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Amanti, gelosie, fidanzati e.. tanto amore: distruggersi la vita

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Lettera pubblicata il 3 Aprile 2014. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 23 commenti

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  1. 11
    rossana -

    continua dal post precedente

    vorrei poterti aiutare di più ma tu solo puoi farlo, razionalizzando al massimo tutti questi passaggi, rivivendoli ed analizzandoli più volte per comprendere il più possibile le ragioni profonde delle tue scelte.

    quello che sempre conta per me è l’onestà degli intenti. siamo tutti imperfetti, chi più chi meno; se si vive e non si vegeta, ci si può trovare in situazioni intricate dalle quali si esce di solito con le ossa rotte: è il prezzo da pagare per acquisire esperienza e conoscenza di noi stessi.

    non sempre il dolore aiuta a diventare migliori. agisce in tal senso se il nostro temperamento di fondo è incline alla bontà e alla comprensione della debolezza umana, inclusa la nostra.

    ti resta un figlio, a cui guardare e a cui dedicare amore. non è poca cosa: concentrati su di lui più che puoi, sia perchè si troverà in un momento di destabilizzazione, sia perchè ha bisogno di te quanto tu hai bisogno di avere un punto fermo nei tuoi affetti. sei ancora molto giovane. andrà tutto meglio in futuro.

    sono contenta che il mio primo post ti sia stato di qualche sollievo. se vorrai continuare ad interagire con me, non mancherò di darti il mio supporto, sempre nei limiti delle mie capacità d’intuire a distanza chi sei e cosa stai vivendo.

    un abbraccio.

    PS: con una donna molto più giovane, potevi far valere la tua esperienza pratica, che rassicurava la tua autostima. prova a cercare di capire cosa maggiormente ti piaceva di lei. da questo potrai scoprire parecchio di te.

  2. 12
    NessunNick -

    Cara Rossana,
    è tutto così difficile. Devo omettere tanto della storia. Normale, per questione di privacy, tuttavia penso tu abbia capito tanto. Difficile dire cosa ti piaccia di una persona, o meglio, cosa faccia scattare il tutto. So solo che la prima volta che l’ho vista non l’ho neppure notata se non per il suo bel visino. Poi un giorno un innocente caffè. Del resto eravamo già conoscenti. So solo che in quei minuti provavo un qualcosa dentro che mai avevo provato. Solo la vicinanza di certe persone, e ora l’ho capito, possono cambiare la tua percezione delle cose. Li ho capito, che se l’avessi rivista, sarebbe stata la fine. Ecco perché mi odio… Perché con una famiglia certi errori non si possono commettere. Dovevo fermarmi… Non l’ho fatto. Poi ho scoperto il suo passato. Fu un trauma emotivo. Per giorni non riuscivo a credere che questo mondo fosse così maledettamente sporco e bastardo. La sua sofferenza è diventata la mia… Simbiosi. Tutt’uno. Ma da quel giorno mi sono ancora più attaccato. Da quel giorno nulla fu più uguale. Ecco perché, sapere che per un motivo o per l’altro, mi ha solo usato, mi distrugge. Che senso ha dormire con un altro sognando che l’altra persona sia quella che ami, e non quella che effettivamente c’è. E quest’ultima frase me la disse lei. Come tante altre… Non era mai stata innamorata dell’altro, mancava qualcosa diceva… Ma dopo tanti mesi, con il razionale (che alle volte per fortuna emerge) ho cominciato a pensare che quello che diceva non era coerente. Ma accusava me di essere nella stessa situazione, come se un matrimonio con un figlio fosse la stessa cosa. Si sa che se una donna è tradita e si sente presa in giro ti può rovinare. Dal punto di vista economico ma non solo… Anche portandoti via tuo figlio. E’ per questa ragione che moltissime coppie vivono separate in casa. Ci vuole coraggio. Tanto coraggio. Lei aveva anzi ha un forte desiderio… Che sembra che il destino le abbia precluso, e forse in me vedeva una speranza, un rifugio… Ma realizzato che non potevo essere io la soluzione al suo problema… Beh, a quel punto ha preferito l’approdo sicuro. Il certo ha vinto sull’incerto. E io, che per un attimo ho cominciato a credere ancora nell’amore, sono tornato a non crederci più…

  3. 13
    rossana -

    Caro NessunNick,
    concordo: “Solo la vicinanza di certe persone, e ora l’ho capito, possono cambiare la tua percezione delle cose.”.

    anche a me successe di percepire fin dal primo incontro che quella tal persona era al mio sentire diversa da tutte le altre. nel mio caso, non ebbi nemmeno l’idea di fermarmi, ma la mia situazione era ben più logorata della tua. tutte lo sono, ognuna a modo suo!

    è vero che tu avresti dovuto farlo, soprattutto dopo che avevi appreso che quella giovane donna aveva un fidanzato. forse mi ripeto ma devo ribadire che una persona che sta agganciata ad un’altra pur potendosi staccare, in assenza di figli, non mi dà l’idea di essere matura, ovvero in grado di stare da sola se non legata da un forte coinvolgimento emotivo. di conseguenza, è difficile che possa offrire stabilità nel sentimento.

    a mio avviso, chi ama una volta sarà capace di farlo ancora, se la sorte gli sarà benigna. credo di capire come ti senti e immagino che dev’essere durissima.

    non ti scoraggiare. l’amore rappresenta molto ma non è tutto. hai avuto il privilegio di provarlo, anche se la persona a cui l’hai dedicato forse non meritava tanto. ti resterà il ricordo di quanto da lei hai avuto di positivo. non è una colpa non poter dare di più. ci sono, poi, persone che non hanno mai provato un così bel tipo d’amore, e queste sì, sono davvero da compiangere. non hanno patito ma non hanno nemmeno gioito…

    faresti bene, però, ad analizzare le due persone con cui hai condiviso parte delle tua vita per trarne, se possibile, delle connotazioni comuni, in modo da cominciare a conoscerti meglio. questo punto mi sembra importante per evitare quanto più possibile di ripetere gli stessi errori in futuro.

    nel mio caso, ad esempio, ho riscontrato che i due uomini per me più importanti, seppur molto diversi fra loro, avevano però parecchie caratteristiche in comune. la scintilla, invece, è probabilmente un concentrato di molti fattori, che trovano immediato riscontro nell’inconscio, che sa quasi sempre cosa ci è necessario per riprendere ad alimentare la nostra linfa vitale.

    magari per te tutto quanto ho scritto non ha la stessa valenza. l’ho espresso soltanto per esserti vicina, con il desiderio di esserti di sostegno.

    un abbraccio.

  4. 14
    NessunNick -

    Sentire la pioggia cadere con un suono diverso dal solito. Avere freddo e accorgersi del tutto che perde senso. Sentirsi soli in mezzo a tanti, e quando soli, la solitudine. Alcuni giorni sono proprio insopportabili, e ti rendi conto che il “normale” è la felicità. Forse servono proprio a questo le sere terribilmente tristi, per apprezzare la semplice gioia della vita. Col suo battito regolare, le giornate uguali ma uniche. Alimentarsi con la propria malinconia per ascoltare… Dal profondo, tutto ciò che ci circonda. Mai capirò le formule e l’alchimia che si celano dietro l’amore. Come si può del resto limitare il tutto alla chimica? Avere tutto e non essere felici e avere nulla e sorridere… Come un bimbo in un villaggio africano. Eppure tutto passa ma anche i giorni passano senza che nulla accada. Siediti e aspetta diceva il saggio. Ascolta il cuore. E se non parla? Ascolta il suo silenzio. Certo si tornerà a sorridere… Ma quanto amaro avrà quel sorriso? Sarà davvero migliore? Sarà solo l’ombra di quello di un tempo? Quando anche le lacrime smettono di cadere, nemmeno quel conforto, nemmeno quello sfogo.

  5. 15
    rossana -

    NessunNick,
    riprendo qualche tua frase, che ci accomuna o che in qualche modo mi coinvolge:

    – “Sentirsi soli in mezzo a tanti, e quando soli, la solitudine.” – mi sono sentita quasi sempre così!

    – “Come un bimbo in un villaggio africano.” – pare che la felicità si possa trovare soltanto nella semplicità di chi gioca preparandosi ad affrontare la vita. si dovrebbe continuare a farlo, anche parzialmente, per lo meno per essere il più possibile sereni.

    – “Ma quanto amaro avrà quel sorriso? Sarà davvero migliore?” – forse l’amaro a poco a poco svanirà ma difficilmente il sorriso sarà migliore del precedente. l’importante è che si torni, prima o poi, ad accogliere con gioia quanto di bello e di dolce la vita può offrire.

    – “Quando anche le lacrime smettono di cadere, nemmeno quel conforto, nemmeno quello sfogo.” – sono almeno un paio di decenni che non mi riesce più di piangere, ed è un conforto che manca ma che fa parte dell’invecchiamento, da cui ancora sei molto lontano.

    mi dispiace per quanto hai perso in quella giovane donna ma mi dispiace, anche, per quanto ha perso lei.

    cerca, nei limiti del possibile, di reagire: a quasi tutto c’è rimedio!

  6. 16
    NessunNick -

    Rossana, “Mi dispiace per quanto hai perso in quella giovane donna ma mi dispiace, anche, per quanto ha perso lei”. Una frase semplice ma non puoi immaginare quanto mi abbia fatto bene sentirla… Almeno per l’autostima, che ormai non può andare più in basso di com’è! Ma ti devo confessare un’altra cosa: le tue parole trasudano tristezza da ogni dove… Mi dispiace per te. Si legge sofferenza e anche una pazienza infinita, che può derivare solo da chi ha sofferto e indugiato molto sul perché delle proprie sofferenze. Non si tratta solo di esperienze, quelle tutti le hanno. Si tratta di una presa di coscienza (che purtroppo arriva solo verso gli “anta” e oltre), di realizzare, di capire, di vedere con gli stessi occhi mondi differenti. La vita ti segna… Tanto. Forse sarai migliore, forse più saggio, forse semplicemente nessuno e niente ti darà quanto perso e rivorrà indietro il male dato… Oppure tutto questo oppure null’affatto! Ma di certo la sofferenza, quella pura e soffocante, aiuta a godere delle piccole cose, ad intensificare la nostra esistenza, forse a darle un perché. Anche solo per il bene reciproco che ci facciamo con questo nuovo metodo sconosciuto ai nostri avi. Vedi? Questo non ci sarebbe stato… Mia mamma è morta giovane ma superato i cinquanta amava ancora come una bimba… Perché non c’è età… Perché è nostra natura… Perché è l’unica vera ragione per cui valga la pena vivere… Un abbraccio forte e… Grazie

  7. 17
    rossana -

    NessunNick,
    scusa, nel voler condividere la tua sofferenza, ho evitato di celare la mia (come di solito mi sforzo a fare), anche perchè mi è parso, fin da subito, che tu appartenessi al tipo di persone che la possono comprendere.

    non rimpiango nulla della mia vita amorosa: ho dato e avuto più di quanto mai avrei potuto supporre; in qualche breve momento sono stata anche felice. entrambi i miei compagni non sono più su questa terra ma il secondo, l’amante, mi ha lasciato ricordi stupendi e, fra molte altre cose di maggior valore… un pentolino, che uso ogni mattina, per prepararmi il caffelatte e continuare a sentirlo vicino.

    per mia scelta, vivo isolata. non posso tenere piantine, nè animali da compagnia, ma trovo un mio equilibrio da funambola nei fiori, nelle letture e in alcune collezioni di scarso valore commerciale, per me gratificanti.

    potrei essere più che serena se una cattiva sorte non avvolgesse da più di dieci anni mio figlio, per il quale ci sono ben poche possibilità di miglioramento in futuro. è terribile riuscire a non lasciar morire del tutto la speranza. questa è anche la ragione per cui a volte vengo qui, sia per dare sostegno ad altri, se possibile, che per evadere dalle mie preoccupazioni.

    hai ragione: “la sofferenza, quella pura e soffocante, aiuta a godere delle piccole cose, ad intensificare la nostra esistenza, forse a darle un perché.” sul perchè ho molti dubbi ma sul resto è quasi certamente così, in particolare per chi ha un animo incline alla comprensione. grazie per la tua, nei miei confronti.

    non lasciarti abbattere: nessun partner merita d’incidere troppo profondamente su quanto ci resta da vivere e da gioire.

    un abbraccio.

  8. 18
    NessunNick -

    Cara Rossana,
    avrei voluto risponderti subito, ma le tue parole forse non hanno bisogno di nulla, tanto più di risposte… Al di la dei vissuti negativi, che bene o male toccano tutti gli abitanti di questa terra, è di certo una predisposizione naturale quella di comprendere, capire, condividere, aiutare. Una volta, ero con un amico e stavamo facendo il bagno al mare. Eravamo al largo e ci siamo messi in testa di andare a vedere una piccola grotta in uno scoglio. Il mare non era particolarmente mosso ma nemmeno fermo. Ero forte e giovane, eppure quel giorno feci fatica ad uscire da quella situazione. Onde ovunque, correnti che ti sbattevano di qua e di la… Nessun appiglio e la resistenza fisica che veniva piano piano meno. Il mio amico invece, con una semplice maschera da sub, non aveva tutti questi problemi… Anni dopo una frase illuminò la mia mente. The only way out is through… L’unica via di uscita è attraverso. Inutile cercare di riemergere quando ciò che devi fare è stare sotto. Dentro. Immergerti… Appunto. Soffro ancora come un cane… Non riesco nemmeno a capire il perché. Mai mi era successo. Ormai lei pure risponde più ai miei sempre più rari messaggi… Che tristezza. E io come uno stupido, indagare, cercare, scrivere… Dio solo sa quanto mi manca. Quanto mi manca poi, l’altra creatura della mia vita che non posso nemmeno abbracciare perché lontano! Certo quasi mi vergogno… A parlarti di queste cose quando è nulla in confronto a te… Ma che fare se non cercare un po’ di conforto nello scrivere a chi, si sa, capisce?

  9. 19
    rossana -

    NessunNick,
    grazie per il tuo riscontro. condivido: è inutile cercare di evitare quanto si deve prima vivere per poi poterne uscire.

    se ti va di darmi un indirizzo mail, anche transitorio, potremmo scriverci privatamente.

    ti premetto che non sarò in grado di rispondere sempre, nè tanto meno, di farlo a lungo, ma cercherò, nei limiti delle mie possibilità, di prestare ascolto a quello che provi, che potrai così esprimere più liberamente, cosa spesso utile a meglio fronteggiare i momenti peggiori.

    essere lontani dagli affetti, sentirsi soli e delusi, dev’essere molto triste. sono stata emigrante anch’io, e conosco la fatica di lavorare in situazioni prive di veri contatti profondi.

    un abbraccio.

  10. 20
    NessunNick -

    Cara Rossana… Scusa il ritardo nel rispondere. Non avrei mai approfittato di te e del tuo tempo libero, anche se mi piacerebbe. Purtroppo la situazione si è evoluta in peggio. Tra le reazioni c’è stata anche quella di non usare più il pc (se non per lavoro), zero FB, zero contatti, zero mail. Sono passati due mesi, pensavo di avere sofferto abbastanza, ma non c’è limite al peggio. Se vorrai ascoltarmi ti racconterò le evoluzioni, purtroppo tristi, di questo ultimo periodo. Anche perché aggiungere ulteriori particolari nuocerebbe solo alla privacy. Se ti va inviami un sms a questo numero:3665641709. Grazie e a presto

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