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Sono solo, triste e confuso

di

Ciao a tutti
da tempo leggo storie molto simili alla mia ma non ho mai avuto il coraggio di scrivere la mia storia triste. Vivo da 6 anni a mi, sono venuto qui per lavoro ma soprattutto perché avevo conosciuto una donna che sembrava essere quella giusta, dopo 4 anni bellissimi da single mi lascio trasportare da questa nuova storia. Ci siamo conosciuti nella mia città nativa, ero tornato dopo 10 anni di girovagare per il mondo, per ristabilirmi ma al sud è tutto più difficile così conosco lei tramite amici andiamo in vacanza tutti assieme e al ritorno scoppia la scintilla. Abbiamo iniziato così la nostra storia la distanza è durata 5 mesi poi ho deciso di rifare le valigie e trasferirmi. All’inizio (come tutte le storie) tutto bellissimo, affitto un appartamento in città dove diventa il nostro nido e dopo 2 anni andiamo a convivere. La convivenza però risalta la differenza dei nostri caratteri e il nostro modo di vivere, io tranquillo tutto lavoro, casa, hobby e lei, lei irrequieta sempre in giro con amici la maggior parte delle volte senza me. Da premettere che il mio lavoro mi permette di stare a casa 2 sere a settimana, invece il suo completamente diverso, le dava più opportunità di uscire, lavorando su turni capitava solo una volta al mese che questi combaciassero. Le nostre litigate erano sempre le stesse, lei usciva e non sapevo mai a che ora sarebbe tornata. Ma nonostante tutto ci amavamo, non riuscivamo a stare lontani ci siamo staccati per un po’ma siamo tornati subito insieme. Nel 2008 decidiamo di costruire qualcosa di serio, lei inizia ad uscire meno ed avere più rispetto nei miei confronti e della nostra storia, iniziamo a cercare casa da acquistare ma dopo poco andiamo in crisi siamo andati vicino più volte a lasciarci ma entrambi non eravamo forti da mollare tutto. Così arriviamo al 2009 doveva essere l’anno della svolta ci eravamo prefissati degli obbiettivi un futuro insieme, ad aprile mi dice di aver sognato di avere un figlio. Ne parliamo siamo maturi abbastanza (io 36 lei 33) abbiamo le possibilità. Il mese successivo ricadiamo, questa volta dico basta non possiamo andare avanti così, ma lei non vuole mollarmi dice di amarmi dice di volere le stesse cose che voglio io una famiglia una casa nostra mi chiede di darle fiducia ancora una volta. Il mio amore nei suoi confronti è immenso così ancora una volta torno sui miei passi. Viviamo 3 mesi bellissimi, così succede, ad agosto mi dice di essere in attesa… la mia reazione non è stata quella che ho sempre immaginato, ho avuto paura, ma sapevo dentro di me che era quello che volevo così due giorni dopo partiamo per le vacanze 2 settimane di cui metà di questi abbiamo dormito separati, lei non riusciva a starmi vicino gli dava fastidio tutto, la mia vicinanza, il mio odore la mia presenza. Torniamo a casa e decidiamo di staccare abbiamo bisogno di riflettere, dopo 10 giorni ci vediamo io sono pronto è quello che voglio il nostro amore ci sempre fatto sistemare le nostre incomprensioni, lei invece ha già fissato l’appuntamento il tutto alle mie spalle. Ho pochi giorni per farle cambiare idea farle capire che sta facendo l’errore della sua vita, ci provo in tutti i modi, fiori, lettere, regali niente solo silenzio. A fine settembre mi chiama ha bisogno di parlarmi, è andato… mi è crollato il mondo addosso, da allora non sono più me stesso piango da mesi e ancora oggi mi trovo così solo e disperato, non ho la forza di rialzarmi di ricominciare. Sono stato per circa 6 mesi in cura da una psicologa ma niente non mi ha dato la scossa che speravo anzi mi sono rinchiuso in me stesso, non riesco a stare in mezzo alla gente non riesco più a vivere, ho paura di cadere in depressione non ho nessuno qua nessuno che mi ascolti nessuno che possa aiutarmi.

Lettera pubblicata il 30 Aprile 2010. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 5 commenti

  1. 1
    colam's -

    ciao, ti capisco stavo per viverla pure io la stessa situazione, ma poi grazie a Dio Lei ha scelto di tenerlo.

    L’importante è che tu hai fatto quello che potevi per difendere il bambino e la Vostra coppia. Purtroppo ho toccato con mano anche io che oggi esiste la Mater Familias, che decide da sola in tutta legalità se abortire o no, se divorziare o no, ecc. Tu hai fatto il possibile perciò non sentirti in colpa e non stare male, non potevi fare altro di quello che hai fatto, e sei lei ha cambiato idea non ci puoi fare nulla purtroppo.. Ma tu sentiti a posto con te stesso e con la tua coscienza.

  2. 2
    zoa -

    Ciao Mik, sono capitata nella tua lettera per caso, inutile dire che colpisce davvero tanto la tua storia, so che sono passati diversi mesi da quando l’hai scritta e forse non leggerai nemmeno il mio messaggio, ma mi sto davvero domando come stai adesso..a volte le persone non pensano ai sacrifici che qualcuno può fare per loro pur di stargli vicino,e pesano con leggerezza la propria vita e quella degli altri..Spero che la tua sofferenza sia stata un pò placata dagli eventi e dal tempo che piano piano si fa spazio tra i nostri pensieri..un abbraccio.

  3. 3
    St -

    Ciao,
    Vorrei mettere in comune la mia esperienza.
    Purtroppo molto spesso l’amore come il denaro ci portano a far cose o a sopportare cose che non vorremmo e che non concepiamo.
    Fa tutto parte della vita che lo si voglia o no ed accettare è l’unica strada per quanto dolorosa. Io honsofferto tanto nella vita, ho smesso di soffrire o ho sofferto meno quando ho accettato certe cose come “normali”. Questo non vuol dire condividere o accettare cinicamente cio che succede ma vuol dire essere preparati. Essere preparati a tutto mirando però a cio che si desidera avvenga e lottando per esso ben sapendo che si può perdere. Nel tuo caso mi sembra di capire che tu hai lottato e ce l’hai messa tutta, ma non sia andata a buon fine. La responsabikita della scelta qui non è stata tua e chi l’ha presa si porta dentro un fardello piu pesante perchè certi fantasmi non si cacciano facilmente.
    Dunque cerca di fare tesoro di questa esperienza per quanto gravosa per il futuro e per nuove scelte, ma non buttare via quanto di buono sicuramente hai come persona. Ritrovalo e fatti coraggio.
    Se puoi, e te lo dico da coetaneo conterraneo di domicilio, lascia Milano e trasferisciti in una citta piu tranquilla. Milano è una citta perfetta per il lavoro ma la gente qui è davvero frustrata e schizzata e vive i rapporti umani come una guerra o come una moda per quanto ci siano buone persone anche qui.
    Cambia. Vai a farti un viaggio e cerca un altro te stesso mantenendo quanto di buono hai. Il cambiamento porta sempre cose nuove.
    Fatti forza. Nessuno di noi è completamente solo. A volte si perde nella nebbia, ma fa parte del cammino di ognuno di noi.
    Spero tu possa star meglio in futuro.
    Un saluo.
    S

  4. 4
    xenia -

    Mik,non so se ti sei ripreso,leggendo la tua lettera ho visto che e’ passato un bel po’ di tempo,la vita a volte ci da’ tante belle cose,poi sembra che in un attimo te lo fa sparire tutta la serenita’ e felicita’….spero che ti va meglio e che hai trovato un senso nella tua vita anche’ io mi sento sola e triste…non sono felice…. da unpo’ di tempo,sto sempre a casa,ho un compagno di 20 anni piu’ grande di me e le nostre giornate e serate passiamo a casa davanti la tv, o io davanti pc,anche perche’ non mi sento socievole, e faccio gran fatica a conoscere le nuove persone,non so cosa dirle a queste persone,a causa trasferimenti nelle altre citta’,ho perso uniche poche amiche che avevo, e ora non ho neanche una, e a volte confidarmi ,uscire,ridere con un amica mi manca tantissimo…… ho 43 anni e mi sento ancora giovanne e non so piu’ cosa voglio dalla vita,non so…. avevo un marito,ci siamo lasciati,lui e’ andato a vivere con la moglie del suo miglior amico….che schifo, non si puo’ fidare di nessuno,questo lo so 🙁 se qualcuno mi volesse contattare per parlare unpo’,mia email e’ xenia.68@libero.it grazie

  5. 5
    rodi -

    ciao mik…..e passatto tanto tempo,volevo sapere come stai ora?

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