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Rovinato dal volontariato

Sono disoccupato da tre anni e per la società sono uno di quei “parassiti”,”bamboccioni” o “furbetti” mantenuti dai genitori che aspettano tempi migliori (e voglia) per cercare un lavoro. Ma qualcosa ho avuto da fare in questi periodi dove attendevo vanamente risposta ai curriculum che mandavo qua e la. Il volontariato. Ho da sempre avuto l’inclinazione ad aiutare gli altri e fare volontariato è anche aiutare me stesso visto le numerose ferite che la vita mi a inflitto (basta leggere i post passati che ho scritto). Da circa un anno faccio parte di un associazione privata di volontariato e sono stato contattato diverse volte per dei servizi per delle manifestazioni di vario contesto. Non ho mai rifiutato un servizio assegnato (sono senza lavoro e quindi con tanto tempo a disposizione….) e non ho mai visto un euro (volontariato non retribuito). Ma la questione economica non importava dato che lo facevo con passione e vagavano nell’aria le possibilità di passare da volontario a dipendente (retribuito). L’associazione è a 60 km dal posto dove vivo ma spostarmi non era un problema,sono stato io a scegliere di peregrinare e non me pento affatto,il problema non era la distanza. Tutto questo sino a quando,per un mese non venni più chiamato. Questo quasi contemporaneamente a un corso di formazione fatto dall’associazione dove hanno formato altri volontari. Molti di loro sono del posto e amicizie e conoscenze dei dipendenti che hanno,di conseguenza,preferito dare i nuovi servizi a loro,anche se con meno esperienza di me,e io sono stato “retrocesso” a ultima scelta. La gioia di fare qualcosa di utile per gli altri (e per me) scoppiò via come una bolla di sapone. Sensi di inutilità e incompetenza mi pervadevano dalla mattina alla sera. Ma il peggio deve ancora venire. Un giorno mi feci avanti e chiesi se c’erano le possibilità di diventare dipendente. Mi dissero di no. Mi cadde il mondo addosso. Non avrei potuto lavorare facendo ciò che mi piace e per cui m’ero formato con tempo e soldi. E oggi?. L’associazione ha chiuso da giorni la richiesta di curriculum per nuove assunzioni per posti da dipendente. E io?. Io di ciò non sono stato avvertito da nessuno. Nemmeno da chi,lì dentro,avevo visto come punti di riferimento e esempio e avevo ricevuto parole di lode e ammirazione. Sono stato tradito,punito io e la mia voglia di rendermi utile,aiutare chi ha bisogno senza pretendere nulla in cambio se non un “grazie” diretto dal cuore. E adesso cosa posso fare se non piangere perchè ho pagato per quello che ho nel profondo di me,l’altruismo e la fiducia nel prossimo (cose strane visto quello che passato non dovevo averle più). Sono disperato e ho solo voglia di farla finita ed ora il mondo è diventato sempre più piccolo per me e un posto per me pare non esserci ovunque io sia e io vada.

Lettera pubblicata il 1 Luglio 2014. L'autore ha condiviso 16 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Lavoro - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 6 commenti

  1. 1
    filipp -

    Ciao mi spiace tanto. Purtroppo in tutti o quasi i contesti lavorativi in Italia la selezione funziona cosi: prima i parenti ed affini, poi gli amici, poi gli amici degli amici, poi i conoscenti e se resta ancora qualche posto libero il chè a questo punto è assai improbabile pescano nella marmaglia di disoccupati disperati che non hanno ne conoscenze ben piazzate ne santi in paradiso. Non fartene una colpa, non hanno voluto prenderti perchè probabilmente come ti dicevo avevano già chi prendere. Questo sistema di selezione è perverso dà profonda sfiducia ai giovani ed è alla base della fuga in massa di questi verso altri paesi dove vi è una selezione meno “familistica”. Ma tant’è questa è l’Italia.

  2. 2
    Lana -

    Mi dispiace nanotel. La tua é una storia che avrebbe meritato un lieto fine ed invece rimango stupefatta dall ingratitudine di questa associazione. Sei sicuro di non aver avuto nessun “nemico” all interno dell associazione ? O Qualcuno a cui non stavi semplicemente a genio ?
    Comunque succede a tanti di farsi in 4 per poi rimanere a mani vuote. É l ingiustizia della vita, quella reale e non dei film. Ti saresti meritato un trattamento migliore. Loro hanno dalla loro parte il pretesto che tu lo hai fatto per volontariato, per pura gratuitá, e che quindi nn ti devono niente. Però ragazzi … che riconoscenza !! Comunque, ora basta avvilirti, devi riprenderti la tua vita. Sei disoccupato ? Allora comincia a guardarti attorno, a cercare alternative. Non puo esserci solo il volontariato. Lo so che chiederti di darti una mossa in questo momento é piu dura che smuovere un macigno, ma credimi, é la via d uscita. Se hai qualcuno di affidabile, fatti aiutare. Non fermarti a pensare a quello che sarebbe stato, ora pensa a te e al futuro. Se nn erro hai 31 anni. Beh hai ancora un sacco di tempo davanti a te. Ciao in bocca al lupo

  3. 3
    joe -

    L’Italia è un popolo di Tagliagole devoti alla Maronna……ma scusami…perchè fai volontariato????? per cosa????…per aiutare gli altri????…e adesso a te chi ci pensa???

  4. 4
    Clara -

    Ciao!

    Non so che tipo di associazione sia quella dove prestavi servizio, quello che so è che per le associazioni non sono tempi facili. Frequento, da utente, un’associazione per portatori di handicap (io sono in carrozzina). Posso dirti che, ultimamente, le attività sono dovute diminuire per non gravare sulle famiglie dei ragazzi (tra l’altro anche io ho la tua età e sono una dei pochi associati che lavora). Per quanto riguarda la mancata assunzione ovviamente non so dirti perché non ti hanno scelto (dovrei sapere che tipo di preparazione tu abbia e a chi si rivolge l’associazione), probabilmente un “aiuto gratuito” non può essere troppo selezionato (se sai fare ciò che ti chiedo non ti posso cacciare visto che non chiedi di essere pagato e quindi mi fa comodo), mentre se devo corrispondere uno stipendio, voglio anche delle persone “competenti” per quello che chiedo. La domanda che ti pongo è: tu avevi le competenze tecniche per lavorare lì dentro? Con questo non dico che non ci sia il clientelismo in Italia, ma non pensiamo sempre e solo in negativo. Un’ultima cosa: io non direi ROVINATO DAL VOLONTARIATO… Il volontariato, se fatto con passione, è una bellissima esperienza!

    Ciao!

    Clara

  5. 5
    dreamer -

    Ciao,ti scrivo dal mio posto di lavoro,precario,in bilico,ma pur sempre lavoro. Ho fatto volontariato per molto tempo e,a modo mio, continuo a farlo. So che a volte è fortissima la delusione ee ti verrebbe voglia di mollare tutto e uccidere quel senso altruista cedendo alla tentazione di pensare che “tanto questo mondo fa schifo e non lo cambierò mai”, soprattutto quando a deluderti sono gli stessi compagni che credevo stessero facendo il tuo stesso percorso e avessero i tuoi stessi valori. E successo anche a me,il posto di lavoro che avrei sognato,in cui avrei guadagnato una miseria ma che avrei amato,è stato offerto ad altri e io sono rimasta con un pugno di mosche. Ora guadagno di più,sempre da precaria,ma faccio un lavoro che non amo particolarmente. La rabbia che ho provato e stata tanta ma poi,col tempo,mi sono ricordata che,quel volontariato, quei valori, esistevano ancora. E non importa quante persone nell’ambito deluderanno le mie aspettative,quei valori resteranno tali. Nello specifico io mi occupavo di ragazzi con ritardi psichici e di animali. Non importa se i “colleghi volontari” mi hanno deluso,esisterà sempre qualcuno da aiutare a prescindere,e se un’associazione mi delude,ne cerco un’altra, e visto che devo anche campare,intanto accetto il compromesso di questo lavoro e sogno e progetto. Sogno di creare io quello che non ho trovato. Un’associazione fatta di persone vere e di valori veri piuttosto che di giochi di potere. Non dobbiamo mollare davanti alle delusioni ma stringere ancora di più i denti. Di dove sei?

  6. 6
    natonel1983 -

    Per me era solo qualcosa che volevo fare da tempo e in un posto che non fosse la mia città dalla quale voglio andare via al più presto ma sto ancora ancorato qui come se fosse il segno di un processo di delusioni che è iniziato da parecchio tempo. Ho deciso di rispondere così al male col bene,aiutando chi è meno fortunato di me così da scoprire che nel dolore non siamo soli ma c’è qualcuno sempre ovunque e comunque. Ma adesso che a me è stata chiusa anche questa porta mi viene da chiedere cosa sono adesso? Cosa devo fare?. Mi sento inutile e abbandonato e scusate la commiserazione ma è quello che provo in questo momento. Pace a tutti.

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