Salta i links e vai al contenuto

Ritorno, partenza

In fondo la settimana passata per me è stata questo: Un viaggio (..c’è già chi dice che sono sempre in partenza..), un ritorno al passato e poi ripartire ancora.
Mi sono chiesto più volte se fosse stato il caso di fare questo viaggio, se avesse o no un senso. Poi l’ho dovuto ammettere a me stesso. Ci sono volte che si riesce a passare sopra un momento difficile contando solo sulle proprie forze, stavolta non ci sono riuscito. Allora sono tornato a Roma. Ho chiesto aiuto agli amici, ho cercato il conforto in qualcuno vicino.
Ed è lì che mi sono accorto come in realtà non esiste un vero ritorno. Il tempo, sempre questo concetto che sento così avverso ora, è in qualche modo inesorabile e crudele.
Molto di quello che è stato negli scorsi giorni, è stato governato dalla triste sensazione di ritrovarmi in un mondo in cui le persone che avevo accanto hanno percorso una strada diversa dalla mia, ad un’altra velocità e di come si siano così allontanati.
In realtà non ho ben capito se sono io ad aver corso più velocemente o se siano loro ad averlo fatto.
Ma quello che ho ben capito è che forse a un certo punto della vita mia ho fatto un grosso errore. Un errore di presunzione. Mi sono creato grandi aspettative, mi sono costruito un mio nuovo mondo ideale fuori dal mondo da cui venivo. E in qualche modo ne pago le conseguenze.
Mi chiedo ormai da un po’ di ore se non mi sono illuso che potevo volare un po’ più in alto, che potevo correre dietro a una vita diversa.
Del resto, come posso dire di aver ragione?
Io che mi trovo con gli affetti frantumati, a vivere tra paesi diversi, sempre con una valigia da riempire o da svuotare, senza una casa né una tana dove rifugiarmi, senza un posto che sento mio, senza nessuno che mi aspetta all’aeroporto dove arrivo o che mi saluta da quello dove parto.
Forse ha ragione chi partendo dal mio stesso mondo, si è accontentato dei piccoli sogni di tutti i giorni, ha limitato la dimensione delle proprie aspettative e vive con piccole gioie e piccoli dolori.
Forse, non si può scappare dalle proprie radici.
Forse questo è stato l’errore più grande che ho fattocon la persona che avevo accanto. Mi sono illuso che con la forza dei sentimenti potevo stare vicino a qualcuno invece abituato a volare a quote molto molto più alte delle mie. Ma questo non succede nel mondo reale.
Mi sono dimenticato quello che sono, da dove vengo e ho pensato che potevo essere quello che forse non sarò mai.
Non vorrei lasciare trasparire delusione e tristezza, in fondo i miei altri post si chiudevano con dei sentimenti positivi.
Ma scusatemi, stavolta non ci riesco. Al ritorno, è seguita una partenza, tante ore di macchina e di nuovo Milano. Poche ore per capire che ero arrivato in un posto dove niente mi appartiene e di nuovo un’altra valigia, un aeroporto da cui partire, uno a cui arrivare e una serata passata a chiedermi dov’è quel confine così sfumato tra sogno e presunzione, tra realtà e sentimento, tra destino e vita.
Non riesco a credere che tutto sia scritto. Ma poi vedere certe cose, vederle da fuori, vedere come chi ha il tuo stesso retroterra in fondo faccia un vita così diversa e di come si accontenti di poco, fa pensare.
Ho passato gli ultimi anni a dirmi quanto determinati comportamenti fossero sbagliati. Quanto fosse errato dare poco agli altri e aspettarsi poco dalla vita, perchè forse vale la pena avere dei sogni.
Ho quindi cercato di vivere in maniera più piena i rapporti, e l’ho fatto soprattutto dedicando ogni mio sentimento senza nessun filtro alla persona che avevo accanto. In un certo modo ho cercato di rimuovere ogni barriera e di dargli ogni cosa con quel sorriso interiore che sempre mi ha fatto provare.
L’esito non è stato così buono, anzi è stato molto negativo.
Forse non ci sono metodi giusti o sbagliati. Forse solo persone sbagliate, come me.
E’ triste dirlo, ma è domenica sera, notte e meno male che domani è lunedì…

Lettera pubblicata il 14 Luglio 2008. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
Condividi: Ritorno, partenza

Altre lettere che potrebbero interessarti

Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 1 commento

  1. 1
    Solome -

    Ciao SnowAnd75
    leggendo i tuoi post, è quasi palpabile il velo che oscura l’espressione di una felicità imposta da te stesso, per non far trasparire la tua disarmonia di colori interiori che hai in questo tempo. Non so chi tu sia, non so nulla di te…ma in qualche modo sei me qualche tempo fa…
    Dentro ogni persona c’è un fiore che si nutre di sentimento positivo, soffre per le nuvole che si aggirano nei pressi del cuore, e per le tempeste nella mente…e muore se si spegne in noi il concetto di essere.
    Non sciupare questo fiore, fallo rinvigorire.Ha mille colori brillanti. Credo tu sia una bella persona. Le aspettative forse sono più grandi di quello che la realtà ci propone. Ma tutti abbiamo il diritto di pretendere qualcosa per noi stessi. Sognare è lecito, e come l’amore, danno senso alla vita. Non smettere di farlo… non perdere la voglia dell’essere…
    A presto…

Lascia un commento

Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.

Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.


▸ Mostra regolamento
I commenti vengono pubblicati alle ore 10, 14, 18 e 22.
Leggi l'informativa sulla privacy. Usa toni moderati e non inserire testi offensivi, futili, di propaganda (religiosa, politica ...) o eccessivamente ripetitivi nel contenuto. Non riportare articoli presi da altri siti e testi di canzoni o poesie. Usa un solo nome e non andare "Fuori Tema", per temi non specifici utilizza la Chat.
Puoi inserire fino a 2 commenti "in attesa di pubblicazione" per lettera.
La modifica di un commento è possibile solo prima della pubblicazione e solo dallo stesso browser (da qualsiasi browser e dispositivo se hai fatto il Login).

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 caratteri disponibili