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Scuola primaria, una mamma scrive

Ministro Fioroni,

mi chiamo Tiziana e Le scrivo da Taranto. Mi piacerebbe avere chiarimenti, ma più che chiarimenti, considerato che le circolari ministeriali sono più che esaurienti, vorrei avere un confronto sull’argomento ‘anticipi nella scuola primaria’.

Sono la mamma di una bimba di 4 anni, nata nel mese di maggio 2003, che ha appena iniziato il suo secondo anno in una scuola dell’infanzia pubblica. E’ una bambina molto dotata, pensi che nonostante la tenera età legge già discretamente e scrive. Impara poesie in brevissimo tempo e le ricorda a lungo. Nessuno nè a scuola nè a casa (e me ne guarderei bene a quest’età!) ha mai cercato di forzare il suo apprendimento. Chiede spontaneamente di ‘fare’ e sia io sia le sue insegnanti seguiamo quello che è il suo naturale percorso di crescita. A scuola, già dall’anno scorso (aveva solo tre anni), le insegnanti mi dicevano che era molto sveglia, attenta e che spesso svolgeva le attività di prelettura e prescrittura meglio addirittura dei suoi compagni più grandi che si stavano già preparando all’ingresso nella scuola primaria (frequenta una pluriclasse).
Trascorrerà un altro anno nella scuola dell’infanzia, a maggio compirà 5 anni e chissà quante altre cose la bimba imparerà.

Leggevo le circolari ministeriali e dunque le novità riguardanti l’anno scolastico 2007/2008 e successivi in merito al ferreo sbarramento per l’anticipo all’ingresso nella scuola primaria fissato al 30 aprile per il compimento del sesto anno di età. Alla luce di quanto detto, immagino mia figlia l’anno prossimo parcheggiata inutilmente ancora nella scuola dell’infanzia, più grande in età tra tutti nonostante le sue capacità (quelli nati entro il 30 aprile saranno andati via perchè, pronti o meno, saranno stati autorizzati dallo stato a frequentare la scuola primaria), annoiarsi a ripetere cose stranote in una classe che a questo punto non solo non le darà alcun valore aggiunto ma farà perdere alla sua vivida intelligenza interesse e piacere. Sfido io le insegnanti, se pur preparate (in presenza UNA alla volta sul tempo pieno), a svolgere al meglio programmi così differenziati per bimbi di quasi sei anni e bimbi di poco più di due aggiunti con la novità delle ‘sezioni’ primavera, la cui costituzione in realtà si è tramutata nel semplice inserimento dei piccolissimi con i grandi.

Ora le chiedo con grande vigore, PERCHE’ non lasciare, laddove ce ne siano i requisiti, coltivare le potenzialità dei singoli, stimolare e non mortificare gli interessi e le peculiarità personali in un percorso di crescita assolutamente soggettivo, valutato in ogni caso nel rispetto del benessere psico-fisico di una creatura in tenera età? PERCHE’ non attivare un discorso di flessibilità (mi riferisco ai vecchi esami di idoneità, affrontati in maniera seria…) con un limite di età, certo, che imponga ad esempio il compimento del sesto anno di età durante il corso dell’anno scolastico?

Si valutava tra noi mamme e amici le decisioni di questo ministero e la cosa risulta assolutamente impopolare per le ragioni fin ora spiegate e il malcontento tra noi è forte.

In un paese democratico e libero bisognerebbe avere sempre rispetto per la diversità degli individui. Non siamo tutti uguali e ritengo che chi abbia le ali abbia il diritto di volare!

RingraziandoLa dell’attenzione che vorrà darmi Le porgo distinti saluti

Tiziana.

Taranto, 08/10/2007

Lettera pubblicata il 8 Ottobre 2007. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 2 commenti

  1. 1
    ANNA -

    Beh…io nn ho figli per ora ma sono stata bambina e ho frequentato per soli 10 gg la scuola materna proprio in quanto mi annoiavo a morte li’ dentro…
    Cresciuta con gli adulti e molto vivace, a tre anni gia’ sapevo leggere, scrivere e usare tutti i congiuntivi e condizionali…
    Ti assicuro che, se la tua bimba ha le ali, potra’ spiegarle piu’ avanti…
    La sua intelligenza nn sara’ sacrificata…brillera’ alle scuole elementari, alle medie, al liceo e all’ universita’…c’e’ tempo per tutto…
    Adesso e’ piccolina e, se nn puo’ stare a casa con te, penso che nn sara’ un poco di noia a farle del male…
    I programmi ministerali sono pensati per tutti, per la media dei bambini, non per le “teste di serie”…e’ giusto anche che sia cosi’, se ci pensi…
    Quanti bambini sono al livello di tua figlia? Pochi, immagino…
    Non preoccuparti e stai serena.
    A volte nn essere “troppo geniali” e’ anche confortante, fidati!!!
    Ciao.

  2. 2
    chiamar -

    Grazie Anna per il tuo bel commento sul quale tra l’altro mi trovi perfettamente d’accordo.
    Sono per la scuola pubblica nella quale credo e sono cresciuta in modo sano ed è giusto e ovvio che non possa che essere indirizzata alla ‘media’ degli allievi. In particolare la ‘genialità’ mi incuriosisce ma mi fa paura e francamente spero che mia figlia abbia un futuro di serena normalità.
    Anche io sono stata ‘un’anticipataria’ così come mio marito ed entrambi oggi siamo professionisti affermati con un percorso di studi alle spalle lungo ed impegnativo. L’ingresso nel mondo del lavoro per me è stato facile sicuramente per i numeri dei miei titoli di studio ma anche perchè nelle aziende che ho girato (ho potuto scegliere grazie a Dio varie opportunità) all’inizio colpiva molto sul mio curriculum il conseguimento di una dura laurea in età così giovane (sono stata una giovane ingegnere di neanche 25 anni) e questa cosa forse mi ha fatto passare avanti anche a qualche collega ‘maschio’ in un mondo di maschi.
    Il mondo del lavoro è sempre più complicato da conquistare, la laurea spesso non basta più e avere più tempo a disposizione qualche volta paga.
    Certo, ci sono gli avvenimenti della vita che comunque ti guidano in modo inaspettato e tutti i tuoi programmi saltano, ma resta il fatto che uno almeno ha giocato tutte le sue carte.

    Il governo prima o poi avrà una nuova maggioranza e qualcuno stabilirà ‘per il bene dei bambini….!!!!! ‘ che forse le regole di prima erano migliori. Il fatto è cara Anna, che non si fa nulla per il bene reale dei cittadini e men che meno per queste creature. Nell’istruzione in particolare si fanno solo i conti sul dare o togliere una volta al privato una volta al pubblico a secondo di chi è al potere. E non ce la vengano a raccontare con discorsi di pedagogia spicciola.
    Tiziana.

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