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Presunto abuso edilizio, come difendersi?

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Lettera pubblicata il 14 Dicembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Controversie

La lettera ha ricevuto finora 98 commenti

Pagine: 1 7 8 9 10

  1. 81
    terepaima -

    laura 19.06.2010
    nel salutarla puntualizzo quanto segue:
    avendo realizzato un portico che successivamente diventa volume,che successiovamente produce richiesta di condono fino a questo punto tutto ok;
    il condono oggetto di richiesta,è stato definito ?,che con il seguito le è stata rilasciata dal Comune la regolare concessione ?,se tutto questo è avvenuto lei stà a posto e il tecnico Comunale e perseguibile per tutti i danni che le ha creato,ma se la concessione non l’ha ottenuta,lei rischia di perdere il diritto della sanatoria eventuale,(quando il suo tecnico che ha prodotto la regolare dia per i lavori che le successivamente ha fatto o che stà per fare,necessariamente nall’asseverazione allegata ha dovuto dichiarare che non insistevano abusi edilizi sull’immobile, oppure che non c’erano richieste di condono in atto,oppure ha elencato la concessione ottenuta con condono del…..n°°…..ecc.,(la sospensione da parte dell’ufficio Comunale può essere proprio questa),quando poi trasformare la tettoia in terrazzo,i tre metri dal suo confinante non bastano,poi dipende dal regolamento comunale di cui lei fa parte,se sono assentiti i lavori che lei intende effettuare-( o se addiruttura trattasi di lavori di modesta entità è possono essere realizzati co come attività edilizia libera dove è stabilito che alcuni interventi possono essere eseguiti senza titolo abilitativo,sempre rispettando le normative sull’edilizia,tra questi lavori rientrano:ripristino degli intonaci,rivestimenti delle preti esterne,tinteggiature delle pareti esterne,tende da sole,pavimentazioni esterne ,recinzioni,gronde e comignoli,manti di coperture tetti,riperazione di terrazzi e balconi,ecc.)
    per il momento si concentri sul fermo ottenuto facendomi sapere le motivazioni del fermo (non avendole elencate)
    disponibile alle sue richieste con l’occasione le auguro tutto bene-
    terepaima

  2. 82
    laura -

    Buongiorno. ho avuto una serie di problemi e leggo solo ora la Sua gentile risposta. a suo tempo il sindaco aveva rilasciato regolare concessione. per quanto riguarda le motivazioni del fermo non gliele saprei dire, poichè non sono esplicitate, infatti, cito testualmente, l’ufficio scrive:”…ordina l’ immediata sospensione dei lavori al fine di poter effettuare tutte le verifiche necessarie relativamente alle opere realizzate e da realizzarsi in futuro…”.
    per quanto riguarda la terrazza, i tre metri sono quelli che rimarrebbero una volta essa ultimata; inoltre essa sarebbe l’allungamento di un balcone preesistente, che andrebbe a finire sulla copertura del portico contestato.
    grazie per la Sua risposta.
    l.

  3. 83
    andrea -

    io sono andrea le ho sctitto alcuni mesi fà e vorrei chiedele sè se condo lei ci potrà essere un altro condono edilizio a breve.La ringrazio.

  4. 84
    Andrea 73 -

    Gentilissimi,
    ho acquistato pochi mesi fa un immobile condonato secondo il condono del 1985 con pratica conclusa positvamente nel 1993. Quindi ho proceduto a fare dei lavori di manutenzione straordinaria sfruttando il Decreto Legge Berlusconi (Decreto Legge 25 marzo 2010, n. 40) ho fatto la comunicazione al comune della ditta esecutrice dei lavori senza produrre alcun progetto(non richiesto) quindi ho proceduto nei tempi di vigenza del Decreto Legge a rifare pavimenti cucina e bagno spostando anche dei tramezzi.
    Ora, con l’entrata in vigore del dell’articolo 19, comma 14, dl 78/2010 visto che per poter rivendere un immobile occorrerà che vi sia perfetta conformita tra documenti presentati in catasto, quelli depositati in comune e lo stato di fatto dell’immobile, mi sono posto il problema di accatastare tutto per benino così da poter rivendere il bene in qualsiasi momento. ACCADE PERO’ che presi in comune le piantine assentite mi accorgo che le piantine presentate contestualmente al condono sono sbagliate ovvero la zona giorno che è alta 2.40m in realtà è quotata e disegnata come alta 2.60 mentre la zona notte quota 2.40 in realtà è alta 2.60!! inoltre le dimensioni in pianta della zona notte risultano essere + grandi di quelle reali (la zona notte è disegnata + lunga di quella che non è)!!!
    non so che fare!! stando così le cose temo che il condono seppur perfezionato sia inficiato all’origine da false dichiarazioni… come faccio per sanare la situazione?
    Devo andare in causa col precedente proprietario per farmi ridare i soldi visto il vizio occulto?
    grazie per la pazienza Andrea

  5. 85
    pablo lapi -

    http://www.youtube.com/watch?v=FwMHcI5wQlw&NR=1

    Gentilissimo Presidente del consiglio Silvio Berlusconi,

    Che bello sentirla nella nuova pubblicità per il Ministero del turismo “Magic Italia“, che con tanto amore promuove il bel paese!!!

    Peccato che il “Giudizio Universale di Michelangelo” si trovi nello Stato del “Vaticano”, non in Italia.

    Credo, non sia giusto spendere soldi pubblici per promuovere altre nazioni. Siano il Vaticano o la Repubblica di San Marino per più vicine che siano. Sarebbe come mettere la foto della Gioconda di L. da Vinci, dicendo che è Italia, invece è al Louvre.

    Mi dispiace che la sua buona volontà non siano abbastanza efficaci per promuovere l’Italia.

    Adolfo Pablo Lapi

    “Tutto ciò che merita di essere fatto, merita di essere fatto bene”.
    Philip Dormer Chesterfield

  6. 86
    liliana -

    Il risarcimento del danno da ritardo: l’art. 2 bis della legge 241/1990 introdotto dalla legge 69/2009.

    Silenzio. Silenzio assoluto. Se è la condizione ideale per una sala dove si tiene un concerto, non lo è invece nei rapporti tra cittadino e pubblica amministrazione. E così la legge del giugno scorso 69/2009 stringe il torchio nei confronti dell’amministrazione inerte e la costringe a pagare. Se il tempo ha un valore economico allora anche la p.a. ne deve prendere atto.
    L’art. 2 bis della legge 241/1990 -introdotto dall’ art. 7 c) legge 69/2009- prevede l’obbligo di risarcimento a carico delle p.a. -e dei soggetti privati preposti all’esercizio di attività amministrative- del danno ingiusto cagionato in conseguenza dell’“inosservanza dolosa o colposa del termine di conclusione del procedimento”.
    La norma si inserisce nella più ampia previsione dell’art. 7 della legge 69/2009 che nel reintrodurre il termine generale di 30 giorni per la conclusione del procedimento (salva diversa individuazione con i regolamenti da emanarsi entro un anno e comunque non superiore a 90 giorni), ripropone la norma sulla procedura del silenzio di cui all’art. 21 bis della legge Tar 1034/1971

  7. 87
    Maria -

    Salve, nel 2007 ho chiuso il terrazzo di una mansarda con una struttura in anodizzato e finestroni con l’obiettivo di riparare la zona nord della casa esposta ad agenti atmosferici che rendevano umida e malsana la casa, peggiorando le mie condizioni di salute già precarie e per cui sono invalida. Al tempo non ho presentato dia ne concessione edilizia ed i condomini hanno fatto la segnalazione ai vigili che sono venuti 1 settimana fa. La zona in cui vivo non è soggetta a vincolo paesaggistico ed la superficie coperta è poco minore al 18% della complessiva coperta.
    Vorrei sapere come mi consigliate di comportarmi ed a cosa vado incontro.
    Da un punto di vista penale il reato è prescritto essendo passati 4 anni?
    Da un punto di vista amministrativo mi hanno detto che faranno un provvedimento di ripristino dei luoghi ma che posso fare ricorso?
    appellandomi a cosa? come funzionano queste cose?

    Grazie infinite a chiunque mi possa aiutare,
    Maria

  8. 88
    luca a. -

    sono d’accordo con liliana
    L’art. 2 bis della legge 241/1990 -introdotto dall’ art. 7 c) legge 69/2009- prevede l’obbligo di risarcimento a carico delle p.a. -e dei soggetti privati preposti all’esercizio di attività amministrative- del danno ingiusto cagionato in conseguenza dell’“inosservanza dolosa o colposa del termine di conclusione del procedimento”.

  9. 89
    vincenzo -

    Allora che paghino le amministrazioni negligenti che danneggiano il territorio ed i cittadini soggetti ad abusi edilizi e che ben venga
    L’art. 2 bis della legge 241/1990 -introdotto dall’ art. 7 c) legge 69/2009- prevede l’obbligo di risarcimento a carico delle p.a. -e dei soggetti privati preposti all’esercizio di attività amministrative- del danno ingiusto cagionato in conseguenza dell’“inosservanza dolosa o colposa del termine di conclusione del procedimento”.

  10. 90
    maurizio -

    Vorrei esporre un problema al quale, oggi, nessuno mi ha saputo dare un chiarimento.
    Mi ritrovo con un immobile lasciatomi per successione da mio parente. in realtà in corso di costruzione con licenza di costruire rilasciata dal comune di appartenenza.
    In sinstesi il fabbricato di cui in concesione e non ancora terminato trovasi in stato completamente diverso dallo stato progettuale.
    Oggi mi arriva, in quanto erede una denuncia per abuso edilizio ( quando in realtà io eredito tutto con la colpa di ereditare l’immobile) e il comune esegue una ingiunzione di demolizione.
    per salvare comunque il fabbricato ho nominato un ingegnera il quale mi rassicura che grazie ai terreni di mia proprieta circostanti la casa in oggetto, sarei riuscito ad avere concessione in sanatoria secondo una legge regionale ( ex art. 13 48/75 regione sicilia). infatti sommando l’estensione dei terreni si riesce a corpire il volume dell’edificio che si è realizzato.
    qui però c’è ancora un’altro problema in quanto tutti questi terreni che salverebbero la cubatura realizzata ricadono in due comuni diversi ma confinanti e limitrofi.
    a questo punto il comune ci rigetta il progetto perche ci comunica che, il PRG del comune ove ricade interamente il fabbricato non prevede accorpamenti di terreni di comuni diversi anche se confinanti o limitrifi.
    allora mi chiedo: c’è qualcuno che mi può aiutare a capire come saltare l’ostacolo tramite qualche legge nazionale o qualche sentenza di qualche TAR che si sia espresso in un caso simile al mio.

    so certamente di trovarmi in una posizione di torto ma vorrei tenermi il fabbricato che ho ereditato pagando quanto deta la legge.

    grazie a tutti

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