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Un nemico di nome Cibo

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Eccomi. 23 anni, una vita regolare e un’incapacità di controllare il mio appetito compulsivo. Sono sempre stata una ragazza formosa ma negli ultimi sei mesi ho aggiunto un pò troppa materia alle mie forme…   Il mio è un vero disturbo alimentare (BINGE EATING DISORDER) mangio in modo spropositato enormi quantità di cibo (dolci e carboidrati soprattutto) in poco tempo ma non mi provoco il vomito nè faccio seguire a questo un’intensa attività sportiva…me ne sto semplicemente ferma a sentirmi in colpa e a osservare come in questi “raptus” qualcun altro si impossessa del mio corpo e comincio a sentirmi sfiduciata, perdente e terribilmente grassa. Guardo le ragazze in giro e mi sento fuori luogo, rimando sempre al domani ogni ottimo proposito (che ovviamente non porto mai a termine). E’ uno stress, insomma, psicologico e anche fisico e vorrei avere la spinta giusta per uscirne. Questi ultimi mesi non sono stati facili per me, ho chiuso una relazione di 7 anni in modo “violento” e non ho ancora superato delle difficoltà nel rapporto con mia madre. Sembrerebbe un disastro eppure io sento che ce la posso fare, se solo avessi l’input adatto…

Lettera pubblicata il 9 Febbraio 2007. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Salute

La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    marysha -

    Ciao Valery, sono rimasta molto toccata dalla tua lettera perchè in passato, quando avevo la tua età , anzi già da prima ,ho avuto anche io dei disturbi alimentari, quindi posso capire la tua angoscia anche se nel mio caso si è trattato di un periodo di anoressia seguito da uno di bulimia. Come ne sono uscita fuori? Quando ho trovato l’amore. In certe situazioni sentirci amati da qualcuno ci rimette in armonia con noi stessi, l’amore ricevuto è un vero balsamo per sciogliere i nodi della nostra anima. Ero caduta nell’anoressia perchè mi ero fissata di essere grassoccia (avevo solo 15 anni)… mi misi a fare una dieta fai da te e cominciai a perdere peso. Ero contenta di me, molto soddisfatta, riuscivo a ottenere dei “risultati, la stima verso me stessa aveva raggiunto dei livelli davvero alti, tutto mi sembrava alla portata delle mie possibilità, a scuola prendevo voti altissimi, cosa insolita per una il cui rendimento scolastico era sempre stato poco sopra la media, poi con la scusa che fare sport brucia calorie mi ero impegnata nel ciclismo, ai miei tempi ragazze i così giovani dedite al ciclismo erano una vera rarità!… peccato che una volta raggiunto il peso forma che mi ero prefissata non riuscivo più a smettere di fare sacrifici alimentari. Erano sette mesi che non avevo più le mestruazioni, mia madre se ne accorse, mi portò dal medico che mi prescrisse una cura ormonale e il ciclo riprese. Se provavo a mangiare qualcosa di più per non perdere altro peso, stavo malissimo, i sensi di colpa mi rovinavano l’intera giornata, mi assalivano mille dubbi “se torno a mangiare normale va a finire che ritorno grassoccia e a cosa sarebbe servito quindi tutto sto sacrificio? ” Insomma vivevo la giusta alimentazione come una forma di alto tradimento nei miei confronti.e Fu così che escogitai il sistema del vomito. Un giorno assalita ferocemente dai miei dubbi dopo aver mangiato qualcosa a merenda, mi ficcai due dita in gola e riuscii a vomitare tutto. E andai avanti così per un bel po’….anzi avevo preso a mangiare in maniera spropositata, da una parte ero soddisfatta così non mi negavo più i piaceri della tavola e le uscite in pizzeria con gli amici (quando capitava che uscivo in pizzeria con loro io ero la solita che ordinava solo un’insalata e doveva sorbirsi da parte loro tutte le critiche che si possono ben immaginare! quindi non era più una gioia stare con gli amici!) . Mangiavo la pizza con loro e poi di corsa in bagno a vomitare tutto. La “fortuna” della bulimìa consiste nel fatto che cmq nostante il vomito qualcosa in più rispetto al comportamento anoressico si riesce ad assimilare. Quindi avevo smesso di perdere peso. Pensavo di farla franca in questo modo, fino a quando i miei genitori capirono che avevo un problema. Ma il loro sistema fu assolutamente dannoso. Loro erano per i metodi repressivi, la mia salvezza fu giacomo, il mio attuale marito

  2. 2
    marysha -

    Nel tuo caso però ti consiglierei di rivolgerti a un centro che si occupa di disturbi alimentari, ce ne sono tanti adesso, ai miei tempi erano più una rarità e circolavano molti pregiudizi, infatti questi centri venivano considerati tipo succursali di manicomi. O lameno rivolgiti a un buon dietologo che si occupi anche di disturbi alimentari e magari comincia a iscriverti a una palestra, quasi tutti gli istruttori delle palestre ora sono anche preparati per aiutare le persone che vogliono perdere peso con l’esercizio fisico. E fare sport aiuta molto anche nello spirito, credimi. Insomma per fortuna i tempi sono cambiati. Fatti aiutare, hai molte possibilità e già il fatto che tu ti sia raccontata in questo forum è già un primo passo….ciao e in bocca al lupo! ma cmq resto dell’idea che la migliore cura sia l’amore e ti auguro davvero di trovarlo!

  3. 3
    Valery -

    Marysha sei una davvero in gamba! GRAZIE per i consigli e per lo sprono che mi hai offerto! è da persone con la tua stessa tempra che dovrei imparare… oggi per la prima volta dopo mesi non ho diorato a pranzo tutta la rierva di dolci presente in casa…ma è troppo presto per cantare vittoria poichè mi è già capitato in passato di navigare dritta per un pò per poi ricadere nel vortice. Sono pienamente d’accordo con te sulla necessità primaria dell’amore, forse è da quello che dovrei farmi divorare! purtroppo però mi accorgo che ho creato intorno a me una solida fortezza di solitudine. In alcuni momenti voglio che tutti gli amici mi circondino, in altri (che sono i più frequenti) tendo a isolarmi e a farmi consolare dal cibo. Leggere l’esperienza di chi ha vinto una dipendenza così apparentemente “innocua” è linfa vitale…. immagino tu sia una ragazza molto positiva. Baci

  4. 4
    Gabriele -

    Cioa ho letto il tuo sfogo.

    A differenza di alcune persone che scrivono e che cercano una strada, tu sei molto cosciente del tuo problema. E’ un grosso passo avanti.
    Ti serve lo stimolo.
    Ti paragoni con persone che apparentemente sono perfette e da questo ne scaturisce un sentimento di inferiorità.
    Normale insomma.
    Sei in sovrappeso, sei formosa.

    A te piace come sei? Ti senti a tuo agio? Si, no?
    D’accordo, suppongo di no.
    In questo caso, puoi fare attività fisica e mangiare in maniera corretta.

    Prima di tutto ciò, però, devi risolvere i problemi che hai dentro e che ti divorano.
    Facile a parole, ma non a fatti, ovviamente, però è un altro passo in avanti se ci pensi.
    Sei una persona, normalissima, con dei problemi, che puoi risolvere.
    Hai una tua dignità, sei intelligente e se vuoi puoi farcela.

    Non ti sto scrivendo le solite palle che si dicono ai bambini, sia chiaro, non ti scrivo che il mondo è bello.
    Tutt’altro.
    Anche le modelle hanno problemi, c’è chi è anoressica e chi abusa della cocaina.
    Nessuno è perfetto e la perfezione non esiste.

    Spero di essere stato una valida spalla.
    Fammi sapere.

    Ciao.

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