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Ho quindici anni e devo essere forte

Ho 15 anni, non ho una vita perfetta, penso come tutte le ragazze di questo mondo, ho gli stessi problemi di tutte le adolescenti.. più o meno ma più di tutto ho problemi con i miei genitori, con mio padre, che un giorno è un padre stupendo e l’altro impossibile, un padre con cui non poter parlare, una volta ha inveito talmente tanto contro di me istigandomi al suicido con tutte le sue forze finché non ho cercato veramente con 7 lendormin.. purtroppo non ce l’ho fatta e l’ho detto a mia madre che in preda al panico mi ha fatto vomitare. Ora che stava andando tutto bene o meglio, ora che mio padre dava i soliti problemi senza esagerare, stasera l’ha rifatto, non ha più colpito me ma mia madre, le ha dato un pugno. Nulla di che eh, ma la cosa mi preoccupa, ho paura che potrebbe degenerare, vorrei solo capire qual è la normalità, se può essere ritenuto normale che succeda che una volta, due, tre uno impazzisca così.. altrimenti per il resto è solo burbero e nervoso, se non quando si trova di buon umore (generalmente nei weekend). Non so cosa fare, se spinhere mia madre a divorziare o, cercare la pace, perché mio padre si è arrabbiato con mamma perché mi ha difesa. È come paranoico, pensa che tutti ce l’abbiano con lui, nonostante io cerchi spesso di dargli ragione seppur trovandomi in completo disaccordo. Vorrei solo qualche consiglio, perché non me la sento neppure di sfogarmi con l’amica di cui mi fido di più al mondo , me ne vergogno.. L’unica cosa di cui sono sicura è che se non esistessi starebbero tutti meglio, però esisto quindi soprattutto mio padre se ne dovrebbe fare una ragione, Io esisto, non avrò un padre in futuro? Non significa avere una bella vita.. Non poter contare su due figli e una moglie per lui? Questo si significa una brutta vita!

Lettera pubblicata il 6 Luglio 2015. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Famiglia - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 7 commenti

  1. 1
    michelle -

    Ciao cara,

    Purtroppo da quello che dici sembra che tuo padre abbia dei problemi seri a livello psicologico. La violenza, di nessun tipo (quindi né fisica né psicologica), non e` mai accettabile. L’ideale sarebbe che tu e tua mamma vi allontanaste da lui, ma non so se tua madre sarebbe disposta a prendere una decisione del genere.
    Sono situazioni delicate in cui e` difficile dare consigli, ma una via d’uscita puo` sempre esserci. Tu e tua mamma, insieme, potreste cercare un aiuto esterno per orientarvi meglio sulle possibili soluzioni.
    Voi due parlate mai di cio` che accade? O tua madre tende a non tirare mai fuori l’argomento? Purtroppo certe donne, seppur madri, tendono a chiudersi in sé stesse e a rimanere nella situazione perché non hanno il coraggio o idea di come affrontarla.

    http://www.dirittierisposte.it/Schede/Famiglia/Rapporti-tra-coniugi/violenze_domestiche_protezione_contro_gli_abusi_familiari_id1108394_art.aspx

    http://www.solideadonne.org/eventi/pdf/uscire_dalla_violenza_depliant.pdf

    Un abbraccio

  2. 2
    gimmy -

    maramara,
    se tuo padre ha usato o usa della violenza nei tuoi confronti, e adesso la scarica verso tua madre, non devi indurli nel divorzio, ma dovreste avere il coraggio per quanto difficile di denunciarlo e farvi aiutare dagli organi competenti.
    Chi usa la forza delle mani sostituendola alla parola, non è un uomo.
    Se invece è stato solo un episodio involontario, in un momento di rabbia anche se io non lo concepisco, dove ci si pente l’attimo dopo, voglio sperare che sia un altra cosa fine a se stessa e che non succeda mai più. Il suicidio non è una soluzione, forse troveresti pace tu, ma lasceresti l’inferno nel cuore di chi ti ama.
    Perchè pensi di essere tu la causa dei malesseri familiari, quando invece la verità è che si nascondono sicuramente altrove?
    Solitamente in queste circostanze, si tende sempre a lasciar correre, cercando di dimenticare il brutto momento, assumendosi delle colpe non proprie, pensando che le cose in futuro cambino, ma non è cosi…mettitelo bene in testa, non sei tu ad essere sbagliata per lui in questo caso, sono gli atteggiamenti usàti, che sono sbagliati e che vengono utilizzati come sistema risolutivo dei problemi. Secondo me sei una ragazza molto in gamba e più matura della tua età, si evince molto la tua sensibilità, in questo linguaggio… per cui vorrei invitarti a farti portavoce per una seduta familiare collettiva, e cercare attraverso un dialogo, di affrontare il discorso, chissà, magari parlandone tutti insieme in maniera pacata e serena, potrebbe esserci una svolta ed arrivare ad un epilogo più promettente per il quieto vivere familiare sia a livello affettivo che emotivo; tuo padre dovrebbe imparare che le situazioni esterne, non devono mài, influire o essere addirittura lesive fisicamente sulle vostre persone, sarebbe deleterio in primis per lui; siete una bella famiglia perchè distruggerla? Fategli capire che la vita và affrontata in modo diverso, e che l’unone familiare alla lunga paga sempre con delle belle soddisfazioni.
    Ti faccio molti auguri maramara…..

  3. 3
    maramara -

    Gimmy ora l’ha rifatto, mia madre aveva lasciato mio fratello di dieci anni da solo a casa per circa un’ora a causa di un improvviso imprevisto di lavoro.. Nonostante mamma l’avesse avvertito di non lasciare chiavi dietro la porta lui se ne è scordato e quando papà è salito trovandomi sulla porta ha cominciato a inveire contro di incolpandomi di essere uscita e quindi di non starci per poter stare attenta alla casa.. Quando grazie ad una semplicissima scheda siamo riusciti ad entrare mi ha tirato uno schiaffo, nulla di che, ma non capisco ora che colpa potessi avere. Al ritorno di mia madre l’ha ovviamente insultata, io mi sono rinchiusa in bagno stanca di dire che in realtà la collpa fosse solo di mio fratello, infatti ero già stata insultata per questo. Non so più che fare, eppure era un momento in cui mi sentivo felice, domenica si era comportato benissimo con me.. Ormai non so cosa fare, una seduta da uno psicologo/psicotearaeuta so che sarebbe rifiutata a priori e io non ne riesco a parlare più con nessuno, come se stessi scoppiando. Perché per gli altri piccoli e stupidi problemi che ho so che le cose cambieranno, ma non avere un padre non è una cosa che cambia, non ce l’hai per tutta la vita .. e purtroppo oltre la sua assenza sarebbero notevoli anche gli svantaggi economici.. Non so più come tesisterebe soprattutto cosa fare ancora

  4. 4
    gimmy -

    maramara,
    sai a quanti è successo di rimanere fuori casa, per svariati motivi? un pò a tutti, sono le reazioni che cambiano, tuo padre a modo suo ha voluto impartire a te che sei più grande la lezione della responsabilità, cosa che doveva fare principalmente con tuo fratello. Sarebbe bastato un rimprovero verbale, ma evidentemente essendo lui un carattere non facile e molto suscettibile, pensa che l’unico modo per farvi arrivare il suo ruolo di buon genitore educativo sia solo attraverso l’arroganza e la prepotenza,
    sbagliando alla grande, perchè non si rende conto che invece al contrario stà solo imprimendo paura, nervosismo e sofferenza.
    Nella tua famiglia cè bisogno di aprire un dialogo, e parlare delle cose che non vanno, non si può continuare in questo modo, e non me lo aspetto tanto da te, quanto invece da tua madre, che dovrebbe conoscere la misura di quanto la situazione sia diventata insostenibile, finche nelle vostra casa regnerà il silenzio non aspettarti che le cose cambiano. Ma non ce l’hai dei nonni, degli zii, vicini affettivamente a cui poter rivolgere il tuo disagio, e magari farvi aiutare nel mettere qualche buona parola e magari porre fine a questi aspetti cosi negativi?

  5. 5
    rossana -

    Maramara,
    non c’è un nonno, uno zio o una persona influente che possa provare a parlare con tuo padre, al fine di comprendere i motivi del suo comportamento altalenante? se siete credenti, anche un padre spirituale potrebbe, almeno inizialmente, cercare di farlo ragionare…

    forse potresti rivolgerti tu a uno psicologo convenzionato con il servizio sanitario nazionale per avere sostegno, fidando nella discrezione che dovrebbe imporgli la sua prefessionalità. lui potrebbe orientarti meglio di altri nella complessa situazione che ti trovi a vivere.

    mi dispiace molto per te e per la tua famiglia ma per gli estranei non è facile poter aiutare, né da vicino, né da lontano.

  6. 6
    maramara -

    Rossana e Gimmy allora mia madre non è affatto una persona debole, infatti non si lascia maltrattare, o comunque quando non risponde a tono lo fa affinché la rabbia non si ripercuota più fortemente su di noi, infatti quando si calma poi parla con lui. Mio padre quando si arrabbia purtroppo si trasforma, diventa completamente un’ altra persona. Ieri sera come hai detto tu Gimmy ho cercato di prendere in mano la situazione e parlarne, ho detto a mio padre che come io ho miei difetti lui anche ne ha e neanche pochi. Ne abbiamo parlato e già da oggi mi tratta meglio, certo non è come prima ma comunque è un passo. Almeno questo non influisce sulla mia libertà, infatti mia madre si oppone a mio padre se lui non vuole farmi uscire e a costo di litigare con mio padre mi permette di fare molte più cose. Non so se le cose miglioreranno, perché quello è il suo carattere, arrabbiare e trasformarsi e devo capire se sia possibile sopportare una cosa del genere..

  7. 7
    gimmy -

    maramara,
    non ho mai pensato che tua madre fosse una persona debole, semmai in base ai tuoi racconti, ho ragionato che sarebbe stato meglio prendesse in mano lei la situazione e cercasse in qualche modo di tutelarvi da un papà a volte padrone. Tutto qui.
    I colloqui in famiglia fanno più che bene, aiutano a far uscire l’anima e a rendere più comprensibili gli umori, non potrei essere che contento per te, se le parole vi aiutassero ad arginare certi aspetti difficili e pesanti a cui hai fatto riferimento.
    Ho notato che continui sempre a spostare l’attenzione, sul rapporto avverso che cè tra te e tuo padre, come se tutto questo, nascesse dal pensiero che lui muti di personalità, soltanto nei momenti in cui tù, non ti senti libera di fare tutto quello che vuoi, e attraverso i suoi modi bruschi, tenti di ostacolare il tuo modo vivere; non sò se ho frainteso, ma nel dubbio mi piacerebbe che tu riflettessi anche su questo punto, fin quando si vive sotto lo stesso tetto genitoriale, bisogna avere sempre rispetto delle regole familiari, anche se non ci piacciono; se un/a figlio/a dimostra di avere la testa sulle spalle, un genitore non potrà mai essergli ostile, perchè l’unica sua preoccupazione è quella che non gli accada mai nulla; detto ciò, ribadisco che una buona comunicazione è il mezzo più potente che abbiamo per far cambiare le cose, e se ti munisci di una buona dose di pazienza i rapporti possolo solo migliorare.
    La violenza fisica e i maltrattamenti però sono un altra cosa, sono dei reati gravissimi, inaccettabili che non devono mai essere giustificati, in nessuna circostanza…quindi qualora ti sentissi o vi sentiste in pericolo, e le condizioni dovessero peggiorare bussate alle porte di chi può darvi aiuto.

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