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Fare a pugni con i sensi di colpa: aiutatemi a comprendere

Ciao ragazzi,

mi ritrovo a scrivere qui perché ormai da anni non riesco a rimuovere i segni del tradimento subìto e la fine della mia relazione.

Sono passati 3 anni eh?

Lui: un ragazzo…strano! Omologato alla mia vita,assoggettato dalla sua famiglia. Ho sempre cercato di spronarlo, era terribile l’idea di avere accanto un tappeto al posto di un uomo! Non era in grado di decidere senza il mio consenso e soprattutto quello della sua famiglia. Mai una cena fuori, mai un’uscita fuori porta, mai una pazzia…era fondamentale il consenso della sua famiglia! Condizionato in tutto e per tutto, anche sulla scelta di una prestigiosa univeristà privata. Quest’ambientaccio lo ha ancora di più  trasformato.

Ha iniziato a frequentare gente frivola e attaccata ai beni materiali, ricconi sfrenati, a partecipare a serate elitarie universitarie e a subire ulteriori lavaggi del cervello, propri di quell’ambiente!

…io continuavo a prender posto dopo le assolute e indiscutibili decisioni della famiglia!

Era molto innamorato (o almeno così credevo), io anche, ma infelice: ero stanca e stufa di queste continue imposizioni, stanca di dover subire anche io questi condizionamenti, sempre più nervosa e sempre più infuriata!! Ho cercato di fargli sempre capire che un pochino di indipendenza in più ci avrebbe fatto bene! Mi arrabbiavo tanto, qualche volta ho usato toni piuttosto duri, ma ho sempre pensato alla nostra felicità e non ho agito mai con egoismo.

Conclusione?

Mi lascia. Ha scelto di mettere a tacere me piuttosto che trovare un punto d’incontro tra me e la sua famiglia. 

Mi tradisce con un’altra. Un’altra del suo ambiente.

Mi ha umiliato e accusato di averlo portato a compiere questo gesto, senza darmi la possibilità di controbattere. E’ sparito senza più cercare un confronto. Mi è crollato il mondo addosso. Ha tradotto i miei atteggiamenti con la volontà di cambiarlo quando in realtà volevo solo tirarlo fuori. Ho indossato i panni (inappropriati) di una crocerossina, mettendo da parte le mie esigenze da fidanzata e ho sbagliato. Non so se ha fatto tutto questo per trovare una giustificazione al tradimento (tra l’altro non confessato!)

Ciò che più mi distrugge sono i costanti sensi di colpa con cui vivo da anni: sarò stata io davvero la causa? A volte questi pensieri sono così forti e finisco per credere davvero di essere una persona malvagia. Da quel giorno sono diventata apatica, silenziosa, fragile, paurosa e quella determinazione adesso non fa parte più di me. 

Ho bisogno di consigli, ho bisogno di un parere per iniziare a vivere e allontanare una volta per tutte questi sensi di colpa!

Grazie

Lettera pubblicata il 7 Dicembre 2014. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni

La lettera ha ricevuto finora 10 commenti

  1. 1
    Gaudente -

    scusa ma se lui era un tappeto anziche’ un uomo perche’ vuoi riallacciare il rapporto ?

  2. 2
    filipp -

    Quando si discute dei rapporti tra il proprio partner e i suoi familiari bisogna essere sempre molto cauti. Se traspare l’idea che tu voglia mettere lui contro la sua famiglia è facile che prenderà le distanze da te piuttosto che dal suo nucleo famigliare. Forse sei stata troppo critica nei suoi confronti e nei confronti dei suoi genitori. Per quanto i genitori possano avere mille difetti e per quanto possiamo anche riconoscerli, sono il nostro punto fermo specie in età ancora di sviluppo o di formazione universitaria. Tu in questo caso per lui non eri altro che la ragazza…. Hai sbagliato secondo me ad iniziare questa guerra, la possibilità di uscirne vincitrice era veramente bassa se non nulla. Affrancarsi dall’influenza dei propri genitori è un percorso per alcuni più lungo che per altri ma che deve avvenire nel modo più spontaneo e naturale. Se forzi le cose qualcosa si spezza… In questo caso la vostra relazione. Io ti consiglio di metterti l’anima in pace e far tesoro dell’esperienza in modo da non ripetere i medesimi errori nel futuro.

  3. 3
    Elettrazeta -

    Guadente: Non ho intenzione di riallacciare nessun rapporto, ma di ricominciare a vivere e ad andare avanti.

    Filipp: Non metto in dubbio di aver messo pressione per uscire al più presto da questa situazione! Mi scoccia solamente fare i conti con i miei sensi di colpa, dal momento in cui lui ha incolpato me di quanto fosse accaduto. La fine della relazione la sento addosso solo io, è come se mi avesse reso la responsabile unica di tutto! E purtroppo adesso che sono ancora fragile finisco per crederci e mi tormento.
    E allora chiedo: Anch’io avevo bisogno dei miei spazi. Anch’io volevo sentirmi considerata. Anche io mi meritavo un pizzico di rispetto o dovevo rimanere nell’ombra,subire e star zitta fino a quando la situazione non sarebbe tornata a posto da sola?
    Sono sempre stata dell’idea che non bisogna vivere di abitudini e non bisogna accontentarsi. E’ questo un pensiero nocivo per la relazione?

  4. 4
    glosstar -

    Il tizio parrebbe proprio un bambino cristallizzato allo stato di patologica immaturità, al punto che non solo non decideva nulla riguardo al vostro stare insieme — alla fine neppure si e’ assunto la responsabilità del suo tradimento — ma persino peggio, decidevano gli altri quella che era la sua propria vita.

    Direi che questo nano non e’ proprio un campione di responsabilità, di maturità e di autonomia.

    Credo piuttosto che tu ti sia fatta un intero film basato su una relazione immaginaria e immaginata di quel che TU avresti voluto che fosse, e che invece non era. Da qui la tua carenza di stima per lui — assolutamente comprensibile vista la sua inettitudine — e la conseguente tua infelicita.

    Lui in quel rapporto non ci e’ mai stato (e forse nemmeno tu, vista la proiezione immaginaria), e ora a distanza di 3 anni ancora ti interroghi su cosa non ha funzionato? Forse l’unica interrogazione che dovresti farti, e’ come sia possibile che ancora ti fai domande circa la fine di qualcosa che MAI e’ cominciato.

    Metti da parte questa pagina — non c’e’ nulla da rimpiangere – e tira avanti al più presto. E se ti riesce, la prossima volta RELAZIONATI DAVVERO CON CHI HAI DAVANTI, e non con l’idea auto creata di lui.

    Un abbraccio. G

  5. 5
    Elettrazeta -

    Glosstar ti ringrazio immensamente per aver espresso la tua opinione, hai proprio colpito l’obiettivo!
    Hai colto il mio vero stato d’animo di quel momento e tante volte mi rendevo conto di percorrere la strada da sola; assumevo contemporaneamente il ruolo della donna e dell’uomo per la sua incapacità di portare avanti il rapporto. Era così umiliante!
    Molti si soffermano a giudicare “GRAVE” la mia mancanza di attenzioni nei suoi confronti, ma sono pochi (probabilmente quelli che l’hanno vissuto) quelli che riescono a calarsi perfettamente nei panni di chi subisce indirettamente determinate imposizioni!
    GRAZIE!!

  6. 6
    Bobo -

    Elettrazeta.
    Posso capire come ti senti .. scommetto che di questo tuo ex conservi ancora le foto, magari le lettere ed altri regali vero?
    E sono passati 3 anni?
    Non credo che questa pagina ti possa aiutare, vedi.. sono passati 3 anni e tu ci pensi ancora. Tu hai bisogno di uno psicologo, più che di consigli.
    Arrenditi la realtà, ci sono donne furbe che si servono di fantocci ricchi come il tuo ex, li spremono e poi li buttano. Tu non sei così, e la selezione “naturale”, che vuole che i ricchi stiano con i ricchi, ti ha spodestata dal gioco. Ormai sei tagliata fuori, lascia perdere, se la sua famiglia ha deciso per lui, o se lui ha trovato una che invece di spronarlo stressandolo inutilmente lo ha appagato sotto altre forme, non è affar tuo.
    Cercati un nuovo ragazzo. Ripeto, UN NUOVO RAGAZZO, e NON LA FOTOCOPIA SURROGATA DEL TUO EX. Volta pagina, altrimenti alimenti un atteggiamento da psicopatica che non giova nè a te nè alla tua vita amorosa (e sessuale).
    Datti una scrollata e muoviti, c’è tutto un mondo là fuori!
    bye

  7. 7
    filipp -

    Elettrazeta, per quanto riguarda i sensi di colpa secondo me non dovresti proprio fartene. Anche se lui ti addossa tutta la responsabilità della fine della vostra relazione certamente la colpa non è solo tua. Le responsabilità sono quasi sempre condivise. Vivere di abitudine ed accontentarsi è certamente nocivo per la relazione. Bisogna sempre però calibrare le nostre esigenze con quelle del nostro partner, ci vuole molta empatia e capacità di immedesimazione reciproca. Forse in quel momento tu gli hai chiesto qualcosa di troppo grande, qualcosa per cui non era semplicemente pronto e non hai avuto la sensibilità di capire che la richiesta era troppo spinta per il momento in questione. Comunque hai agito in buona fede, lo hai fatto perché eri fermamente convinta che ciò avrebbe giovato alla vostra relazione ma anche e forse soprattutto a lui stesso in termini di maggior indipendenza e autonomia di pensiero. Proprio per questa tua buona intenzione, che traspare da ciò che scrivi, non hai motivo alcuno per sentirti in colpa.

  8. 8
    Serena -

    Sembra quasi la fotocopia della mia storia. Lui dipendente dalla famiglia, che subisce grosso modo le loro decisioni e soldi compresi. In pratica la madre gli infastidiva se veniva a dormire a casa mia, i pranzi durante le festivitá doveva passare con la sua famiglia non esisteva che passasse un pranzo di natale a casa mia perfino una giornata fuori porta veniva criticata. Purtroppo tutto questo è la minima parte di ciò che ho subìto ho ricevuto tanta cattiveria ex stalker, persone che mettevano i bastoni tra le ruote, persone che mi trattavano male causata dalla mia timidezza e loro se ne approfittavano lui invece di proteggermi prendeva le distanze, lasciava che la sua ex mi perseguitava e mi faceva terra bruciata dappertutto figurarsi se alzava un dito oltettutto lo avevo conosciuto che aveva dei problemi e incece do giudicarlo e abbandonarlo al primo ostacolo sono rimasta al suo fianco ed io che mi mortificavo di continuo. A un certo punto con il matrimonio di mia sorella si era capito che non eravamo il classico buon partito anche se mua sorella è indipendente e lavorano entrambi con sacrifici insieme con un mutuo. Quando i conti non tornavano e la sua famiglia si aspettavano più grana cominciarono a metterlo spalle al muro per lasciarci perchê non ero all’altezza, la cattiveria proveniva anche da lui, era freddo e distaccato, ci vedevamo di rado, io sempe a casa anche nei we, mi diceva delle bugie von le scise delle riunioni e il lavoro tornava la sera tardi,nell’ultimo periodo ero più nervosa a volte esageravo mi portava lui a dapre in escandescenze per come mi trattava perchè ci soffrivo a causa della sua lontananza e il suo menefrighismo. Ho avuto sempre il dubbio che c’era qualcuna che gli ronzava intorno e non ho mai potuto averne prove certe. So solo che giá dopo due mesi appena lasciati aveva fatto conoscere una ragazza a sua madre che a sua volta si era lamentata portandogli a detta sua una poco di buono in casa. Guarda caso quando stava con me era

  9. 9
    Serena -

    -continua- era preso dagli estenuanti orari di lavoro che erano aumentati all’improvviso e stanchezza ma appena tornato single lo aveva il tempo libero per chattare su badoo, vacanze, uscite la sera con amici e amiche nel giro di poco. Io poi giá sensibile di mio, innamorata persa ho sofferto come un cane nonostante tutte le cattiverie e vigliaccate, mi sono chiusa in me stessa è stato straziante non ci sono parole per descrivere quanto ho sofferto, tormenti, sensi di colpa anche per la mia timidezza. Ritrovarsi a sbattere contro un muro tutti i giorni, senza un lavoro senza distrazioni, le amicizie poco o niente hanno supportato perchè quando sei giù e atteaversi un periodo difficie sei quasi un peso se sprizzi felocitá da tutti i pori e le cose ti vanno per il verso giusto, la gente ti sta intorno quando c’è qualcosa che va storto sei una specie di lebbrosa. Dopo tre anni d’inferno, avevo toccato il fondo per la disperazione, la solitudine, ed umiliarmi di continuo cercandolo insistentemente, peggiorando la situazione. Quandi sei ottenebrata dal dolore non ti rendi conto che determinate persone non meritano nemmeno una lacrima ma non ti rendi conto, non si riesce ad aprire gli occhi. Anche se sopravvivo perchè non mi sento pienamente soddisfatta della mia vita, oltrettutto a causa dell’immenso dolore per tre anni non ho avuto nè storie nè relazioni, totalmente bloccata e traumatizzata dalla sofferenza. Spero un giorno e in futuro di riuscire ad innomorarmi per ora mi sento solo svuotata come se una parte di anima mi fosse stata strappata via. Sono riuscita a voltare pagina anche se qualche attimo di sconforto e malinconia prende il sopravvento, credo che lui non si sia mai reso conto del male che mi fatto e di quanto dolore straziante ho provato per tanto tampo. Mi dispiace solo di aver perso anni della mia vita sprecati per degli esseri senza scrupoli, e nessuno potrá rendermeli indietro.

  10. 10
    Andrea -

    3 anni sono molti chissà quante altre si sarà fatte.Tu rimugini troppo su una cosa passata e siccome lo amavi tanto e lo ami ancora ti dai la colpa di tutto.Abbi più rispetto per te stessa e per chi ti vuole del bene e vedrai che questi sensi di colpa andranno via.Vuoi cominciare a vivere?trovalo e mandalo a fanculo e vedrai come ricomincerai e se non lo trovi capirai tutto.

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