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L’Amore conta

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Lettera pubblicata il 11 Febbraio 2007. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amicizia - Amore e relazioni - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 485 commenti

Pagine: 1 47 48 49

  1. 481
    DAGO44 -

    mi piacerebbe incontrare di nuovo qualcuno di voi…sono passati anni..sono su FB. SE A QUALCUNO INTERESSA. Stefano Dago Varroni..un abbraccio
    DAGO44

  2. 482
    Joseph. -

    Ciao, Dago44,

    Sono Beppino, quello della Lettera “Il suicidio”. Solo che il mio vero nome è Joseph.
    E’ una bella idea cambiare lettera, ed averne creata una più…positiva.
    E’ come un “respiro”, una primavera, dopo l’inverno della lettera circa il suicidio.
    La vita…è ascoltare gli uccelli, meravigliarsi di fronte al colore dei fiori, godersi il sole e la neve ( quando appaiono ), accarezzare un cane, o infilarsi sotto il piumone, di sera, quando fuori fa freddo…E’ anche leggersi un bel libro, ascoltare musica, cantare…Che felicità cantare, anche quando si è stonati, chi se ne frega…Ci sono tante cose belle da fare quando si è vivi!
    E soprattutto……la cosa più bella….è DARE ; Dare a chi soffre, a chi vive fuori, a quelli che “non hanno”.
    Per me, questo è diventato vitale. Nessuno lo sa, eccetto quelli cui ho dato qualcosa, e mi va bene così. Poi ho l’impressione di aver fatto qualcosa di bello durante la giornata, e di valere qualcosa, almeno per qualcuno che non potrà mai rendermi niente.;-)

  3. 483
    rossana -

    Joseph,
    bellissimo il tuo post 482, soprattutto se scritto da chi aveva aperto una delle lettere più tristi e più seguite su questo sito. quale miglior testimonianza che niente è per sempre!

    condivido tutti i tuoi piccoli/grandi piaceri, ad eccezione del canto, che però mi fa ritornare alla memoria mia madre, nei suoi ultimi anni di ultranovantenne. sconfiggeva la fragilità e l’isolamento in cui era confinata dai suoi malanni con il canto, a fil di voce, di vecchie canzoni di gioventù. in casa ne eravamo tutti commossi e ammirati. quanta forza e quanta rassegnazione in quella semplice, istintiva ricerca di serenità!

    anch’io adoro i fiori e i colori. una delle frasi che a suo tempo mi sono state di grande aiuto per uscire dalla tristezza e dall’avvilimento è stata la seguente, prelevata dalla poesia “Agonia” di Cesare Pavese:

    “ogni nuovo mattino uscirò per le strade cercando i colori.
    i colori non piangono, sono come un risveglio”.

    ripeterla come un mantra nei momenti di maggior smarrimento mi tranquillizzava e mi dava la forza di continuare a lottare…

    un grande abbraccio.

  4. 484
    Joseph. -

    Che belli questi versi, Rossana !
    Li ho copiati e stampati, così li scriverò sul mio diario personale…e ci penserò spesso. 🙂
    Grazie tante!

    A me piace la musica, e tutte le canzoni belle che posso udire…Mi fanno sognare.
    Anche i cartoni animati Disney mi trasportano in un altro mondo…e mi piacciono molto.
    E’ bello essere curiosi, esplorare tutto quanto ci meraviglia, e prendere cura di sé, quando gli altri non lo fanno.
    Un abbraccio a te, Rossana. Coraggio.
    😉

  5. 485
    rossana -

    Joseph,
    grazie per l’incoraggiamento. non hai idea di quanto continui ad averne sempre bisogno! forse è questo il motivo di fondo che m’induce ad offrirlo al prossimo ogniqualvolta minimamente possibile…

    non ti posso seguire in ambito musicale: è l’unica arte che non comprendo.

    se ti sono piaciuti i versi di Pavese, leggi in rete la poesia per intero. si riferisce a una donna suicida, giovanissima, che torna a vivere, finalmente solo per se stessa. almeno così l’ho interpretata.

    questo è l’inizio:

    “Girerò per le strade finché non sarò stanca morta
    saprò vivere sola e fissare negli occhi
    ogni volto che passa e restare la stessa.”

    ma a mio avviso è molto bella e significativa anche questa strofa:

    “Da domani la gente riprende a vedermi
    e sarò ritta in piedi e potrò soffermarmi
    e specchiarmi in vetrine. I mattini di un tempo,
    ero giovane e non lo sapevo, e nemmeno sapevo
    di esser io che passavo – una donna, padrona
    di se stessa. La magra bambina che fui
    si è svegliata da un pianto durato per anni
    ora è come quel pianto non fosse mai stato.”

    l’ho riportata quasi tutta ma anche il resto, omesso, per me è un piccolo capolavoro di resurrezione, in piena consapevolezza di sé, com’è auspicabile che sia per ogni essere umano sofferente.

    mi ha fatto molto piacere questa momentanea sintonia con te.
    un grande abbraccio.

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