbia.
    Finita la terapia ora mi accorgo di tutto, di quanto ero come paralizzata da lui, ora sono piu’ a terra che mai, non sento la fame, sento solo freddo.
    Lui non si merita quel titolo e vorrei tanto gli venisse tolto, ma sarebbe purtroppo la mia parola contro la sua, ma vorrei davvero che la pagasse cosi

  6. 26
    Giovanni -

    ciao a tutti.
    ho la sensazione di entrare in una gabbia di leoni, ma vedremo.
    sono psicologo e psicoterapeuta.

    il fatto è questo. non esiste la “psicologia” ma centinaia di psicologi. il che vuol dire che non è possibile fare di tutta erba un fascio.
    ci sono terapeuti onesti e terapeuti disonesti.
    quello che voglio chiedere è questo:
    – come possibile andare da un terapeuta che in verità non è terapeuta? il cliente (o paziente chiamatelo come vi pare) ha il compito di informarsi riguardo la persona alla quale si rivolge, chiama l’ordine regionale e si informa. cosi non ci sono dubbi.
    – da un terapeuta si DEVE smettere di andare, nel momento in cui si inizia a stare scomodi nella situazione: o si lavora su quello che si sente NEI SUOI RIGUARDI, oppure se lui non è disponibile si va via. ne siamo a migliaia. bisogna che ognuno si prenda la responsabilità di trovare un terapeuta che piaccia.
    – il compenso è il compenso. nessuno lavora senza compenso e per degli ottimi motivi: da parte del cliente se non paga non si impegna in terapia; se il cliente paga da autorità al terapeuta; senza autorità (riconosciuta) non è possibile svolgere una corretta azione terapeutica.
    – io lavoro per la promozione dell’autonomia dei miei clienti: se vi accorgete che il vostro terapeuta vi sta incastrando, andate via.

    ciao a tutti.

  7. 27
    Antonella -

    Scusi e’ psicologo e psicoterapeuta,
    scusi l’ironia Le posso dire che ne ho incontrati due veramente in gamba da far ridere proprio. Ci vuole una telecamera oppure un registratore per filmare tutto. Mi spiace dirglielo ma da osservatrice posso dir che alcuni psicologi non dovrebbero dire certe cose al cliente.

  8. 28
    Giovanni -

    Ciao Antonella.
    quali cose non si dovrebbero dire al cliente? lo chiedo non per polemica, ma perchè non ho capito di quali cose parla.

  9. 29
    Antonella -

    Signor Giovanni,
    la prego Era una giovane psicologa.
    Parlavo delle mie vicissitudini e della storia di famiglia e questa emetteva diagnosi contro diagnosi ipotizzando malattie mentali. Ed io rimanevo sconvolta fino al punto che non ci son piu’ andata.
    Ascolti si racconta un episodio solo dell’infanzia ed si emetteno diagnosi. Si usano parole dette dal cliente per accreditare una diagnosi che non sta in piedi proprio. Senta a me per essere un buon psicologo bisogna imparare sul campo da osservatrice per almeno cinque anni. Esiste poi il dono naturale. So solo che prima di parlare e sconvolgere qualcuno è meglio scrivere su un diario le proprie riflessioni da psicologo. Ascolti ci vorrebbe una telecamera senta a me oggi li imiti e mi diverto un mare. Ho imparato da mia nonna ad osservare in maniera distaccata. Chi ha un perfetto controllo del corpo puo’ facilmente prendervi in giro. Attori siam di madre natura.

  10. 30
    Nicola -

    Sono stato fidanzato con una “psicologa” che lavora presso un Centro di educazione mentale. Oramai sono mesi che non ci frequentiamo più e durante la nostra storia lei mi raccontava di pazienti ridendo dei loro problemi e così i suoi colleghi. Anche io sono un libero professionista ma di tutt’altro campo e mai mi sono sognato di parlare dei “risultati” di un cliente ad Altri. Come se non bastasse lei continuava a ridere su persone diversamente abili, in cura presso questo Centro, che portavano a prostitute per farli sentire meglio (e personalmente non sono certo io a giudicare se ciò và fatto o meno). Insomma, dopo tempo che non la frequento se ripenso a ciò che mi diceva mi viene la nausea. E questi sarebbero gli educatori? E poi in questo Centro gli psicoterapeuti: lavoravano insieme, uscivano insieme e si facevano le terapie tra di loro. Ma queste non sono veramente cose da pazzi? Ma voi ce la mandereste una persona a cui tenete da gente simile?

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