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Vittima di dimissioni in bianco

Non c’è nessuno che mi aiuta, sono stata vittima delle dimissioni in bianco e non trovo nessuno che mi aiuti…. imprenditori così è’ meglio che finiscono in carcere, finché nessuno gli farà niente loro continueranno a sfruttare le persone che lavorano.

Lettera pubblicata il 28 Ottobre 2012. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Lavoro - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 3 commenti

  1. 1
    Roberto1972 -

    Che vuol dire dimissioni in bianco?
    Ti hanno fatto firmare il foglio delle dimissioni senza una data prima di assumerti?

    Se è così sono dei gran figli di pxxxxxa.

  2. 2
    T.D._ -

    Ciao,
    parto col dirti di non disperare né di demoralizzarti. E’ quello che vogliono gli sfruttatori. Le ingiustizie si affrontano, senza paura.

    Se sei convinta di quello che dici, agisci nella legalità (partendo dal presupposto che molte leggi andrebbero cambiate e spetta a noi cittadini il diritto/dovere di pretendere legislazioni più eque per i lavoratori) informati dove si trova l’Ufficio Vertenze di competenza del tuo territorio di riferimento.
    Nel mio caso ho trovato quello che cercavo alla CGIL, ma sono convinta che siano i singoli operatori e il lato umano a fare la differenza. Ho avuto la fortuna di trovare una sindacalista sensibile, innamorata del suo lavoro, non è vero che tutti sono uguali, ti auguro altrettanto. Prova ad informarti, verrai assistita da un avvocato d’ufficio gratuitamente (dovrai iscriverti a pagamento al sindacato ma la cifra è ragionevole) e poi il tuo caso andrà al tavolo dell’Ispettorato del Lavoro. Quest’ultimo organo dalla mia esperienza posso dire che cerca realmente di tutelare la parte debole, cioè il lavoratore. Forza! Non ti abbattere!

  3. 3
    Massimiliano -

    Allora vediamo di chiarire la situazione.

    Il costringere un lavoratore a firmare un foglio di dimissioni in bianco (cioè firmate senza la data da cui avranno effetto, o meglio da cui avrà effetto il periodo di preavviso) integra il reato p.p. dall’art. 629 c.p. (estorsione), in quanto il datore di lavoro (o altro soggetto) costringe il lavoratore a fare qualcosa di sfavorevole al lavoratore (e favorevole a se stesso o a un terzo) minacciando la non assunzione o il licenziamento.

    La stessa situazione accade quando un datore di lavoro costringe il lavoratore a firmare una busta paga (prospetto di paga) portante un importo superiore a quello realmente corrisposto.

    Chiaramente bisogna avere almeno quel minino di indizi da fornire alla P.G. in sede di denuncia per evitare di subire poi un’imputazione per calunnia (reato p.p. dall’art. 368 e consistente nella condotta tenuta da qualcuno per incolpare un terzo di un reato che egli sa essere inesistente).

    Si può fare direttamente denuncia, senza passare per i sindacati o per un avvocato, direttamente al Servizio Ispezione del Lavoro presso la competente Direzione Territoriale del Lavoro (attiva in ogni capoluogo di Provincia), rivolgendosi a quello che in gergo viene chiamato Ispettore di turno, cioè il funzionario addetto alla ricezione delle denunce.

    Puoi comunque sporgere denuncia presso qualsiasi autorità di PG (questura, comando carabinieri, guardia di finanza, ecc.), ma per avere maggiore possibilità di riuscita dovresti segnalare casi analoghi al tuo o comunque fornire fonti di prova.

    In bocca al lupo e peste colga chi sfrutta il lavoro e i lavoratori
    ciao
    Massimiliano

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