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Sono stufa…

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Lettera pubblicata il 28 Marzo 2016. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 69 commenti

Pagine: 1 5 6 7

  1. 61
    maria grazia -

    “e poi se una è da sola come fa ad uscire? esce sola per locali?”

    Tina, e perchè no ?.. anni fa mi ero trasferita a Roma per un lungo periodo. Non conoscevo nessuno in quella città, e nelle metropoli è ancora più difficile fare amicizia, ma non mi sono data per vinta, uscivo lo stesso la sera e nei week end, ho coltivato degli interessi ( come ad esempio assistere gli spettacoli in teatro ) e mi sono ricreata da sola “i miei giri” DA ZERO. Oggi ho la consapevolezza che non ci si può sentire soli ( intesa proprio come solitudine esistenziale, solitudine DELL’ ANIMO ), se siamo NOI PER PRIMI ad andare incontro alla vita e ad andare incontro agli altri.
    Devo anche dire che la mia natura espansiva e solare mi porta a socializzare facilmente e forse alcuni non hanno questa predisposizione, lo capisco. Ma isolarsi e autosabotarsi è la cosa peggiore che si possa fare, ad ogni età! pure quando sarò una vecchietta.. col cavolo che me starò sola chiusa in casa ad annoiarmi! 🙂
    Una pettinata, un paio di scarpe, un pò di rock e … via! il mondo è la fuori che ci aspetta! il resto sono solo menate inutili.

  2. 62
    Anna -

    “E’ l’orologio biologico che ci mette fretta, se non ci fosse quello tu il problema non te lo porresti proprio”…. cara kylie10 è proprio quello il punto… l’orologio biologico esiste, purtroppo noi donne dopo una certa età non possiamo più avere figli e propbabilmente è come dici tu… se non ci fosse l’orologio biologico io il problema non me lo porrei proprio, mi prenderei il mio tempo, invecchierei con calma e senza troppe menate e vivrei sicuramente molto più serena. ma siccome la natura ha deciso cosi io mi ci devo adeguare, e soffro terribilmente per queste scadenze… quindi oltre a tutti i problemi che mi ritorvo costretta a risolvere giorno dopo giorno, si somma anche questo, e cosi partono gli autocoinvincimenti del c.... dove mi dico… “massì tutto sommato i figli che cosa sono? è cosi bello avere dei figli…?” poi quando ti scrive un’amica di vecchia data per farti gli auguri di compleanno (domenica per l’esattezza ho compiuto 35 anni tondi tondi) e ti dice che il suo bambino ha iniziato a parlare e corre come una trottola mi dico e ti dice che sono emozioni immense mai provate prima mi dico…”si, è bello avere dei figli, sono un completamento di vita e io forse questa gioia non la potrò avere mai!” e cado in depressione un ‘altra volta.

    “insomma non esiste una soluzione facile, se non abituarsi a stare bene con se stessi, anche da soli. fare quello che si può fare, senza rimuginare sul passato perché questo è proprio il meccanismo della depressione.” hai colto nel segno tina. non esistono parole migliori per esprimere il concetto.

    “Oggi ho la consapevolezza che non ci si può sentire soli ( intesa proprio come solitudine esistenziale, solitudine DELL’ ANIMO ), se siamo NOI PER PRIMI ad andare incontro alla vita e ad andare incontro agli altri.” maria grazia io sono tutt’altro che timida… hai centrato il punto,… la mia è una solitudine dell’animo, una solitudine esistenziale e non esiste cosa peggiore. non avrei nemmeno io a uscire da sola per locali, anzi in passato l’ho anche fatto… e sono andata anche al cinema da sola…. più e più volte… il mio è un discorso un pò più sottile…

  3. 63
    Yog -

    Io sono andato al cinema da solo un’unica volta. E’ stato così divertente che appena rientrato a casa mi sono dovuto fare un litro di Narda e ancora mi veniva da piangere. Andare per locali da solo è ancora più triste, se non altro perché ti tocca sempre pagare a te.

  4. 64
    Diego -

    Allora dovresti trasferisti nel secoli passati, dove le donne a 20 anni erano tutte sposate e con tanti figli, oppure suore.

  5. 65
    maria grazia -

    Anna, infatti quel tipo di solitudine a cui ti riferisci non si risolve semplicemente uscendo o frequentando i locali. Occorre trovare persone a noi affini come visione, idee, mentalità, sensibilità. una cosa non facile, certamente. Ma è molto più possibile di quanto non si pensi, se ci si apre a un interscambio umano ( ovviamente nelle situazioni e nei modi ottimali ), se non ci si ferma alle apparenze, se si VIVE fino in fondo. e NON VIVERE è la cosa peggiore che possiamo fare verso noi stessi. Chiaro che poi dobbiamo anche imparare a fare una “selezione” e riconoscere chi veramente merita di entrare nella nostra sfera più profonda.

    Per quanto riguarda i figli, ti dico anche che farli per riempire i tuoi vuoti sarebbe un grave errore ed è la cosa più sbagliata. Io oggi so che sarò felice INDIPENDENTEMENTE dalla mia situazione familiare/sentimentale. Per questo oggi se avessi dei figli sarei senz’ altro una buona madre, lo stesso non sarebbe stato 10/15 anni fa, quando c’erano ancora troppi conflitti non risolti dentro di me. Purtroppo, non sempre la nostra evoluzione va di pari passo con il naturale orologio biologico, che ci impone tempi molto più ristretti.

  6. 66
    Anna -

    hai ragione mariagrazia….sottoscrivo ogni tua parola… solo che come scrivevo in un mio post precedente noi donne dobbiamo scontrarci con quel maledetto orologio biologico che ci impone che a 40 anni è già finita l’era dei figli… poi siccome viviamo in un paese RETROGRADO non posso nemmeno optare per un adozione dato che sono single… e non ho un marito…. quindi amen. sono fregata.

  7. 67
    maria grazia -

    Anna, purtroppo quello che affermi è drammaticamente vero; il nostro paese non favorisce le donne che desiderano avere figli in età adeguata, perchè mancano anche i più essenziali servizi a sostegno delle mamme lavoratrici, e che ormai nel resto d’ Europa sono cosa scontata. E oggi le giovani donne che lavorano ( perchè lo vogliono o perchè ne hanno bisogno ) sono la maggioranza. La cultura misogina che ancora regna parecchio in terra nostrana ( e che penalizza le donne su tutti i fronti ) e le politiche scellerate messe in atto dai nostri governanti di certo non aiutano in questo senso. Bisogna anche dire che, aldilà delle soggettive situazioni contingenti che ci si trova ad affrontare, sono sempre di meno le donne emotivamente pronte ad affrontare una maternità ( o anche solo delle responsabilità ) prima dei 35/38 anni. e secondo me, se giunta a 30 anni una donna non è pronta ad avere un figlio, non sarà pronta mai!

  8. 68
    Anna -

    scusa maria grazia non avevo letto l’ultima frase! sottoscrivo anche quello.

  9. 69
    stefa86 -

    Non sai quanto ti capisco!!!! Aiuti cara Anna non te ne posso dare perchè ne cerco anchio. Ma ti scrivo per chiederti una cosa: dato che siamo sulla stessa barca ti va di scriverci in rpivato? Magari riusciremo l’un l’alro a uscire da questa situazionme. Se ti va di scrivermi il mio indirizzo mail è stefa415@gmail.com

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