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Ho tenuto tutto dentro fino all’età di 42 anni

Chiedo scusa, ma sono negata col pc. Volevo innanzitutto dare un consiglio al ragazzo della lettera “me stesso”, credo che tu ti debba far aiutare da un competente, te lo dice una signora che già lo fa e sa cosa vuol dire andare in terapia. I miei problemi cominciano all’età di 6 anni, quando ho subìto abusi da parte di un cugino e tenuto tutto a tacere alla mia famiglia, finchè ho conosciuto il mio attuale marito, al quale l’ho dovuto dire, perchè avevo problemi con gli uomini. Tutto tenuto dentro fino all’età di 42 anni, quando ho conosciuto la mia psicologa e,allora, ho cacciato tutto fuori, ma la mia famiglia ne è sempre all’oscuro. In poche parole, questo mi ha portato grossi problemi comportamentali, inadeguadezza in tutte le situazioni ecc. Ora con mio marito va tutto male, sono rimasta con lui solo per mio figlio che deve iniziare l’università, e adesso sto prendendo in considerazione di lasciarlo. Ma ho paura, non ho un lavoro e non vorrei rimanere in questa casa che è vicina ai suoi. Non so come fare, avrei bisogno di qualcuno che mi aiuti, anche perchè trovare un lavoro a 50 anni non lo credo possibile. Spesso penso che l’unica soluzione è farla finita. Non riesco nemmeno a tradirlo proprio perchè non riesco a stare con nessuno. Chi mi può dire cosa fare? grazie, Silvana4910

Lettera pubblicata il 26 Aprile 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 5 commenti

  1. 1
    colam's -

    Perche’ va male con tuo marito ? La sensazione che ho (forse sbagliata) leggendo la tua lettera e’ che va male con lui in quanto hai problemi con gli uomini.

    La mia esperienza di quello che vivi e’ che il divorzio peggiora i casini.

  2. 2
    Silvana4910 -

    Salve, vorrei rispondere al commento di colam’s. I problemi con mio marito riguardano principalmente la sua famiglia, in quanto ai tempi d’oggi è ancora una famiglia “padre padrone” formata da un nucleo di fratelli e sorelle e dove solo uno di loro gestisce tutta l’economia e tutti gli altri, compreso mio marito che è l’ultimo, dipendono da lui. Premetto che vivo in un paesino dove non c’è niente e tutta la famiglia di mio marito lavora assieme. Io dipendo dalla sua famiglia e a lui sta bene così, viviamo tutti vicino e anche in casa non posso prendere decisioni. Quindi i litigi continui sono proprio perchè cerco di fargli capire che non sto bene in questa situazione, ma per lui va bene così. Per questo ho mi sono allontanata da lui anche fisicamente e, sembra che lui stia bene così, e quando gli parlo di separazione, lui mi risponde che non se ne va da questa casa. Ma in effetti non voglio restarci nemmeno io vicino ai suoi.Cosa fare? Silvana4910

  3. 3
    Stefano614 -

    Se sei andata in analisi non hai tenuto tutto dentro. Ti avrà fatto capire la tua psicologa che chi ti ha usato violenza non può e non deve rappresentare tutti gli uomini. Cerca di approfondire il dialogo con tuo marito prima di pensare ad una separazione. Il suicidio non rappresenta mai una soluzione a nulla..

    Coraggio

    Stefano

  4. 4
    colam's -

    OK penso di capire la situazione.. Se ti separi da lui non posso che consigliarti di lasciare quel paesino, o per te sarà l’inferno, visto che la famiglia di tuo marito sono una sorta di tribù.

    L’unica riflessione che mi verrebbe di farti è che lui era quasi sicuramente già così quando lo sposasti 20 anni fa. Probabilmente lui non è cambiato, sei cambiata tu, e probabilmente è l’analisi che ti ha fatta cambiare. Oltretutto, ti è anche andato bene così perché tu hai accettato di vivere con lui senza lavorare e a casa “sua”, anzi probabilmente della sua famiglia.

    Non vedo per ora vie d’uscita, perché credo che lui non si metterà mai contro la sua famiglia, e rimarrà rigidamente quello che è sempre stato. Probabilmente lui pensa “è lei che è cambiata, il problema è suo” e tu continuerai con il tuo malessere. Forse, adesso che vostro figlio si fa grande, dovresti provare a crearti una dimensione tua, un tuo lavoretto, qualcosa che ti permetta di costruirti almeno in parte un tuo mondo nel quale tuo marito e la sua famiglia non rientrano ?

    Comunque con il divorzio la principale vittima rischia di essere vostro figlio (l’ho vissuto sulla mia pelle, da figlio)…

  5. 5
    Silvana4910 -

    OK colam’s! Hai centrato la situazione, mio marito è sempre stato così e io sono cambiata dopo la terapia, ma la situazione della famiglia io non la conoscevo perchè non siamo dello stesso paese e lui mi ha fatto sempre tante belle promesse. Mi dispiace anche per te che hai sofferto per la separazione dei tuoi, ma mio figlio certamente non ha vissuto meglio di te, non gli abbiamo reso la vita serena. E’ difficile trovare qui un lavoretto, ci sto provando, ma niente. A Stefano614 vorrei dire che la parola “suicidio” fa parte del mio vocabolario da quasi tutta la mia vita, l’ho quasi provato una volta quand’ero fidanzata con mio marito, ma non sono mai riuscita a portarlo a termine. Detto dalla mia dott.ssa era un’ennesima richiesta d’aiuto, perchè tutto calcolato. E poi volevo dirti che la mia famiglia è sempre all’oscuro dell’abuso e, ogni volta che vado a trovarla, io non riesco mai ad essere me stessa e il più delle volte incompresa. Forse sono così dentro questa situazione che non riesco a perndere nessuna iniziativa.

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