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Vi racconto come mi sono innamorato online – 2

Vi ho omesso qualcosa.

Chi sono l’ho già scritto, cosa faccio nella vita…vi prego non chiedetemelo.
Ho passato l’infanzia e gran parte della mia adolescenza senza assolutamente capire che lavoro facesse mio padre e adesso è lui che proprio non riesce a capire. Prima ero uno che stava al computer, adesso sono uno che lavora al computer.

Domani potrei diventare solo “computer”.

Un’altra cosa che tengo a dirvi di mio padre è che io davvero mi chiamo Andrea J. e la geniale idea di mettere una J di Junior accanto al mio nome gli crea ancora immensa soddisfazione.
Andrea Junior, 100% italiano, 100% ceto medio-basso. Sono il Junior dell’italiano medio.
Grazie papà.

Mettendo da parte i problemi della mia famiglia (magari qualche volta vi racconto anche di mia madre), torno a parlare del motivo che mi ha portato qui. 

Io quasi inappetente mentre i giorni passavano mandando messaggi in un inglese assai discutibile, poi un giorno sento una voce che dice “ma questo tin tin tin è l’app d’inglese?”.
La mia ragazza.

E’ questo quello che ho omesso, io Andrea J nullatenente e manco sapiente, sono fidanzato e convivo da 4 anni.

In realtà la convivenza nasce per mero animo taccagno dello studente fuori sede.
Un giorno io e Sigourney (non è il suo vero nome, ma qui la chiamerò così perché lei somiglia molto all’attrice di Alien) ci siamo guardati e ci siamo detti “però per pagare due affitti e dormire in due in un letto singolo…” e siamo andati a convivere per convenienza…però di certo non ci siamo innamorati per convenienza.

Sarò onesto, solo perché qui non ho motivo di mentire, io l’ho amata tanto e una sera ad un amico ho detto che forse me la sarei potuta sposare. Ma a novembre del 2016, quando tutto questo è iniziato, la nostra relazione era già piatta e carica di problemi. Non siamo una coppia che litiga più del necessario, ma i giorni passavano lentamente, i baci scarseggiavano e anche le attenzioni notturne.

A volte si, avevo mal di testa.

Ci siamo allontanati senza volerlo e quando ho alzato di nuovo gli occhi per guardarla l’ho trovata così diversa, così lontana da me.
Io ho finito di studiare, ho finito di fare brutte esperienze lavorative in Italia, ho iniziato il mio lavoro e riesco a lavorare ogni giorno avvicinandomi sempre più all’idea di avere uno stipendio fisso (Eh si signori e signore, l’ho detto!). Lei è più grande di me e sta terminando adesso gli studi. Deve ancora affrontare tutto il periodo di merda che la attende. Tutti i no, i compromessi e forse anche i pianti che devi farti in Italia per trovare un lavoro che riesca a mantenerti (che ti mantenga al minimo, mica al massimo).

Sono una persona che pensa che quando le cose si rompono, si sono rotte e basta.
Sono una persona che pensa che, a volte, le cose non si rompono per forza per un perché, si rompono e basta, come quando urti un bicchiere per sbaglio.

Ero e sono deciso ad essere onesto con lei, infatti un giorno mi sono seduto e da uomo determinato quale sono ho iniziato il discorso con un vago “c’è qualcosa che non va”.
Abbiamo cominciato a discutere dei nostri problemi ma dopo qualche giorno in cui si respirava un’aria degna della stagione, Sigourney riceve una telefonata da casa, telefonata che annuncia la grave condizione di salute di un parente.

Fine di ogni discorso, mettiamo da parte tutto, prenditi cura del tuo parente, io sono qui e ti aspetto per parlare.

Sono passati sei mesi e io sto ancora aspettando.

Lettera pubblicata il 30 Aprile 2017. L'autore ha condiviso 9 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    michelle -

    Ciao Andrea,

    Secondo me chi pensa che “quando le cose si rompono, si sono rotte e basta” non ha mai amato sul serio. Perché quando si ama sul serio, si e` consapevoli di cosa potrebbe portare alla rottura, e si lavora duro ogni giorno per non arrivarci mai.. alla rottura.

    Per quanto riguarda il resto, 6 mesi mi sembrano sufficienti per riprender il discorso, e fare una cosa buona per e te stesso e per lei. Del resto non potrai continuare ad aspettare il momento giusto..

  2. 2
    Yog -

    E poi, detto tra noi, se in sei mesi il caro parente non si è ripreso, direi che non c’è ormai molto da fare. Certo lavorare con il computer non fa bene al pisello, poco ma sicuro. Probabilmente Sigurny ha trovato o’ macellaio. Quelli non hanno mai mal di testa.

  3. 3
    ets -

    Caro Andrea, è ora di voltare pagina 🙂

  4. 4
    andreaJ -

    Ciao ragazzi, vi ringrazio per i commenti. Yog, sei sempre sensibile più degli altri (mi fai ridere veramente tantissimo, ma posso leggere qualcosa di tuo?).
    Voltare pagina? Forse, quando avrò finito di raccontare la mia storia… non voglio certo scrivere un romanzo ma mi fa bene scrivere, scrivere qui, parlare con voi.
    Mi ha fatto bene leggere michelle e si, forse hai ragione, forse avrei dovuto accorgermene prima, forse avrei potuto evitare che le cose si rompessero…forse.
    Si, sarebbe l’ora ma la mia ragazza non è ancora tornata…e io non credo sia giusto fare tutto per telefono, tanto finchè rimango casto e puro, non faccio niente di male…o no?

    Sto per pubblicare la terza parte (ahhaha) grazie ancora ragazzi!

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