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Sulla vera o presunta inabilità

In base alle discussioni che si leggono nella pagina Link.

Vorrei intervenire con il mio caso, io ho una disgregazione di un disco della colonna lombare, inoperabile, almeno da quello che mi hanno detto i vari primari di alcuni dei maggiori ospedali del Nord Italia, fra questi non so se posso citare il nome, comunque il primario della traumatologia della colonna lombare dell’ospedale le Molinette di Torino, lo stesso professore che ha operato Pessotto il giocatore della Juventus dopo il grave chiamiamolo problema che ha avuto. Questo professore e altri neurochirurghi hanno pensato che i miei disturbi, oltre a quelli provocato dalla disgregazione del disco, possano avere anche un origine psicosomatica, allora sono andato al centro di salute mentale di Ovada la mia città, dove mi hanno prescritto uno psicofarmaco il Xeristar 60 mg, che dopo un paio di mesi in cui sembrava risultasse discretamente efficace.
Piano piano ha cominciato a non calmare più i miei dolori, io è circa un mese che prendo una quindicina di medicinali al giorno, e in questo periodo sono andato 3 volte al pronto soccorso, perché non sopportavo più la situazione, ma anche al pronto soccorso pur riempendomi di calmanti ottengo ben poco, e sono ritornato allo stesso stato di un anno fa. Né di notte né di giorno riesco a dormire, quando prendo sonno, le più tante volte mi sveglio con l’incubo di un qualcuno che mi sta tagliando la schiena con la motosega, (il medico dell’Inps ha detto che è una leggera insonnia) gli altri psicofarmaci che debbo prendere perché mi hanno diagnosticato uno stato di depressione, e un alterazione del sistema nervoso mi rincretiniscono più di quello che sono al naturale (strano che con questi psicofarmaci xanax e lo stesso Xeristar consiglino di non guidare la macchina, ma per l’inps uno è in grado di lavorare vicino a una macchina ad utensili, e poi ci lamentiamo degli infortuni sul lavoro mi viene da pensare).
Comunque io so che non sono in grado neanche di aiutare la mia convivente nei lavori in casa, che ogni tanto mi cede la gamba destra e finisco per terra, che ho la parte destra della stessa gamba insensibile, e che dall’ elettromiografia è risultato un deficit cronico nell’arto, che ci sono lunghi periodi che non riesco a stare ne seduto, ne lungo ne in piedi, che i professori che mi hanno visitato mi hanno detto che non sono in grado di lavorare ne da seduto ne tantomeno da in piedi, e per ora non mi hanno trovato nessuna cura efficace, forse perché non hanno ancora capito totalmente tutti questi dolori da cosa sono causati. Comunque i dottori che certamente sono più validi e operano nell’Inps di Alessandria hanno detto che io non ho l’inabilità al lavoro.
Quello che non capisco è questo: se non ho l’inabilità al lavoro dovrebbe esserci da parte dello Stato un sistema di farmi causa e mettermi in galera, almeno non ho il piccolo problema di mangiare, oppure dato che ritengono che io sia in grado di lavorare nonostante la documentazione di primari che lo negano, ritenendosi superiori questi dottori avrebbero dovuto darmi una cura e io sarei stato più che felice di continuare il lavoro, mi mancano circa 7 anni ad avere i 40 anni di contributi, e di riprendere anche i miei hobby come la pesca al mare e nei ruscelli, e il girare con il mio cane nei boschi specialmente nella stagione dei funghi, invece sono qui, chiuso in queste mura, esco per andare dai dottori e praticamente basta.
Non sono mai stato credente, ma adesso mi sono sorpreso alla sera quando sono li che continuo ad alzarmi e allungarmi nel letto, a cercare una posizione in cui non sentire dolore a pregare di addormentarmi e non svegliarmi più, ma prego anche cattivamente sperando che possa esserci una giustizia divina e che ai medici dell’inps e a chi li ha messi nelle condizioni di doversi comportare così, possa succedere la stessa cosa che è successa a me.
Scusate lo sfogo lo so anche io che ci sono degli imbroglioni ma purtroppo adesso c’è anche tanta gente onesta che ne paga le conseguenze.

Lettera pubblicata il 4 Luglio 2008. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    Smoke -

    Non dire che vorresti che loro avessero il tuo stesso male. Io sono stato un bel periodo quasi nelle tue condizioni in seguito ad un pestaggio da parte di un gruppo di drogati. Tra ossa rotte, e la mascella fratturata che mi impediva di mangiare (semolino forever)non pensavo altro che a vendicarmi di loro. So chi sono, dove abitano…ma non auguro a nessuo una cosa del genere. So che forse posso sebrare un cretino di fronte alla tua storia, ma ti consigio di non pensare costantemente alla vendetta poichè non ti porterà a nulla. L’unica cs che mi ha salvato è l’amore della mia famiglia e della mia ragazza…e Dio, anche se passavo diverso tempo a infamarlo perchè dicevo a me stesso che non mi meritavo di stare così.

    Tu devi continuare a vivere per le persone che ti amano e per sperare in un futuro migliore. Una possibiità di tornare a vivere felice c’è sempre…anche se non riesci a vedela

  2. 2
    Maurizio58 -

    Volevo dire a Smoke che sul discorso della vendetta sono perfettamente daccordo con lui, ma ti sto scrivendo alle 3 di notte, ho preso una bustina di spidifen 600 a mezzanotte, un aulin alle 2.30, sono qui che non riesco ne a stare seduto ne in piedi, ne tantomeno lungo, potrei andare al pronto soccorso dove mi farebbero 2 flebo, ma al 99% per 100 con scarsissimi risultati, e i pensieri corrono, io penso ho pagato per circa 32 anni i contributi per permettere allo stato di dare lo stipendio a uno che al dottore del tribunale ha detto che la mia è un po’ di insonnia, io non so su cosa si è basato, ma se andavano a vedere quante volte sono andato in ospedale negli ultimi anni, e mi trovavano o una contrattura alla schiena, oppure inspiegabili gonfiori e ematomi al ginocchio destro che mi venivano sempre dopo cedimenti della gamba, oppure parlavano con la mia dottoressa che prima non l’ho detto ma mi è stata molto vicina e ha tentato in molteplici modi di trovare una soluzione, ma lei come era la mia gamba o la mia schiena lo vedeva, e sul come, lei mi diceva che non sapeva più dove sbattere la testa, oppure con il mio datore di lavoro, che vedeva come avevo ridotto il ginocchio, quando ripetutamente gli dicevo che non ce la facevo più e dovevo andarmene a casa, oppure con i miei compagni di lavoro che mi hanno visto letteralmente sbattere per terra, e mi hanno rialzato loro, stessa cosa che mi è successa con il figlio della mia convivente, forse qualche dubbio gli sarebbe venuto, o forse sono cose che non gli conviene valutare, i testimoni vengono giustamente bene quando c’è da smascherare un finto cieco, ma forse in alcuni casi servirebbero anche a dimostrare che uno non racconta storie, perché sai è difficile pensare a un futuro più roseo quando non hai entrate finanziarie, io avevo la fortuna, nella sfortuna di avere una discreta somma da parte, ma a 50 euro ogni volta che vai in farmacia, oltre a tutto il resto i soldi fanno presto a finire, io in questo momento non riesco che a vedere tutto nero, avere sempre dolori e in più i problemi finanziari ti portano a non riuscire a intravedere niente di positivo nel futuro, comunque ti ringrazio della tua lettera, ciao

  3. 3
    Draghessa -

    Caro Maurizio,
    tu hai la tua convivente che ti sta vicino e questa è una bella cosa. Altre sarebbero scappate. Ti dico questo, perchè anch io mi trovai 10anni fa in una situazione similare per alcuni versi e il mio lui scappò. Cerca di far movimento..di camminare..Perchè se stai troppo coricato i polmoni ne possono risentire in futuro. Ti abbraccio..buona fortuna

  4. 4
    Draghessa -

    Altra cosa Maurizio, se non prendi l assegno per invalitdità e accompagnamento devi rivolgerti urgentemente a un avvocato. Ciao

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