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Non ce la faccio più, sto crollando

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Lettera pubblicata il 29 Gennaio 2016. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amore e relazioni

La lettera ha ricevuto finora 40 commenti

Pagine: 1 2 3 4

  1. 21
    Lux79 -

    Grazie condor e grazie a tutti gli altri per le risposte. Mi deve dare dei soldi quindi almeno in questo febbraio ci dovremo vedere. Poi da marzo chissà…. Comunque visto che domenica abbiamo avuto una discussione dove è arrivato a dirmi “vuoi che non ti invito più!?!” (io ho risposto “se lo fai mi dai una pugnalata! Lascia che sia io a decidere cosa fare e rispetta i miei tempi!”), é sparito e non mi cerca. Meglio per me ovviamente, ma sapere che magari non mi cerca perché starà pensando alla nuova fiamma mi fa soffrire troppo! Credo di aver esaurito ogni energia. Non merito quanto mi sta accadendo! Ho dato tanto a questa storia ed ero io a meritare le sue attenzioni ora! Se non altro ho imparato una grande lezione. Ma troverò qualcun altro che mi farà vivere emozioni ancora più belle? Ho grandi dubbi. Questo mondo è sempre più superficiale, categorizzante e basato soprattutto sull’atto sessuale fine a se stesso.

  2. 22
    Condor -

    @Lux79 ma chi se ne fotte dei soldi che gli devi dare?!?! sbattitene!! caxxi suoi!
    Non usare scuse per rivederlo. Se proprio gli vuoi restituire i soldi fagli un bonifico e finita li!
    Devi considerarlo morto! ma non lo farai, e soffrirai ancora, nella speranza che torni da te! Ma devi metterti in testa che è finita!!
    Troverai un altro? boh! ci vuole sicuramente molta fortuna, poi non conosco bene il tuo mondo, quindi non saprei bene cosa consigliarti per il tuo futuro.
    Ma una cosa la so: devi elaborare il lutto, e per questo ci vuole tempo, dolore e NO-CONTACT assoluto!!

  3. 23
    rossana -

    Lux,
    se mi posso permettere, non riporre la speranza in “emozioni ancora più belle” in un’altra persona. cerca di trovarle innanzitutto in un tuo personale rafforzamento d’identità e in qualcosa che dipenda soltanto da te, su cui costruire una base abbastanza stabile d’equilibrio interiore.

    so che può non essere per niente facile ma, volendolo fare, si dovrebbe iniziare a piccoli passi, con un impegno soprattutto di volontà tesa al positivo.

  4. 24
    Lux79 -

    @condor Mi deve lui dei soldi e non pochi ? Anche perché li ha anticipati una persona ed io ho fatto da tramite e non voglio rimetterci.
    Questo mondo è complicato: se non hai certe caratteristiche o se non fai sesso al primo appuntamento, é difficile che qualcuno ti prenda in considerazione. Il bravo ragazzo, tutti lo vogliono ma nessuno se lo piglia! Si conosce gente solo se ti poni in un certo modo (cioè affamato di sesso) e se sei superficiale (cioè sempre sorridente, senza pensieri e problemi). Ma é così ovunque, no? La gente se hai una opinione discordante, se ogni tanto ti abbatti, se non ti vesti e comporti in un certo modo, non ti caga. Qua poi ci sono le categorie, e se uno è molto se stesso tanto da non sentirsi rinchiuso in stereotipi, viene tranquillamente visto in modo strano. Non si può essere se stessi, bisogna adeguarsi. Sono uno buono, generoso, paziente, simpatico, ma sono tutte cose che ho dentro. Fuori invece, non sono uno che si fa notare e questo è penalizzante.

    @rossana Avevo riflettuto su quello che poi hai scritto tu. Il mio “personale rafforzamento d’identità” l’ho avuto quando ero ventenne, un ragazzino che non conosceva l’amore ma lo desiderava con forza. Ora che ho (s)fortunatamente conosciuto l’amore e capito che ho bisogno di trovare le mie certezze nell’affetto degli altri (lo so che è sbagliatissimo), beh non riesco a ritrovare la forza per starmene da solo. Vado avanti, vivo la routine quotidiana, ma ormai non sono più lo stesso. Ad ogni delusione il mio sorriso si spegne sempre più, così come la speranza. Ma se tanto nulla dura per sempre e se la vita principalmente ti da solo sofferenze, che senso ha vivere? A me adesso non interessa arrivare all’ultimo secondo di vita e dire “ci sono arrivato” perché se ci arriverò con un bagaglio di amarezza, sofferenza e delusioni, non ne capisco il senso.

  5. 25
    rossana -

    Lux,
    un fuoco a volte divampa improvviso, fra sterpi riarsi dal sole estivo. in altri casi, con legna un po’ umida, si fa fatica a farlo attecchire.

    poi, brucia, con fiammate più o meno alte, a seconda di una serie di fattori, mai uno solo. si può spegnere all’improvviso, per una folata di vento, oppure continuare a lungo, scaldando magari poco…

    il combustibile, ottimo o pessimo, comunque prima o poi si consuma, diventa brace e infine cenere, che nella migliore delle ipotesi conserva un’aura del profumo o della puzza della sua preponderante essenza. siamo esseri finiti, che tendono all’infinito, ma siamo destinati ad ardere, a dare il meglio o il peggio e a spegnerci, a svanire. ti sembra possibile che nella maggior parte dell’umanità possa esistere un sentimento imperituro, che non sia stato instillato nell’infanzia? che si sia in molti ad avere la possibilità di essere gratificati da un Nobel in amore? secondo me, già è grasso che cola si ci è concesso di amare e di essere riamati in modo profondo e spontaneo almeno una volta nella vita!

    è oltremodo romantica l’idea del “per sempre” di coppia delle favole, che arreca a tanti voragini di sofferenza, sopratutto ora che tutto inizia, cambia e finisce così in fretta… durare a lungo, come prolungare a dismisura la vecchiaia nonostante i sempre più seri acciacchi, non è vita ma attesa di morte conclamata. la vitalità è tutta nell’inizio. meglio assaporare il viaggio che non pensare che a una specifica meta, che potremmo non raggiungere mai.

  6. 26
    Yog -

    Attenzione però: un tipo “molto se stesso tanto da non sentirsi rinchiuso in stereotipi”, è di per se stesso uno stereotipo. Infatti, se ci fai caso, ce ne sono parecchi in giro che sono ascrivibili a questa categoria. Perciò, almeno sotto questo profilo, non dovresti avere problemi.

  7. 27
    Lux79 -

    @rossana Ma se uno ha vissuto l’amore forte, la bellezza e la spontaneità della condivisione affettiva, del calore umano… Come può non desiderarlo ancora e ancora? Che senso ha vivere se si pensa che le cose, le persone e le emozioni hanno una fine? Secondo me il vero amore lo può provare solo un genitore per il proprio figlio e viceversa. Il resto è solo amore. Tutto ruota intorno all’amore. Allora che bisogna fare? Essere realisti? Essere sognatori? Ho vissuto un grande amore: secondo me se sta persona si fosse comportata con criterio avrebbe capito la stessa cosa. Avevamo tante affinità. E invece come accade sempre, mi ha dato per scontato. Questo amore, da parte mia, é nato piano piano. Mi succede sempre così: mai avuto un colpo di fulmine. Chissà cosa si prova ad averlo.

    @Yog Non dovrei avere problemi? Non in questo mondo. Necessariamente bisogna adeguarsi da un punto di vista estetico, per esempio. Avere un certo look e un certo abbigliamento, per inserirti in una certa categoria. Io mi vesto come mi pare, sta persona con cui stavo, criticava pure questo. Io non ho mai criticato come si vestiva, perché per me contava la persona e non il look, come dovrebbe essere a 36 anni. E invece se non mi vestivo in un certo modo, non piacevo ne a questa persona ne a chi ci vedeva insieme, secondo il suo pensiero. E questa persona mi amava. Figurarsi chi non ti vuole bene. Io mi sono sempre detto che persone cosi, che ti giudicano per come ti vesti, lasciano il tempo che trovano. Ora però che devo fare? Continuare ad essere me stesso senza aspettare l’amore o iniziare ad adeguarmi per farmi notare? C’è da dire che fino ad ora non ho mai fatto il primo passo con nessuno e ho trovato persone che almeno inizialmente gradivano il mio modo di essere me stesso.

  8. 28
    rossana -

    Lux,
    certo che se hai avuto la fortuna di provare un amore forte, che ti ha dato molto, non puoi che desiderare di continuare a viverlo. il problema, più che banale, è che bisogna essere in due a provare lo stesso sentimento, e a volte neppure questo è sufficiente, se non si è anche affini nell’aspettativa di come trasporlo nella quotidianità.

    le persone immature o superficiali amano con queste connotazioni, spesso ballerine. altri, con temperamenti più stabilizzati e più consapevoli di cosa non sono in grado di accettare in un rapporto, possono effettuare scelte più durature, sia sulla base di un coinvolgimento improvviso che di un innamoramento più lento e più razionale. ma il senso della vita non dovrebbe essere riposto che in noi stessi, dignità inclusa, o in quanto amiamo che non dipenda totalmente da altri. è molto rischioso riporlo in modo esclusivo nelle relazioni affettive che non fanno capo a legami parentali.

    “Secondo me il vero amore lo può provare solo un genitore per il proprio figlio e viceversa. Il resto è solo amore.” – sono d’accordo, con la clausola peggiorativa che a volte persino l’amore dei genitori non è del tutto sentito oppure ha fini prettamente egoistici.

    l’innamoramento a colpo di fulmine è spesso una brutta esperienza. in alcuni casi forse è persino meglio non averloo mai provato.

  9. 29
    Golem -

    Posso azzardare l’ipotesi che tu abbia vissuto un “sogno d’amore ” e non l’amore? A mio “molesto” parere, se rivedi il film della vostra storia, vedrai “fotogrammi” che probabilmente hai preferito ignorare ma che ti avrebbero certamente fatto capire che c’era giá in corso la “malattia”.
    Hai detto bene citando l’esempio dell’amore materno come assoluto, ma questo ci può essere anche tra non consanguinei, se si ha la fortuna di incontrare chi ci capisce e capiamo, ma che soprattutto ha capito sè stesso e sa cosa vuole. In quel caso, come per l’amore di una madre per il figlio, quell’amore che nasce da quell’incontro, e che si alleva come un figlio – e come ogni fiamma si alimenta perchè non si spenga- non può finire mai. Se non con la solita cosa per cui pare non vi sia rimedio, e per la quale non si è trovata ancora una cura.

    P.S. Pensa che io invece mi sono innamorato con un colpo di fulmine 27 anni fa, e alimento il fuoco, e viceversa.

  10. 30
    Yog -

    Lux79: non ho la più pallida idea di come debba vestirsi uno a 36 anni per essere omologato. Di solito uno vive in un certo ambiente e svolge una certa professione, perciò si adegua. Se vai in trattoria o in ristorante, anche lì ti adegui, pure in palestra c’è un filo conduttore diverso tra i vari ambienti e le varie età. Tutti noi apparteniamo a una certa categoria umana, ci piaccia o no, c’è chi é obbligato a portare la cravatta e chi i jeans. Puoi anche fare il bastian contrario, ma te ne devi assumere oneri e onori. Io non ho un vestito per andare a cena dall’ambasciatore del Regno Unito, ma è pur vero che non sarò mai invitato. Nel caso, dovrò provvedere.

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