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L’università invalicabile

di
Trovi il testo della lettera a pagina 1.

Ho 24 anni e soffro di veri e propri attacchi di panico che mi hanno causato diversi disagi all’università. Per dirla tutta, sono iniziati proprio con l’università e anche se dentro di me ero arrivata al punto di aver capito che stavo percorrendo la strada sbagliata, ho dato retta alla parte illusa di un possibile lieto fine e ho voluto continuare… risultato: Non ho ancora concluso lettere… anzi ormai sembra di vivere in un incubo… mi manca un solo esame da un anno, il più difficile in assoluto (letteratura latina) e non riesco a passarlo, come se non bastasse non trovo lavoro, vedo tutti i miei amici che si laureano e sento di aver buttato via TUTTA la mia vita, mi sento una fallita, soffro di ansia anche prima di andare a letto, mi viene voglia di scappare da tutto, cambiare vita e paese… trovassi almeno un lavoretto che mi facesse sentire utile… perché è esattamente così che mi sento… una nullità. La fortuna sembra avermi abbandonato da molto tempo e l’infelicità mi attanaglia… non vedo vie d’uscita e non so cosa fare… sapere già di essersi rovinata la vita, che ormai tutto è irrecuperabile mi fa salire ancora di più l’ansia e non vivo bene. Vorrei solo sapere se esiste la possibilità di non avere rovinato tutto, che si può uscirne e in che modo…. se esiste la possibilità di non deludere più i miei… non li riesco nemmeno a guardare in faccia e non riescono a capire come sto male dentro…. non capiscono la gravità della situazione, anche se mi hanno visto più volte in lacrime non comprendono il fatto che sono arrivata al punto (più di una volta) di fissare intensamente il vuoto dall’alto, o i binari della metro dopo i miei continui fallimenti… mi sembra di impazzire.

Lettera pubblicata il 5 Gennaio 2015. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 36 commenti

Pagine: 1 2 3 4

  1. 11
    maria grazia -

    Gaudente, mi sa che è a te che mancano le “capacità mentali” e la forza di carattere. Io ho lasciato la famiglia a 23 anni, mi sono adattata a fare qualunque lavoro, anche i più difficili e faticosi, mi sono comprata una casa, me la sono sempre cavata e gli uomini che ho incontrato mi hanno creato solo e sopratutto problemi! anzi guarda l’ ultimo fidanzato che ho avuto, se non lo avessi mai conosciuto, adesso mi ritroverei con molti più soldi, con la macchina nuova che ho dovuto vendere per colpa sua, e senza le cambiali ogni mese da pagare per sanare un protesto per un’attività che mi aveva costretta ad avviare, perchè voleva che cambiassi lavoro. ma lasciamo perdere va ! io mi sono creata tutto da sola, con le mie mani, e non devo ringraziare nessuno per questo ! e in quanto a forza di carattere, DA SOLA ho affrontato situazioni che voi qui non vi potete nemmeno immaginare. mi è capitato anche di stare tre giorni di seguito senza mangiare e mi sono sempre rialzata!
    ecco perchè ora non permetto più a nessuno di giudicarmi! anzi, semmai devo solo accusare gli uomini che mi hanno abbandonata e usata lasciandomi al mio destino!
    e come me tante altre! donne ribelli, donne contro, ma con delle qualità e per questo non ci siamo mai arrese al “matrimonio di comodo”. per cui rifletti prima di scrivere le tue minchiate !!!

    saj
    la penso come te. io adesso sto lavorando a un progetto di impresa di import-export, e quando lo avrò realizzato penso che mi sposterò in Canada o negli Stati Uniti. questo paese è morto, vecchio e retrogrado, sotto tutti i punti di vista. e a noi donne non può offrire nulla.

    P.S. e tutto quello che ho fatto finora l’ ho fatto perchè lo dovevo fare E NON MI PENTO DI NULLA !! perchè mi è servito per crescere, per conoscere me stessa, per essere autonoma e libera da chi mi voleva ingabbiare e manovrare a tutti i costi e mi è servito per capire DAVVERO LA VITA. E ho molto più valore io, COME DONNA E COME PERSONA, di tante scemette che ci sono in giro e che cercano la SISTEMAZIONE!
    Ora sono una donna 40enne, ancora affascinante, con mezzi e consapevolezze e che sa bene quello che vuole ( IN TUTTI I CAMPI ) e nessuno mi impedirà di “conquistare il mondo”!

  2. 12
    maria grazia -

    MA SOPRATUTTO, nessuno può permettersi di dire che non ne ho il diritto !

    Capito, GAUDENTE …. ? 😉

  3. 13
    Gaudente -

    ma per carita’ , andare all’estero, con i tuoi attacchi di panico manco riusciresti a fare il check in in aeroporto

  4. 14
    LinuX -

    Ahahahahahahahahaha
    MG, la parte comica di ” lettere al direttore ” !!!!!
    Meno male ci sei tu che mi fa ridere!!
    MUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA

  5. 15
    Gaudente -

    @ mariagrazia
    la tua storia in verita’ mi da’ ulteriormente ragione in quanto evidenzia come tu ti sia appoggiata agli uomini sbagliati.
    Non ti penti di nulla ? dovresti pentirti di avergli dato retta avviando l’attivita’ per la quale stai ancora pagando i debiti.
    Quanto ai tre giorni di digiuno, anch’io ne ho fatti due… mi ero beccato un avvelenamento da cibo con uno scagarozzo da paura 🙂

  6. 16
    maria grazia -

    Gaudente
    sbagliando si impara, NON vivendo e NON rischiando non si impara nulla. ma la mia storia di vita in realtà conferma le mie teorie: le donne NON devono appoggiarsi agli uomini, giusti o sbagliati che siano, ma imparare a camminare con le proprie gambine, e anche a passo spedito!

    “dovresti pentirti di avergli dato retta avviando l’attivita’ per la quale stai ancora pagando i debiti.”

    certo, di questo me ne pento. avevo lasciato un lavoro ONESTO E REDDITIZIO PER ….IL NULLA! e tornassi indietro non lo rifarei. ma ormai è andata ed è inutile piangere sul latte versato. una cosa è certa: non capiterà più un altro spiantato/parassita che mi intorta di discorsi, che mi giura amore eterno, mentre intanto si installa furbamente a casa mia! così come non mi capiterà più di intrattenere lunghe amicizie o relazioni con persone che in realtà pensano di me le peggio cose. d’ ora in poi i TEST PRELIMINARI li farò anch’ io! con buona pace dell’ amore CIECO, ANZI CECATO.

  7. 17
    Condor -

    @Gaudente ma sei a Pattaya in vacanza o ti sei trasferito li?

  8. 18
    mr.x -

    Se a pattaya, a pataccaya vorrai dire….ma a Stavanger? Faceva troppo freddo?

  9. 19
    vudoppia -

    Sarah, non è vero, io non mi sono mai sentito così, anzi, l’università è un periodo della vita di cazzeggio per la maggior parte delle persone, anche quelle studiose: sei giovane, a carico dei genitori, vai alle feste universitarie, conosci ragazze, ti diverti. Essere iscritto all’università aveva anche il vantaggio di rinviare la naja, quando era obbligatoria. La vita diventa più seria dopo, quando cominci a lavorare e ti fai una famiglia. E’ normale essere nervosi nei periodi degli esami, ma non è normale avere attacchi di panico e pensare al suicidio. Non puoi spaventarti e stressarti per così poco, se l’università è un problema, cosa fai dopo, quando cominciano i problemi veri?
    Saj, non credo che sia l’università a provocarti questi problemi, ma questi problemi ti hanno arenato, non riesci nemmeno più a proseguire gli studi. La tua lettera è preoccupante. Ti consiglio di parlarne con i tuoi genitori e di andare da uno psicologo per cercare la causa del problema e trovare una soluzione. Devi affrontare il problema subito, non lasciare che si aggravi.

  10. 20
    Sarah -

    vudoppia solo perchè tu all’università’ hai cazzeggiato non vuol dire che altre persone siano state bene, io non cazzeggiavo, studiavo anche di notte, cercavo di non rimanere indietro per mantenere la borsa di studio perchè non avevo mammina e papino a mandarmi chissa’ cosa, anzi. Mangiavo in mensa perchè non la pagavo, e si mangiava male ma lo facevo lo stesso e ci andavo pure sola per risparmiare, ci sono ragazzi che lavorano e studiano contemporaneamente e molti ragazzi che frequentano una facoltà’ che non volevano fare ma i genitori hanno insistito, ci credo che si sta male,una volta una ragazza mi disse che lei vomitava ogni volta che aveva un esame, alla fine si è laureata ma questo è per dire che solo perchè ci sono tanti ragazzi che cazzeggiano non vuol dire che per altri non sia stata dura. Beato te vudoppia si vede che stai bene. I problemi possono esserci anche quando sei studente soprattutto fuori sede a mille chilometri da casa. Non per tutti l’università’ è divertimento, ci sono anche persone serie e umili che con i pochi mezzi che hanno cercano di farcela lo stesso.
    Di sicuro Saj passa un brutto periodo e non mi sembra convinta della sua facoltà’, certo sarebbe un peccato lasciare adesso ma deve prima di tutto pensare alla sua salute mentale e fisica. Io non avevo la fortuna di potermi fermare e andare con calma, chi può che si prenda una piccola pausa per capire cosa fare.

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