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Un Ragazzo Normale

di
Trovi il testo della lettera a pagina 1.

Premetto fin da ora che non mi sento disperato, ho deciso di scrivere su questo bel forum perché credo (e spero) di ricevere risposte serie da gente seria.

Ho 19 anni, quasi 20, ometto il mio nome per privacy, sono un ragazzo assolutamente normale, onesto, estremamente corretto, a volte troppo, senza brutti vizi come fumo o bere fino al coma etilico come va di moda oggi e sono decisamente sensibile… mi sono diplomato l’anno scorso con un dignitoso 70/100 in ragioneria, indirizzo scelto frettolosamente alla fine delle medie e di cui mi sono pentito per i 5 anni successivi vista la mia avversione per l’economia… Poco importa, ho portato a termine gli studi tra pianti e fatiche. Dopo le superiori ho deciso di seguire quello che era il mio sogno fin da bambino, e che fino a poco primo reputavo una impresa impossibile: diventare pilota commerciale, pilotare aerei di linea e girare il mondo. Fin qua sembra tutto meraviglioso vero? Infatti lo è, ed io sono estremamente orgoglioso di me stesso sotto questo punto di vista. Il mio problema, che è anche il motivo per la quale sto scrivendo questa lettera, è la mia vita sociale, o meglio sentimentale, non voglio sembrarvi l’ennesimo sfigato disperato (per questo ho anche fatto un preambolo), ho la mia famiglia, mia madre almeno, su mio padre stendo un velo pietoso e potrei scrivere un centinaio di lettere solo su di lui… Ho tanti amici, amici di infanzia che considero quasi come dei fratelli, amiche che mi rincuorano spesso, colleghi di corso alla scuola di volo con cui condivido la mia passione per eccellenza, il volo.                                   Ma che valore ha tutto questo se però nonostante tutto ci si sente vuoti? Non ho nessuno da chiamare amore, non ho nessuno con cui condividere i momenti migliori della mia vita, in 19 anni non ho mai avuto una vera relazione.. Lo so cosa pensano alcuni di voi: “hai neanche 20 anni ed hai tutta la vita davanti, avrai mille occasioni” verissimo… Il problema però è che vengo illuso… Ragazze a cui piaccio, che ci stanno, che mi piacciono, ma che sistematicamente non stanno con me, nessuna di loro ha avuto il coraggio di mettersi in gioco e provare a stare con me, tutte le ragazze che conosco sono fidanzate, e non voglio sembrarvi uno stronzo, ma cosa ci posso fare? Quando le conosco prima la si butta sull’amicizia, poi scopro che sono fidanzate, e allora non mi faccio avanti, ma ogni tanto una di loro si fa avanti… Non pensate male per favore… Solo una di loro la ritengo una poco di buono, e in vita mia sono “stato” solo con 3 ragazze.. Per il resto credo che una debolezza possa capitare a chiunque nella vita uomini o donne che siano. Ma dopo avermi fatto innamorare non lasciano mai il loro ragazzo, hanno paura, e io sistematicamente resto solo e soffro, soffro tantissimo, perché non sono uno di quei bulletti che cascano sempre in piedi, io ho dei sentimenti, e vorrei poterli dimostrare ad una ragazza, una ragazza che mi ami seriamente… Ciò però non accade mai… Quindi resto solo con il mio vuoto interiore colmato solo da qualche parola di un amico… Questa sera vi scrivo perché non ho voglia di tediare ancora qualche mio amico, ma avevo comunque bisogno di sfogarmi… E mi piacerebbe sentire la vostra opinione… Grazie mille a chiunque mi regalerà 5 minuti del suo tempo per leggere la mia lettera, e grazie mille altrettanto a chi ne sprecherà altri 2 per rispondere.

Lettera pubblicata il 19 Gennaio 2015. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 19 commenti

Pagine: 1 2

  1. 11
    michelle -

    Golem ora sono in Inghilterra da poco piu` di un anno. Cosa ne pensi di Parma?

  2. 12
    Golem -

    Penso che è una città dove vivrei volentieri. Molto più italiana di Milano che è mitteleuropea più che latina. E io sono latino e mediterraneo. Ma, sorpresa per te che sei in Inghilterra: ho sposato una inglesina di Winchester, classica: bionda, alta e dall’occhio azzurro. Ed e’ nata una tipo “latte macchiato”.
    Ma che fai in quel paese dove si mangia bene solo a colazione? Ciao

  3. 13
    Leo -

    Mina-Allora si: http://youtu.be/kHusgDtyQHgina-Allora si: http://youtu.be/kHusgDtyQHgiao
    gian95 .
    Quello che ti posso dire è che credo che le “ragazzine” di oggi (di donne non mi sento proprio di parlare) ,sono cresciute nel vittimismo.Questo le porta a rriconoscersi solo in quanto vittime .La vittima però non è tale senza un bullo ,e per questo che i “ragazzini ” di oggi ,sono educati a questo bullismo di genere (maschilismo) .Indici di ciò sono per esempio le canzoni “romantiche” dei rapper oggi ,in cui questi non fanno che vantarsi di aver sfilato le mutande alle proprie ex (da grandi uomini, signori) .Per le rragazze invece vige il modello “twilight” , con uomini “fallati ” , difettosi ,che queste ragazzine devono aggiustare. Di conseguenza i maschi cercano qualcuno a cui sfilare le mutande e le femmine qualcuno che sia così e da aggiustare perché é così e così non va bene. Ma per farlo utilizzano esattamente questoddesiderio maschile ,e viceversa.
    Le femmine non sanno riconoscere un uomo ,e i maschi non sanno riconoscere una donna. Perciò se tu non sei “fallato” come i loro ragazzi ,ne resterai amico .Non sei funzionale al loro vittimismo. Stessa cosa succede per una ragazza che vuole essere credibile per ciò che dice. Spesso addirittura per una donna affascinante è estremamente difficile farsi valereper ció che è e non per il suo aspetto.

  4. 14
    michelle -

    Golem non so neanch’io come sono capitata qui! Sono stata in spagna, Australia e nuova zelanda ma con la visa è difficile rimanere, allora piuttosto che tornare in Italia ho trovato lavoro qui. Però voglio spostarmi ancora! Chissà che Bella la tua bimba! 🙂

  5. 15
    Golem -

    Be’ è una bimba di vent’anni. Chiaramente per i genitori non c’è di meglio, ma quello che mi piace di questa ragazzina e’ che e’ sensibile, intelligente, con una visuale artistica della vita ma soprattutto completamente bilingue.
    Credo che la tua esperienza di vita itinerante sia decisamente attraente e formativa per l’apertura mentale che ti darà. In fondo molto simile a quella della mia inglesina, che era ballerina in giro per il mondo.
    Ma dove ti trovi con precisione. La solita Londra o altrove?
    Have a nice day Michelle.

  6. 16
    michelle -

    Statistiche dicono che i mixed race sono piu` intelligenti 🙂 Di sicuro un bambino che e` alle prese con genitori di diverse nazionalita`, lingua e cultura, avra` piu` lavoro da fare e quindi il cervello e` piu` allenato e la mente piu` aperta a cose diverse e creative!
    Io della mia esperienza sono molto contenta, penso che la vita vada vissuta in luoghi diversi e che si debba cercare di sperimentare il piu` possibile per conoscere meglio se` stessi e il mondo.
    Fatto cio` si puo` decidere meglio cosa fare, cosa ci piace e cosa no, ecc..
    Mi trovo a Northampton, a un’oretta circa da Londra. Non c’e` molto qui ma la cosa positiva e` che vivo con gente del posto, non come accade a Londra dove si incontrano piu` stranieri che inglesi!
    Tu invece di dove sei originariamente? Hai viaggiato molto?

  7. 17
    Golem -

    Mi piace questo scambio di informazioni.
    Riguardo i “mixed race” già Leonardo diceva la stessa cosa: “Non abbi genio sanza ibridazione”, nel senso che è la mescolanza genetica che migliora il prodotto. Infatti l’attrazione delle nordiche per i mediterranei è abbastanza nota, ma è la Natura che spinge in quelle direzioni proprio per mescolare i cromosomi.

    Io come ho detto vivo a Milano ma sono di origine Salentina, e sono le uniche radici che mi riconosco, essendo Milano una città che ormai non ha più un’identità definita. Un pò come lo è Londra ma in versione “cotoletta”.

    Ho viaggiato moltissimo per lavoro, piacere e con l’università, portando in giro gli studenti di Architettura. Ma è stato durante una crociera in Norvegia che ho incontrato a mia ragazza. Lei faceva la ballerina nel corpo di ballo di bordo. Visti, piaciuti e innamorati. Due mesi dopo, finito il contratto, è venuta da me è abbiamo cominciato a convivere. Ci siamo sposati, è nata l’italo salentina inglese ed eccoci qua.
    Sicuramente, potendoselo permettere, inviterei i genitori a far viaggiare i figli. Come minimo si sprovincializzano e soprattutto imparano a trattare con lingue, usi e abitudini diverse.
    Ma tu cosa fai di bello lassù, e soprattutto, quale dei paesi da te visitati offre le migliori possibilità rispetto al lavoro e alla qualità della vita secondo te?
    Ciao, stasera fish and chips anche qui da me. Bye

  8. 18
    Michelle -

    Che bella storia Golem 🙂
    Io qui lavoro per una ditta americana, il mio primo lavoro d’ufficio dopo 6 anni di lavori in bar e ristoranti (sere e weekends), e soprattutto la prima volta che lavoro nello stesso posto per piu` di un anno!
    Forste sto crescendo perche` fino a un anno fa non mi sarei mai immaginata di fermarmi un posto cosi a lungo!
    Anch’io sono con un inglese e stiamo parlando di trasferirci in un posto caldo in futuro.
    E` difficile dire quale paese sia il migliore, nel senso che per esempio l’Australia indubbiamente offre una buonissima qualita` di vita, le paghe sono alte e non e` difficile trovare lavoro. Poi il bel clima, la spiaggia, la natura, gli animali.. ma anche li mi mancava qualcosa, penso il calore della gente e la cultura (in Australia non hanno molto da offrire in quel senso).
    Ancora il posto perfetto per me non l’ho trovato. A volte penso al Sud America, pero` le condizioni di vita li` non sono il massimo.
    Chissa` se mai trovero` il posto giusto, dove sentirmi a casa! Tua moglie e` felice di vivere in Italia?

  9. 19
    Golem -

    Si è una bella storia, che continua per fortuna. È felice si di vivere in Italia. È uscita da casa sua a 16 anni e non è mai rientrata definitivamente, se non negli intervalli tra un contratto e l’altro. Ma qui si trova come un pesce nell’acqua e soprattutto al sud, dove il clima, il cibo e il mare del Salento l’hanno completamente deinglesizzata, salvo l’aspetto. Basta pensare che usa anche molti termini dialettali delle mie parti.
    Ma la cosa più importante e’ che apprezza da sempre il cibo italiano e pugliese in particolare, e questo poteva non essere scontato, con grande sofferenza del sottoscritto, com’è capitato ad una sua collega e al povero marito italiano.
    Ho un collega architetto che è ormai almeno 15 anni che si e’ trasferito a Melbourne. Qui non batteva chiodo, li è professionista e professore di progettazione alla locale università.
    Comunque il posto caldo è “necessario”. Mia moglie manco scannata tornerebbe in Inghilterra, e per la vecchiaia potremmo vendere tutte le carabattole milanesi e tornare in Salento. Ellen Mirren (The Queen) lo ha fatto da un pezzo, e come lei migliaia di inglesi che stanno comprando trulli e masserie, nel Salentoshire. Io la casetta ce l’ho mi basta.
    Ciao Michelle. Buon fine settimana.

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