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Sfogo. Chiedo scusa, non so a chi dirlo

di

02.54. Se qualcuno potesse avere la minima idea del casino che ho nella testa, credo che impazzirebbe assieme a me. Vorrei sapere che diamine mi succede. Mi sento vuoto, solo anche in mezzo agli altri. Sono continuamente sotto l’influsso dell’invidia nei confronti di chi ha qualcosa in più di me, non riesco a concentrarmi su ciò che invece io possiedo a differenza di loro. Anzi, sono proprio cieco. Ce l’ho, eppure non lo vedo, non lo sento… Boh! Ci ho pensato tanto, ho riflettuto spremendo le meningi il più possibile, e forse qualcosa l’ho ricavata. Nutro un tremendo proposito di vendetta nei confronti di chi in poco tempo mi ha tolto tutto e ha ridotto alla “fame” il mio stato emotivo. Non mi diverto più quando sono in giro con gli amici, o almeno… Non come prima. Mi manca qualcosa, anche se non riesco a identificare questa dannata carenza. Ho sempre l’impressione che la gente sia un passo avanti a me, che proceda con la propria vita mentre io resto indietro nonostante mi sforzi di correre. Io non so se tutto questo sia collegato alla persona che detesto da mesi, non lo so davvero… So solo che non ce la faccio più. Non riesco a concepire l’idea che prima o poi le cose belle finiscano, di qualunque tipo esse siano. Sento di non essermele godute abbastanza, e da bravo co...... sono sicuro di non godermi neanche quelle che ho adesso, cosa che rimpiangerò sicuramente quando le perderò. Sento come se mi stesse scivolando tutto troppo in fretta dalle dita, come se il tempo trascorresse senza darmi il tempo di adeguarmi alla situazione. Non mi basta piangere, non mi basta sentire il magone pulsare in gola, ho bisogno di una via di sfogo più efficace, qualcosa che dissipi totalmente questo senso di inadeguatezza, questa rabbia condensata, questa tristezza perenne e questa invidia che non mi fa godere di ciò che già possiedo. Sto cominciando ad invidiare persino tutte quelle persone che ripongono la propria fede in qualcuno di superiore. Per lo meno loro hanno un appiglio psicologico a cui aggrapparsi, qualcuno a cui rivolgere una preghiera di disperazione, anche solo per sfogo. 03.35. Ho capito che questo non è solo un mero sfogo, ma proprio una conversazione tra me e la mia coscienza. Che posso dire? Vorrei “solo” che si sistemasse ogni cosa. Non so come rimediare agli errori che ho fatto, probabilmente non si può più… Mi sento stupido perché so che a 22 anni mi sto facendo carico di una marea di problemi inutili che non dovrei pormi. Mi sento stufo perché il 90% delle persone mi dice “Sei giovane, la vita è ancora lunga!”, eppure sarei curioso di vedere loro nella mia situazione. Mi sento impotente perché ho finito le lacrime, mi fanno male gli occhi e non so che altro fare per sfogarmi ad un orario inconsueto come questo. Non so se stia diventando del tutto pazzo o se sia solo un pensiero generato dal momento, ma non ho mai desiderato così tanto esserci rimasto la sera dell’incidente. Quanti problemi avrei evitato, a quest’ora? Probabilmente se qualcuno leggesse queste parole mi prenderebbe per un completo idiota, ma la verità è che non so più dove sbattere la testa. Mi sento perso… Non ho concluso un bel niente fino ad ora, e trovo solo la forza per lamentarmi. Ho immagini di mille momenti nella testa, scene di vita che non ritorneranno mai più. Non so dove l’ho sentito/letto, ma ho per la testa la frase “Sai cos’è la filosofia? La filosofia è essere consci del fatto che tu, questo momento, non lo rivivrai mai più.”… c...., ora mi sfugge la fonte, ma chiunque l’abbia detto è veramente un genio. L’altro ieri mi ha scritto il mio ex migliore amico. Avevo pure cancellato il numero dalla rubrica! Ci ho messo 2 ore a capire che era lui. Quanto tempo… Quante cazzate che abbiamo fatto assieme! E’ incredibile pensare come 2 strade possano incrociarsi e separarsi con la stessa “semplicità” con cui noi respiriamo. Tu sei lì che non te lo aspetti, e ad un tratto ti piove tra le giornate una persona con cui condividi una marea di cose. Non avrei mai pensato di dirlo, ma mi manchi. Mi ricordo delle nottate passate a dire cazzate su Skype, o quando andavamo a scuola in treno e mi tenevi il posto al mattino, assieme agli altri. Dio… Sembra passata una vita! E poi, va beh… Non potrò mai scordare i momenti in cui suonavamo assieme e sentivo che i nostri strumenti viaggiavano all’unisono in un’unica melodia… Che tempi! Alla fine la band non l’abbiamo neanche più formata… Che tristezza… E tutti i nostri progetti? Software, giochi e mille altre cose di cui non abbiamo neanche più parlato… Oddio, rileggendo mi sembra di parlare di una persona che non c’è più, cosa che in un certo senso è vera. Però, dai… Se non fossero successe tutte queste cose, forse ora condivideremmo ancora il nostro cammino. 4.21. Dai, forza! Ancora 2 ore e posso per lo meno fare finta di essermi svegliato presto, così non sono costretto a cercare di dormire. Oggi ho ritrovato una cosa, mentre sistemavo la chiavetta con i file importanti. Le fatture del negozio! “Doppioclick”. Che buffo! Ci ho lasciato il cuore in quel negozio… Non riesco a descrivere la gioia e la soddisfazione che ho provato quando ho tirato su la saracinesca il primo giorno di lavoro, sistemando allegramente il logo adesivo del centro di assistenza. Che meraviglia! Ricordo che fissavo la porta con il cuore che batteva forte ogni volta che qualcuno ci passava davanti, con la speranza che entrasse… Anche solo per chidere un’informazione! E’ stato davvero bello finché è durato… Non auguro a nessuno (O quasi) di vedersi calpestare il proprio sogno nel cassetto, proprio quando riesci a realizzarlo. Ecco, questa è una cosa che mi fa veramente incazzare. Per colpa della crisi, per colpa di gente che non merita di vivere, io devo essere costretto a chiudere i battenti per mancanza di fondi. Non è assurdo? Uno si sbatte, ci mette l’idea, pianifica il posto e costruisce nella sua testa un intero sogno e qualcuno che neanche lo conosce glielo fa a pezzi, così dal nulla… Mah! Fa nulla, dai… Almeno ci ho provato, anche se i danni collaterali si stanno facendo sentire un po’ troppo. Ah già, i debiti! Altro tasto dolente. Stasera non tralascio niente! In verità ho poco da dire… Ancora 6000€ diluiti in 3 anni di rate da pagare. Bella rottura! Mi che non potrò progettare un bel niente ancora per mooooolto tempo. Mi sarebbe piaciuta una macchina tutta mia, ma per ora… Mmmh! Poi, va beh, non parliamo dei miei. Vorrei tanto poter fare qualcosa per aiutare anche loro… Mi sento uno schifo quando esco a mangiare fuori sapendo che loro sono a casa, magari ad arrangiarsi con il pane del giorno prima e due pomodori. Chissà, magari un giorno riesco a mandarli in vacanza da qualche parte! Mi piacerebbe un sacco. Vorrei farmi perdonare per averli delusi non so quante volte… Persino quando ho tentato di fare qualcosa in buona fede! Non dimenticherò mai il sorriso di mia mamma davanti al negozio mentre guardava l’insegna, il suo volto soddisfatto e i suoi incitamenti speranzosi. D’altro canto, non dimenticherò mai neanche l’espressione e le lacrime che aveva quando le ho detto che avrei chiuso. Quel “Ma perché noi siamo così sfortunati?”… Boh! Non lo so. Non è che io voglia costruirmi una villa a Malibù, per lo meno vorrei non dover programmare le spese senza sentirmi uno schifo o in colpa per aver lasciato i miei a casa senza un soldo. E’ chiedere troppo? Evidentemten sì, oggi come oggi. 04.45. L’unica cosa positiva è che finalmente i dotti lacrimali si sono riforniti quanto basta per sfogarsi un altro po’! Che c’è da dire, ancora? Ah, sì. In realtà volevo evitare di parlarmene, ma visto che sono in vena di confidenze… Io non so se ti ho idealizzata come la “ragazza perfetta”, perché perfetta non sei di sicuro. Mi hai ridotto a un vegetale per non so quanto tempo, e ancora adesso riesci a rompermi le palle. Non ti sento da dicembre e non ti vedo da ancor più, eppure ogni tanto torni a farmi visita… Questo periodo sempre più spesso del solito! Ma che vuoi, ancora? Non capisco se provo ancora qualcosa per te, o se l’odio mi acceca e si riversa in un corrosivo desiderio di vendetta nei tuoi confronti. Oggi per caso ho saputo che ad agosto te ne vai in Grecia. Deduco che tu abbia trovato un lavoro fisso e stabile che ti permetta di farlo… Bene bene! Buon per te, anche se non penso tu lo meriti. Dio solo sa cosa darei per sapere se mi pensi ancora o se oramai ti è passata. Lo ammetto, dal punto di vista affettivo credo di non voler più nulla da te. Sei inaffidabile (O almeno, lo sei diventata) e talmente lunatica che si fa prima a trattare con un terrorista imbottito di C4 piuttosto che con te. Ma non so perché non riesco a smettere di farmi rovinare le giornate dal pensiero che tu sia felice. Tu non lo meriti! Non meriti un bel niente. Io non sarò stato perfetto, ma neanche tu ti sei risparmiata. Tu non sai quante lacrime ho versato la notte in cui mi hai detto di aver baciato un altro. So che non stavamo assieme, ma le motivazioni che mi hai dato sono state pessime, senza contare che era l’ULTIMA cosa che mi sarei aspettato da te. Ma evidentemente mi sbagliavo… E ancora di più è stato insopportabile il modo in cui ti sei comportata con me, come se cercassi il perdono appositamente per tornare insieme. E poi, invece? Che hai fatto? Sei tornata esattamente come prima. Una delle ultime cose che mi hai sparato in faccia l’ultima volta che ci siamo visti è stata “Cosa ci posso fare, io?” quando ti ho detto “Come faccio senza di te?”. Giuro, se mi avessero infilzato con un coltello rovente nel petto, avrei sentito certamente meno male. Io non capisco cosa ti abbia portato a cambiare così tanto. I primi tempi non eri così, anzi… Forse è proprio per questo che ora non riesco a staccarmi da te. Il problema è che, probabilmente, quella persona non esiste più. TU, non esisti più. O sei così soltanto con me? Chi lo sa… Non lo saprò mai. Razionalmente mi rendo conto che non sia colpa tua se io ora vivo male e non riesco a fidarmi di nessuno, dopotutto sono io che sono fatto così. Molta gente si lascerebbe scivolare tutto da dosso, ma io… Non ci riesco. Ti ho dato ciò che di più prezioso avevo e me l’hai calpestato così, senza ritegno. So che è da immaturi, da bambini, da vigliacchi… Ma io ti auguro di ricevere lo stesso trattamento con il prossimo che incrocerà il tuo cammino, così come quello successivo e quello dopo ancora. Tu non sai che significa farsi ribollire il sangue restando impotenti davanti ad un dolore come questo… Non lo sai proprio! Per quanto sia sbagliato, per quanto so che la cosa migliore sarebbe non darti neanche questa soddisfazione, io proprio non ci riesco. Spero solo che questa angoscia, questa rabbia e questo rancore se ne vadano al più presto, perché non meriti neanche più le mie attenzioni negative. Anche perché sono stufo di sorridere davanti a chi ti conosce e può dirti qualcosa del mio stato attuale, ma per lo meno da quel che so, tu sai che attualmente sto benone, e spero che la cosa ti faccia rosicare. Ok, basta… Ti ho dedicato persino troppo spazio. 05.01. Dai, ancora un’ora e poi posso “alzarmi” anche io! E di nuovo fine delle lacrime! Se non altro mi sono sfogato a dovere. Spero che la giornata di oggi passi alla svelta e senza spiacevoli novità. In realtà vorrei tanto staccare un po’ il cervello, ma non so da dove cominciare. A parte questo… So che è una cosa stupida, un po’ mi vergogno anche di confessarlo a me stesso. Però mentre guardavo Iron Man 3 mi sono fossilizzato per svariati minuti su un pensiero. Ho pensato “Perché non mi salva nessuno?”… Mi sono ripetuto questa frase non so quante volte, poi qualcosa mi ha scosso, penso fosse un’esplosione nel film, non ricordo. Resta il fatto che mi sono sentito piccolo piccolo e poco importante. Looooo so! Ci sono un sacco di persone che mi vogliono bene. Però, oh, mi son sentito così! Non so perché. Non so più a che pensare. Ho mille pensieri che mi frullano per la testa e non riesco ad esprimerne nemmeno uno! Dico solo un’ultima cosa. Non tanto a me stesso, perché non servirebbe a nulla… Ma la scrivo così, giusto per non tralasciare nulla. Io non so se esista un “supereroe”, un dio o qualcuno che si diverte a giocare con il destino altrui… Ma se c’è qualcuno, chiunque sia, che mi dia una mano. Che mi aiuti a lasciarla andare, che mi dia una spintarella verso la felicità, che mi aiuti ad essere contento di ciò che ho senza sentire il bisogno di avere di più, che mi dia una mano ad essere forte… Perché da solo non ce la faccio proprio. Dico davvero!

Lettera pubblicata il 5 Maggio 2013. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    bimba -

    era lei la bambina immatura stupida e vigliacca, per comportarsi così.. almeno non avrebbe dovuto risponderti in quel modo.. “che ci posso fare io?”
    siamo all’assurdo, al calpestamento più osceno dei sentimenti altrui in questa società consumistica del cavolo, che come dico sempre io ci consuma l’anima…..
    non ti abbattere, se ti fai un giro fra le lettere qui del sito non sai quante ne troverai come la tua, dove altri uomini come te sono stati lasciati dalle loro ex e pure loro malissimo!
    leggiti le risposte degli uomini, segui i loro consigli, ce la farai a riprenderti!
    un saluto!

  2. 2
    Ciccio -

    Non preoccuparti passera.

  3. 3
    Claudio -

    Devi guardare avanti!!! NOn guardare indietro, pensa a chi non ha avuto la possibilità di realizzare quello che hai fatto tu. Non tutti possono aprire un negozio, non tutti sono vivi dopo averlo chiuso, non tutti hanno vissuto le belle esperienze che racconti… io sono single a 32 anni, tu ne hai 10 in meno. Continua a buttarti come hai sempre fatto, la vita ti ripagherà 😉

  4. 4
    ylenia -

    ricomincia d’acapo

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