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Voyager Angeli, raidue

Ma serve prendere in giro la religione per far ridere?
Si parla di un Arcangelo stile Siffredi e di un San Giuseppe stile becco.
Scherza con i Fanti ma lascià stare i Santi, per voi non conta?
Scusate ma prima ridevo, ora francamente mi avete annoiato.

Lettera pubblicata il 22 Gennaio 2013. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 9 commenti

  1. 1
    katy -

    Condivido…pienamente!!!!

    prendere in giro la religione per far ridere/creare scalpore è una cosa abbastanza becera .

    Ovvero: è troppo facile insultare/sbeffeggiare chi non si può difendere, né si difende.

    PS: stimo molto chi ha il coraggio di criticare e fare satira,
    per esempio, sulla parte “integralista” della religione musulmana.

    Ma appena ci provano, o li scannano o li minacciano di morte.

    Se spari a zero sulla religione cristiana, è troppo facile. Troppo vigliacco. Nessuno ti dice niente, anzi!

    Non so, i preti possono anche essere una schiera di pagliacci

    ma Gesù Cristo e il suo insegnamento per me sono importanti, speciali.

  2. 2
    Piero -

    Gentile Katy e Momogiotto in realtà le vostre critiche e la vostra indignazione nascono dalla presunzione che la religione sia qualcosa da difendere, qualcosa sui cui fondamenti ci si debba battere, invece ahivoi tutte le religioni sono fondate su menzogne, illusioni, credenze, e farneticazioni senza senso. Due volumi sono sufficienti per farvi crollare tutti i vostri maleodoranti castelli di paglia cristiana. Il primo di Augias: inchiesta sul cristianesimo; l’altro, un ottimo saggio storico critico su Yeshu’a, scritto in 15 anni di ricerche. Spendete bene i vostri soldini per migliorare la conoscenza, piuttosto che impigrirvi davanti al pc a sentenziare! Dubitate sempre!

  3. 3
    KATY -

    @Piero

    Ma…non mi pare di aver sentenziato!
    Ho solo detto che per me è importante.
    Punto.

    RILEGGI BEN BENE, ciau

  4. 4
    sarah -

    @piero
    credo che la fede sia una cosa personale,certo io credo ma non a tutto ciò che ci vogliono inculcare,ho la mia fede ma questo non vuol dire che credo in tutto ciò che la Chiesa dice,sinceramente io credo che sia inutile prendersela tanto perchè indipendentemente dall’argomento trattato voyager è uno di quei programmi inutili da non guardare assolutamente,ho visto qualche puntata riguardati vari argomenti e l’ho trovato molto superficiale,meglio orientarsi verso programmi più seri e libri invece di andare dietro alle prime stronzate dette in tv.

  5. 5
    Stirner -

    Se pensate che l’integralismo sia solo quello mussulmano vi sbagliate di grosso. Il fondamentalismo e l’integralismo sono fenomeni anche cristiani…eccome!
    Basta solo guardare gli enormi crocifissi che capeggiano nelle aule dei tribunali e quelli appesi nelle aule delle scuole pubbliche. Siamo in uno Stato laico, non religioso.
    Come potrei sentirmi giudicato in maniera giusta, se dovessi trovarmi in causa con la Chiesa Cattolica, se nel Tribunale c’è il simbolo della mia controparte che sovrasta il giudice?
    Se non è integralismo questo?
    La fede, come dice sarah, è una cosa personale e non dovrebbe essere ostentata nei luoghi pubblici, che sono pubblici e quindi anche di diversamente credenti o atei.
    Non è una mancanza di rispetto quella?
    Non è un sopruso quello?
    Prima di parlare di rispetto cari cattolici, imparate a portarlo.

  6. 6
    LUCA -

    Carissimi, qui abbiamo tutti ragione e tutti torto. La religione è una forma di adorazione. Complesso di atteggiamenti, credenze e comportamenti che possono essere di natura personale o promossi da un’organizzazione. Di solito la religione presuppone la credenza in un Dio o in più dèi; oppure divinizza uomini, oggetti, desideri o forze. Molte religioni si basano sull’osservazione della natura da parte dell’uomo.
    Tutti abbiamo una religione, quindi anche chi dice che le religioni tradizionali sono facili da smontare è religioso. Questo perchè ogni essere umano ha un bisogno innato di credere in qualcosa o in qualcuno di superiore, che sia esso un Dio con fattezze tradizionali, o un “diversamente Dio”, come il denaro, il sesso, la carriera, il divertimento, il dubbio…..Tutto quello che concentra la nostra attenzione e che va al di la del NORMALE soddisfacimento dei bisogni primari è il nostro dio, quindi la nostra religione. Anche Karl Marx che diceva…..la religione è l’oppio dei popoli…..anche lui aveva la sua religione, il suo credo era la sua religione.
    La riflessione che dobbiamo fare è questa? Qual è la vera strada? E’ tutto relativo? Tutte le religioni vanno bene?
    Be qui ci sarebbe molto da dire, e un breve testo non sarebbe sufficiente.
    La fame è un bisogno fisico, e per soddisfarlo dobbiamo mangiare.
    I bisogni spirituali invece non si manifestano come quelli fisici e per soddisfarli a volte si intraprendono strade sbagliate. Tornando alla fame, chi vorrebbe soddisfarla ingurgitando cibo scaduto, avariato o avvelenato? Sempre di cibo si tratta, ma le conseguenze sarebbero terribili, nessun uomo sano di mente vorrebbe soddisfare il bisogno della fame in tal modo.
    Dal punto di vista spirituale invece è molto più difficile. Tante religioni e culti (tradizionali e non) vogliono soddisfare i nostri bisogni, ma non tutti lo fanno nel modo corretto, con il risultato che la nostra fame spirituale rimane insoddisfatta. Ecco il perchè di tanta apatia, infelicità, insoddisfazione, rabbia ed esasperazione che vediamo nella stragrande maggioranza delle persone. Qual è la religione che ci rende invece sazi?
    Un uomo molto saggio vissuto quasi 2000 anni fa disse: “Non si coglie uva dalle spine né fichi dai cardi, vi pare? Similmente ogni albero buono produce frutti eccellenti, ma ogni albero marcio produce frutti spregevoli”.
    Torniamo al discorso del cibo. Se uno si alimenta male, lo si vede dalla sua salute. Quindi se uno segue una religione giusta o sbagliata, lo si vede dal suo grado di soddisfazione o insoddisfazione attuale, dalla speranza o dal terrore che nutre per il futuro, dalla felicità o infelicità di cui gode a prescindere da quello che la vita gli riserva.
    Non è così difficile scegliere la religione migliore, e una volta che la si è trovata, quello che dicono gli altri, gli scherni, i giudizi, e i pregiudizi, lasciano proprio il tempo che trovano…

  7. 7
    Stirner -

    Caro Luca, sinceramente non sono d’accordo con quello che dici.
    La religione è un insieme di credenze, atteggiamenti e riti che legano una persona a ciò che ritiene sacro o soprannaturale. E’ un complesso di dogmi e precetti che ciascun credente DEVE RISPETTARE, per ritenersi tale e per conquistare un posto nell’aldilà o per ottenere l’aiuto terreno della divinità. Equiparare la religione ad una passione, in ideale politico o economico, lo trovo senz’altro fuori luogo e sostanzialmente errato.
    Vale lo stesso per la metafora della fame, che è un bisogno primario, a differenza dell’esigenza della spiritualità, che è un bisogno del tutto soggettivo ed a mio avviso non necessario.
    Ti posso assicurare che senza fede si vive benissimo, anzi, credo anche meglio.
    Le parole estratte dal vangelo secondo Matteo 7.16, risultano essere del tutto obsolete e non “assolutamente” vere, come dovrebbe essere il verbo di chi è ritenuto il “figlio di Dio”.
    Ci sono alberi sanissimi che producono frutti velenosi o non buoni e alberi “marci” (traduzione del tutto inopportuna) che producono frutti deliziosi.
    L’unica verità assoluta è che non ci sono verità assolute. Non è mai o bianco o nero, ma esistono altresì, una infinita varietà di grigi.
    Avrebbe dovuto saperlo il “figlio di Dio”, ma evidentemente non era il figlio di alcun dio e quindi le sue parole, sono solo parole antiche, scopiazzate da altre filosofie (specialmente orientali) e scritte da uomini, con tutti i limiti del caso.
    Se ne deduce che la religione cristiana e quindi anche le derivanti (cattolica, protestante, luterana, evangelica ecc..), non sono altro che una enorme costruzione eretta ad hoc, da chi di religione ha mangiato fino ad ora.
    Fortunatamente la secolarizzazione è inevitabile e le religioni hanno le ore contate!!

  8. 8
    D-Ego -

    2
    Piero – 23 gennaio 2013 15:16

    Gentile demente, tu sei uno di quei tanti omettini che pensa di essere il dio della propria esistenza, e nemmeno immagini che sei solo un microbo sulla Terra, per cui, come tutti i microbi hai una mente infinitesimale, oltre che un’anima fatta di carne in lenta decomposizione.

    Purtroppo, dopo il 2013, anno del serpente, siete rimasti sul web solo voi esserini vuoti e presuntuosi, maschi e femmine da cortile.

    Che belle lettere c’erano su Lad, ma è ovvio che gl’imbecilli hanno altro di cui parlare ormai, le loro lagne quotidiane, avvitati sul loro misero ego inferiore, vantando grande sapienza di vita. Che vergognoso squallore.

  9. 9
    Rossella -

    Gli angeli ci aiutano a gestire il senso d’inappartenenza e l’assenza di appartenenza. L’assenza di appartenenza, inutile negarlo, ti scava nel cuore un senso d’angoscia che si può gestire anche all’interno di uno spazio. Quando gli sguardi non s’incrociano all’interno di una stanza ti senti veramente padrona di te. Quando sei in pace con il mondo riesci anche ad essere padrona di te. Questa notte mi è capitato di sognare una persona che ho cosciuto da poco. Ho deciso di non avere più contatti con lui. Nella prima parte del sogno ci trovavamo in uno spazio aperto e io avvertivo come il desiderio di una rinascita perché non riuscivo a gestire l’imbarazzo. Ero molto legata a lui. Poi siamo entrati in chiesa e qualcuno, notando che mi stavo per sedere di fronte a lui, mi ha fatto sedere in una posizione laterale che mi ha fatto nascere nel cuore una grande pace. Nella sua voce ho avvertito un anelito all’innocenza che mi ha fatto innamorare dell’uomo in generale. Non ho mai più incrociato il suo sguardo, ma ho avuto conferma del fatto che l’amore non finisce. Quando sei una persona che non accetta di essere schiava del mondo ti capita spesso di farti delle domande sull’amore perché il clima che lo avvolge è languente, sfinito, assuefatto. Le esperienze acuiscono la problematicità. Infatti io preferisco sempre distaccarmene con il pensiero. La realtà dei fatti sembra darmi ragione.

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