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Solo a 20 anni: come migliorare la mia vita?

Mi sono imbattuto in una storia molto simile alla mia su questo sito e di un mio coetaneo così ho deciso di scrivere anch’io quello che provo. 

Ogni tanto mi capita, nei momenti più riflessivi, di pensare su quella che è stata la mia vita fino a questo momento. Purtroppo non posso dilagare sulla mia vita anche perché questa è una lettera ma comunque voglio darne un breve accenno. 

La mia vita non è sempre stata così come state per leggere. 

Fino all’età di sette anni è stata completamente diversa, così come il mio carattere che è stato tutto l’opposto di chiuso, timido e introverso, ovvero ciò che sono ora, ed ero circondato da molti amici ed ero ben voluto da tutti e mi piaceva molto raccontare il mio vissuto e conoscere nuove persone. 

Beh, tutto questo è solo un ricordo che porto dentro tutt’ora.

Il punto di rottura arriva quando ho dovuto cambiare scuola dopo un trasloco, perdendo tutto quello che mi ero costruito per sempre anche se mi piacerebbe tentare di riallacciare i rapporti ma ho perso tutti i contatti.

Mi sono trasferito dalla città ad un paesino lontano da quello che è e sarà per sempre casa mia.

Le differenze sono state enormi ma quello che ha cambiato per sempre il mio carattere è stato quello che ho trovato qui. Ero sempre ai margini, venivo etichettato da tutti come “l’ultimo arrivato” o come “quello diverso”, semplicemente perché venivo da “lontano” (erano solo 20 km). In tutto questo nemmeno le insegnanti delle elementari e delle medie mi hanno supportato anzi, talvolta infierivano e provavano gusto a rimarcare il fatto che io ero per loro un estraneo. Solo un’insegnante mi ha difeso ma purtroppo poi è andata via. 

Ho faticato molto a stringere amicizie e a relazionarmi, tutt’ora quelle che ho sono sporadiche ma potete contarle su una mano. A causa di questo problema relazionale ho dovuto rinunciare anche ad iscrivermi a calcio, cosa che adesso invece pratico ma da solo o con uno dei tre amici che ho a scapito però di un altro hobby che era quello di suonare la tastiera.

Ho passato anche un periodo di brutte amicizie in 2a superiore che avrebbe potuto portarmi anche a situazioni non molto piacevoli ma ho avuto la forza di abbandonarle e lasciarmi tutto alle spalle, il tutto condito sempre da prese in giro perché ero diverso.

Oggi la mia situazione è cambiata, ho rotto i ponti con tutti quelli che ho conosciuto nel mio percorso scolastico dalla 3a elementare fino alle superiori ma non riesco a stringere legami con nessuno (ho solo tre veri amici uno dei quali da quando avevo 9 anni e più grande di me), ma comunque sono visto come “quello diverso” perché non vado alle feste e nessuno mi considera. 

La mia vita è migliorata ma, a causa del mio carattere, non riesco a relazionarmi con nessuno. Mi guardo intorno e vedo tutti con qualcuno vicino ma io no (a parte la mia famiglia) e questo mi spinge a cercare di tornare a quello che era il mio vecchio carattere ma non ci riesco. Neppure con i miei colleghi di lavoro riesco a parlare apertamente anzi mi sento infastidito ogni volta che cercano di carpire qualcosa su di me, sia direttamente che indirettamente. 

Eppure nella mia vita ho avuto attenzione dalla mia famiglia e ho realizzato tutti i miei sogni: avere la patente, avere una macchina e lavorare nell’informatica (appena finite le superiori da cui sono uscito anche con un ottimo voto) ma il mio carattere non mi permette di stringere relazioni. 

Non tutto del mio carattere è da cambiare, ma comunque io non mi arrendo e cercherò sempre di migliorare la mia vita.

Ringrazio tutti coloro che vorranno darmi un consiglio e per il tempo dedicatomi. 

Lettera pubblicata il 30 Marzo 2015. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    Federicabucci -

    So che può sembrare una frase scontata e banale ma già il fatto che tu stia scrivendo qui confidandoti è segno di forza, voglia di farcela e battere giù quella barriera. Per quanto tu possa cambiare, sappi che non devi invidiare nulla a nessuno, se hai degli amici ( seppure sono pochi) sono sicura saranno degli ottimi amici. Essere ” estroversi” nel senso di avere tanti tanti amici non è sinonimo di ” tutti mi vogliono bene” anzi il più delle volte non è cosi. Svaga, divertiti esci e trova un hobby. La gente vedrai che la conoscerai se te ne daraii l opportunità. E ricorda il mondo è bello perché vario, ricordalo, ma soprattutto non sottovalutarti.. Baci

  2. 2
    Rossella -

    Ti sei chiesto come mai tendi a mettere sullo stesso piano vita pubblica e vita privata? Evidentemente una vita privata ce l’hai, non te ne rendi conto ma ce l’hai e puoi permetterti di essere una persona sfuggente. Ti consiglio di farti una famiglia appena possibile perchè con gli anni potresti rischiare di sentirti inadeguato come uomo… la gelosia di una donna dimostrerà che sei sulla buona strada.

  3. 3
    nevealsole -

    Ciao, io ho 22 anni, non ho a che fare con il mondo del lavoro ma con quello universitario. Alle superiori persi un anno per depressione e persi anche le mie amiche (una tornò per poi riandarsene, e fu pure peggio). Un’altra amica era per me la migliore, ma non io per lei. Mi restò accanto solo il ragazzo che avevo e da allora io non riesco più a farmi amicizie femminili, mi sento incapace di gestire un rapporto di amicizia per la paura di essere delusa, mi sono sempre appoggiata a frequentazioni occasionali o di circostanza. Ti capisco perché il tuo trauma è stato un trasferimento e ha rotto i ponti con le tue sicurezze, adesso ti infastidiscono le persone che ti si avvicinano, quasi credi di non poter stare simpatico a nessuno. Guarda io non ho ricette magiche ma ti consiglio di fare uno sforzo, per gradi, non devi raccontare la tua vita a nessuno, semplicemente accettare un caffè o quant’altro di stupido possa esserci, poi da cosa nasce cosa, magari non un’amicizia, ma conosci persone su cui puoi appoggiarti. Io cerco di tenermi buoni tutti quelli che conosco, potrebbe sembrare infantile ma non credo ci sia nulla di male a prendere il buono di una persona e lasciar perdere il resto, quando l’altra persona da te non cerca nulla di più.

  4. 4
    speed16 -

    x Federicabucci
    Ti ringrazio per il supporto.
    Ho visto che hai colto il fatto che io voglia buttar giù questa barriera e riprendere un po’ quello che era il mio vecchio carattere.
    Anche prima del trasferimento non ero circondato da decine e decine di amici ma ne avevo sicuramente di più.
    “Svaga, divertiti esci e trova un hobby.” Un’hobby ce l’ho ed è il calcio sia giocato che non e mi diverto seppur lo pratico quasi sempre da solo. Sull’uscire non ricordo l’ultima volta che sono uscito con dei miei amici (con i tre che ho giochiamo a calcio ma niente di più, non amo le discoteche, pub tanto che siamo tutti 3 astemi). Grazie comunque per il supporto

    x Rossella
    Sì, la mia vita privata ce l’ho con la mia famiglia con cui ho un carattere molto diverso rispetto a quello che ho quando devo rapportarmi con qualcuno che non conosco.
    Il fatto di farmi una famiglia mi preoccupa non tanto per le conseguenze quanto per il mio carattere che non mi permette di relazionarmi con nessuno.
    L’ultima amicizia femminile che ho avuto era con una ragazza di due anni più grande di me ma poi lei a cominciato a trattarmi male e allora lì è finita.
    E il fatto che a 20 anni non abbia mai avuto una relazione con qualcuno mi preoccupa.
    Grazie per il supporto.

    x nevealsole
    Hai colto pienamente come mi sento. Quel trasloco lo vedo come un punto di non ritorno e tornare al mio vecchio carattere mi sembra solo un miraggio, seppure ci stia provando ma con pochissimi risultati, anzi nulli.
    Il fatto di tenermi buoni tutti quelli che conosco è già un passo ma il mio problema è quando l’altra persona comincerà a chiedere qualcosa su di me.
    Questo mi infastidirà ma devo riuscirci come dici tu, ma ho paura di cosa l’altra persona coglierà da me.
    Grazie comunque per il sostegno e per il tempo dedicatomi.

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