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Sucidio, perché è ritenuto un peccato?

Perché in ogni cultura si pensa al suicidio come a una cosa oltremodo da non fare? È denigrato dalle religioni perché le persone non riescono ad accettare le scelte personali di un individuo? Certo non va presa alla leggera come decisione… ma perché ostacolare tanto e addirittura, accanirsi su queste persone che chiedono solo un po’ di dignità e rispetto per le loro scelte? Non abbiamo forse il libero arbitrio? O vale solo per certi casi? Solo perché si ha fatto una scelta così radicale non si perdono i diritti che ogni uomo o donna ha. Bisogna accettare, rispettare le decisioni altrui.

Lettera pubblicata il 12 Gennaio 2013. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Riflessioni - Spiritualità

La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    blackjack -

    Cara jessicastanca, hai posto una bella domanda che implicherebbe una lunga ed articolata risposta.La vita, si sa, è quello che è. Di certo non è bella per definizione come qualcuno sostiene, tutt’altro… a volte è interessante, spesso è ingiusta se non ingrata, talvolta è anche peggio, come lo è stata la mia da sempre, o quasi. E non ti nascondo che a me la morte non spaventa affatto, anzi….ma da qui a “staccare la spina” di mia iniziativa, ce ne passa. Perché un conto è l’accanimento terapeutico su un povero corpo che vegeta, un altro è dare forfait alla vita per i più disparati motivi che, per il diretto interessato potrebbero essere più che plausibili, ma che agli occhi degli altri hanno come comune denominatore un termine a scelta tra egoismo e vigliaccheria, dal momento che gli effetti si ripercuotono inesorabilmente su altre persone, leggi genitori, fratelli, coniugi, figli. Un mio caro amico ha perso il figlio due mesi fa. Si è suicidato perché la sua fidanzata storica l’aveva mollato. Se tu avessi visto la disperazione di quella famiglia, jessica..le lacrime di due persone stremate dal dolore che continuavano a ripetere perché, per non parlare della sua ex, che si sente addirittura colpevole. Parli di rispetto delle scelte dell’individuo…ma fino a che punto si è liberi? fossi stata tu la madre di quel ragazzo o peggio, la sua fidanzata, come ti saresti sentita? Se poi la vogliamo mettere sul piano “sacro” beh, sappi che la vita “potrebbe” continuare dopo la morte, e, mettendo da parte le fiamme eterne, non solo i suicidi non sono accolti con pifferi e tamburi, ma dovrebbero ripetere l’esperienza terrena bypassata col suicidio perchè credimi, C’E’ una vita dopo la morte, quella vera, per inciso dal momento che noi non siamo semplici esseri che tirano a campare tra alti e bassi e mille problemi… siamo spiriti immortali che si incarnano per vivere le esperienze necessarie a farci evolvere. Fatti aiutare Jessica, e non mollare mai!

  2. 2
    titty2417 -

    cara Jessica,mio padre si è suicidato 2 anni fa circa,il 19 febbraio,data da dimenticare,ma impossibile,dopo lunga depressione latente,ha deciso di farsi trovare appeso a una finestra,e ti risparmio la scena…ancora adesso ne pago le conseguenze avevo 22 anni allora…ed era l unica persona al mondo che non avrei mai voluto perdere,era la mia più grande fonte d ansia per tanto che ero morbosa e viscerale nei suoi confronti eppure…nulla serve sedute psichiatriche e psicologiche(se non a lenire il dolore psico-fisico che comporta) la morte te la porti nel cuore mia cara,e se la porta chi rimane non chi compie il gesto perlopiù egoistico.FORSE e dico FORSE soltanto adesso sono riuscita a perdonarlo,e sai perchè?perchè appunto come dici tu bisogna rispettare le scelte personali,se dio c è appunto ci ha dotati di libero arbitrio,di vivere come e per quanto vogliamo,ma non per questo è giustificabile,perchè ogni giorno persone muoiono senza senso,ogni giorno persone lottano per vivere,e quando in questa vita hai la salute..davvero tutto il resto è risolvibile,adesso mi ritrovo senza padre,con tanti se e ma e infiniti perchè,vivo di suoi ricordi e di suoi insegnamenti,perchè la psicologa una cosa mi ha insegnato..dove finisce lui cominci tu.e cosi ho fatto ho iniziato dopo un forte e grande dolore come questo a VIVERE,a dispetto di ciò che può sembrare impossibile,è vero ciò che non ci uccide ci fortifica,e non c è cosa più bella di soffrire e poi saper ricominciare.io ho imparato a rispettare la vita,gli altri e le scelte di chiunque mi circondi,perchè il peccato non è come vivi su questa terra e come smetti di vivere,il peccato è proprio non vivere mentre ci sei,scusa il gioco di parole..un abbraccio

  3. 3
    pinguina -

    Partiamo dal presupposto che “ogni uomo è libero”… ma perché un uomo dovrebbe decidere di togliersi la vita? debiti? amore finito? vergogna? non so!! Il suicidio non è una scelta che si può accettare. Non si può accettare almeno per un milione di motivi. Il primo di tutti è che ci sono persone che muoiono ogni giorno e farebbero qualsiasi cosa per vivere anche un solo giorno in più. il secondo è che tua madre e tuo padre ti hanno dato la vita. per sbaglio o no, con amore o no. ma TU SEI VIVA. Ogni persona ha un compito nella sua vita, basta trovare il proprio. Ci sono tantissime cose belle nella vita! Il vento sulla pelle, il sole che ti scalda, l’amore incondizionato che si prova a tenere in braccio un bambino appena nato!! e tante, tantissime altre!
    Se mi sai dare almeno un motivo per cui la morte è meglio della vita, allora potrò accettare la scelta di suicidarsi.
    Nel frattempo pensa a quello che la vita ti ha dato, a quello che la vita ti ha tolto. e pensa se sei stata meglio quando la vita ti ha dato o quando la vita ti ha tolto.

  4. 4
    Rocky -

    Non è vero che tutte le culture condannano il suicidio. E certamente non è vero che un Dio misericordioso si adiri con chi non ha più avuto la forza di vivere. I suicidi non vanno giudicati. E sono certo che Dio, se esiste, non lo fa. E sicuramente nessuno di noi può permettersi di sminuire il dolore altrui, nè di giudicarlo.

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