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Baccano ingiustificato sulla riforma Gelmini

di

QUANDO FA PIÙ RUMORE UN ALBERO CHE CADE CHE UNA FORESTA CHE CRESCE

Gentile Direttore,

sono una studentessa della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Parma.

Sinceramente scocciata del baccano che ingiustificatamente viene fatto in questi giorni circa la Riforma Gelmini, Le scrivo per portare una delle molte voci che non possono trovare spazio in una informazione politicizzata e unilaterale come quella di questo triste periodo per la nostra Democrazia.

La situazione delle protesta qui in Città è a dir poco imbarazzante: “cortei” di non più di venti studenti che bloccano gli autobus di passaggio alle Facoltà per cercare di reclutar altri studenti per la manifestazione, ricevendo per lo più “due di picche” e creando più che disagio a chi ha il potere di modificare la Riforma, a coloro che vogliono poter svolgere veramente le attività didattiche. Possibile, mi chiedo, che facciano più rumore quei venti di tutti gli altri che sono nelle biblioteche a studiare, a preparare esami con impegno e dedizione perché credono ancora nel merito? “Fa più rumore un albero che viene abbattuto di una foresta che cresce” diceva, a ragione, la mia professoressa del liceo.

Ridicolo che a guidare una protesta di studenti che chiedono una università meritocratica fosse uno studente collega che perde più tempo a manifestare che a fare esami, dato il suo noto ritardo sulla tabella di marcia.

Ridicolo che proprio studenti di sinistra si oppongano alla logica del merito, loro che invocano trisavoli combattenti per la Libertà e Uguaglianza. Forse a questi studenti farebbe più comodo il 18 politico sessantottino mi domando?

Ridicolo che sempre simpatizzanti della sinistra si oppongano a tagli che stanno riguardando tutte le classi lavorative, tutta la popolazione in Italia; in fin dei conti sono proprio loro a ricordarci ogni giorno che “C’È LA CRISI” e, come ogni buon compagno, dovrebbero sapere che a tutti tocca un po’ di sacrificio, no?

La mia voce è solo una delle tante che vuole ringraziare il Ministro per le modifiche strutturali che sta apportando ad una Università in cui oggi contano soprattutto la parentela, l’aiuto, la spinta. Non parlo senza cognizione di causa, ma parlo da studente che ha visto e vede situazioni imbarazzanti agli esami, che se scorre la lista dei professori e personale assunto dell’università riesce a ricostruire interi alberi genealogici; che vede professori meritevoli e preparati sottostare al timore reverenziale di mummie che hanno ormai fatto il loro tempo all’Università e dovrebbero avere il buon senso e l’umiltà di mettersi GRATUITAMENTE a disposizione dell’Università stessa che tanto dicono di amare.

Concludo con un augurio per tutti noi studenti: che i burattinai della politica smettano di prenderci in giro e smuoverci per i loro personali interessi, e noi studenti per primi cominciamo a muoverci nella logica del merito vero che viene dopo l’impegno e la fatica.

Lettera pubblicata il 30 Novembre 2010. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Scuola

La lettera ha ricevuto finora 9 commenti

  1. 1
    Daniele -

    Buongiorno cara studentessa dell’università. Mi chiamo Daniele, ho 18 anni e frequento un liceo classico linguistico a Torino. La situazione descritta da te, nella tua città, è diversa dalla mia e a quanto pare anche la riforma è diversa da città in città. Puoi gentilmente elencarmi gli aspetti positivi di questa riforma? Io sono pronto a sentirli. Oggi abbiamo bloccato in circa 3mila il centro di Torino perchè noi (liceali e universitari) ci rendiamo conto che questa è un attacco alla nostra libertà. Qualcuno qualche tempo fa mi diceva, proprio in questo sito, che era sbagliato citare grandi letterati, ma io, che al contrario di chi citi tu come guida di cortei, sono uno studente che si fa in 4 per la scuola e studia giorno e notte per riuscire a combaciare i mille impegni che ha, lo faccio lo stesso. Fichte dice che la cultura è funzionale alla libertà, un uomo per essere libero deve essere colto. Se ci tolgono la cultura, ci stanno togliendo la libertà. Tu, dall’altro della tua facoltà di medicina, ti senti al sicuro, sarai sicuramente contenta di queste modifiche perchè tanto in fondo a te non toccano molto. Io, personalmente, che non so che università scegliere perchè non so se ci sarà ancora, il prossimo anno, l’università che ho deciso di scegliere, sono un po’ più preoccupato. Ovvio, c’è crisi, e questo lo sappiamo tutti, ma il governo taglia su cosa? Sull’istruzione?! Ma stiamo scherzando? Sul futuro dell’Italia? Chi potrebbe darle un futuro migliore scappa, e ci lamentiamo della fuga di cervelli. Così ci sarà ancora più crisi.. Ogni riforma è fatta per ingrassare il potente. Chi ha soldi avrà più soldi, questa è la politica attuale. Forse a Parma, anzi nel tuo piccolo mondo di Parma (perchè anche io ho una piccola visione di come sono le cose qui a Torino), coloro che manifestano lo fanno solo perchè non hanno voglia di studiare, ma qui da noi non funziona così. Io manifesto perchè sono convinto che lo studio sia fondamentale per crearsi un’opinione e ringrazio di avere una mentalità aperta che mi fa ragionare sulle cose e rendermi conto di quello che sta succedendo. C’è, è vero, chi manifesta perchè della scuola non ne vuol sentir parlare, ma c’è anche chi crede davvero che le cose non debbano essere cambiate in qeusta maniera e vuole far sentire la sua voce.
    Con questo concludo e ti saluto rinnovando la richiesta di elencarmi gli aspetti positivi della riforma (che, indubbiamente, sono presenti, ma trovo più gravi quelli negativi).
    Dani

  2. 2
    magirama -

    Ciao. Ho 29 anni e sono un ex studente universitario, laureato nel 2004 che ci è passato e che conosce perfettamente i problemi della scuola. Premesso che non voglio fare ragionamenti politici e che non voglio schierarmi a destra o a sinistra, ritengo anch’io che questa protesta stia facendo fin troppo rumore. Dico una cosa forte: quelli che non hanno voglia di studiare erano tutti in piazza in questi giorni. Lo dico perchè io penso che la protesta non fosse di per sè contro la riforma, ma contro l’intero governo, una grossa manovra sfruttata dall’opposizione e dai contestatori anti-Berlusconi per farsi sentire. Con questo non dico di essere a favore del decreto della Gelmini, sia chiaro, protestare è un diritto sacrosanto ma la verità è che in Italia non siamo capaci di fare nemmeno questo. Si fanno riforme e interventi per fare in modo che le cose rimangano sempre invariate o che siano a favore sempre dei soliti ignoti. Si fanno i tagli ma chi tira la cinghia sono sempre i “poveri cristi”, mai chi è grasso da scoppiare, si parla di combattere la “parentopoli” ma in realtà è una cosa che c’è e che ci sarà sempre, come i concorsi truccati. Questa è l’Italia, c’è poco da fare. Chi cerca di cambiare le cose viene sempre contestato poichè c’è una malafede colettiva di base, poi c’è chi protesta ma questi sono solo gente che vuole partecipare.
    Io penso che il vero problema della scuola parta a monte, dalla mentalità, dagli sforzi fatti dallo Stato e dai docenti stessi per garantire un’istruzione all’avanguardia. Abbiamo una scuola in Italia vecchia in tutto: i metodi di insegnamento sono vecchi, le strutture sono vecchie, i fondamenti sono vecchi. Ci ritiriamo a fare riforme da una parte e a contestarle dal’altra ma non ci rendiamo conto che il problema non è questo, il vero problema è investire nello studio, preparare dei docenti che siano aggiornati e che abbiano a disposizione materiali adeguati, poi ci sono anche le famiglie e i ragazzi, altra tegola, oggi si va a scuola per imparare ma si esce più vuoti e più confusi di prima.
    Io dico questo dopo quasi 5 anni di università e con una zia insegnante, una persona anche bravina che però pretende di utilizzare i soliti metodi con dei ragazzi svogliati e impreparati non allo studio, bensì alla vita stessa. Inutile parlare di merito, di tecnologie e di lingue straniere in una scuola che sta a malapena in piedi, sicuramente il bene del paese non lo fanno nè la Gelmini, nè Berlusconi, nè quelli che li contestano.

  3. 3
    Daniele -

    Purtroppo il pochissimo tempo a mia disposizione (dato che, sai com’è, devo
    STUDIARE) mi permette di non rispondere a tutti i punti che hai toccato ma solo
    ad un punto in particolare.. Il fatto che chi è andato a manifestare lo ha fatto non
    si sa bene per quale motivo, principalmente perchè non aveva voglia di studiare.
    Mi infastidisce così tanto sentire questa cosa che mi piacerebbe tirar su un
    dibattito, perchè è bello raccontarsi qui la rava e la fava ma poi quando si tratta
    di sentire le spiegazioni degli altri è come se da un’orecchio entrassero e dall’altro
    uscissero. Lo studio è forse il cardine della mia vita purtroppo oserei dire, è quello
    attorno al quale gira tutta la mia vita compresi i miei più grandi impegni e
    passioni. Se sono sceso in piazza non è perchè non avevo voglia di studiare e se
    la vuoi sapere tutta il giorno che ho saltato avevo 2 compiti che ho recuperato il
    giorno dopo, con altre due interrogazioni. Quindi lo studio non è certo il mio
    problema, lo faccio lo devo fare e non nego che in alcune occasioni mi piace
    anche quello che studio. Il problema è il metodo è vero.. Ma questo non è un
    passo avanti, perchè tornare indietro? E’ come se la scuola fosse nella mer*da fino
    al collo e la gelmini spingesse con il piede fino a giù sopra i capelli. Parliamoci
    chiaro, le cose vanno cambiate, ma non così. E se non siamo capaci di protestare
    (anche se abbiamo occupato tre monumenti in tre città diverse, cosa che in effetti
    è una bazzecola), dicci tu come fare, illuminaci.

  4. 4
    magirama -

    Ciao Daniele. Ci avrei scommesso che avresti colto proprio quel punto e che avresti risposto! 😀 Me lo sentivo! Dai, lo dico ridendo e non voglio che tu ti senta offeso per questo, avevo anticipato quella battuta come una “cosa forte”, inoltre non era mia intenzione offendere i manifestanti, tanto meno quelli come te che sono studenti seri, lo so bene che alcuni di voi lo sono.
    Quello che intendo dire è che in Italia purtroppo, un governo (di destra o di sinistra che sia) fa spesso riforme e nuovi decreti, in faccia ci dice che è per il bene del paese, poi in realtà lo fa per incasinare ancora di più le cose e gestire il tutto a proprio favore. Si sa che è così, quindi vai tranquillo che in fondo nemmeno io sono d’accordo con la Gelmini. Il vero problema è che dall’altra parte non ci sono delle adeguate contromisure, perchè come ho detto nella mia risposta, la protesta era più contro il governo e contro Berlusconi, che non contro la riforma della scuola. Le proteste sono state per lo più un pretesto dell’opposizione per portare gente in piazza, io sono fortemente convinto che pochi dei manifestanti sapesse veramente il motivo della protesta e il contenuto della riforma, i più tanti protestavano perchè lo facevano tutti e perchè è meglio andare a farsi un giro, a fare casino, piuttosto che stare sui banchi, forse è anche questo concetto che voleva sollevare la nostra amica che ha scritto la lettera originale. Amico mio, protestare e manifestare sono un diritto sacrosanto, però so bene come funzionano certe cose, ho 10 anni più di te e sono stato anch’io a scuola, devi credermi. Pensa un po’: le proteste dei sindacati sono forse diverse? Mh… Non credo, soprattutto perchè Bersani in un’intervista ha detto che solo l’Italia sta facendo i tagli, peccato che 30 secondi dopo hanno fatto vedere un servizio (su SKY TG24) che mostrava le proteste degli studenti inglesi per i medesimi motivi. Se non è strumentalizzazione questa… Poi ripeto, non parlarmi di Gelmini, Berlusconi, Bersani, destra, sinistra o chi che sia, io li prenderei TUTTI e li butterei in un fosso.
    La cosa veramente scandalosa dell’Italia è il modo con cui vengono diffuse e gestite determinate informazioni. C’è stata una mega protesta in Francia contro la riforma del lavoro e delle pensioni, quelli però stavano bloccando il paese… Risultato? Le notizie dai TG italiani sono misteriosamente scomparse, meglio parlare del delitto di Avetrana o di Yara, questa nuova ragazzina scomparsa nel nulla.

  5. 5
    magirama -

    Purtroppo è così, l’informazione è talmente falsata e manipolata che non sai più a chi credere, ormai andare a votare è come una roulette russa, devi solo scegliere chi vuoi che ti faccia stare peggio. Io non ammiro quello che sta accadendo adesso, mi riferisco a Wikileaks, però da una parte sono d’accordo. Insomma, se questo tizio che sta pubblicando questi documenti scomodi dice delle balle, sfido i potenti a smentirlo. La verità è che i politici possono condizionare la TV, la radio, i giornali, possono “tappare tutti i buchi” e rincoglionirci finchè vogliono, ma la rete è micidiale, la rete non la puoi controllare a fondo. Io non sono un rivoluzionario e tutto quello che mi auguro è che non accada nulla di strano, però spero che questo sito possa un po’ destabilizzare questi poteri forti e mostrare al mondo chi sono veramente i porci che ci governano.
    Detto questo, torniamo alla scuola. Tu mi chiedi una soluzione concreta ai problemi della scuola… E’ un bel dilemma, perchè in fondo quando qualcuno cerca di cambiare le carte in tavola, viene sempre attaccato, criticato e contestato. L’Italia è così, ti ricordo che nel mezzogiorno un sindaco è stato persino ucciso perchè cercava di portare onestà e legalità, quindi da questo capisci che da noi le cose sono progettate per non funzionare come dovrebbero.
    La scuola è un insieme di cose: lo Stato, le strutture, i docenti e le famiglie coi ragazzi. Tutto va male perchè nessuna di queste parti fa del proprio meglio per rendere la scuola efficiente. Lo Stato dovrebbe mettere a disposizione i fondi (altro che riforme, servono FONDI) per migliorare le strutture, impedire che i soldi spariscano e preparare un corpo docenti giovane, aggiornato, all’avanguardia, già così ci sarebbe un passo avanti. Dall’altra parte però mancano le famiglie che mandano a scuola ragazzi sempre meno educati, sempre meno pronti allo studio e alla vita, ragazzi geniali e adeguati alla cultura e alle tecnologie moderne ma sempre meno interessati e motivati all’apprendimento e all’istruzione, sempre più soli e abbandonati.
    Accetti un consiglio da uno che ci è passato? Fai bene a studiare, ma mettici molto del tuo e ricordati che la vera maestra è la vita. Non è un 10 a scuola o un 30 alla Uni che ti rende migliore, ciò che conta è quello che sai fare oltre i fondamenti che impari a scuola, la mentalità che acquisisci guardando oltre.
    Se vuoi io sono qui, per il resto ti faccio un in bocca al lupo per il tuo studio e per il tuo avvenire.

  6. 6
    Daniele -

    Ciao! Scusami per il tempo che ti ho fatto attendere per rispondere.. Purtroppo
    sono giornate di fuoco, tra manifestazioni, recuperi di compiti, studio e tutte le
    altre cose che faccio il tempo per mettermi davanti al computer è stato ben poco!
    Guarda, non mi sento offeso come studente e manifestante, è logico che ci sono
    opinioni contrastanti, ma quello che non sopporto è che si faccia di tutta un’erba
    un fascio. Anche io penso ad esempio che ci siano moltissimi politici non inadatti,
    non indecenti, peggio, senza un briciolo di umanità. Ci sono, però, politici,
    nell’ombra, che si vogliono impegnare e fare le cose come si deve. Nella loro
    ottica, ovviamente, quindi portando avanti ciò che loro credono, che si può o no
    condividere. Come forse ti ho scritto, le riforme sono per ingrassare i ricchi.
    Per quanto riguarda la tua convinzione che pochi sappiano il vero motivo della
    manifestazione.. Vorrei dirti di no, anche perché il mio punto di vista è molto
    diverso, vado in una scuola in cui fortunatamente c’è gente con un minimo di
    testa, ma mi rendo conto che invece tanti altri sono inconsapevoli di quello che
    fanno. Ti dico, fino a qualche tempo fa ero contrario alle manifestazioni proprio
    per questi elementi ma non sapevo come fare per esprimere il mio dissenso e ho
    deciso di cedere e cercare di non comportarmi come la massa, pur facendone
    parte.
    Forse, concentrandomi su quello che hai detto sulle proteste inglesi, anche loro
    stanno facendo manifestazioni, ma è anche vero che l’Italia è l’unico paese che è
    PARTITO a tagliare proprio dalla scuola, considerandola come la prima cosa
    superficiale.
    Ti parlo da piccolo giornalista e da piccolo amante dell’informazione.. Qui in Italia
    fa davvero schifo. Bisogna crearsi l’informazione, non lasciarsi aprire il cervello e
    farcele inserire. Solo che è davvero difficile farlo..
    Mi parli proprio di Yara e ti dico che sto guardando lo scandaloso TG2: TUTTE le
    notizie girano attorno a questa ragazza. Secondo te, Sarah e Yara sono le uniche
    scomparse negli ultimi anni? Ovviamente NO. Ma, dopo Tommy, questa è l’altra
    scomparsa che fa notizia.. Per carità, mi spiace, non sono un senza cuore, ma
    penso che l’individualità debba essere messa da parte per la collettività.
    Capisco che è un bel dilemma cambiare le cose, non è mai facile e non lo è mai
    stato. Non credo che in Russia durante la prima guerra mondiale sia stato
    semplice andare contro i potenti e protestare, ma è stato fatto e i risultati ci sono
    stati.

  7. 7
    Daniele -

    La protesta per difendere i diritti, l’onestà, la legalità, spero ci sarà SEMPRE e
    spero ci sarà sempre qualcuno che la porti avanti. Il problema è che questi valori
    sono sempre meno validi e sempre meno sentiti proprio dalle famiglie.. Queste
    famiglie ormai composte da ignoranti sommati ad ignoranti, che daranno figli
    sempre più ignoranti e sempre meno consapevoli di essere parte di una
    collettività viva e non un meccanismo di cui sono i semplici ingranaggi che
    qualcuno aziona. Accetto volentieri il tuo consiglio, studio, e studio anche tanto,
    vivo quello che studio, lo amo a volte, e amo anche tutto quello che faccio oltre
    alla scuola: i vari corsi, quello che studio e leggo al di là della mia formazione
    “scolastica”. I 10 a scuola non arrivano mai, perché rifiuto lo studio a memoria e
    non sono abbastanza intelligente per prenderne, non ho abbastanza tempo per
    studiare, voglio seguire altri corsi, conferenze, e intraprendere colloqui con chi so
    che mi potrebbe dare qualcosa. Il confronto è sempre positivo, ma forse anche
    questo te l’ho già detto.
    Mi piacerebbe intraprendere una discussione e confrontarmi con chi sicuramente
    ne sa più di me, quindi se vuoi scrivermi: d-anix@hotmail.it
    Dani

  8. 8
    magirama -

    Ciao Daniele. Non ti preoccupare, ognuno di noi ha degli impegni e non sempre si può vivere attaccati a Internet o ai forums.
    Sul fatto che in politica ci siano “le mele marce al contrario”, cioè persone che magari si impegnano seriamente e che cercano realmente di fare delle cose positive, sono d’accordo, però sono pochi, troppo pochi e troppo messi da parte a cospetto di un sistema corrotto e marcio fino al midollo. Purtroppo in Italia e nel mondo, chi gestisce il potere non può fare a meno di far parte di questo sistema e di dover rendere conto dei propri interessi e di quelli che lo aiutano a gestirlo, quando ci si trova di fronte a una bella torta non si può fare a meno di prenderne una fetta per sè, è umano.
    Pensa al casino che sta sollevando Wikileaks: la cosa che più mi fa sorridere è che gli Stati Uniti lo vorrebbero accoppare questo tizio, però la libertà di parola da loro è sacrosanta e questo gli ha permesso di pubblicare, seppur di sfrodo, un sacco di materiale che in Italia rimane sempre e comunque abbastanza censurato. Come dici tu, ormai le notizie di questi giorni sono sempre le stesse: fa freddo, nevica, lo shopping di Natale (ma dai?!? saremmo anche a dicembre…), in più il caso di Sarah unito a questa nuova vicenda di Brembate. Già le proteste per la riforma Gelmini sono un po’ scomparse così come lo sono da tempo le proteste in Francia, si parla anche del polverone della politica ma di queste cose ormai è una vita che è impossibile capirci qualcosa.
    Secondo me dovremmo cancellare tutto e ricominciare da capo, fare una sorta di “format c:” come si fa con i computer, è impossibile venirne fuori se non con le maniere forti. In primis, bisognerebbe mettere le mani sulla giustizia, una realtà assente, paradossale, assurda. Oggi chi commette dei reati alla fine la fa sempre franca e io mi chiedo cosa debba commettere un criminale per avere la giusta punizione, sembra quasi che ci sia un timore da parte della giustizia stessa nell’infliggere delle pene giuste e dare così anche dei segnali forti. Guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti, omicidi, truffe, ormai questi reati prolificano a causa di una giustizia ridicola e io temo che dietro a questa scarsezza di forma ci sia la politica.
    Accetto volentieri il tuo invito e ci risentiamo presto, mi raccomando datti sempre da fare perchè lo studio è una cosa importante, questi sono anni in cui “metti in cascina” tutto quello che ti servirà in futuro.

  9. 9
    Daniele -

    Non mi sono dimenticato, non mi sono dimenticato.. O forse si? =) Una mia
    risposta non è mai arrivata, me l’ero scritto da qualche parte ma quando l’ho
    riletto non ricordavo neanche ciò che volevo dire :S.
    Per quanto riguarda il nostro paese.. Ce ne sarebbero di cose da dire.. Ma credo
    che sia fondamentale mettere mano, proprio come dici tu, alla giustizia. Le leggi
    ci sono ma il rispetto delle leggi non c’è neanche da parte dei nostri
    parlamentari.. Per non parlare della CONOSCENZA delle leggi, che è qualcosa di
    astratto a meno che tu non sia un avvocato. Son sempre più sconvolto da ciò che
    sento e ciò che mi circonda.. Ma che fare? Rimanere a bocca aperta e lamentarmi?
    Cercare di fare come molti di quei deficienti che studio che si rifugiano nella
    gloria del passato lamentandosi del presente? Che fare? Non si sa..

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