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Questa strana vita

di

Sono un ragazzo di vent’anni..che studia… un ragazzo fortunato, una bella famiglia, una bella ragazza, diciamo una bella vita.. pero si sa, quando uno ha quasi tutto quello che desidera c è sempre qualcosa che brama e che è difficilissimo da raggiungere… Ho già detto di essere un ventenne, come quasi la maggior parte dei ventenni sono quasi schiavo del consumismo, dell’ era dove il monaco si individua dall’abito… eh si è proprio la verità abiti griffati, e ultima tecnologia fanno da padrona nella nostra vita, tutti ad adorare il dio denaro… compreso me, lì in prima fila.. eppure ci manca una cosa indispensabile, vitale, una cosa che non si può comprare, una cosa che non ha un prezzo.. la serenità… eh già… non sono per niente sereno… è ormai tre anni che cerco di nascondere qualcosa che non voglio mostrare e che non voglio vedere… sono sempre stato un ragazzo che ha ottenuto quello che ha desiderato, un ragazzo che quando si poneva un obbiettivo lo raggiungeva, un ragazzo che quando voleva fare qualcosa la faceva…
Partiamo dicendo che il mio problema è la scuola.. già alle superiori era bravo.. uno dei più bravi nella mia classe.. riuscivo a divertirmi con gli amici e nello stesso tempo a essere un bravo studente… un figlio perfetto direi.. mai dato un dispiacere ai miei, anzi… poi in quinta liceo mi innamoro… ecco qui inizia la frittata… inizia un anno di pena, di voti bassi che si corona con un bel 72 al diploma… che figo c…. … ma non tanto per me… quanto per i miei genitori… i sensi di colpa.. le aspettative… aiuto questa è forse la parola più brutta che possa esistere nel mondo.. eh già… comunque andiamo avanti, dopo il diploma sarei voluto entrare in medicina… NON SONO ENTRATO!!!! ci rendiamo, conto??? una bella stangata per me… sarei voluto sparire… sono entrato in biologia… pensando che l’anno dopo avrei potuto fare il test e di conseguenza anche il trasferimento…
L’anno dopo si ripete la stessa identica cosa… e adesso sono tre anni che studio biologia. sono arrivato ad odiare questa facoltà, la sua organizzazione di m…., i suoi orari di m….. tutto.. sono arrivato a piangere in macchina nel tragitto per andarci, ad avere tachicardia mentre sono lì… tutto perché odio questa facoltà di m…., perche non è quello che voglio fare, perché dalla vita non voglio questo… ma nello stesso tempo non ho il coraggio di dire a i miei genitori che questi tre anni passati sono stati buttati al vento…
Vorrei avere la forza di andare avanti in questo percorso solo per loro, ma a volte mi chiedo perche?? per cosa vivere cosi?? notti strazianti ad occhi aperti a piangere, per cosa??? per fare nella vita una cosa che non voglio fareeee???? io non voglio smettere di studiare perché se solo ci penso mi vengono i brividi, ma vorrei cambiare ramo, solo che tutte le cose che mi piacciono sono a numero chiuso… anche in graduatoria sono messo bene non riesco ad entrare nelle facoltà che mi piacciono… Sono distrutto vorrei mollare tutto e mettermi a lavorare fino a settembre per poi provare ad entrare in un altra facoltà.. ma se non ci riuscissi??? cosa faccio mollo tutto e mi metto a lavorare???? e i miei genitori??? quanto dispiacere li darei??? infinito ve lo dico io…. sarebbe già un dispiacere dirgli che fino a settembre voglio lavorare, figuriamoci se a settembre non riuscissi a superare neanche un test… sarebbe una tragedia sopratutto per me… ma posso continuare a vivere cosi??? odiando la vita?? per questi motivi??? ho un frullatore in testa, non so che c…o fare… ho paura di una scelta sbagliata, ho paura di tutto… vorrei non esistere, non essere mai nato…

Lettera pubblicata il 8 Gennaio 2009. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso - Scuola

La lettera ha ricevuto finora 6 commenti

  1. 1
    Gaetano -

    Si, hai ragione.
    Come scrivi all’inizio della lettera non hai problemi, te li crei nella tua testa.
    Ciao
    Gaetano

  2. 2
    alberto -

    ma non ho capito,hai iniziato ad andar male a scuola perche’ ti sei innamorato?

  3. 3
    Coldplay -

    Ciao Pisio.Io ti capisco benissimo.Nonno medico,padre medico…e io…laureato in giurisprudenza con 105.Beh, non me la sono cavata poi così male!!!Ma il mio sogno è stato deviato un pò dai cattivi risultati alle superiori (86/100 liceo scientifico), e dal classico commento ai colloqui:…”signora ha le potenzialità ma non le sfrutta…”.
    Poi è arrivata lei,la mia ex in quarta superiore, e mi sono messo sotto…per non fare la figura del somaro…ma come ti ho detto ne sono uscito con un ottimo 86…lei 98…Ero più felice io che lei!!!Avrei voluto fare medicina anche io, ma mio padre ha detto che non voleva farsi deridere dai colleghi se fossi stato fuori graduatoria, e poi si tratta solo di imparare a memoria se non ce la fai neppure a giurisprudenza!Mio nonno non mi ha palato per 6 mesi!!!Ai primi 30…mi ha iniziato a parlare!!!Oggi lavoro in banca, uno stipendio normale, non mi lamento…non ha attinenza una mazza giurisprudenza con la banca, però oggi ti devi accontentare. La mia ex è un ingegnere…e non nascondo che forse anche il suo ambiente di lavoro ha messo i bastoni fra le ruote tra noi. Erano sempre sopra ogni cosa!
    Io direi di non lasciare gli studi, perchè io con una laurea e un master sono stato fermo ai box un anno.Dicevo…vabbè ho faticato tanto all’univ, un pò di vacanza mi farà bene!Poi il tempo passa,mammà e papà non campano per l’eternità…e ho iniziato a fare il precario da quest’anno sono a tempo indeter.
    Forza, tieni duro anche perchè il tuo campo è sicuramene più richiesto di giurisprudenza!!!Poi un domani se lasci è durissima riprendere a studiare. Adesso sei ancora “fresco” di studi. Credimi,lavorare e studiare è un casino.
    Studia…amico mio.

  4. 4
    Aldù -

    ti capisco… eccome!!! so cosa vuol dire digitare quel codice che ti danno in busta chiusa e poi scoprire che per quanto sia alto il tuo punteggio, nn sia mai abbastanza! sono entrata quest’anno in tecnica della riabilitazione psichiatrica… e credimi… vorrei tanto rassegnarmi, ma non ce la faccio… ergo… proverò per la terza volta… perchè finchè vivo proverò e riproverò… è una continua corsa ad ostacoli, ma ormai cos’ho da perdere!?

  5. 5
    geko -

    anche io volevo essere un figlio perfetto. Comunque, venendo alla tua lettera, penso che a cambiare si faccia sempre in tempo. A studiare quello che ci piace, anche. A vivere l’attimo invece, il tempo non basta mai.

  6. 6
    Caterina -

    Capisco benissimo la tua infelicità.
    Io sono entrata subito ad architettura.ma forse sarebbe sato meglio se non ce l’avessi fatta. Sono tre anni che cerco di farmela piacere in ogni modo, e ogni anno ci ricasco convincendomi che è giusto sforzarmi per laurearmi e non sprecare questi anni. Il punto è che mi fa schifo. E che richiede un enorme impegno (da lunedì a venerdì avanti e indietro fra bologna e ferrara, frequenza obbligatoria, collaborazione in gruppi obbligatoria, consegne ogni settimana…peggio del liceo!). Il punto è che non ho alternative: non mi piace nessuna facoltà; lavorare non se ne parla (sono sempre stata brava a studiare…e ho solo un diploma al liceo…andrei a fare la commessa per tutta la vita!). In più tutta questa situazione mi deprime, perchè nessuno condivide il mio stesso problema…

    Il mio consiglio è : se la tua facoltà dura solo 3 anni: laureati (così fai felici i tuoi e non hai buttato nella spazzatura questi tre anni); poi tenta in ogni modo di fare quello che ti rende felice, come provare ad entrare a medicina… almeno tu che sai cosa ti rende felice, devi assolutamente provare a farlo!!
    best wishes
    caterina

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