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Risalire su una moto dopo un incidente terribile

Salve a tutti; sono una ragazza felicemente sposata con un meraviglioso uomo che per un incidente in moto avvenuto 9 anni fa vive su una carrozzina ma che questo incidente non gli ha impedito e non gli impedisce di vivere una vita normale nonostante le piccole battaglie quotidiane come le chiamiamo noi.
Da qualche tempo mio marito ha espresso di risalire su una moto, di assaporare il vento tra i capelli e di fare delle gare con il quad, per ovvie ragioni non può salire su una moto su due ruote ma grazie a degli amici anzi invogliato da alcuni amici ha scoperto il quad (moto a 4 ruote che usano non solo i disabili ma anche i normo) ; quad che ha comprato due mesi fa, gli si sono illuminati gli occhi quando ha montato in sella, nonostante le mie apprensioni, ma adesso è stato invitato a fare delle gare (cosa che faceva prima ma solo a livello amatoriale) , raduni ma io sono un po’ preoccupata anche se non lo do a vedere, l’ho appoggiato a fatica questa sua passione, che sapevo non si era spenta nemmeno con l’incidente. Mi chiedevo cosa spinge una persona a risalire in sella dopo un incidente? Ho paura che voglia dimostrare per forza qualcosa a se stesso, a me non deve dimostrare NULLA, e lo sa.

Lettera pubblicata il 5 Marzo 2011. L'autore ha condiviso 13 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    Piero -

    Ciao, probabilmente non vuole dimostrare qualcosa a te, ma a se stesso!
    Una passione che lo ha tenuto vigile e vivo per tanti anni non si può
    spegnere facilmente, le emozioni che provava sulla moto sono rimaste
    vive nella sua memoria, ed ora può riprovarle!Affronta l’argomento,
    Abbraccialo forte, e digli che lo ami, stagli vicino anche se ti sarà
    difficile, e quando ti vedrà al suo fianco saprà che la vita gli ha dato
    tutto! Qualche volta noi uomini siamo testardi e infantili!

  2. 2
    Mau. -

    Buongiorno Annette.
    Prima di commentare questa lettera mi sono fatto ‘un giro’ nelle tue precedenti.
    Premetto che non ho mai avuto simpatia per i motociclisti incalliti, cioè quelli che salibbero in moto, come diceva un mio amico, pure per ‘andare in bagno’.
    Non offenderti, ma in loro ho sempre visto un certo tipo di arroganza, che purtroppo riscontro quotidianamente, vedendo sgusciare a destra e sinistra moto a tutta velocità che nel traffico, a serpentina, saltano auto passando spesso in stretti spazi disponibili. E questo quando non passano sul marciapiede. Se poi hai l’ardore di suonare loro il clacson rallentano e ti ‘guardano’ da dentro il casco con un’aria di sfida, quasi di duello. Dopo i camionistri, sono loro i ‘padroni’ delle strade.
    Ho fatto questa premessa, anche se capisco possa muovermi critiche, perchè ritengo che tuo marito o non abbia ben compreso la fortuna che ha avuto nell’incontrare te, oppure l’ha compreso, ma il suo ‘amore’ primario rimane la moto. Tu vieni per seconda.
    Scusami ma questo è quello che mi viene spontaneo pensare.
    L’enorme fortuna che ha avuto, conoscendoti e sposandoti…direi il ‘miracolo’ che ha ottenuto di essere amato, contro tutto e tutti, da una ragazza come te, che ha scritto ben 7 lettere intrise d’amore per il suo uomo, non può e non deve essere considerata cosa secondaria rispetto a una motocicletta e al ‘vento nei capelli’.
    Mi spiace dirlo ma questo è puro egoismo.
    Quello che è successo non è stato sufficiente? Il dolore provocato a se stesso, alla sua famiglia, ai suoi amici, non ha intaccato abbastanza la sua coscienza?
    Si certo, c’è da considerare che voglia farsi vedere da te come lui ‘era un tempo’, e voglia dimostrare in qualche modo la sua forza e il suo ‘essere uomo’.
    Bisogna certamente considerare anche il lato psicologico della cosa e su questo piano comprendo perfettamente il suo desiderio di rivincita contro un destino così crudele.
    Ma nonostante anche queste considerazioni, ritengo che tu non debba permettere questo ritorno in sella. Secondo me hai già sbagliato facendogli acquistare il quad.
    I suoi occhi si dovrebbero ‘illuminare’ tutti i giorni, al risveglio, trovando accanto una donna meravigliosa come te, non per una moto.
    Un caro saluto.
    Mau.
    (Mi scuso se in alcuni passaggi sono un po’ crudo, senza offesa alcuna).

  3. 3
    Annette85 -

    Caro Mau beh mi sembra che mi conosci gia’ ,insomma ti sei messo ad indagare hehehe 🙂 e la cosa mi fa piacere.
    Detto cio’;ah se ti leggesse mio marito,ti farebbe a pezzetti ahhaahhahahha scherzo è un gran bravo ragazzo,sensibile etc…,tutt’altro che arrogante ,credimi!!!
    La sua passione ,per la moto nata molto prima dell’incidente e si rafforzata dopo l’incidente,la conoscevo gia’ quindi sapevo cosa andavo incontro anche l’idea di ritornare in sella ne avevamo gia’ parlato non nascondendo le mie paure che per fortuna so gestire.Lui è prudente quindi mi fido di lui sono degli altri che non mi fido.
    Lui ha sempre cercato e cerca di coinvolgermi sempre(cosa che apprezzo ) e su tutto quello che fa ,come io lo conivolgo nelle mie cose,ti ricordo che siamo marito e moglie e le sue passione sono anche le mie e viceversa.Arrivare a dire che io vengo la seconda,credimi che non è cosi!Gli occhi gli si illuminano tutti i giorni quando ci svegliamo…e spero che sia sempre cosi.
    Comunque,mi sono innamorata di lui anche per questa sua forza a non arrendersi,a questa sua forza che ha e che trasmette a chi gli sta vicino,in primi a me,Insomma questo suo lato “spericolato”in senso genuino,positivo mi ha sempre affascinato,cosa vuoi farci?siamo due spericolati ehhehehe.
    Grazie Mau per aver detto la tua,che ho molto apprezzato,Ciao.

  4. 4
    LUNA -

    Ciao Annette 🙂

    ovviamente tuo marito lo conosci tu, e comprendo perché a te faccia paura questa sua intenzione… quindi, sono onesta, se sono empatica con te capisco tutte le tue perplessità…
    se penso a lui però mi chiedo: ma chissà se è vero che vuole dimostrare qualcosa a se stesso?
    Ho un amico che era un professionista dell’automobilismo, che ha fatto un brutto incidente (un miracolo che si sia salvato e che non sia finito in carrozzella) e che ha dovuto chiudere definitivamente con le gare. Quando è guarito ha fatto altre cose, ha potuto farne molte altre, però mi ha detto che il fatto di non poter correre più lo ha perseguitato per anni e anni. Non per quello che rappresentava, ma per le sensazioni che provava. D’altra parte c’è pure un motivo, forse, se abbiamo delle passioni così forti che ci spingono a scegliere un’attività, un mestiere, uno sport piuttosto che un altro, no?
    Questa cosa gli è passata nel momento in cui, diversi anni dopo, ha scoperto che poteva provare le stesse emozioni in un’altra attività. Fermo restando che amerà sempre il ricordo dell’automobilismo e gli dispiace di non poter farlo più, dice che è stata una sensazione pazzesca ritrovare se stesso, nello stesso modo, in un’altra cosa.
    Il problema non era certamente che mettesse altre cose dopo la sua passione per l’automobilismo, ma si sta parlando delle sensazioni che lui provava quando correva. Credo che non dipenda solo da ciò che facciamo, ma dal nostro rapporto con la cosa, no? (in tal senso quindi non condivido il pensiero di Mau).
    Forse tuo marito vuole semplicemente provare le emozioni della gara. e non vuole dimostrare e dimostrarsi un bel niente.
    Ma naturalmente, ripeto, è ovvio che non sono nella sua testa, e che questa componente potrebbe anche esserci. Comunque sia mi pare che voi due siate una bellissima “squadra” e che possiate parlare delle vostre emozioni, in modo molto sincero.
    Lui ha diritto di desiderare di correre, come tu di avere le tue perplessità, perché in ogni caso siete una coppia in cui ciascuno mette il suo, anche in termini di desideri suoi, perplessità e accoglienza empatica dell’altro.
    Cosa spinge certe persone a non salire in sella? La paura.E ci pare quasi più logico. Cosa spinge a tornarci? forse non aver perso, come dici tu, la passione per. Nonostante un evento così traumatico. Ma non associare alla passione il trauma. A me, anche se comprendo le tue paure, di per sè il concetto sembra sano, e tutt’altro che arrogante.

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