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Trovare lavoro a 40 anni

Ciao Direttore,
come al solito Glamour appaga il cervello, riempie il cuore, stimola la fantasia e personalizza l’autonomia, anche quella che non hai più dopo che a fatica, e perché no, anche con un po’ di fortuna raggiungi professionalmente. Professionisti che cadono da poltrone illustrissime è giusto che si lecchino le ferite, e per bacco quanto sono profonde; ma dopo una sana disinfettata, una buona sutura, aspettare una solida cicatrizzazione e utilizzarla come fune per spingerci oltre è doveroso, e chissà, forse pure meglio. Avere 35/40 anni, lauree, master, esperienza decennale e decentrata in diverse aree del ciclo vitale che alimenta un’azienda è una forza Reale, un valore aggiunto che non deve essere ignorato per il solo dato anagrafico. Mi ricordo che quando mi sono laureata le aziende volevano: età compresa tra i 26-30 anni, master di specializzazione xy, più 2/3 anni di comprovata esperienza nel settore nel quale si ambiva a lavorare. Ogni commento è superfluo.
Fatti reali, adesso. Ho vissuto quale membro consultivo l’incomunicabilità tra la nostra compagnia di bandiera e l’olandese; ho conosciuto la destituzione improvvisa da una poltrona che doveva essere “occupata da un culo più pesante”, per TRE volte più pesante. E ancora l’eliminazione del terzo piano di un pregiatissimo palazzo dei parioli dove ubicava il dipartimento dei progetti e relazioni internazionali di una nota Università Telematica. Tutti, tutti fuori! Respiro. Sorriso. Perché tutto questo può diventare una fortuna. Perché una cosa è certa, magari il posto non ce l’hai più, ma quello che hai imparato e dato, con comprovate lettere di encomio che ti mettono in bocca per il tuo silenzio, diventa una bacchetta magica. Cancellate tutto dal curriculum, oppure scusate, estremizzavo, esaltavo una condizione dannata, che conosco finanche troppo bene, (tanto non lo leggono, lo vedono soltanto), però se proprio ci credete ancora mandatene uno in giro, io l’ho fatto, con su scritto alla voce caratteristiche personali: capacità di fare, inventare, provare, sperimentare, sbagliare, ottimizzare. Perché no?! Un’ultima cosa per favore, a chi come me, come noi, e siamo davvero tanti, ha bevuto champagne prima, e leccato l’asfalto dopo x gli stessi datori di lavoro, voglio ricordare che noi valiamo, possiamo ancora, che sappiamo cosa vuol dire perdere tutto e ricominciare con la sola capacità di fare. E ricordiamoci che sapere parlare, permette di fare.
Gisella Capuano
Ps. Una lettura alleata: Luisa Adani. Quarant’anni. Trovare, ritrovare e cambiare lavoro. Ed. Etas.

Lettera pubblicata il 21 Settembre 2009. L'autore ha condiviso 5 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Lavoro

La lettera ha ricevuto finora 12 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    lipsia -

    Invidio il tuo ottimismo. Io di anni ne ho 10 più di te e mi sono ritrovata con in mano una lettera nella quale mi si ringraziava per l’ attività prestata presso l’ azienda (11 anni)ma che per l’attuale congiuntura economica in atto e le gravi difficoltà economiche in cui versa l’ azienda si vedevano costretti a sopprimere la mia posizione.
    Certo, mi hanno anche pagato il preavviso di un mese, senza farmelo espletare, nonostante le mie insistenze.
    E ho qualche, anzi molti dubbi sulla motivazioni che mi sono state presentate.
    Non ho nè laurea nè master, solo un misero diploma e la mia esperienza.
    Però alla luce di questi avvenimenti, sono caduta in una profonda depressione, continuavo a chiedermi se sarei stata in grado di trovare un altro posto di lavoro, la paura di dimenticare tutto ciò che avevo imparato.
    Mi sono disperata e lo sono ancora,perchè comunque qua in Italia ricominciare è veramente difficile, troppa burocrazia, troppi tempi morti fra un documento e l’ altro,intanto il tempo passa.
    Ma io mi sono stancata di aspettare.
    Ti faccio mille auguri

  2. 2
    gisellacapuano -

    no, non stancarti per favore! da come scrivi (sei la stessa di divorzio giudiziale?) vedo una persona perbene, consapevole, coraggiosa, magari abbattuta, ma capace di vedere il reale stato delle cose che la circondano. e non è poco, credimi. gli anni sono pietre a pezzi dentro la pancia quando hai perso o non hai raggiunto i risultati sperati, validi solo se sacrificati, cioè lottati per il benessere proprio e di chi amiamo. Ma tu, sei una donna completa, questo traspare dalle righe che ti descrivono e che molto spesso raccontano le persone meglio dei discorsi confezionati o dei cv comprati. Non so dove vivi in italia, perché anche questo è un discorso a parte per le esigenze professionali e personali; il territorio è un incentivo al benessere o al malessere. Condivido la tua amarezza, forse tristezza, ma sono certa che possiedi tutte le risorse per rimetterti in piedi e avanzare, non indietreggiare. E me lo racconta la tua voglia di scrivere su questo sito e condividere con tutti noi la tua storia, che è la nostra storia. L’ottimismo, dicevi? È una vitamina che mi ha prescritto la voglia di restare salda, nonostante tutto, a questa vita. La puoi trovare da qualche parte nel tuo cervello e usarla all’occorrenza…hai presente gli ormoni del benessere? Qualcosa del genere, quando nemmeno te ne accorgerai la produrrai da te, per te e per gli altri, e allora tutto cambierà pur restando uguale. Ti abbraccio con affetto. gisellacapuano

  3. 3
    lipsia -

    Si, sono la stessa del divorzio giudiziale. Per la serie le sfighe non arrivano mai da sole. Ti ringrazio delle tue parole, mi fa bene leggerle, in questi giorni in cui i cosiddetti amici e anche la famiglia purtroppo (dopo i primi momenti di incoraggiamento)sono latitanti. I momenti di ottimismo si alternano a quelli di pessimismo più nero. Passo le mie giornate cercando qualcosa da fare, di iscrivermi a qualche corso o cercando anche qualche lavoretto part-time. Credevo fosse facile, ma non è così.
    Fra poco sarò costretta ad abbandonare il mio appartamento non potendomi più pagare un affitto e, non volendo nemmeno gravare sui miei genitori, che comunque in questa situazione si trovano coinvolti volenti o nolenti.
    E il loro dispiacere è la cosa che mi fa stare più male.
    Comunque hai ragione, devo cercare di rimettermi in piedi, anche se in questo momento non ci sono i presupposti.
    Ti ringrazio davvero tanto e ti faccio molti auguri

  4. 4
    gisellacapuano -

    Dalle mie parti si dice che con gli amici e i parenti non ci devi fare nenti, cioè niente. Confermo! Ma sovente, fortunatamente, questi sciacalli non meritano nemmeno un pensiero, una lacrima, una riflessione…magari, uno scritto;più in là, quando avrai digerito la mortificazione e superato la solitudine dell’indifferenza. Sorridi ,perché ancora una volta hai la situazione sotto controllo, te ne accorgi e quindi diffidi. Va già bene. Cosa puoi fare, mentre aspetti che la ruota giri ancora? Aiutami a capire non tanto cosa sai, perché dimostri di sapere abbastanza, piuttosto cosa conosci, cosa sai fare. Intanto grinta, lipsia. I tuoi se ti vedono combattiva, tifano , parteggiano, non si esasperano e creano quell’ambiente sereno (bè, più o meno) che ti permette di riflettere calma sul da farsi. Recita un mantra: io sono una donna calma. Scrivilo sullo specchio del bagno, suppongo il primo posto dove vai la mattina e l’ultimo della sera. Recitalo col respiro, cioè sempre. Finché non diventerà una condizione reale. Nel frattempo, non fare passi falsi. Non scegliere in contemporanea di: trovare lavoro, trovare casa, sputare ai parenti, indulgere con i figli, limitare i sensi di colpa verso di te, i tuoi…stop. Cosa puoi gestire nell’immediato? Appena te stessa. Allora, dai la priorità all’essenziale. Tu. Metti ragione e istinto tra passione e sentimento per darti una chance, due, tre… e le chance si daranno a te. Un bacio,gisellacapuano

  5. 5
    lipsia -

    Ciao Gisella, intanto ti ringrazio per le tue belle parole, che mi sono state molto d’ aiuto e mi hanno fatto molto riflettere.
    In questi giorni (due soli giorni) in realtà certe situazioni che mi sembravano insormontabili si stanno lentamente dipanando.
    O forse, perchè ho già dato troppo in sofferenza, è come se le cose mi scivolassero addosso, come se ad un tratto avessi indossato una cappa impermeabile.
    Così, tirando fuori le palle, sto preparando una memoria difensiva insieme al mio avvocato per il mio divorzio, ed è stato un bene.
    riuscire a raccontare e scrivere senza emozioni è fantastico, un toccasana, dato che poi tutte quese cose verranno sbattute in faccia a tre persone estranee, che avranno il potere di giudicare riguardo la mia vita e il mio futuro. Per 300 miseri euro, a cui, francamente avevo quasi deciso di rinunciare, perchè non volevo avere altro dolore.
    Ma in fondo, mi sono detta, rinunciare perchè? Così cercando informazioni qui e la (Internet è una vera benedizione in questo senso) ho intravisto parecchie possibilità per me stessa.
    E nonostante i miei figli ho deciso di lottare per quello che, secondo me è un mio diritto, una specie di risarcimento.
    Visto che nessuno, mi ha mai regalato nulla.
    La cosa più bella è che ho parlato con mia madre, e abbiamo rinvangato vecchie cose, di cui non vado molto fiera e che l’ hanno fatta soffrire e ne soffriva anche quando me ne parlava oggi.
    Mi vergognavo molto sai, ma lei molto serenamente ha capito che queste cose sono successe in un certo contesto se vogliamo anche di ignoranza. Non ne avevamo mai parlato in 30 anni, e io sicuramente non mi merito la madre che ho, questo l’ ho capito.
    E mi ha anche confermato la sua disponibilità ad aiutarmi, e darmi una mano per tutto. Spero per me, di non dovere mai arrivare a tanto,
    ma già mi sento incredibilmente meglio. E piano piano sto cominciando a riemergere.

  6. 6
    lipsia -

    Quello che mi lascia incredula sono le difficoltà per riuscire ad inserirsi an alcuni corsi (le doti formazione per la mia provincia sono esaurite), ma io sono disposta anche a pagarmelo un corso, tuttavia la precedenza viene sempre data ai giovani. Eventualmente se qualcuno rinuncia, avrei delle possibilità.
    Giusto che sia così. Ma la realtà è che comunque io per forza mi devo reimpiegare e non posso permettermi di perdere altro tempo. Ma nessuno sembra volerlo capire.
    Hai ragione, nell’ immediato posso appena gestire me stessa e credimi ce la sto mettendo tutta. Due settimane in casa, a fare la larva mi sono bastate, non posso buttare via il mio tempo, proprio io che predico sempre agli altri, quanto questo sia importante.
    Cosa so fare? In realtà so fare bene alcune cose, ma credo che ora sia necessario reinventare.
    Nell’ immediato, sto cercando di godere di queste bellissime giornate di sole, e di aprofittare del tempo libero facendo lunghe passeggiate in bicicletta, leggendo e studiando un po’ di tedesco. Ma è una lingua ostica, necessaria alla realizzazione di uno dei miei progetti.
    Scrivo, mi esercito col mio amato spagnolo, faccio qualche traduzione.
    Ed è subito sera…Perchè nonostante io sia a casa, la mia giornata inizia e finisce esattamente negli stessi orari che avevo quando lavoravo.
    Il mio precedente impiego era di contabile, ed essendo l’azienda a conduzione familiare (mio fratello ne è il titolare) facevo tutto, anche perchè abbiamo iniziato insieme da zero, quindi lì ho lasciato davvero una parte di me. Spero ovviamente di essere reintegrata è per quello che mi vorrei specializzare, per poter offrire qualcosa in più, nel caso. Ma è bene non illudersi. A mio fratello non porto rancore, (all’ inizio si, ma penso sia comprensibile). E sono troppo orgogliosa per propormi sempre come una palla al piede.
    Quindi sto cominciando a riemergere…e radunare le idee.
    Un abbraccio

  7. 7
    gisellacapuano -

    Ciao lipsia, scusami per il ritardo, ma sono felice di leggerti articolata e serena. Di questo sanno le tue ultime risposte. Gustano di combattività, iniziativa e fiducia. Sì, fai bene a non portare rancore a nessuno in particolare o generale, la testa ti serve per pensare non per sacrificare le risorse che stai individuando per ricominciare. il ritmo che scandisce le tue giornate proteggilo più che puoi, anche durante il “dolce far niente”, perché ti ricorderà puntualmente che esisti e devi vivere. Al meglio. La veglia e il sonno sono le lancette della vita e vanno salvaguardate. Proprio il fatto che nessuno ti abbia regalato nulla ti spinge a stare in guardia, all’erta nei fatti della vita. Tutti quanti. Qualcosa spunterà. Puoi portare un paio di cv nelle agenzie interinali, tipo metis, adecco… il curriculum fallo più semplice che puoi, paga sempre. Ti intendi di numeri? Bene! Puoi farli, e li farai! Prova anche nei bar come cassiera o contabilità, negozietti…cercano sempre. Gli unici che fanno e hanno bisogno di un turn over continuo. Pagano poco, ma l’essenziale lo avrai. Le madri sono dei miracoli della vita, quasi tutte. Ci riservano sorprese e carezze insperate perché spesso sottovalutate. Tu sei madre e lo sai. Lipsia, dammi buone nuove. So che presto ne avrai. Di cuore, gisella

  8. 8
    lipsia -

    Ciao Gisella, la buona nuova è che da domani ritorno a scuola…eh si, finalmente mi hanno accettata per un corso sempre inerente al mio lavoro di contabile. E nel frattempo mi hanno offerto due pomeriggi
    presso le ACLI per fare l’ assistenza fiscale ai pensionati o chi ne ha bisogno…credo di avere tanto da imparare e anche qui, mi hanno proposto di frequentare dei corsi, che ancora non so se farò, perchè pensa che ti ripensa, girovagando in Internet e memore della mia esperienza di volontariato ho deciso che voglio diventare operatore multiculturale e quindi, dare una svolta alla mia vita lavorativa.
    L’ esperienza non mi manca, posso riunire tutto quello che so fare
    (anche i numeri servono)e frequentare un corso, credo che mi dovrò trasferire a Padova per qualche mese, ma va bene così. E chiaramente spero di trovare un lavoro, ma già questo progetto mi riempie di entusiasmo e non vedo l’ ora di poterlo realizzare.
    Il corso di contabilità che farò da domani è molto impegnativo 64 ore articolate in 8 giorni quindi 8 ore al giorno, ma siccome mi è stato offerto gratuitamente mi sembrava un peccato non aprofittare.
    A seguire farò un altro corso ma di orientamento 2 settimane, atto proprio a farmi realizzare quanto desidero e dopo una valutazione (spero positiva)dovrei partire.
    Ho letto con molto interesse i tuoi blog e comunque ti devo ringraziare davvero tanto tanto.
    Un abbraccio

  9. 9
    gisellacapuano -

    lipsia, sono felice!!! che bello. vedi che la capacità di fare che insegna l’esperienza, quella vera, paga sempre. sarai nel pieno del tuo corso, impegnata e raggiante. io lo sono con te. quando puoi raccontami del tuo cammino, perchè le strade non asfaltate che diventano traiettorie sicure sono già un buon traguardo. e tu sei il carburante della tua vita. grazie per avere incrociato qualche raggio delle mie proiezioni. ti abbraccio,gisella

  10. 10
    lipsia -

    Sto frequentando un corso per disoccupati e inoccupati, e a parte sentire le deprimenti parole di chi insegna, che ci dicono che frequentare questi corsi non serve a niente (affossando così le magre speranze di chi vi partecipa) ho avuto modo di toccare con mano la terribile realtà della disoccupazione, e le mille speranze che in essa si vanno a spegnere.
    Già, perchè se è terribile per le persone della mia età, lo è anche per i giovani, anzi forse per loro risulta più frustrante, perchè comunque non hanno l’ opportunità di costruirsi un futuro, mentre io un certo percorso l’ ho già fatto. Ho conosciuto ragazzi/e laureati in discipline giuridiche,economiche e bancarie, ragazzi preparati a cui viene negata qualsiasi opportunità di esercitare per quello che hanno studiato e che, sono costretti a fare qualsiasi altra cosa, pur di poter lavorare.
    Così c’è Caterina che laureata in scienze economiche frequenta il corso per contabile, Liliana laureata in giurisprudenza e prossima all’ esame di stato che frequenza paghe e contributi perchè in qualche maniera deve pur mantenersi. Mi chiedo, come sta la dignità di queste persone, la mia compresa? alle quali lo stato non è capace di garantire quello che è il primo dei diritti costituzionali.
    Nonostante le scarse prospettive, regna comunque un clima di ottimismo ed è stato bello confrontarsi e continuare a farlo anche in allegria se vogliamo.
    Mi dispiace solo che,i nostri giovani qua in Patria non riescano a programmarsi uno straccio di avvenire, altro che bamboccioni.
    Io ho conosciuto ragazzi con la voglia di fare, che si scontrano sempre con un muro di no e di difficoltà.
    Abbiamo uno stato assistenzialista con gli extracomunitari (e mi va bene),
    ma ai nostri giovani chi ci pensa?

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