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L’università invalicabile

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Lettera pubblicata il 5 Gennaio 2015. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso - Salute

La lettera ha ricevuto finora 36 commenti

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  1. 31
    Sarah -

    Accademia di Belle Arti dove ogni giorno c’era un pazzo di professore che solo perchè si alzava male bocciava a tutto spiano, con professori che fissavano i corsi e non venivano(manco agli esami)orari assurdi, sabato compreso e chi mi dice che è facile lo sfido ad andarci!Ho avuto anche io libri e libri da studiare e la tesi era doppia, parte scritta e parte pratica, con revisioni trimestrali da superare sennò l’esame a fine anno te lo sognavi e con il vecchio ordinamento se andavi troppo fuori corso non ti facevano laureare, buttavi gli anni e tanti saluti!Ho fatto anche dei corsi privati sulla grafica 3D e 2D e animazione, tutto contemporaneamente. In pratica ero fuori tutto il giorno, sabato compreso e per studiare avevo le notti e la domenica, ho incontrato moltissimi ragazzi che facevano la mia stessa vita, molti venivano da famiglie molto disagiate, problemi di vario tipo, studenti abbandonati totalmente che dovevano lavorare e studiare, studenti con grossissimi problemi di depressione lasciati soli, non ti dico a che scene ho assistito per questo non mi piace che si dica che se uno ha problemi è incapace, non è vero, ci sono persone più fortunate e altre meno e nonostante questo arrivano comunque alla laurea, poi vabbè ci sono quelli che scelgono una facoltà’ a caso tanto per stare senza i genitori e spassarsela, peccato che ci sbattono la testa e molti sono tornati con la coda tra le gambe a casa…L’autrice della lettera ha un disagio, forse dovremmo concentrarci su questo invece che credere che il suo non sia un problema. Lettere non è facile soprattutto per chi non ha fatto il classico, mia sorella lo aveva fatto eppure anche lei ha avuto difficoltà’, poi ancora non ho capito se san abbia scelto la facoltà’ o l’abbiano scelta i suoi, in questo caso è ancora peggio.

  2. 32
    Condor -

    Con scappellamento a destra, come se fosse antani!

  3. 33
    maria grazia -

    secondo me oggi come oggi chi davvero vuole arrivare da qualche parte e ha le possibilità, deve trasferirsi all’ estero e conseguire una laurea o un master negli Stati Uniti, in Canada, o in Austria o Svezia. preferibilmente con un indirizzo tecnico o ingegneristico. e poi, RESTARE LI’!

    sarah, chi ha avuto la vita facile non ci potrà mai capire. rassegnati !

  4. 34
    Sarah -

    Mg sicuramente le università’ straniere sono più avanti, le nostre hanno solo il nome ma oggi non valgono nulla!La mia laurea all’estero vale molto di più di quanto valga qui ma per andartene devi avere qualcosa in mano, un gruzzoletto o un appoggio, senza finisci per strada ma un giorno me ne andrò, fosse l’ultima cosa che faccio!

  5. 35
    Gaudente -

    lasciando da parte il discorso visti (che pure rappresenta un ostacolo di fatto insormontabile) credi davvero che il modo migliore di iniziare una carriera sia quello di seppellirsi sotto duecentomila $ di debito scolastico ?
    il mio consiglio e’ di abbandonare gli studi appena finita la scuola dell’obbligo e cercare di imparare un mestiere utile , l’universita’ non serve a un c.....

  6. 36
    maria grazia -

    Gaudente
    fai gli stessi discorsi che facevano i miei genitori. e difatti a 19 anni mi hanno praticamente obbligato a lasciare gli studi ( dove ero anche piuttosto brava ) perchè mi dedicassi a lavoretti sottoretribuiti, dequalificanti e che non mi hanno garantito alcun futuro ! certo, avrei dovuto ribellarmi e impuntarmi facendo ciò che realmente volevo. ma avrei causato altre guerre infinite, io ero già abbastanza esautorata dalle continue lotte in famiglia;e la forza di ribellarmi a queste loro decisioni, in quel momento non l’ ho avuta. per me la cosa più importante era riuscire ad allontanarmi da loro e riuscire a mantenermi da sola, in modo da stare finalmente in pace.
    senz’ altro però se avessi proseguito gli studi, la mia vita sarebbe stata diversa, perlomeno sul piano del tipo di gente che avrei incontrato e delle relazioni sociali. è inutile negarlo: negli ambienti universitari, specie nelle grosse città, si incontra gente più evoluta rispetto a quella che puoi incontrare in un paesino lavando pentole e padelle nei ristoranti o lavorando in fabbrica come turnista. e comunque non è vero che laurearsi non serve da un punto di vista lavorativo. io parlo per me: a me sarebbe servito ECCOME ! chiaramente bisogna frequentare facoltà utili a livello professionale. difficilmente lettere o filosofia ti consentono un facile ingresso nel mondo del lavoro. adesso la licenza media è considerata come la quinta elementare, non ti permette di accedere a nulla. e poi devi pensare che tantissime professioni manuali e artigianali sono destinate a scomparire del tutto. quindi abbandonare gli studi senza nemmeno aver fatto le scuole superiori, oggigiorno è pura follia!

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