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Soffrire d’amore per la prima volta

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Lettera pubblicata il 21 Ottobre 2016. L'autore ha condiviso 6 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amore e relazioni

La lettera ha ricevuto finora 23 commenti

Pagine: 1 2 3

  1. 11
    MaybeSomeday -

    Condivido quello che scritto Golem! Credo che l’amore, quello vero, non si esaurisca, in quanto è una scelta. Finita la fase dell’innamoramento, si sceglie se amare quella persona tenendo conto dei pregi e dei difetti. Credo che quando una persona lascia perché non ama più in realtà si rende conto che non ha mai amato. è vero, ci sono vari fattori interni ed esterni alla coppia da considerare che possono portare alla fine di una relazione, ma l’amore non svanisce. Qui sta l’illusione di cui parla Golem, ma è solo una mia modesta opinione.

  2. 12
    Yog -

    La mia autorevole opinione è che, se proprio vi dovete innamorare, evitate di prendervi la zita nello stesso condominio in cui risiedete. Altrimenti l’amministratore potrebbe avere a che ridire.

  3. 13
    suzanne -

    Infatti certe storie possono finire nonostante il sentimento sia ancora ben vivo. Sicuramente in questi casi si è costretti a relegarlo in qualche modo, a trasformarlo in un sentimento declinabile in altre modalità. Non credo che l’amore nasca dalla ragione; sicuramente la razionalità aiuterà a passare ad una fase più matura e consolidata, ma senza uno slancio viscerale ed istintivo ( che non si riduce a mero desiderio sessuale) non si arriva da nessuna parte. O forse sì, ci si ritrova in quelle relazioni così stanche e trascinate da sembrare contratti di mutuo soccorso.
    In ogni caso, ho sempre trovato il revisionismo storico in amore l’espressione o di un autoinganno consolatorio, o di una spaventosa superficialità.

  4. 14
    Golem -

    L’amore cresce con la ragione, e quando si comprende che non é SOLO quelle farfalle nello stomaco a identificarlo ma una continua scelta e applicazione che lo fa diventare adulto, si spiega perchè nel post precedente ho usato l’esempio del “bambino” da allevare…in due.
    L’amore viene confuso da molti col piacere del “concepimento”, invece è quello che avviene “dopo” che lo definisce tale. Di farlo nascere sono capaci tutti, farlo diventare grande pochi.

  5. 15
    J.J Bad -

    Condivido tutto quanto scritto da questa bellissima lettera. La penso allo stesso modo anche se devo ammettere che è’ una realtà poco romantica. Ma è la realtà.

    Non credete alle persone quando vi dicono “troverai la persona giusta”. Cazzate insensate.
    Non è l’altra persona che deve essere giusta ma sei tu per primo che devi guardare i rapporti sentimentali dalla giusta prospettiva, se vuoi sopravvivere in questo mondo sempre più superficiale.

  6. 16
    MaybeSomeday -

    La superficialità dilagante di questi tempi è ormai appurata. Ho letto tantissime storie su questo e altri blog e mi si sono rizzati i capelli. Ciò che è rotto si butta via subito, finito l’effetto “farfalle” si scappa, eccetera. Quando ero un teenager credevo all’amore romantico. Dopo aver conosciuto la mia ex ragazza ho capito che l’amore è altro. è dare tutto senza pretendere in cambio niente, è scegliere ogni giorno l’altra persona. L’innamoramento è irrazionale, ma l’amore no. Lasciamo da parte le storielle che ci hanno raccontato i film e le favole.

  7. 17
    suzanne -

    Mi sa che non ci intendiamo nemmeno sul concetto di innamoramento. Sarà che sono piuttosto selettiva, ma è per me abbastanza difficile pensarmi innamorata senza che a questo sentimento segua l’impegno per una costruzione successiva. Potremo essere anche ottimi architetti dell’amore, ma se manca lo slancio vitale dell’innamoramento potremo solo costruire dei blocchi di cemento da cui sperare poi di fuggire il prima possibile.

  8. 18
    Golem -

    É colpa mia nel non essere riuscito a far capire che l’amore non è una scelta cinica, ma realista, che non può escludere l’innamoramento, ma nel contempo non considerarlo come la condizione definitiva da mantenere nel tempo in una relazione, quanto piuttosto solo l’innesco. Io sono innamorato di mia moglie, ma non come lo ero come quando la conobbi, ma come risultato di quella crescita avvenuta DOPO il naturale esaurirsi di quell’innesco, che me la mostra com’é realmente e non come certe emozioni me la facevano vedere.
    Sono stato fortunato, perché potevo aver fatto una scelta azzardata proponendole di venire a vivere con me dopo una settimana scarsa, spinto da quelle emozioni incontrollabili, ma è andata bene. Soprattutto dopo la famosa “revisione”. Ma se ha funzionato è solo perché abbiamo voluto vedere la realtà per quella che era e non per quella che credevamo fosse. Quella “crisi” è stata la cosa migliore per capire molto di quello che conta in un rapporto d’amore.

  9. 19
    Adam -

    “In ogni caso, ho sempre trovato il revisionismo storico in amore l’espressione o di un autoinganno consolatorio, o di una spaventosa superficialità.”

    Ciao Suzanne: convidido.
    In generale, io trovo che ,il revisionismo di noi stessi (non solo in amore) sia un esercizio quasi impossibile..quantomeno se cerchiamo una risposta univoca magari credendola pure oggettiva.
    Il rischio é il tendere a voler dare una continuità, una fluenza narrativa a in quanto ci è successo. Se questo scatta, quando scaviamo nel passato, spesso inconsciamente, notiamo e mettiamo in primo piano gli aspetti a favore di questa continuità, tralasciando quelli che non combaciano.Personalmente (esagerando un po’) io, quando vedo troppo chiaramente una conclusione, penso sia arrivato il momento di ri-pormi dei dubbi:-)

  10. 20
    Golem -

    Io credo esattamente il contrario. È il NON “revisionarsi” periodicamente che appare come una maniera consolatoria di non riconoscere i cambiamenti che inevitabilmente intervengono in noi durante la crescita e nella vita in generale. L’istinto sessuale è lo stesso da millenni, il modo di “amare” no. Si “revisiona” automaticamente con i cambiamenti culturali e della morale a questi legati. Non volerlo riconoscere è superficialità, non il contrario..

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