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Il pianto di Rutelli sul voto al Senato

Rutelli farebbe meglio a ritirarsi in un nosocomio anziché insistere ad annoiare la gente con le sue superscontatissime e vuotissime giaculatorie.
Se sta dove sta è per il malcostume politico che dà la precedenza alle cordate piuttosto che all’interesse collettivo e al rispetto della Politica.
Detto questo, m’aspetto che Napolitano usi la sua poco impegnativa poltrona per lavorare una volta tanto; da Comunista, non vorrà certo favorire Berlusconi, e fin qui ci si può stare, perché quello là a Palazzo Chigi sarebbe la replica di una buia tragedia condominiale.
Mettere in piedi un Governo transitorio con Marini sarebbe come imporre agli Italiani una tazza di latte cagliato e al ns malandato paese l’umiliazione di una camicia vuota, un lamentevole residuato del peggior sindacalismo.
Se dal cappello non dico della coscienza politica ma almeno dell’antiberlusconismo saltasse fuori Lamberto Dini sarebbe forse una via di mezzo in direzione di una gestione quasi-riformista, il che almeno non puzzerebbe di Demagogia e di Cicero pro-domo sua; ma se si potesse vedere a Palazzo Chigi uno come Mario Monti sarebbe anche meglio; una volta tanto una persona seria e competente anziché un cialtrone calzato e vestito sarebbe una novità quasi trascendente che potrebbe zittire d’un colpo Fini e Casini e rimandare a razzolare nel suo truogolo la Bestia di Arcore.
Una cosa è ferma e costante: andare a votare ad Aprile, di là dallo spendere una sacco di soldi che potrebbero essere impiegati molto meglio, significherebbe un disastro epocale, moralmente per via di una legge elettorale anticostituzionale laddove offende il già malandato concetto di “Popolo Sovrano”, ed economicamente, con tragiche conseguenze per tutti; e credo che su questo anche uno come Montezemolo possa essere d’accordo.
Quello che stupisce è che Di Pietro cerchi nuove elezioni in questa condizione pietosa.
Può essere però che la natura abruzzese lo spinga alla rigidità dove invece si richiede molto cervello.

Lettera pubblicata il 25 Gennaio 2008. L'autore ha condiviso 55 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Politica

La lettera ha ricevuto finora 2 commenti

  1. 1
    lipsia -

    Il rischio che gli italiani, stanchi di un governo che ha fatto “follie” non riescano a vedere più in la’ di Berlusconi c’è ed è grande, fomentato anche dal fatto che il Cavaliere lo trovi in ogni dove, pronto ad indossare la lucente armatura da paladino. Già stasera, Emilio Fede parlava di lui come dell’ unico capace (se gli sarà permesso) di ridare sostegno alle famiglie italiane e anche di risolvere il problema di Napoli, vedremo!
    Credo che, comunque allo stato attuale ci siano ben poche e confuse idee, rinnovamento non ne vedo, nè proposte concrete, come sempre anche in questo frangente si gioca a scarica-barile.
    Ma quanti partiti abbiamo qua in italia? Sto guardando adesso tutti i simboli che appaiono in televisione, perchè a quanto pare ciascuno ha gia fatto le sue proposte. Buffoni! Ma come facciamo a dar da mangiare a tanta gente, che non sa nemmeno fare il suo lavoro?

  2. 2
    filippo -

    ciò che la gente non sa o finge di non sapere è che quel mascalzone calzato e vestito di Berlusconi, oltre al resto e come ciliegina, prima di essere buttato fuori da Palazzo Chigi, fece un provvedimento legislativo per mantenersi 31 uomini di scorta.
    non c’è nulla da fare: dopo 60 anni di baldorie truffaldine, in questo paese chi non ruba si sente un pesce fuor d’acqua; è una specie di comandamento morale e anche tra la gente comune i galantuomini sono visti come alieni deficienti.
    dice mia sorella: il più pulito ha la rogna.
    dico io: per rognosi che siano entrambi, c’è una bella differenza tra un Padrino come Vito Corleone e un banale delinquente come Totò Riina.
    se gli italiani vogliono a tutti i costi assaggiare il secondo dei due, che si accomodino pure.
    tuttavia, io confido che un Presidente comunista, con tutta la disonestà intellettuale del Comunista (esaltare quella cartaccia costituzionale che abbiamo è proprio un insulto all’intelligenza), non arrivi a favorire i disegni di uno spregevole come Berlusconi.
    mi rifiuto di pensarlo e d’accettarlo.
    non si può arrivare così in basso dopo che quello là ha dato tutte le prove del mondo che, oltre ad essere culturalmente inadeguato a qualcosa di più di una bevuta da taverna, con dei soldi malguadagnati s’è costruito Forza Italia solo per garantirsi delle immunità a spese nostre. NO!
    per il resto, come dicevo, abbiamo una carta costituzionale da terzo mondo; vi si definisce una Democrazia che non è Democrazia ma Partitocrazia e Dittatura parlamentare; vi si crea una struttura verticistica a più livelli (Comuni, Provincie, Regoni, Stato centrale) che è un abominio organizzativo; un Presidente che non è eletto dai cittadini, che non rappresenta un cavolo, salvi la bandiera e l’inno nazionale (da schifo), ma è pagato come un Savoia etc… per arrivare alla disgustosa questione della Giustizia politica e politicizzata, per cui il comune cittadino si trova come ai tempi di Renzo e Lucia, mentre gli altri coprono il resto del quadro, da Don Rodrigo a Don Abbondio, a Azzeccagarbugli.
    certo che non dovremmo dare a tutti questi manco un centesimo bucato ma solo un bel calcio nel culo, ma si dà il caso che, a meno di un feroce intervento di commissariamento dell’Europa, questi hanno le leve del potere e se li tocchi fanno come quelli dell’Inquisizione: si mettono a piangere che hai colpito Gesù, che dico, Mosé in persona, fanno le pecorelle smarrite (vedi i vari Rutelli, Storace, Gasparri, La Russa, Berlusconi, Casini etc.etc…) e ti mettono al rogo.
    poiché non possiamo contare su forse serie e morali che preparino un colpo di stato, l’unico modo per cacciare questi qui è di paralizzare il sistema finché non se ne vanno e il compito di fare una costituente sia affidato al Parlamento europeo, con la condizione che in essa non ci sia neanche un italiano, solo austriaci o svedesi.
    questo significa paralizzare i consumi, bloccare l’economia, disertare le urne.
    che dici di quest’Utopia americana?

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