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Poi ti guardi dentro e…

Devo proprio aver toccato il fondo se mi trovo qui, alle prime luci dell’alba, in procinto di esprimere solo in parte tutte le amarezze che imperversano nella mia mente in questi giorni..di festa. Disprezzo il Natale e quasi tutte le altre festività. Potrei ricollegare a ciascuno di questi eventi almeno un episodio negativo che mi ha ferito, amareggiato. Aggiungiamo anche il giorno del compleanno, che forse è il giorno che odio di più perché commemorativo di una vita di stenti, di persone che mi hanno voltato le spalle, di delusioni e soprattutto di sfiducia in se stessi. Ho lottato per fare in modo che le cose cambiassero, per ritrovare fiducia in me stesso, nelle mie capacità..e ho scoperto che in fondo non ero da buttare..una persona con molte potenzialità, con una buona propensione al dialogo e un quasi morboso attaccamento alle persone che soffrono..ho scoperto che dietro queste mie azioni benefiche si nascondeva un’ipocrisia di fondo..che ero e sono una persona insicura, che ritrova sicurezza, voglia di vivere e di lottare soltanto davanti a persone in preda ai loro problemi..ma ho continuato ad essere presente..anche se in cambio ho ricevuto soltanto ingratitudine..non da parte di tutti..già..perché sono cambiato anch’io..gli eventi mi hanno reso più audace e determinato quando si tratta di chiudere con le persone..l’ho fatto e lo continuo a fare..sento di non potermi fidare di loro..mi sono sentito sfruttato..ma forse era quello che cercavo per sentirmi importante, per assumere un ruolo all’interno di una società che sembra respingermi tutte le volte che provo a fare quel piccolo salto di qualità che mi renderebbe un po’ più soddisfatto. Sono in procinto di laurearmi e non so cosa fare della mia vita..dovrei forse seguire il consiglio dei miei familiari: un cane bastonato che può solo studiare per un futuro migliore..è quello che pensano di me..d’altronde, per anni ho cercato di fare solo questo, vuoi per un senso di colpa verso di loro per i precedenti scolastici vuoi perché la vita sociale non mi aveva dato molto e speravo attraverso l’università di cambiare, di maturare..e così ho pensato stessero andando le cose..poi però..le difficoltà con l’altro sesso, le incomprensioni con la famiglia, la consapevolezza di aver sacrificato troppe cose della mia vita, di trovarmi in un punto di non ritorno..e piano piano si è spenta ogni speranza dentro di me..e ho ricominciato a pensare al suicidio, come passo quasi obbligato, perché forse è questo che il destino voleva per me. Ogni giorno trovo un motivo per vergognarmi di me stesso..la mia indecisione, l’incapacità di rivoluzionare la mia vita, cercando punto per punto di schiacciare ogni paura..e infine, come mi rapporto alle persone, come sto terminando gli studi. Ero partito piuttosto bene, nonostante nessuno credesse in me, ma nell’ultimo anno è venuto meno perfino l’ultimo caposaldo di questa grottesca vita, che era lo spirito di sacrificio per avere un futuro libero, una forza di volontà che mi ha reso celebre, temuto e rispettato dai colleghi, così come dai professori; eppure, qualcosa è cambiato dentro di me, o forse si è semplicemente svelato il bluff che si celava dietro questa mia presunta trasformazione..e quel giorno tanto atteso, quello da cui ripartire per un’esistenza dignitosa appare sempre più lontano, tarda ad arrivare. Ho lottato con le unghie e con i denti per superare gli ultimi ostacoli e, pur soffrendo le pene dell’inferno, sono riuscito finora a portare avanti il mio progetto..ma il passo diventa sempre più lento..e mi accorgo di quanto inutile e insignificante sia stata la mia vita, di quanto le persone intorno a me non meritano alcun rispetto, alcuna comprensione per quello che hanno fatto..non mi importa niente di quanto soffriranno in mia assenza, vivo o morto che sarò. Nel mio cuore non c’è posto per loro. E’ un periodo difficile, in cui riesco a fidarmi solo di me stesso..non trovo aiuto se non qui nel virtuale, di tanto in tanto…potrei fare la lista delle cose di cui oggigiorno mi vergogno e che purtroppo stanno superando le cose di cui vado fiero..e che si riducono principalmente nel fatto di non avere vizi (fumo, droga, alcol), di essere fin troppo prudente e con i piedi per terra, ma sopratutto di aver scelto di rimanere single da circa 7 anni perché credo in un amore che nessuna donna finora ha saputo darmi..opportunismo, mera attrazione fisica, bisogno di dimenticare qualcuno, capriccio..non sono questi i migliori biglietti da visita per entrare nella mia vita..provateci ancora e vi farò patire le pene dell’inferno. Non mi fregate più. Non so che succederà..mi ci vorrebbe un segnale per capire come procedere. Così non so proprio cosa fare. Certo non farò come tanti altri che hanno imboccato le strade più semplici, dalla prostituzione dell’anima alla ricerca di una persona che si prenda cura di loro, pur non amandola..ipocrisia orrenda. E alla fine non resta che il solito dubbio amletico: morire o continuare a vegetare?

Lettera pubblicata il 26 Dicembre 2011. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    Toxicity19 -

    Perchè parli di ciò che gli altri hanno fatto o non hanno fatto per superare il dolore? Perchè, invece di impantanarti in questo tuo vittimismo che ti fa sentire glorioso e sacrificato, non inizi a comprendere quale sia il modo migliore PER TE STESSO di conoscere e trasformare il TUO di dolore?
    Fino a quando parlerai degli altri, di ciò che avrebbero dovuto fare, secondo te, e nn hanno fatto, non fai altro che “girare” intorno al problema, a quel punto di non ritorno di cui parli.
    Nessuno è la causa di ciò che siamo, di ciò che diventiamo; nessuno è responsabile di ciò che scegliamo. Nessuno è responsabile della nostra sofferenza.
    Fino a quando riterrai colpevoli gli altri, niente potrà cambiare.

  2. 2
    cujola -

    ciao..lo so che è difficile superare i brutti momenti,e da ciò che scrivi sembra che questi brutti momenti durino da sempre forse..ma credo che valga sempre la pena vivere perchè prima o poi qualcosa di bello arriva..e arriverà anche per te..perchè le cose belle arrivano se non ci si stanca di aspettare..ma arrivano anche nel momento in cui si ha un atteggiamento diverso verso la vita..un atteggiamento di fiducia verso tutto ciò che può avvenire,non di volontà di sottrarsi,di morire..perchè in quel modo anche ciò che di bello c’è non viene visto..
    non voglio avere la presunzione di capire ciò che stai provando..però volevo dirti queste poche parole sperando che possano almeno farti riflettere..

  3. 3
    Mariù -

    Dubbio amletico…? Io aggiungerei una terza ipotesi…iniziare a vivere!

  4. 4
    lacrima -

    non disperare, c’è chi è messo peggio di te…
    da che ho memoria dai miei sono arrivati solo insulti, tutto sommato sono stata un errore come più volte mi è stato ricordato.
    Ogni giorno sono in competizione con me stessa per fare di più, per dimostrare al mondo che non sono la fallita che dicono loro.
    Sono morta dentro da anni, ma nella mia testa un lumicino di speranza per me c’è, il mio ragazzo me l’ha dato e senza nemmeno rendersene conto, se solo sapesse tutte queste cose mi porterebbe via di qui all’istante

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